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pubblicato il 30.09.09
Oltre 5000 persone! il corteo antifascista, le presenze, le cariche... la mobilitazione continua!
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Oltre 5000 persone! il corteo antifascista, le presenze, le cariche... la mobilitazione continua!


Oltre 5000 persone sono partite oggi da piazza Dante per il corteo contro il razzismo, il neo-fascismo e il sessismo. Studenti delle scuole superiori e dell'università , i movimenti sociali napoletani, il coordinamento dei precari della scuola, i collettivi Glbt, una folta rappresentanza del coordinamento degli immigrati, associazioni come Attac, i comitati ambientalisti come Chiaiano e realtà democratiche di Materdei (il comitato di quartiere che ha già fatto un manifesto contro Casapound, i giovani del Pd, della sinistra radicale e di alcune associazioni) . Una presenza imponente (in un giorno feriale...) che probabilmente oggi nessuna forza politica della città riesce a mobilitare!

Il collante che ha tenuto insieme tutte queste presenze era semplice: nell'anniversario delle quattro giornate di Napoli, il rifiuto totale della presenza di gruppi xenofobi e neofascisti nei nostri quartieri! Come Casapound nel convento di Materdei. Quest'organizzazion e che si presenta con la faccia pulita davanti alle telecamere per cercare legittimazione, è parte di una struttura nazionale che ovunque organizza lo squadrismo contro gli immigrati, le diversità e gli studenti (vedi la famosa aggressione di piazza Navona). Il loro leader Iannone è un convinto negazionista dell'Olocausto, si definisce un "fascista del terzo millennio" e considera Hitler "un rivoluzionario" . Basta fare un giro su You tube o google per sincerarsene. ..

Il resto è ipocrisia, parallelismi che non stanno ne in cielo ne in terra. Noi non siamo di nessun partito. Siamo gli studenti dell'Onda che si mobilitano nelle scuole e nelle università per difendere il diritto allo studio, quelli che occupano e riaprono dal basso spazi sociali da anni, quelli che hanno resistito alla devastazione ambientale della nostra regione da Chiaiano ad Acerra, che lottano contro la precarietà e il carovita. Rivendichiamo questi diritti e ci riprendiamo il diritto a mandare via dai nostri quartieri organizzazioni incostituzionali che teorizzano e organizzano la prevaricazione razziale, incoraggiati forse da un governo che lascia morire in mare o nei campi libici migliaia di migranti e di profughi.

Il corteo ha avuto una voce poliforme, dai Kalifoo ground music, immigrati di castelvolturno che hanno costituito un gruppo musicale il cui nome "Kalifoo" significa "schiavo a giornata", alla voce di giovani precarie che la vulgata neofascista rivorrebbe chiuse in casa...

Pur essendoci grande rabbia, la manifestazione ha attraversato tutta Materdei, in cui diversi di noi pure abitano, in maniera assolutamente pacifica e colorata. Per rispetto del quartiere e per continare a comunicare come già si è fatto in tutti questi giorni.
Usciti dal quartiere, su via Santa Teresa, abbiamo chiesto di deporre una targa in Salita San Raffaele a Maddalena Cerasuolo, resistente proprio del quartiere Materdei, protagonista in quelle strade nella difesa della città. Abbiamo chiesto che potesse farlo almeno una delegazione di 10 persone. La polizia ha negato questa possibilità, sostenendo che potevano esserci provocazioni verso la delegazione. "Perchè?" - "Perchè sono fascisti"... Smascherata questa ipocrisia, il corteo ha provato a passare con schermi difensivi su cui erano delle gigantografie dei motivi della manifestazione, il no al razzismo e a chi inneggia agli orrori della tirannia, come i campi di concentramento. (le foto erano di un ragazzo africano pestato dai neo-fascisti, di Auschwitz e delle deportazioni nel ghetto di Varsavia).

