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pubblicato il 28.01.10
Roma: scritte anti semite
·



Shoah, svastiche in via Tasso

Attacchi al sindaco e a Pacifici

"Olocausto propaganda sionista" e "27/01: ho perso la memoria". Accanto una croce celtica. Queste le scritte tracciate sul muro accanto all'ingresso del Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma. Le scritte, lunghe quasi due metri e realizzate con una bomboletta spray nera sono state cancellate dall'Ama. Imbrattata anche la targa di marmo posta all'ingresso del Museo. In via Cavour un'altra scritta offensiva è stata fatta contro Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, e una - sembra con la stessa vernice - contro il sindaco Gianni Alemanno, nei pressi dell'incrocio con via degli Annibaldi: "Alemanno verme sionista Militia vita est". Nella stessa via, accanto al simbolo di Militia, compare un'altra scritta: "Pdl vermi". Tra gli altri slogan che tappezzano la città: "A morte Israele", "Hamas vincerà", "Usa Israele Boia" e il "Talmud é razzismo".

Filmati quattro ragazzi - Le telecamere piazzate all'ingresso del museo hanno ripreso quattro ragazzi con il volto coperto da un passamontagna. Indossavano jeans aderenti, maglie strette e scure, blu e nere". A parlare è il segretario del museo della Liberazione di via Tasso, Giuseppe Mogavero. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stato il guardiano che abita nel museo. "Le ho scoperte io questa notte verso l'una - ha spiegato il custode Agostino - ho subito avvisato il commissariato di via Petrarca. Sono solo dei cretini, e forse non bisognerebbe dargli tanta importanza perché è quello che vogliono". Le scritte sono state cancellate dall'Ama con potenti getti d'acqua ma non è stato lavato lo sdegno. Sul posto gli agenti del commissariato Esquilino. Indaga da Digos, cui sono stati consegnati i filmati.

Il museo - "Il fatto che le scritte siano apparse vicino al civico 155 (il Museo è al 145, ndr) è molto significativo - ha detto il segretario del Museo storico della Liberazione di via Tasso, Giuseppe Mogavero - perché al 155 c'era il comando delle SS di Kappler e Priebke. Secondo me si è trattato di un vero omaggio ai nazisti. C'è inoltre una duplice concomitanza - ha aggiunto - perché stiamo aprendo una mostra sulla prostituzione forzata nei campi di concentramento. Stanno venendo delle scolaresche a visitare il museo e quello che dirò loro è che bisogna ricordare le nefandezze del passato per esserne testimoni. Purtroppo esistono delle realtà di destra in questa zona che vogliono mantenere la presenza storica di certe idee". Mogavero ha ricordato gli altri episodi contro il museo di via Tasso tra cui, il più grave, "la bomba carta del novembre del '99".

Le reazioni. La vergogna delle frasi sui muri arriva nel Giorno della Memoria. Reazioni sdegnate e solidali con la comunità ebraica della città, a partire da quella del sindaco."Le scritte apparse vicino al muro del Museo della Liberazione e a via Cavour costituiscono un atto gravissimo, un'offesa senza pari al rispetto della persona umana. Purtroppo - si legge in una nota di Gianni Alemanno - c'è ancora qualche criminale che si spinge a oltraggiare la Memoria solo per ottenere visibilità mediatica. Deve essere chiaro a tutti che non ci saranno sconti per chi offende la vita predicando l'odio e l'intolleranza. Nel rivolgere un appello agli inquirenti perché individuino al più presto i responsabili, voglio esprimere, a nome mio e di tutta l'Amministrazione, la solidarietà al presidente del Museo di Via Tasso, Antonio Parisella, e a Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, per questo ennesimo atto infame". Poi assicura: "L'ufficio del Decoro Urbano dell'Ama sta provvedendo a rimuovere le scritte nel più breve tempo possibile".

A Montecitorio per le celebrazioni della Giornata della Memoria, il sindaco ha aggiunto: "Per evitare che gruppi antisemiti approfittino del Giorno della memoria per ottenere visibilità mediatica, disegnando croci celtiche sui muri della città, in teoria bisognerebbe tenere questi gesti sotto silenzio". Poi, rivolgendosi ai cronisti, il sindaco ha chiesto ironicamente: "Voi ci riuscireste?".

"Uno sfregio a tutta la nostra comunità; una evidente provocazione - ha detto il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - un vile tentativo di colpire i nostri sentimenti e i nostri valori proprio in occasione di questa giornata. Gesti come questo rendono ancora più forte e più salda in noi la volontà di ricordare e di affrontare con responsabilità e coraggio una sfida culturale che resta sempre attuale". "Un atto infame e davvero preoccupante - dichiara, in una nota, il vice presidente della Regione Lazio Esterino Montino. "E' incredibile che certi individui possano impunemente oltraggiare la sofferenza e la memoria del popolo ebraico e la dignità di questa città".
(27 gennaio 2010)

Da Repubblica




Nuove scritte negazioniste sui muri
dopo lo scempio contro la Memoria


Ancora scritte negazioniste nel cuore della città. Nelle prime ore del mattino sono stati imbrattati i muri di un edificio in via Leonina, nel quartiere Monti. Nella giornata di ieri invece all'emittente radiofonica Radio Rock è arrivato un sms con frasi contro lo stato di Israele e la sua popolazione

La pulizia dei muri imbrattatiAll'indomani del Giorno della Memoria nella capitale sono apparse nuove scritte negazioniste. Nelle prime ore del mattino sono stati imbrattati i muri di un edificio in via Leonina, all'angolo con via dei Serpenti, nel quartiere Monti.

Nella giornata di ieri invece l'emittente radiofonica Radio Rock ha ricevuto un sms con frasi contro lo stato di Israele e la sua popolazione. Il messaggio è arrivato nel corso di una trasmissione della radio. La Digos ha identificato l'autore del messaggio: si tratta di un uomo, N.A., di 35 anni, senza precedenti penali. E' stato accompagnato in questura e denunciato. Il telefono cellulare da cui è stato inviato il messaggio è stato sequestrato.

La notte del 26 gennaio sono stati imbrattati i muri del Museo della Liberazione con slogan negazionisti, una svastica e una croce celtica. In via Cavour, invece, è comparsa una scritta offensiva contro Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, e una contro Alemanno e il Pdl (guarda).

Da Repubblica

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