pubblicato il 16.12.09
Bologna 12 dicembre: antifascisti in piazza ·
Bologna 12 dicembre: antifascisti in piazza
13 Dic, 2009
Mentre a Milano le “autorità †lasciavano fuori da Piazza Fontana 10.000 persone affinché non potessero contestare le solite bugie di Stato (che persino il “Corriere della Sera†chiama “l’ultimo falso di Piazza Fontanaâ€), a Bologna circa 500 antifasciste e antifascisti hanno sfilato per le strade nel pomeriggio del 12 dicembre, da Porta Lame fino a Piazza della Pace, per contestare la violenza di Stato e il neofascismo di ieri e di oggi.
Dalle 19 un presidio di circa 150 attiviste/i ha cercato di impedire il concerto del gruppo nazista, razzista e antisemita “Nessuna resaâ€, dopo che era caduto nel vuoto l’appello pubblico affiché fosse annullata l’inziativa provocatoria e offensiva. In seguito a un corteo non autorizzato, vi sono stati scontri in centro. Sette i fermati, di cui tre saranno processati lunedì. Secondo la stampa di regime, il concerto, in un primo momento dichiarato “annullatoâ€, si sarebbe poi tenuto lo stesso a tarda notte. Nel caso, un’altra vittoria della “democrazia†di Stato, che sempre più garantisce piena agibilità a fascisti, razzisti, antisemiti, sessisti, squadristi.
Quanto all’affidabilità delle “notizieâ€, fa impressione che qualche giornalista possa parlare “del decimo anniversario della strage di piazza Fontanaâ€. Sono quarant’anni che lo Stato nasconde le proprie responsabilità e protegge i neofascisti autori materiali delle stragi. Perché le stragi e le violenze di Stato sono servite a costruire un mondo più ingiusto, ipocrita e violento.
http://assembleantifascistabologna.noblogs.org/
Il Resto del Carlino:
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Sassaiole e cariche, guerriglia in centro
Gli anarchici scatenano il caos: scontri con la polizia, sette fermati
di ENRICO BARBETTI
PER DIMOSTRARE fino in fondo il proprio attaccamento ai ‘valori
dell’antifascismo’, alcune decine di anarchici armati di mazze e
sanpietrini e coperti da caschi e passamontagna, hanno scatenato la guerriglia in centro, scontrandosi con le forze dell’ordine, bloccando il traffico e prendendo a sassate le vetrine di due banche. A fine serata sette attivisti, fra cui una ragazza, sono stati fermati e portati in Questura.
TRA LORO c’è l’arcinoto leader rumeno del circolo Fuoriluogo, Nicusor Roman, già celebre per essersi barricato sulla Torre degli Asinelli nel 2008, e appena liberato dopo un periodo di detenzione a Sollicciano. Il pretesto per il raid era rappresentato dalla concomitanza tra il 40° anniversario della strage di piazza Fontana e il concerto di un gruppo rock di estrema destra, i ‘Nessuna resa’, in programma in un club di Forza Nuova in via Riva Reno. La zona è stata blindata fin dal pomeriggio da cordoni di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa.
IL PRESIDIO ‘antifascista e democratico’, convocato per le 19 con un appello pubblicato sui siti antagonisti, si è formato a partire dalle 19 al distributore di piazza Azzarita. Circa 150-200 manifestanti hanno fronteggiato per un’ora il cordone del reparto mobile. Alcuni hanno raccolto pietre in un vicino cantiere, caricando una carriola e un carrello da supermercato. Verso le 20, dopo un lancio di petardi e fumogeni, il gruppo si è diviso. Il troncone più numeroso e agguerrito, formato da circa 80 anarchici, si è mosso lungo via Riva Reno verso via
Lame.
La polizia ha seguito i manifestanti che, armati di bastoni e travisati, lungo il tragitto si sono scagliati contro due istituti di credito continuando a portarsi dietro il carico di pietre. Giunti in via Marconi, gli attivisti si sono schierati in mezzo alla strada e hanno continuato a marciare lentamente. Il traffico è andato in tilt. Agli agenti si è unito un contingente di carabinieri e, quando il gruppo è arrivato nei pressi dell’incrocio con via Ugo Bassi e piazza Malpighi, è scoppiato il finimondo. Le forze dell’ordine hanno caricato gli anarchici; lo scontro è stato violento, inframezzato da una pioggia di bottiglie, sassi e petardi. Tre manifestanti, tra cui Nicusor, sono stati bloccati contro la fiancata di un autobus e ammanettati dopo una breve colluttazione.
