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DALLA STRATEGIA DELLA TENSIONE
ALLA STRATEGIA DELLA PAURA
Giornata di mobilitazione nazionale in numerose città
Roma-Napoli-Reggio Calabria-Bergamo-Brescia-Bologna
Mercoledì 12 dicembre 2007
Anniversario della strage fascista e di stato di Piazza Fontana
A Brescia: PRESIDIO dalle 19.00 in piazza della Loggia
Partecipiamo con materiale informativo sulla strategia della paura,
sull’insicurezza sociale, sulla repressione.
12 dicembre 1969, Milano: una bomba esplode nell’atrio della Banca dell’Agricoltura, in Piazza Fontana. Sono le ore 16,37. I morti sono 16 i feriti 87. Dal 1969 al 1980 in Italia ci sono state una lunga serie di stragi, bombe assassine contro inermi innocenti. Troppo spesso rimaste impunite. E’ stata chiamata “la
strategia della tensione”. In una situazione di grave crisi, le bombe servirono alle classi al potere per far montare il terrore nella società e poi sull’onda emotiva del sentimento popolare applicare politiche di reazione e intransigenza. All’epoca, vollero ricondurre al silenzio e al giogo il movimento operaio, le classi
popolari, la sinistra extraparlamentare, i movimenti di emancipazione e gli studenti in lotta, garantire profitti
sempre più remunerativi al padronato, consolidare i poteri più repressivi dello stato (polizia e carabinieri in testa), distogliere l’attenzione della gente dai problemi economici e sociali dell’epoca.
28 maggio 1974, Brescia: Sotto un cielo cupo e piovoso, è in corso lo sciopero generale cittadino di 4 ore, indetto da Cgil, Cisul e Uil, congiuntamente al Comitato permanente antifascista, in risposta alle ripetute violenze fasciste. In Piazza della Loggia sta parlando da pochi minuti il sindacalista della Cisl,
Franco Castrezzati, quando, alle 10.12, scoppia una bomba posta nel cestino dei rifiuti sotto i portici, sul lato est della piazza. I morti sono 8 e 103 I feriti. La piazza è già colma di gente: più di 2500 persone presenti, ancora in attesa di due dei quattro cortei previsti…
12 dicembre 2007: oggi la disoccupazione, il precariato diffuso, lo sfruttamento sempre più intenso, la mancanza di minime garanzie a tutela della salute, le continue morti sul luogo di lavoro, la repressione dello stato – nelle strade e nelle aule dei tribunali -, la mancanza di opportunità, la negazione di
diritti primari come la casa, le disuguaglianze estreme e sessuali, il malfunzionamento delle politiche sociali troppo spesso agite da clientelismo e da necessità elettorali, aggravano le contraddizioni sociali creando disagio, paura, egoismo e omofobia. Contraddizioni acuite ancor più dal passaggio storico che l’Italia sta affrontando, il passaggio ad una società interculturale. In migliaia arrivano portando con sè la propria cultura e i propri costumi, spesso la propria disperazione che a volte si scontra con il disagio già presente tra gli abitanti di questo paese, alimentando una guerra fra poveri fatta di razzismo e xenofobia, che coinvolge ormai non più solo gruppi organizzati di destra ma anche alcune fette della popolazione. Il Terrore a suon di
bombe ai tempi delle Stragi di Stato, oggi si incute attraverso l’urlo dei media sui reati compiuti dagli immigrati. “Immigrati uguale assassini”, questo è il motivo dominante di questi ultimi giorni. Impossibile non vedere oggi nel “pacchetto sicurezza” la materializzazione di una nuova logica di controllo sociale da parte
delle istituzioni, la creazione di nuovi capri espiatori, per nascondere i veri problemi economici e sociali di oggi. E’ nel pacchetto sicurezza che si definiscono i nuovi confini della devianza che preparano la strada ad una progressiva criminalizzazione della società e del dissenso, una “strategia della paura” intollerabile che comincia a costare vite innocenti e che giustifica abusi di potere. Dopo i fatti delle ultime tre settimane la
nostra analisi non può che trovare ulteriori e drammatiche conferme.
31 gennaio 2008, Brescia: Si tiene l’udienza preliminare che potrebbe portare a un nuovo processo – il nono – per la strage di piazza della Loggia. L’accusa chiede il processo per concorso in strage per Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, Francesco Delfino e Giovanni Maifredi e il rinvio a
giudizio per favoreggiamento per Gaetano Pecorella, Fausto Maniaci e Martino Siciliano; di Vittorio Poggi per riciclaggio.
Come Laboratorio Antifascista Nazionale abbiamo proposto una giornata di mobilitazione il 12 dicembre, dislocata in più città, che richiami alla memoria quella strage e ricordi come le istituzioni, ieri come oggi, hanno bisogno di alimentare odio e terrore,
repressione e paura, per poter sopravvivere nei momenti di crisi economica e sociale.
Vogliamo affermare un’altra idea di sicurezza: quella di una vita dignitosa, di un lavoro senza sfruttamento e precarietà, di servizi pubblici efficienti e aperti a tutti, del diritto allo studio e alla casa; tutti elementi che caratterizzano una società ospitale, inclusiva e giusta, che garantiscono il funzionamento di vere politiche dell’accoglienza. La sicurezza di poter sviluppare liberamente le proprie capacità e personalità. La sicurezza di essere rispettate e rispettati in quanto individui.
SICURAMENTE PRECARI
SICURAMENTE INQUINATI
SICURAMENTE SFRUTTATI
....
SICURAMENTE ANTIFASCISTI
Adesioni:
Laboratorio Antifascista
Magazzino 47 (BS)
Circolo anarchico E. Bonometti (BS)
Associazione La Siberia – Villanuova sul Clisi (BS)
Radio onda d’urto (BS)
Centro Sociale 28 maggio – Rovato (BS)
Kollettivo studenti in lotta (BS)
Confederazione Cobas (BS)
Sinistra Critica (BS)
RASH (BS)
Circolo “Orlando” Arcigay (BS)
Lily Elbe – Ass. di volontariato sociale per il supporto a persone transessuali (BS)
Agedo (BS)