Licenziamenti a La7 e alla Gruner und Jahr. E Polis non esce
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Licenziamenti a La7 e alla Gruner und Jahr. E Polis non esce
Si dice che le buone notizie, come le disgrazie, non vengano mai sole. Effettivamente, nel giro di pochi giorni il mercato editoriale italiano ha assistito a un susseguirsi ravvicinato di situazioni gravi ed esemplari che hanno messo in agitazione la categoria. D’altro lato, esse aiutano a capire che cosa devono aspettarsi nel futuro i giornalisti. Questi episodi diversi, mostrano infatti alcune radici comuni piuttosto istruttive.
Il Il fallimento dello sportello Biagi non sorprende veramente nessuno. Il risultato era così scontato che nessuno s’è preso la briga di annunciarlo. Vi è una sottigliezza da rilevare, il fallimento di per sè non sconquiffera ma tutto ciò che è collaterale lascia allibiti. Si è chiuso il vertice Fao. Come era facilmente prevedibile, nessuna decisione degna di nota è stata presa. Eppure la situazione è grave. Nel corso dell’ultimo anno, il costo del frumento è aumentato di quasi una volta e mezza, la soia di quasi il doppio e il granoturco di un terzo. Dall’inizio dell’anno la borsa di Shanghai ha perso il 31,96, Francoforte il 18,99 Tokyo il 18,18, Milano il 18, Honk Kong il 17,85, Parigi il 16,16, Zurigo il 14,85. New York il 14,07, Madrid il 12,60, Londra l’11,69. Nel corso dell’ultimo anno, le borse mondiali hanno perso in media più del 50%. |
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