La polizia ha respinto il tentativo, poi però ha anche caricato inutilmente gli studenti nel mezzo per spaccare in due tronconi il corteo. E ha preso a sparare lacrimogeni verso l'alto dove si trovavano studenti inermi. (Alleghiamo le foto di una delle persone colpite). Alla fine sei manifestanti sono rimasti feriti e due sono stati ospedalizzati. Uno in particolare è ferito in modo pesante con 7 punti di sutura alla testa! In questa circostanza la testa del corteo, arretrando, ha usato qualche fumogeno e qualche petardo per non essere caricata lungo la discesa. Li la situazione si è tranquillizzata e le due parti di corteo si sono ricongiunte al museo, per terminare a piazza Cavour.

Ma la mobilitazione non si arresta! l'assemblea antirazzista e antifascista si riunirà all'Università venerdi prossimo alle 17. La mobilitazione continua! Noi i fascisti non li vogliamo!!

Qualcuno pensa che disseminare un pò di squadristi in giro possa far digerire precarietà, carovita e discriminazione degli immigrati. La riattualizzazione di un vecchio giochino... Ma chi ha occhi per vedere sa che i numeri di oggi dimostrano che c'è una generazione di napoletani che è determinata a cambiare la sua città!

"Non si può essere tollerante con gli intolleranti" Hannah Harendt

Rete napoletana contro il razzismo, il neo-fascismo e il sessismo



30 Settembre 2009

Un centinaio di giovani, tra cui alcuni appartenenti ai centri sociali, che hanno partecipato ad un corteo antifascista, hanno assalito poco prima delle ore 14 la polizia. I militanti dell'estrema sinistra volevano "sfondare" un cordone di agenti del reparto mobile che stava sbarrando una strada di accesso alla salita San Raffaele dove si trova una sede di giovani di destra, recentemente aperta all'interno di un ex convento ma osteggiata dalla sinistra.

Un centinaio di manifestanti, soprattutto giovani ha dato l'assalto a un cordone di celerini messi a protezione di un vicoletto che poi conduceva alla salita San Raffaele dove c'è la sede dei giovani di destra. Contro gli agenti sono stati lanciati petardi, pietre e bottiglie. All'assalto con degli scudi in plexiglass, ma anche con un lancio di pietre, bottiglie, bastoni e bombe carta gli agenti in assetto antisommossa, del reparto mobile ma coordinati dalla Digos, hanno risposto con il lancio di due lacrimogeni.

Secondo le prime informazioni alcuni poliziotti sarebbero rimasti feriti. Due poliziotti del reparto Mobile e un vicequestore sono finiti all'ospedale a seguito dell'assalto di un centinaio di giovani dei centri sociali nel corso di un assalto ad un cordone di poliziotti. Non si conoscono ancora le condizioni dei tre feriti, ma non sarebbero gravi.

Il grosso del corteo, scortato dalla polizia e formato da oltre 1.300 persone, ha proseguito raggiungendo piazza Cavour dove si è sciolto. Per il momento la Digos non ha fermato alcun manifestante ma, per l'identificazione dei partecipanti all'assalto (e, eventualmente, alla successiva emissione di provvedimenti a loro carico) dovrebbe essere questione di ore.

La Digos, infatti, fin dal primo momento in cui il corteo si è mosso ha eseguito riprese e scattato foto di tutti i partecipanti alla manifestazione. Anche gli scontri sono stati videoripresi e fotografati. Si tratterebbe, secondo quanto si è appreso da fonti investigative, di militanti in gran parte già conosciuti dalla polizia e napoletani. La mattinata di scontri ha avuto pesanti ripercussioni sul traffico cittadino del centro ma anche della zona alta della città.

http://www.loccidentale.it/articolo/napoli.+scontri+tra+centri+sociali+e+polizia+nel+corteo+anti-casa+pound.0078856




Durante la protesta contro i militanti di destra
Napoli, scontri tra polizia e antifascisti
Manifestazione per lo sgombero di uno stabile occupato da Casa Pound

Scontri tra manifestanti antifascisti e polizia nel quartiere Materdei, simbolo della Resitenza napoletana. La protesta contro l'occupazione dell'ex convento di San Raffaele da parte di militanti di destra del centro sociale Casa Pound. Il corteo voleva posare una lapide nei pressi dello stabile occupato, la polizia ha bloccato il passaggio per motivi di sicurezza. La questione Casa Pound è al centro del dibattito cittadino da giorni.

