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pubblicato il 23.02.14
22 febbraio 2014, Valerio vive la rivolta continua!
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22 febbraio 2014, Valerio vive la rivolta continua!


Il nome di Valerio Verbano, trentaquattro anni dopo il suo assassinio, continua a suscitare emozione. Dire che Valerio vive nelle lotte giorno dopo giorno non è retorica, è davvero così, a Roma e non solo. La storia di Valerio continua ad essere un'arma in più per cambiare l'esistente, per resistere alla crisi, a partire da un'idea di antifascismo fatto di pratiche sociali e culturali, progetti di autoformazione e di sport popolare, ma allo stesso tempo capace in questi anni di confrontarsi senza paura nelle strade con i rigurgiti delle organizzazioni neofasciste.

Siamo andati in questi anni su e giù per l'Italia a raccontare la sua storia, spesso con Carla, e ogni volta l'abbiamo ritrovato, risentito il nome di Valerio in ogni manifestazione antifascista, nelle battaglie antirazziste e antissessite, nelle scuole e nelle università occupate, in ogni spazio liberato, su ogni barricata.

Anche quest'anno abbiamo deciso di ricordare Valerio con un corteo che sarà anche un momento di lotta, senza liturgie o celebrazioni, per tenere uniti i fili rossi del conflitto. In piazza ci saranno in prima fila gli studenti e le studentesse, poi le lotte che stanno attraversando la città di Roma in questi mesi, le realtà dello sport popolare e dell'autogestione. Sul camion saranno con compagni di strada e artisti tra cui i 99 Posse e gli Assalti Frontali.

La manifestazione coinciderà con la giornata nazionale di mobilitazione dislocata lanciata dalla Val Susa contro il Tav, in difesa dei territori e per chiedere la liberazione dei quattro attivisti detenuti con l'accusa di terrorismo. Una lotta e un appello che non possiamo non fare nostro facendolo vivere dentro la manifestazione romana.

Saremo in strada con Carla nel cuore perché la sua assenza, dopo anni di battaglie fianco a fianco, di discussioni e di abbracci, è un vuoto che ancora non riusciamo a colmare.

le compagne e i compagni di Valerio

22 febbraio 2014

via Monte Bianco

ore 16,00 un fiore per Carla e Valerio

ore 17,00 corteo

http://www.dinamopress.it/news/22-febbraio-2014-valerio-vive-la-rivolta-continua





Verbano ucciso 34 anni fa. Marino che intona 'Bella Ciao'. In centinaia al corteo

Anniversario di morte del giovane militante di sinistra assassinato il 22 febbraio 1980 da un commando di destra. Il sindaco in via Monte Bianco: "Dedicheremo un giorno per le vittime degli Anni di Piombo". Smeriglio: "L'abitazione di Valerio e della mamma Carla diventeranno un luogo della memoria per Roma"

Ucciso 34 anni fa. Era il 22 febbraio 1980 quando un commado di estrema destra assassinò Valerio Verbano, giovane militante di sinistra, nella sua casa in via Monte Bianco, nel quartiere di Montesacro. Questa mattina il sindaco di Roma Ignazio Marino, insieme al vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, ha deposto sotto casa di Valerio una corona di fiori. Amici e parenti di Valerio, durante la cerimonia, hanno intonato la canzone 'Bella Ciao', e con loro anche il primo cittadino.

E in centinaia si sono radunati, alle 17, in viale Monte Bianco, da dove è partito il corteo 'Valerio vive, la rivolta continua' . In piazza dovrebbe esserci anche Ilaria Cucchi e altri esponenti dell'"associazione contro gli abusi in divisa".

Il corteo è stato aperto con le parole di Mattia Tombolini, militante di Alexis e Acrobax aggli arresti domiciliari per gli scontri del 31 ottobre. Presente al corteo in memoria di Valerio Verbano a Montesacro anche un gruppo di militanti del movimento No Tav, riunito dietro lo striscione "Terrorista è chi devasta e militarizza i territori - liberi tutti libere tutte No Tav". Dal megafono un manifestantente ha gridato: "Se fosse vivo, Valerio Verbano prenderebbe la bandiera dei No Tav e combatterebbe con noi contro la politica delle grandi opere".

In mattinata, invece, il sindaco Marino ha deposto una corona di fiori davanti alla casa di Valerio Verbano. "Sono passati molti anni ma ricordo bene il senso di orrore e sgomento che l'omicidio efferato di Valerio determinò nella nostra città - le parole di Marino - Io ero un giovane medico e ricordo quanto quegli anni fossero caratterizzati da molta violenza. Per questo pensiamo insieme alla Regione Lazio e ad esponenti del centrodestra di dedicare un giorno alla memoria per ricordare la spirale di violenza che si registrò durante gli Anni di Piombo. Una violenza a volte incomprensibile come quella che caratterizzò l'omicidio di Valerio. Sono orgoglioso di partecipare all'iniziativa di Smeriglio - aggiunge - che porterà alla nascita della Casa del Ricordo affinché quella violenza venga ricordata e non si ripeta mai più".

