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pubblicato il 17.04.05
Attaccata la sede dell'UNCRSI a Torino
·

da indymedia – anarcotico:

“Abbiamo ricevuto il seguente comunicato:

Rivendicazione azione contro UNCRSI

Dal marzo 2003, l’Unione nazionale combattenti della Repubblica Sociale italiana (UNCRSI) ha una nuova sede provinciale nella nostra città. La sede, che si trova in Corso Giulio Cesare 23 bis, ospita conferenze, riunione, incontri, organizzati dai militanti della Federazione. L’UNCRSI si occupa inoltre di realizzare e pubblicare periodicamente un bollettino dal titolo “Giovinezza” in cui vengono pubblicizzate le iniziative che si svolgono all’interno della sede e che al contempo è utilizzato come strumento di propaganda fascista per vecchi e nuovi militanti.

Già da una prima lettura del bollettino è chiaro come negli articoli siano costanti e forti i riferimenti alla Repubblica Sociale italiana, al ventennio fascista e ai suoi protagonisti; tra gli altri i maggiormente citati e ricordati nostalgicamente sono Pavolini, il Duce e Claretta Petacci. Al ricordo sulle pagine del bollettino, si aggiungono momenti di incontro vero e proprio con personaggi legati alla storia fascista e nazista invitati all’interno della sede torinese. L’UNCRSI organizza periodicamente anche viaggi di gemellaggio con camerati d’Oltralpe, gerarchi nazisti, come Erich Priebke, la Falange spagnola di Barcellona, ex appartenenti a divisioni dell’esercito nazista come la Waffen SS Charlemagne.

Questo non deve tuttavia far pensare che la UNCRSI sia formata da una cricca di nostalgici vecchietti che si ritrovano per onorare la passata storia fascista. Questa organizzazione ha di fatto chiari collegamenti anche con gruppi e personaggi dell’estrema destra contemporanea. Onore, legittimità e riconoscimento sono attribuiti al lavoro politico di Forza Nuova; le iniziative tentano di richiamare un pubblico anche giovane e mirano a esaltare la Repubblica Sociale italiana come uno dei momenti più alti nella storia del nostro paese; è precisa la volontà di aggregare nuovi adepti e di impartire lezioni di storia rivisitata e revisionata. Per fare un esempio, riguardo al 25 Aprile – giornata di memoria per la resistenza partigiana – nel bollettino il senso e il significato di quella data viene ribaltato con la solita retorica e il 25 Aprile diventa “una giornata di vergogna storica nazionale”. Nella testimonianza di uno storico svizzero, la morte del Duce viene invece narrata e ricordata come l’epopea di un eroe che si fa martire nel sacrificarsi per la sua patria.

“Il fascismo non è dietro le nostre spalle, il fascismo è davanti a noi”, così si conclude un articolo del bollettino in cui viene presentato e recensito un libro dal titolo “Dio e Patria” dedicato a Padre Liberato Rosson, noto per le sue omelie in memoria dei caduti del fascismo. Questa sorta di slogan conferma quanto sia forte e prioritaria per l’UNCRSI la volontà di rinsaldare i legami tra i vecchi fascisti e i nuovi militanti dell’estrema destra attivi nel nostro paese affinché si moltiplichi l’apertura di sedi e di spazi, il radicamento nei territori, esperienze forse ancora poco conosciute nella nostra città, ma che altrove hanno trovato già terreno fertile.

Di pochi giorni fa la notizia che a sessant’anni dalla Liberazione dal nazifascismo e dalla fine della Seconda guerra mondiale, le SS ritornano in Italia, per essere precisi in Val di Susa. La sera del prossimo 27 maggio infatti, a Condove, presso un ristorante, la UNCRSI ha organizzato una serata d’onore per celebrare il gemellaggio con l’Associazione Ex Appartenenti alla Divisione Waffen SS “Charlemagne”, ultimi difensori di Berlino e sterminatori di popolazioni civili. La lettera d’invito alla serata si apre con un “Cari Camerati” e si chiude con “un caloroso abbraccio cameratesco” e con il saluto “A Noi! – Sigh Heil”.

Mentre la UNCRSI pretende di celebrare le “glorie” nazifasciste nei nostri territori, Alleanza Nazionale cerca di dare riconoscimento istituzionale ai caduti e ai militi della Repubblica di Salò attraverso un vergognoso disegno di legge. Il partito di Gianfranco Fini, vorrebbe infatti riconoscere come belligeranti i repubblichini e quindi equiparare le squadracce nazifasciste alla resistenza partigiana.

Priorità e dovere di ogni antifascista è di contrastare in tutti i modi qualsiasi tentativo di affermazione politica e legittimazione sociale da parte di gruppi apertamente fascisti e nazisti, ai quali non va concessa nessuna agibilità nelle nostre strade e nei nostri quartieri. I covi di questi gruppuscoli inneggianti al Duce e al Terzo Reich vanno chiusi, i raduni e le manifestazioni pubbliche di questi personaggi vanno impedite e ostacolate.

Anche quando i gruppi neofascisti si nascondono dietro fantomatiche associazioni culturali non sono meno pericolosi, poiché di fatto veicolano idee e stimolano comportamenti che vanno a legittimare chi scende nelle strade a picchiare gli immigrati, chi da infame ferisce e uccide con le lame, chi vilmente attacca i posti occupati, chi insomma fa del razzismo e della xenofobia le proprie ragioni di vita nonché la sua pratica quotidiana.

Qualsiasi tentativo da parte di vecchi e nuovi fascisti di costruire percorsi politici, di organizzare iniziative, di radicarsi nei quartieri della nostra città, ieri come oggi verrà contrastato nel solo modo possibile: l’antifascismo militante.

Oggi l’Antifascismo Militante ha fatto visita e reso inagibile la sede dell’Unione Nazionale Combattenti della RSI di Torino, covo di fascisti amici di Forza Nuova, di reduci delle SS, di gruppi dell’estrema destra europea.”

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