Un corteo partecipato ha attraversato questa mattina i rioni Materdei, Sanità e Santa Teresa degli Scalzi nel centro di Napoli per protestare contro l'occupazione dell'ex monastero in Salita San Raffaele da parte di attivisti del centro sociale di destra Casa Pound. 5 mila i partecipanti secondo gli organizzatori, 1.500 per la Questura: una manifestazione della Napoli antifascista, giovani dei centri sociali, dei movimenti e associazioni antirazziste, studenti e comitati dei disoccupati hanno sfilato dietro lo striscione «Napoli ripudia fascismo, razzismo e omofobia» per chiedere lo sgombero dei locali occupati.

Un corteo definito a rischio tenuto sotto controllo dalla polizia, il caso è al centro del dibattito cittadino da giorni, coinvolgendo non solo i movimenti ma anche esponenti politici comunali. I militanti di sinistra chiedono da giorni lo sgombero dei locali, sostenendo che la presenza dei «fascisti del terzo millennio» - così si autodefiniscono - potrebbe creare «problemi di convivenza» e sollevare una questione di pubblica sicurezza.

La tensione è stata alta fin dalla partenza del corteo, quando alcuni manifestanti hanno tentato di oltrepassare la polizia schierata per raggiungere l'ex convento occupato. Riportato l'ordine la manifestazione ha proseguito il suo cammino, e dopo due ore di camminata i manifestanti hanno tentato di avvicinarsi fino a una distanza di circa 500 metri per posare una lapide in ricordo di Maddalena Cerasuolo, una partigiana del quartiere caduta in occasione delle Quattro giornate di Napoli, di cui ricorre oggi l'anniversario. E non a caso sono state scelti questi giorni per condurre la protesta: tra il 27 e il 30 settembre del 1943 la popolazione napoletana riuscì a liberare la città dall'occupazione nazifascista, evento per il quale il capoluogo campano è stato insignito della Medaglila d'Oro al Valor Militare.

E' in questo momento che si sono verificati scontri. Con gli occupanti appostati sul tetto dell'ex convento, alcuni manifestanti hanno provato a dirigersi verso la Salita San Raffaele, luogo storico della resistenza napoletana, tentando di sfondare il cordone della polizia in assetto antisommossa che ha impedito l'accesso per evitare possibili contatti tra le due fazioni: al lancio di petardi e bottiglie, le forze dell'ordine hanno reagito con due lacrimogeni e successivamente con una carica. Negli scontri sono rimasti feriti quattro manifestanti, tra i quali uno studente universitario medicato con sette punti di sutura alla testa. Feriti anche due poliziotti e un vicequestore. Non si hanno per il momento notizie di fermi.




divergenza tra pd e pdl sull'atteggiamento che il comune deve assumere
Casa Pound a Napoli, un problema di pubblica sicurezza
Domani il corteo della rete antirazzista che auspica lo sgombero dello stabile occupato

Quest'anno per molti, a Napoli, le celebrazioni delle Quattro giornate non sono solo una ricorrenza. Sono l'occasione utile per affrontare con determinazione la questione dell'occupazione di Casa Pound di un convento nel quartiere Materdei. Con felpe nere con la scritta tutta maiuscola “avanti, ancora più avanti”, in cinquanta occupano una struttura a ridosso del quartiere popolare la Sanità. Per i centri sociali, le cooperative che lavorano sulla migrazione, per l'Anpi, sono un triste precedente da rimuovere immediatamente. Non è così per molti esponenti del Pdl cittadino che, dall'opposizione, chiedono alla sindaca Iervolino una parità di trattamento rispetto le esperienze di sinistra radicale, più o meno tollerate sul territorio cittadino. Per domani è attesa una manifestazione dei collettivi antirazzisti, che ricordando le Quattro giornate tenteranno di imporre un “jatevenne”, in napoletano “andate via”, verso coloro che si definiscono i «fascisti del terzo millennio». (intervista a Luciano Schifone, consigliere comunale del Pdl, e Francesco Nicodemo, consigliere comunale del Pd)