Il resto del drappello ha percorso via Ugo Bassi e si è poi disperso
all’altezza di piazza Maggiore. Altri quattro attivisti sono stati
individuati in via Indipendenza, inseguiti e fermati in un vicolo cieco. In tutto questo, il concerto dei ‘Nessuna resa’ si è svolto
regolarmente. All’appello per il presidio avevano aderito, oltre a
centri sociali e Assemblea antifascista permanente, l’Anpi di Pianoro e lo scrittore Valerio Evangelisti. L’antipasto al movimentato sabato sera è stato un corteo antagonista partito da Porta Lame alle 15 e conclusosi senza incidenti allo stadio. Lo striscione di apertura recitava: ‘La violenza è monopolio di Stato: nelle carceri uccide, nei Cie stupra’.
Parola di democratici con le mazze.
Corriere:
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I disordini Cariche, manganellate e inseguimenti da via Indipendenza a via Riva Reno
Natale in centro, tra shopping e scontri
Sassi sulla polizia, arrestati tre anarchici
Tafferugli alla manifestazione contro i «nazi»: sette i fermati
In un sabato sera freddo, ma brulicante di persone, il centro di Bologna ha vissuto ieri dei brutti momenti. La gente in strada si è trovata a dover assistere, sbigottiÂta e spaventata, a una guerriglia tra anarchici e forze dell’ordine. Inseguimenti, lanci di petardi e sassi, cariche, manganellate. Da una parte i ragazzi «in nero», dalÂÂl’altra le divise. Il tutto in un arco spazio-temporale ampio: da via Riva Reno a via Indipendenza, dalÂle 20 alle 21 circa. Alla fine, poco dopo le 21 in vicolo Ariosto (lateÂrale di via Indipendenza), i carabiÂnieri hanno acciuffato gli ultimi anarchici. Sono sette in tutto i ferÂmati, tra cui una donna. Ma alla fine soltanto tre vengono arrestaÂti: frequentano il circolo di via San Vitale Fuoriluogo, ormai noÂto alle cronache, e tra loro c’è anÂche Roman Nicusor, romeno di 29 anni, tornato in libertà soltanÂto dieci giorni fa.
Ma partiamo dal principio. Ieri, 40 anni dalla strage di piazza
FonÂtana, gli anarchici si erano dati apÂpuntamento alle sette di sera
alÂl’incrocio tra via Riva Reno e piazÂza Azzarita. «Sgomberiamo i
fasciÂsti », era l’appello alla mobilitazioÂne che girava in rete da
giorni. Cento metri più in là , nel club AnÂni ’80 di via Riva Reno, il
partito di estrema destra Forza nuova aveva organizzato il concerto del gruppo skin di destra Nessuna ReÂsa. Una «provocazione fascista» per gli anarchici. Ed ecco dunque un copione già visto mille volte: i neri da una parte, i rossi dall’altra e nel mezzo la polizia. TantissiÂma: decine di agenti e carabinieri a tenere lontani i due gruppi. Al presidio in piazza Azzarita non hanno risposto solo i promotori (gli anarchici, appunto), ma anÂche alcune decine di persone che, cinque ore prima, avevano preso parte al corteo indetto dall’AssemÂblea antifascista permanente, una manifestazione pacifica e autorizÂzata partita da Porta Lame e finita allo Stadio. A due passi dai miliÂtanti di estrama destra, dunque, c’erano circa 200 persone molto arrabbiate.
