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pubblicato il 28.01.08
Isernia: svastiche su sede DS
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INDIGNATEVI!!!

di Paolo De Chiara*

Se da un lato alcuni membri (e le stesse Istituzioni) del centro-destra comunale, provinciale e regionale (compresi tutti i partiti che compongono la coalizione, di nuovo definita Casa delle Libertà) non hanno minimamente dato peso allo schifoso simbolo (una svastica accompagnata da una scritta “Skin” “Head”) apparso da qualche mese in piazza Trento e Trieste ad Isernia, proprio sul vecchio e disciolto partito dei ‘Democratici di Sinistra’, dall’altro, nemmeno i rappresentanti del sedicente ‘centro-sinistra’ hanno ritenuto opportuno intervenire. Alcuni dirigenti del Pd, probabilmente, gli ultimi nostalgici, nonostante la formazione di un nuovo soggetto politico, (ricordate la famosa ‘fusione a freddo’ tra Ds e Margherita?), hanno deciso di lasciare al suo ‘vecchio’ posto la targa dorata con la ‘quercia’ e la ‘rosa rossa’. L’insano gesto ha dato del ‘fumo negli occhi’ a qualche acerrimo “anti-comunista” dell’era “Berlusconi-Bossi e Fini” che, come nella migliore tradizione degli ‘squadristi’ e dei reparti speciali delle SS, sovrapponevano con forza le loro ‘stupide’ e ‘criminali’ idee con quelle ‘democratiche’ e ‘diverse’ degli altri. Tipo le ‘scritte contro gli ebrei’ (e ricordiamola con forza e con orgoglio la ‘Giornata della Memoria’ che ricorda la ‘Shoa’, ovvero lo sterminio di 6milioni di ebrei. Questo ancora non possiamo cancellarlo dalla nostra memoria storica) prima della ‘soluzione finale’, dei rastrellamenti e delle deportazioni nei ‘campi di concentramento’ nazisti. Non possiamo più permetterlo ed è nostro dovere, soprattutto, per onorare i tanti morti-ammazzati-innocenti e per ricordare i ‘Giusti’ che, al contrario di molti aguzzini-fascisti-italiani, salvarono molte vite innocenti, senza tanto guardare al colore dei capelli, degli occhi o al ‘credo’ religioso. Nessuno più (politici di entrambi gli schieramenti democratici, rappresentanti delle Istituzioni, uomini politici e cittadini) può tollerare un segnale del genere. Non si può ‘accademicamente’ accettare la formula letterale sui ‘corsi’ e i ‘ricorsi’ storici. Questa teoria non può essere accettata perché la memoria è ancora troppo forte verso quel periodo che ha negativamente segnato l’intera Umanità. Oggi i ‘nipoti’ dei partiti di centro-sinistra hanno il dovere di denunciare con forza, e davanti all’opinione pubblica, determinati segnali negativi e pericolosi. Non può essere assolutamente lasciato passare un manifesto con il simbolo del ‘fascio’ e la scritta ‘Fascismo e Libertà’. Quelli sono simboli di violenza, terrore e di morte che contrastano col la ‘Giornata’ mondiale dedicata alla ‘Shoa’. Le due cose non possono assolutamente coesistere. Tutti questi esempi e queste leggerezze, accompagnati con dei modi di fare e di dire dissonanti con i principi sanciti nella nostra Carta Costituzionale, portano alle ‘aggressioni violente’. Ora nessuno vuole fare un martire il presidente del circolo Arci di Isernia, Celeste Caranci. Ma, nello stesso tempo, nessuno può negare che quell’accoltellamento è un preciso segnale. Ci stanno urlando, a bassa voce, che ‘sono pronti a ritornare’. Se così non fosse, qualcuno dovrebbe spiegare le cause di tutte le aggressioni violente fatte negli ultimi anni in Italia per mano di ‘gruppi fascisti’. Ma, invece, di commemorare una futura vittima di questa pura pazzia non sarebbe meglio contrastare, seriamente, sul nascere, questi piccoli ‘focolai’, disseminati, ormai, su tutta la Penisola? Tutti coloro che credono nei valori, scritti a chiare lettere nella nostra bella e cara Costituzione, hanno il dovere di ‘indignarsi’ contro questi atteggiamenti provocatori e violenti. Nessuno può far passare sotto silenzio una ‘scritta’ del genere. Anche gli organi di informazione hanno tralasciato la ghiotta, ma negativa, notizia. Nulla è trapelato. Questa volta sono mancate le dichiarazioni e i comunicati stampa inviati a raffica nelle varie redazioni. Se sono state formulate delle ‘denunce’ alle forze dell’ordine, l’opinione pubblica ha il dovere di essere informata, soprattutto, per evitare che certi episodi, già avvenuti, possano ripetersi. Probabilmente la soluzione a questo problema si ‘nasconde’ proprio negli articoli della Costituzione, che festeggia i suoi primi 60anni di vita. Forse, bisognerebbe far studiare nelle scuole seriamente questo ‘documento storico ed attuale’ per far capire alle giovani generazioni che il presente-democratico è stato conquistato grazie a molti ‘uomini’ (i partigiani e tutti coloro che contribuirono alla ‘liberazione’ dalla sanguinosa e violenta dittatura ‘nazi-fascista’) pieni di ideali e di valori democratici. Perciò è semplicemente vergognoso paragonare, come ha fatto la Casa delle il-Libertà nella legislatura del ‘distruttivo’ secondo Governo Berlusconi, i ‘liberatori della Nazione’ (che, poi, contribuirono alla stesura della Carta Costituzionale) ai ‘repubblichini’, gli appartenenti alla Repubblica ‘fantoccio’, denominata, dai pochi fascisti rimasti, Repubblica di Salò (molti ‘seguaci’ furono, negli anni delle ‘bombe’ e del ‘terrore’, i protagonisti di una stagione piena di sangue e, nuovamente, di vittime innocenti). La politica ha il dovere di intervenire perché gli anni della contrapposizione tra i ‘comunisti’ e i ‘fascisti’ non debbano più ripetersi in questa Italia. Varrebbe la pena ricordare alcuni versi poetici di “Povera Patria”, del poeta italiano Franco Battiato, senza dimenticare che, con molta probabilità, il ‘loro’ ritorno alla guida del Paese riporterà una nuova ventata di intolleranza in questa, sfortunata, ma pure sempre dignitosa Italia: “Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere, di gente infame, che non sa cos’è il pudore. Si credono potenti e gli va bene” (…) “Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!” (…) “Nel fango affonda lo stivale dei maiali. Me ne vergogno un poco, e mi fa male vedere un uomo come un animale”. (…) “Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittature se avremo ancora un po’ da vivere… La primavera intanto tarda ad arrivare”. In attesa della ‘primavera’, sarebbe piacevole sapere anche la posizione della Chiesa su questi episodi di violenza. O questi temi interessano poco, anche, alle categorie ecclesiastiche?

  • giornalista
    http://paolodechiaraisernia.splinder.com/

vandalismi_minacce
r_campania


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