Un'occupazione che allerta la Napoli che apertamente si dichiara antifascista e che crea un intenso dibattito al Comune. Tra il Pdl e Pd forti divergenze di veduta rispetto l'atteggiamento che l'istituzione cittadina deve avere rispetto l'occupazione di Casa Pound. «Premetto che la posizione del Pdl è di contrasto su tutte le occupazioni abusive della città», spiega Luciano Schifone, consigliere comunale del Pdl , «si impone un problema di ripristino della legalità che parte dal principio di uguaglianza». Schifone porta avanti l'argomentazione dei due pesi e delle due misure che il Comune in precedenza avrebbe attuato. Se si interviene su Casa Pound «bisogna intervenire su una decina di occupazioni abusive fatte da anni come Officina99, Insurgenzia e lo Ska». Per l'esponente del Pdl l'auspicio «è che il Comune decida in maniera imparziale: o con una legge rigorosa che sgombera tutti i centri sociali, o che proceda ad una sorta di regolarizzazione di Casa Pound, come avvenne per Officina99, dove il Comune, per motivi di ordine pubblico, e per le difficoltà di portare avanti lo sgombero, comprò l'immobile occupato per darlo in comodato d'uso».

Una proposta, quella avanzata senza remore da Schifone, che fa inorridire alcuni esponenti di maggioranza. «Casa Pound non ha nessuna legittimità» argomenta Francesco Nicodemo, trentenne consigliere comunale del Pd, «possono anche non definirsi di estrema destra, ma la loro base programmatica è chiaramente xenofoba. A Roma Casa Pound è un elemento di disordine pubblico, ha rapporti con il blocco studentesco che durante le occupazioni mostrava caschi e coltelli, hanno legami con il tifo organizzato di destra che qui, a Napoli, desta non poche preoccupazioni. Lo stesso sindaco Alemanno a Roma ha problemi di gestione con questi soggetti».

Ad essere oggetto di diversa interpretazione anche l'auto definizione, decisamente folkloristica, che gli occupanti «fascisti del terzo millennio» si danno. Il motto di Casa Pound Napoli è “Hic manebimus optime”, una frase attribuita da Tito Livio ad un centurione. Esortazione con la quale invitava i commilitoni a non abbandonare la patria. Stessa frase citata da D'Annunzio durante l'occupazione di Fiume. Per Schifone il nome rappresenta la motivazione «di alcuni giovani che vogliono intervenire sul quartiere con opera di assistenza per giovani, anziani e fuori sede. Un modo come un altro per potersi esprimere» ribadisce il consigliere comunale. Manifestare «idee radicali, che non coincidono con il Pdl, ma questo non vuole dire che non possano essere manifestate». Auto definizione che fa sorridere Nicodemo: «Si definiscono anche di estremo centro alto», e si lascia scappare uno sorriso irrisorio, «culturalmente scippano un po' da D'Annunzio e un po' dal classicismo legato alla forza dell'impero romano», un immaginario stantio. Ma per il consigliere democratico la gravità risiede nella «pubblica sicurezza. A cinquanta metri c'è una scuola media, una scuola frequentata da bambini del quartiere, un istituto multirazziale. A Materdei c'è una alta concentrazione di capoverdiani, peruviani e cingalesi. Questore e prefetto devono fare una scelta netta. L'equiparazione “fascisti del terzo millennio” e centri sociali è una equiparazione folle».

Dopo due settimane questore, prefetto e polizia municipale, nulla hanno fatto. Domani il corteo dei centri sociali, che pretende la liberazione del convento occupato, potrà essere un problema di ordine pubblico. «Non vorrei che la manifestazione diventi il pretesto per uno sgombero (di Casa Pound ndr) per motivi di pubblica sicurezza», auspica Schifone; «se il corteo degenera rossi e neri allora davvero sono uguali» argomenta Nicodemo invocando responsabilità da parte di tutti. Ma tra chi ha indetto il corteo c'è chi pensa che due settimana sia un tempo già troppo lungo, a Napoli, per «i fascisti del terzo millennio».

http://www.agenziami.it/articolo/4638/Casa+Pound+a+Napoli+un+problema+di+pubblica+sicurezza

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