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pubblicato il 22.01.07
2007/01/26 Anteprima "Con i Partigiani sull' Appennino parmense"
·

“CON I PARTIGIANI SULL’ APPENNINO PARMENSE”

Il 26 gennaio 2006 , alle ore 17.00, alla sala conferenze della Pubblica Assistenza di Parma, in collaborazione con l’ A.N.P.I , Associazione Nazionale Partigiani d’ Italia (Sezione di Parma ) si terrà l’ anteprima della copia restaurata del film “Con i Partigiani sull’ Appennino parmense”.
Il film girato tra il 1944 e il 1945 è l’unica pellicola esistente sulle
brigate partigiane che combatterono nella zona di Parma.
Questo importante documento storico è stato recentemente restaurato a cura del regista Giancarlo Bocchi, su iniziativa della Fondazione Bocchi.
Agli inizi degli anni ‘60 il padre del regista, Mario Bocchi, che aveva partecipato alla guerra di Liberazione con i Gap (Gruppi d’Azione Patriottica) e al comando di un’ unità della 47a Brigata Garibaldi, acquisì la pellicola originale del film salvandola dalla distruzione. Già allora la pellicola si presentava in cattivo stato di conservazione, presumibilmente a causa delle vicissitudini incontrate dall’ autore del film durante le riprese e il montaggio . L’ impegnativo restauro effettuato con strumentazioni digitali, realizzato presso uno stabilimento specializzato di Roma, ha permesso di salvare definitivamente un importante documento sulla Guerra di Liberazione dal nazifascismo.
“Dopo essermi occupato per tanti anni di girare documentari in varie parti del mondo per dare voce a persone vittime di conflitti e di guerre – dice il regista Giancarlo Bocchi – ho sentito il dovere di occuparmi del restauro di questo film, non solo per salvare un pezzo della memoria storica e visiva di quel periodo, ma anche per rispondere ad un certo storicismo, che con attacchi sempre più frequenti agli ideali e ai valori della Resistenza, si è reso complice delle idee e delle azioni più intollerabili e criminali del secolo scorso. Restaurare questo film, per me, è stato quindi come ridare voce e vita agli interpreti di quella indimenticabile pagina della nostra storia e richiamare alla mente gli ideali sui quali è stata fondata la nostra Repubblica” Durante le ricerche per il restauro Giancarlo Bocchi è riuscito a dare un nome, dopo sessant’anni, all’ ignoto autore del filmato: ha scoperto che il film è stato interamente girato e montato dal cineamatore Marino Cantoni, un
quarantenne che lavorava come impiegato in una banca locale e che si trovava con cinepresa e pellicola nel 1944 in montagna a Corniglio (Parma), suo paese natale. Il film dura 24 minuti ed è senza sonoro. Inizia con un cartello con toccante dedica: “Alla memoria di tutti i caduti, all’ eroismo silenzioso e tenace della gente della montagna questo film è dedicato ” Nell’ idea originale dell’ autore il film doveva iniziare con i fatti del 24 giugno 1944, quando, come è scritto sulla pellicola, “pochi ardimentosi
con audace colpo di mano o ccupano il municipio e catturano il presidio fascista di Corniglio”.
Purtroppo i successivi eventi bellici non hanno permesso all’ autore di conservare gli spezzoni di pellicola girati durante quell’ evento bellico.
“Il film che documentava la presa di Corniglio – scrive sempre l’ autore – è stato distrutto in seguito ad operazione di rastrellamento ”. Così il film inizia con gli eventi successivi al terribile rastrellamento nazista del luglio 1944. Nelle riprese si vedono le case dei contadini incendiate dai nazifascisti, i partigiani che ritornano da un attacco ad una colonna di automezzi tedeschi riportando prigionieri, gli appartenenti alla missione alleata britannica che girano per le strade del paese con curiose microscopiche motorette,un’ interessante e prolungata sequenza di lanci di armi e munizioni dagli aerei alleati, i partigiani intenti alla
preparazione di azioni di guerriglia, la partenza del 24 aprile 1945 con auto e camion per liberare Parma, un breve sequenza della battaglia tra partigiani e nazisti a Parma che ricorda per certi versi le immagini che saranno impresse successivamente su pellicola nei capolavori del neorealismo, le campane che suonano in segno di gioia, la gente felice per aver riacquistato la libertà, lunghe file di prigionieri nazisti che vengono avviati verso i campi di detenzione e l’ arrivo delle truppe alleate a cose fatte dopo che la città era già stata liberata dai partigiani. Il film finisce con la sfilata dei reparti partigiani che l’otto maggio 1945 festeggiano la vittoria.
Proprio sul finale del film, non si sa se per ragioni artistiche o di
reperimento del negativo le riprese passano curiosamente dal bianco e nero al colore. Si è sempre pensato – anche perché la copia presso l’ Archivio del Cinema della Resistenza di Torino è interamente in bianco e nero – che nel film non fossero presenti immagini a colori. La scoperta del finale del film a colori è stata fatta da Giancarlo Bocchi nel corso delle lavorazioni. ” Ho curato un restauro rispettoso della volontà iniziale dell’ autore – dice Bocchi – e sono stati conservati anche alcuni piccoli difetti dell’ epoca come alcuni flash di luce sui cambi scena. Abbiamo
molto lavorato, con le migliori tecnologie digitali per ridare una
visibilità piena alle immagini fino ad oggi offuscate e compromesse da strappi, macchie e righe ”. In passato alcuni brani del film sono stati utilizzati da Leo Pescarolo, scomparso di recente, e meglio conosciuto come un grande produttore, nel suo unico lavoro da regista : “Parma, ritratto di una città”, realizzato per la RAI nel 1964.
Altri frammenti sono stati messi in onda da Enrico Ghezzi negli anni ‘90 in “Fuori Orario”. Ma il film nel suo sviluppo integrale è praticamente inedito .
La copia restaurata del film sarà donata nei prossimi giorni all’ Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza di Torino.
Con il restauro del film “Con i Partigiani sull’ Appennino parmense” inizia l’ attività della Fondazione Bocchi, nata in memoria di Mario Bocchi (1924-1997). Nato da una famiglia proletaria e da generazioni di grandi idee libertarie, Mario Bocchi partecipò alla Resistenza con la madre, quattro fratelli e una sorella. Nel dopoguerra prese parte attivamente alla rinascita culturale della città di Parma e divenne amico di grandi artisti, cineasti e scrittori.
La Fondazione Bocchi, come principale obiettivo della sua attività, si propone di aiutare gli artisti e gli intellettuali che in varie parti del mondo contribuiscono con il loro lavoro alla difesa dei valori della pace, della giustizia sociale e dei diritti umani.

Per ulteriori informazioni scrivere a intmedia@libero.it

Fondazione Bocchi
via XXIV Maggio 38
43100 Parma

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