Sì, la Casa del Ricordo, come spiega lo stesso Smeriglio. "Stiamo lavorando per mettere l'abitazione di Valerio e Carla a disposizione del territorio e degli antifascisti per la costruzione di un centro di documentazione, un luogo della memoria per la città di Roma. Un passo concreto come il lavoro che stiamo facendo per la tutela della palestra popolare dedicata a Valerio. Le istituzioni parlano con atti concreti - ha sottolineato Smeriglio - e lavorare come Regione, Comune e Municipio a questi due obiettivi penso sia il modo migliore per onorare la memoria di Valerio e di Carla che fino all'ultimo giorno ha cercato la verità che non ha trovato e la sua scomparsa non deve riportare questa vicenda in una sfera di oblio".
Valerio Verbano, ucciso 34 anni fa. Marino in via Monte Bianco



Per il vicepresidente "oggi c'è un rammarico in più perché da un paio di anni è venuta a mancare Carla che ha rappresentato una continuità storica importante sulla vicenda di Valerio". "Spesso nel nostro paese la memoria di vicende così dure è stata sempre delegata alle associazioni dei parenti delle vittime, alle mamme, ai compagni o alle compagne delle persone colpite dalla violenza fascista. Serve invece - ha concluso Smeriglio - un salto di qualita', le istituzioni devono fare il proprio mestiere mettendo in campo atti concreti di tutela e cura della memoria storica del peggiore omicidio neofascista fatto a Roma in quegli anni".

La proposta di dedicare un giorno della memoria per ricordare la spirale di violenza che si registrò durante gli Anni di Piombo è stata appresa "con sgomento" dalle realtà sociali e antifasciste Csa Astra 19, Lab! Puzzle, Palestra Popolare Valerio Verbano. Una proposta secondo loro, "concordata con esponenti di centrodestra e annunciata davanti la lapide che ricorda Valerio Verbano. Lo sgomento diventa incredulità perché, negli stessi istanti, l'assessore regionale Smeriglio, prendeva due impegni: tutelare l'esperienza sociale della Palestra popolare del Tufello, dedicata a Valerio, e impedire la vendita della casa della famiglia Verbano che dovrebbe ospitare un 'centro di documentazione sulla memoria storica'. Rispediamo al mittente l'ennesimo tentativo di 'pacificazione nazionale' e di riduzione della storia degli anni Settanta a 'guerra tra opposti estremismi' - fanno sapere - Non perché siamo privi di pietà umana, ma perché cogliamo l'enorme differenza tra le ragioni di chi si batteva per la giustizia sociale, per la libertà dei popoli, per i diritti degli oppressi e chi, braccio armato del potere economico e politico, distribuiva terrore e morte per il nostro paese. Un'operazione politica e culturale che porta i segni di una 'cattiva coscienza', a fronte di un modello sociale fondato sullo sfruttamento e il saccheggio delle nostre vite. Contro questo modello si è battuto Valerio e la sua generazione, per queste ragioni è stato ucciso da mano fascista ispirata dal connubio tra potere politico e criminale. Ma quel testimone oggi vive nelle lotte e nei movimenti che continuano a credere nella trasformazione dello stato di cose presenti". Poi rivolgono un appello "alla politica istituzionale: non chiediamo legittimazione o favori - scrivono - ma solo di non giocare con le ferite ancora aperte dei movimenti. Regione e Comune, se intendono dare un segnale chiaro, devono solo fermare la svendita della casa Verbano e l'operazione speculativa sulla Palestra popolare. La casa di Carla, Sardo e Valerio non diventerà una generica 'Casa della Memoria', ma un progetto di documentazione e un laboratorio permanente su antifascismo, lotte sociali e memoria storica. La Palestra, attraverso la partecipazione diretta e l'autogestione degli spazi, continuerà a promuovere sport popolare, aggregazione sociale e un modello di welfare dal basso per tutte le cittadine e i cittadini del quartiere e della citta'. Valerio vive, oggi più che mai".

Alle 17 in via Monte Bianco ci saranno anche gli attivisti dei movimenti di lotta per la Casa, mentre continua lo sciopero della fame dei due leader, Paolo Di Vetta e Luca Fagiano, ai domiciliari da giorni per gli scontri dello scorso 31 ottobre in via del Tritone.

"La morte di Valerio è una ferita ancora aperta. Valerio Verbano era un giovane comunista rivoluzionario, parte della migliore generazione di quegli anni che ha cercato di portare giustizia sociale e un messaggio di cambiamento - osserva Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio - E' necessario non far cadere il silenzio su una vicenda su cui continuiamo ad aspettare e a chiedere verità. E' per questo importante che la casa di Valerio e Carla sia affidata alla fondazione composta da amici e compagni della famiglia Verbano. Questa casa deve diventare un luogo della memoria e un archivio della famiglia. Uno spazio aperto alla città per proseguire il lavoro di Carla di diffusione dei valori dell'antifascsmo e di ricerca instancabile della verità sulla morte del figlio".


http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/02/22/news/valerio_verbano_ucciso_34_anni_fa_corona_di_fiori_di_marino_che_intona_bella_ciao_-79332380/

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