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In merito all'articolo della Gazzetta di Parma di oggi, 14 marzo 2015 a firma Chiara Pozzati.

In merito all'articolo della Gazzetta di Parma di oggi, 14 marzo 2015 a firma Chiara Pozzati.

Continua da diversi mesi, senza sosta, l'attività persecutoria e diffamatoria della Gazzetta di Parma nei confronti del movimento antagonista cittadino, degli spazi sociali e delle case occupate.
Dopo l'articolo di ieri (venerdì 13 marzo 2015), a firma Chiara Pozzati, che paventava l'ingresso di "nuovi occupanti" nello stabile che ospita il Sovescio in via Bixio (notizia priva di ogni fondamento con l'evidente obbiettivo di far saltare l' accordo tra amministrazione comunale e associazione Senza Frontiere sul trasferimento nello stabile degli Stimmatini di Via D'Azeglio), apprendiamo oggi con stupore dalla sempre ben informata giornalista, di un'inchiesta dei carabinieri su un presunto stupro che sarebbe avvenuto nel 2010 all'interno di una sede in via Testi. La sede cui si fa riferimento è una stanza di 40 metri quadri, utilizzata da diversi gruppi e associazioni di movimento per svolgere le proprie riunioni, e si trova all'interno di un grande stabile su tre piani che ospita gli uffici di altrettante numerose e svariate associazioni; nell'articolo, questa sede, diventa strumentalmente -non a caso- addirittura un centro sociale (!). Quello che sappiamo oggi su questa vicenda è, come scritto nell'articolo, che le indagini sono ancora in corso, dunque vincolate dal segreto istruttorio, che sia accusa che difesa sono obbligate a rispettare; per questo motivo non abbiamo elementi utili a verificare se queste pesanti accuse abbiano un fondamento. Ma il giornale degli industriali, oltre a poter costruire false inchieste e false "notizie-bomba" come quella di ieri, evidentemente, può anche violare i segreti della procura e delle forze dell'ordine in tutta tranquillità ed impunità. La Gazzetta, paladina della legalità, pare essere esente dal rispetto della stessa. Forse, l'articolo nasce su imbeccata dei carabinieri, che sappiamo servirsi in questo caso delle informazioni tendenziose di un noto delatore, il quale, per motivi a noi ancora non del tutto chiari -forse ricattato??- li aiuta a mettere in piedi un'ampia campagna diffamatoria nei confronti dell'intero movimento. Lo scopo della Gazzetta è sempre lo stesso, stavolta utilizzando un metodo più bieco ed infamante: criminalizzare il movimento per i diritti sociali e le occupazioni, e cercare di impedire la riuscita delle vertenze e delle trattative in corso con le istituzioni cittadine.
Se queste indagini avessero un qualche riscontro oggettivo, i collettivi e i gruppi della Parma Antifascista ne sono completamente estranei: qualsiasi pratica sessista e ancor più qualsiasi tipo di violenza sulle donne, contro cui lottiamo da sempre, hanno sempre trovato e troveranno la nostra più ferma condanna.

Parmantifascista

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