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pubblicato il 4.08.13
Azione Skinhead (1990)
·
AZIONE SKINHEAD


Il gruppo milanese - che prende il nome dell'omonima fanzine - si costituisce nel 1990, intorno al nucleo duro dei Boys SAN dell'Inter (protagonisti nell'ottobre 1991 di duri scontri con ultrà del Napoli) e raggiunge i 350 aderenti alla fine del 1992.

E?? il più numeroso d'Italia, con una presenza capillare in provincia: a Vimercate, Monza, Cologno, Cinisello. Il capo è Duilio Canu, che in seguito dirigerà la sezione italiana degli Hammerskin per divenire infine il leader lombardo di Forza Nuova.

Intervistato da Maurizio Blondet, Canu dichiara: «Noi Skinhead guardiamo con interesse e senza pregiudiziali a quel periodo che si chiama fascismo. La parola nazismo non ci piace, è un termine dispregiativo, inventato dai nemici marxisti e democratici. Per il nazional-socialismo abbiamo ammirazione».

Azione Skinhead nasce come organizzazione dalla fusione tra una sparuta pattuglia di fedelissimi dello stile skin, sopravvissuti a una decennale selezione naturale, e le truppe fresche degli ultrà. Le fedine penali e le vicende dei più facinorosi permettono di individuare una vasta gamma di nemici, ma anche esiti umani assai variegati.

Paolo Coliva, detto l??armiere, è arrestato nel marzo 1990 insieme ad altri due boys, Massimiliano Bergomi e Adone Gagliardi, per il pestaggio di due extracomunitari a Varese. Nove mesi dopo i primi due tornano in galera per aver accoltellato, durante un attacchinaggio, un leoncavallino. Si fanno più di un anno di carcere e all??uscita escono dal giro.

Franco Caravita, altro leader storico dei Boys, rifiuta la scelta neofascista: inquisito nel 1983 per l??accoltellamento di un tifoso austriaco in un incontro di Coppa, al convegno degli ultrà, dopo l??uccisione del tifoso genoano Spagna a Marassi, è contestato per le sue posizioni pacifiste. Garante dell??armistizio che dal 1983 ha assicurato la fine delle violenze nel derby, ha finito per mettersi in affari con l??amico nemico rossonero, Giancarlo Capelli, leader delle Brigate: per anni gestiscono in società la Bottega del tifo.

Era formato da skin duri e puri il manipolo di interisti responsabili della morte di un tifoso ascolano nel novembre 1988, Nazareno Filippini, ucciso da un calcio alla nuca. All??epoca dei fatti la stampa dà gran risalto alla figura imponente di Metallica, muscoli ipertrofici e testa pelata, considerato il capo della banda. Poi, con l??ingrossarsi del fascicolo di polizia, ha preso rilievo la figura del più giovane del commando. Nino Ceccarelli, nato a Pescara nel 1969, cresciuto a Quarto Oggiaro.

Primo arresto a 19 anni, a Como, per armi improprie. Incarcerato per l??omicidio di Ascoli, se la cava con una condanna per rissa. Leader dei Viking, un??altra banda di estrema destra, Nino manifesta un temperamento violento anche fuori degli stadi.

Nel febbraio 1990 è arrestato per il tentato omicidio di un ??pusher? libanese di hascisc: gli ha bucato un polmone. Nel dicembre 1994 è lui ad essere accoltellato fuori una discoteca. Tre mesi dopo, il 5 marzo, è arrestato con due coltelli nei pressi dei pullman dei tifosi juventini a San Siro: qualcuno vede la lama e chiama la polizia.

Gli era scaduto da poco il divieto di accesso allo stadio. Nel novembre 1997, mentre è già detenuto per altri reati, gli arriva un ordine di cattura per lo spaccio di hashish sulle gradinate di San Siro.

A tirare le fila un boss calabrese, Vittorio Boiocchi, arrestato in un blitz antindrangheta. Al suo servizio altri ultrà: Metallica, ovvero Marcello Ferrazzi, e un altro leader dei Boys, Mario Serafini, 28 anni, titolare di un??agenzia di servizi di sicurezza per manifestazioni sportive e artistiche. Saranno tutti assolti al processo dopo una lunga carcerazione preventiva

Numerose sono le violenze contro gli extracomunitari a Milano attribuite all'area di Azione Skinhead.

Il 15 maggio 1990 sono lanciate bottiglie molotov contro uno stabile occupato da immigrati. Il 30 settembre pestati 4 giovani esponenti dei centri sociali. Il 6 ottobre la Polizia vieta il concerto In difesa della razza, organizzato da AS. Il 19 ottobre e il 14 maggio 1991 - sulla falsariga dei roghi xenofobi in Germania - sono incendiati punti di raccolta di extracomunitari. Il 20 aprile 1991, anniversario di Hitler, è organizzato a Milano un concerto nazi-rock. Nell'estate del 1991 Azione Skinhead partecipa in Veneto al raduno unitario Ritorno a Camelot che dà vita al coordinamento nazionale delle Basi Autonome. Il 18 dicembre ha luogo un corteo antimmigrazione alla Barona, quartiere periferico che ospita gli immigrati italiani degli anni Settanta.

Dopo il raid romano di Colle Oppio, che nel gennaio 1992 porta alla ribalta nazionale il fenomeno degli skin, un'intervista collettiva scritta del direttivo è pubblicata dal Giornale che attribuisce al gruppo 40 iscritti (che pagano quote mensili di 20 mila lire più 30mila di iscrizione annua) e 150 simpatizzanti.. La base è la birreria Oktoberfest.

