Laboratorio Trans-Generi

 

Il 19 febbraio presso il centro sociale Sos Fornace di via Moscova, 5 si terrà un incontro di approfondimento sulle questioni di genere. La giornata si inserisce all’interno di un percorso nato dalla collaborazione di diversi soggetti e realtà nazionali che si  occupano di questioni di genere e che in occasione della May Day 2010 ha portato alla realizzazione della campagna comunicativa “RIgeneriamo”, pensata come uno strumento di sovversione dei modelli culturali che alimentano la violenza di genere (www.rigeneriamo.net). L’obiettivo è sviluppare un confronto tra le riflessioni nate in  territori e contesti differenti per decostruire gli immaginari dominanti, crearne e diffonderne di nuovi nei quali ognuno possa riconoscersi.
La giornata si articolerà in 4 workshop in cui verrano toccati i temi della comunicazione, della femminilizzazione del lavoro, dell’autoformazione e della post pornografia.

Parteciperanno alla giornata Frangette estreme(BO) – fornace DEgenere(Rho) – Fuxia Block(PD) – gruppoG corsari(MI) – ribellule(Roma) – San Precario – Serpica Naro(MI)-Sexi shock(BO) – maschieramenti(BO)-Singol*.

PROGRAMMA
Workshop h 10:00
METODI DI COMUNICAZIONE IN CONTESTI DI MASSA. STRATEGIE , STRUMENTI E LINGUAGGI.

Se ci poniamo come obbiettivo la decostruzione di immaginari fortemente radicati nella nostra società che ci stanno stretti, per proporne di nuovi e differenti , diventa necessario porre un’attenzione particolare alla comunicazione.
Analizzaremo quindi varie campagne comunicative mettendone in luce i punti di forza e di debolezza,evidenziandone le strategie che le rendono efficaci.
Cercheremo quindi di definire delle linee guida utili nel momento della creazione di nuovi strumenti comunicativi.
Per farlo, adotteremo una modalità partecipata di lavoro, sia nel momento di analisi che in quello di confronto.
Invitiamo i partecipanti a portare materiali (immagini, video) su cui lavorare.

Workshop h15:00
“WELFARE DEI DESIDERI”:QUAL E’ IL TUO?

In questo workshop vorremmo provare a immergerci nel dibattito su nuovo welfare, reddito e diritti che le mobilitazioni dei precari dell’università nello scorso autunno e lo sciopero della Fiom contro il modello del ricatto di Marchionne hanno (finalmente) imposto nel dibattito pubblico.
Sembra infatti che qualcosa, dopo anni di discussioni, divisioni ideologiche e pretestuose intorno all’utilizzo di rivendicazioni come il reddito di esistenza e il nuovo welfare, si stia muovendo per davvero. Forse finalmente la consapevolezza che la precarietà è il paradigma della contemporaneità e non una fase transitoria, forse la percezione concreta della sua dimensione esistenziale e non solo lavorativa, forse semplicemente l’evidenza della crisi, ci hanno costretti a fare i conti con una realtà: è necessario ricomporci, individuare gli elementi comuni di sfruttamento e riaprire la partita.
Come gruppi che si occupano di genere, laicità, autodeterminazione e sessualità però ci siamo posti delle domande. Certo che questa battaglia è la nostra, da sempre diciamo: reddito per l’autodeterminazione! Perché sì, solo con soldi e servizi possiamo liberare i nostri tempi, i nostri desideri e non essere ostaggio in un mercato di schiavi. Ma la questione reddito si risolve così? Si può declinare solo in un calcolo astratto di quote di ricchezza prodotta, di rendite da redistribuire, di calcoli del minimo di sopravvivenza? E dove stanno i nostri corpi e i nostri desideri?
Per fare figli, per non farli, per stare insieme ad una persona quando ci pare, per declinare all’infinito amore e bene, e per tutto quello a cui non abbiamo ancora pensato, ci serve reddito. Allora abbiamo pensato che il nostro bene comune dev’essere proprio questo: condividere i desideri e farne armi affilate per la conquista della nostra libertà.
Come facciamo però? La nostra proposta si divide in 3 step (un’inchiesta e due momenti di autoformazione), o solo uno di questi, o quello che decideremo insieme il 19.
1. La proposta di inchiestarci e inchiestare chi ci sta intorno: a partire dal quotidiano, dalla sveglia la mattina al cso la notte, ripercorrere le nostre vite e scoprire cosa ci serve per raggiungere i nostri obiettivi giornalieri. Cosa ci renderebbe la vita più comfortable? E soprattutto per fare cosa?
2. Mettere in comune le strategie di sopravvivenza e mutualità: a partire dai nostri desideri e dalle tecniche di evitamento di sbattimenti, spese inutili, perdita di tempo, accorciamento strade, ma anche di riconquista del divertimento, della socialità, di spazi e tempi per fare politica etc, perché non proviamo a tracciare una mappa delle resistenze diffuse che mettiamo in campo ogni giorno e vediamo se riusciamo renderle non solo atti individuali di bricolage esistenziale ma anche momenti di rottura ricompositiva? Qualcosa da rivendicare?
3. Come spazi sociali ce lo stiamo chiedendo: come facciamo a costruire nuovi tessuti relazionali e biopolitici nei nostri quartieri, isolati, condomini, di riproducibilità, reciprocità e creazione di auto reddito? perché impresa sociale sì, ma che sia intrinsecamente politica: inventiamoci forme di welfare cooperativo che ricostruiscano legami sociali e scompongano i classici ruoli di produzione e riproduzione, di genere e etnia! la proposta è: mettiamo in comune pure questo, se ci sono già esperienze di questo tipo, vediamo di farne una vera e propria auto-formazione che poi possiamo portare e riprodurre nelle nostre città.

h 15:00-Auto ri-gener-azioni. Percorsi a confronto in un ottica auto formativa


h 18:00-La rappresentazione del desiderio. Dalla pornografia alla  postpornografia.

a seguire proiezioni e djset by RIC BONELLO

 

Articoli Correlati:

  1. Ri/Generi/Amoci @ MayDay Parade
  2. [Dj Set] Free Degenere Halloween Party
  3. [fornace-de/genere] Porn Flakes queer crew live in action: DJ/VJ set + live performances