Brasile – In rivolta contro la vivisezione: liberazione, arresti e scontri

da Liberazione Animale Genova + FOTO

Nella notte tra il 17 ed il 18 ottobre avviene la liberazione di 178 cani ed un numero imprecisato di conigli ed altri roditori dai laboratori dell’ ‘Instituto Royal’ di Sao Roque in Brasile.
Un’azione senza precedenti che ha visto un numero incredibile di persone e gruppi diversi coinvolti, uniti con determinazione , che hanno deciso di non attendere oltre e svuotare con le loro mani un luogo di tortura contro il quale, sembra, da tempo si stavano svolgendo presidi e campagne di protesta.
Sette persone sono state arrestate in seguito all’azione e sono tutt’ora detenute in carcere.
In seguito sono state diffuse diverse notizie ed immagini dall’interno della struttura: cuccioli di cane immersi in azoto liquido e mantenuti all’interno di frighi, animali privi di occhi o con zampe amputate.
Immagini che non hanno lasciato indifferenti coloro che da fuori hanno deciso di continuare a lottare.
Sembrava che la liberazione avesse rappresentato l’apice della protesta contro l’Instituto Royal, almeno per ora, ma così non è stato. Le manifestazioni sono andate avanti per tutta la settimana, sino a culminare in una vera e propria rivolta davanti alla struttura avvenuta nella giornata di sabato.
Circa 500 attivisti ed attiviste hanno nuovamente tentato di sfondare le barriere erette a protezione del laboratorio, la polizia ha reagito con massiccio uso di gas lacrimogeni, spray al peperoncino e proiettili di gomma. Molte i feriti, anche gravemente.
Le persone hanno però continuato a resistere per ore, indirizzando la propria rabbia contro la massiccia presenza poliziesca schierata a difesa dell’Istituto.
Le immagini che arrivano dal Brasile non possono che ispirare e motivare profondamente tutti/e coloro che lottano per la liberazione animale. Quando la rabbia prende il sopravvento, quando la sofferenza degli individui rinchiusi dentro quegli inferni si concretizza e diviene palpabile non esistono barriere in grado di fermare la voglia di libertà, l’urgenza di porre fine nell’immediato a quanto sta accadendo, con le proprie mani e la propria volontà, senza attendere
che sino altri a decidere per noi.
Non possiamo che esprimere la nostra piena solidarietà e vicinanza a coloro che in queste ore in Brasile stanno lottando, senza fermarsi e senza esitazioni, per rendere anche questo luogo di sofferenza e tortura un ricordo del passato.

Mer, 23/10/2013 – 22:05
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