All’inizio soltanto cori contro «i fascisti», poi, dopo una mezzoÂretta,
il primo lancio di petardi verso la polizia da parte di una quindicina
di ragazzi con i volti nascosti da sciarpe e caschi e arÂmati da
bastoni. Poi, all’improvviÂso, un centinaio di persone si soÂno staccate incamminandosi verÂso via Marconi, ma prima, alcuni di loro hanno rubato una cariola da un cantiere e l’hanno riempita di sanpietrini. È con questi sassi che hanno danneggiato la vetrina di una banca in via Riva Reno, alÂtri sono stati lanciati contro la CaÂriparma di via Marconi. Ma è al confine tra la zona aperta al traffiÂco e la T che la situazione è degeÂnerata: qui le forze dell’ordine hanno caricato i manifestanti, per un lancio di oggetti, sostiene la Questura. La carica è stata violenÂta e la risposta anche: da un parte volavano manganellate, dall’altra sassi. Tre ragazzi sono stati blocÂcati e ammanettati a terra, davanÂti allo sguardo allibito dei passanÂti. Sono i tre anarchici per cui, più tardi, verrà formalizzato l’arresto. Ma non è finita qui. Le forze
delÂl’ordine provano ad acciuffarne alÂtri. Li inseguono lungo via Ugo
Bassi, ma ormai la maggior parte dei manifestanti si è dispersa nelÂle viuzze laterali. In piazza NettuÂno la polizia blocca il traffico
menÂtre i carabinieri, più avanti, in viÂcolo Ariosto, ne fermano altri
quattro. E il centro torna quello di sempre.
Intanto, al club Anni ’80 di via Riva Reno, i «Nessuna Resa» hanÂno
tenuto come da programma il loro concerto. I «fascisti» non hanno fatto una piega, nonostanÂte quello che una ragazza ha detto al megafono prima che il presidio si sciogliesse e cioè che il concerÂto era stato rinviato.
Silvia Saracino
Protesta contro il concerto
A scatenare la protesta il concerto organizzato da Forza Nuova con il gruppo skin Nessuna Resa. All’inizio solo cori «antifascisiti», poi la manifestazione si è fatta violenta
Le fasi
Ore 19
In piazza Azzarita incrocio Riva Reno si radunano 200 persone: vogliono impedire il concerto «fascista» dei Nessuna Resa
Ore 20
Un gruppo si stacca, riempie una cariola di sassi e va verso via
Marconi: danneggiata una banca
Ore 21
In via Ugo Bassi scoppiano i tafferugli: manganellate e sassaiola in mezzo alla gente
Repubblica
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Antagonisti all´attacco, guerriglia in centro
Annunciata contestazione al concerto Nazirock: scontri, cariche e fumogeni
In via Riva Reno suonavano i "Nessuna Resa". Sette fermati dalla Questura
ALESSANDRO CORI
La rabbia dei gruppi antagonisti ieri sera si è fatta sentire in lungo e largo per la città . Scene di guerriglia in centro, fino davanti piazza Maggiore, con lanci di pietre, cariche della polizia e petardi esplosi a ripetizione. Tutto questo sotto gli occhi increduli della gente che iniziava il sabato sera. I militanti anarchici non volevano che si svolgesse il concerto della band legata a Forza Nuova, i "Nessuna Resa", e così dopo un aver organizzato un presidio con circa 250 militanti a poche centinaia di metri dal luogo dell´esibizione, in una via Riva di Reno blindata dalle forze dell´ordine, hanno dato vita ai disordini. Al termine degli scontri, i fermati sono stati almeno sette, tra cui una donna.
Poco prima delle otto, ai due estremi della rotonda che divide via Riva di Reno, la tensione è già alta. I blindati delle forze dell´ordine chiudono la strada e mentre gli anarchici dal megafono annunciano di voler sfondare il blocco, gli agenti si preparano a lanciare i lacrimogeni. Per dieci minuti c´è un silenzio quasi irreale, poi invece di sfondare i manifestanti indietreggiano, si dividono, e il gruppo più grande, un centinaio di ragazzi, con bastoni e pietre in mano risale via Marconi. Gli agenti li seguono. La serata di «resistenza e caccia ai fascisti, per impedire il concerto Nazi rock» era già stata annunciata da tempo sui siti degli estremisti anarchici. All´incrocio tra via Marconi e Ugo Bassi parte la sassaiola e i funzionari della Digos ordinano la carica. Il traffico va in tilt. Due manifestanti vengono fermati e sbattuti addosso a un autobus. Un altro che portava una cariola piena di pietre viene bloccato. Il gruppo di contestatori
continua a correre verso via Indipendenza. La gente scappa. In vicolo degli Ariosti i carabinieri fermano altre quattro persone. Il resto dei contestatori si sparpaglia ovunque. Le camionette sfrecciano a sirene piegate. Per terra rimangono bastoni e petardi esplosi.
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