«Skinhead - dichiarano orgogliosi - è colui che non accetta lo stile di vita borghese, imposto da chi ha come scopo la cancellazione totale dei valori tradizionali e come mezzo le mode fluttuanti e le droghe. Il nostro scopo è il mantenimento dell'identità dei popoli europei attraverso la creazione di comunità organiche formate dalla gioventù spiritualmente sana». Esprimono «nessuna considerazione per i drogati», «solidarietà con i camerati austriaci e tedeschi», smentiscono rapporti con la Lega e il tifo organizzato, considerano il MSI «alla stregua degli altri partiti democratici», «Hitler un eroe» mentre «gli ebrei sono coloro che vogliono arrivare a detenere il potere assoluto sul mondo anche a costo di cancellare tutte le altre identità di popoli e nazioni». «Lo Skinhead non è maschilista, ma credendo nei valori tradizionali della comunità organica ritiene che uomini e donne abbiano compiti ben precisi».

I militanti di Azione Skinhead si radunano spesso, a Milano, alla Loggia dei mercanti e a via Torino, ma la base di massa è lo stadio, tra gli Skin e i Boys interisti.

Il 6 febbraio 1992 un passante nordafricano aggredito nei pressi di S. Siro ha 30 giorni di prognosi. Il 14 marzo è accoltellato un giovane di 23 anni. Per l'anniversario di Hitler è organizzato il tradizionale concerto nazirock, mentre il 15 aprile violenti scontri sono innescati da un assalto al Centro Sociale Anarchico di via de Amicis.

Il bollettino di AS commenta euforicamente la ??marcia su Roma? organizzata con Movimento politico e Veneto Fronte skinhead del 28 ottobre 1992: «Centinaia di persone, centinaia di teste, unita da un unico ideale, un unico orgoglio, la razza.

Fino ad un anno fa nessuno avrebbe potuto ipotizzare di riuscire a organizzare una manifestazione di mille fascisti nel centro di Roma. Nessuno avrebbe solo pensato di vedere sfilare centinaia di giovani sotto il balcone del Duce. Siamo stati noi Skinhead, con il nostro spirito, il nostro ideale di vita, la nostra forza a renderlo possibile. Siamo stati noi a scendere nelle strade a difendere i nostri diritti, i diritti dei bianchi ariani, i diritti degli italiani. Ormai gli unici che possono e devono combattere questo sistema mondialista siamo noi».

Le tre sigle fanno ormai parte del coordinamento unitario di Basi Autonome.

Azione Skinhead indice il 23 novembre, ma non tiene per il divieto della questura, una manifestazione a S. Giuliano Milanese ??In difesa della razza? contro «negri, ebrei, zozzi, drogati ed extracomunitari».

«Quando tutto sembra crollarci addosso, quando gli arresti, le persecuzioni i fermi - scrive AS - diventano all'ordine del giorno allora rileggiamo le parole del Fuhrer e troviamo la forza necessaria per non mollare, per non arrenderci». Per combattere «contro l'imbastardimento della razza bianca». Per difendere coloro «che da questo sistema vengono sopraffatti». Per dire no all'immigrazione che è solo «droga, sporcizia, delinquenza».

Il 14 dicembre, in un dibattito in una sezione del MSI, uno Skin spacca il naso a un militante del Fronte della Gioventù.

Il 20 dicembre c'è la partecipazione in massa alla messa di Natale in S. Ambrogio, una scelta teatrale, mentre monta la caccia allo skin: «La Chiesa di adesso - spiegano gli skin milanesi - non soddisfa il bisogno di sacro. La Chiesa medievale, quella sì, difendeva il sacro e i valori della tradizione europea: la famiglia, la gerarchia, la Cavalleria, l??altruismo. Quella di oggi è su posizioni opposte. Anche per questo alcuni di noi si dicono pagani: per esprimere il bisogno di sacro e per polemica con una ??religione? cosiddetta cristiana, che il sacro ha gettato alle ortiche».1 .

Il 14 gennaio 1993 scritte antisemite sulle mura della scuola ebraica di via Cellini innestano la repressione. Il 23 gennaio scattano le perquisizioni nelle case dei leader (anche Sergio Gozzoli, l'ideologo di L'uomo libero, protagonista di un memorabile ??uno contro tutti? al Maurizio Costanzo show) ed è chiusa la sede di via Carabelli con 24 denunce, per il ritrovamento di armi improprie.

Il 6 marzo è svolto un volantinaggio antiabortista alla clinica Mangiagalli. Partecipano anche dirigenti del circolo integralista Santo Sepolcro. Il 4 aprile compaiono scritte omofobe all'ingresso di due locali gay.

Tra il 16 e il 18 aprile si prepara la celebrazione dell'anniversario di Hitler con un'ondata di aggressioni xenofobe: contro due singalesi, un nordafricano in autobus, un altro Nordafricano.

Il 18 a Pieve di Soligo, in Veneto, i festeggiamenti sono l'ultima manifestazione unitaria delle Basi Autonome con la partecipazione di militanti romani, veneti, liguri e toscani.

Il 25 aprile si svolge una commemmorazione con altri gruppi neonazisti alle tombe dei caduti della RSI e a Usmate Velate sono lanciati sassi contro gli extracomunitari e scritte contro la legge Mancino.

Il 4 maggio Azione Skinhead è la più colpita dall'operazione Runa, con decine di misure di sicurezza applicate anche alla redazione dell'Uomo Libero, che è trasformata in una sorte di direzione strategica del movimento skin.



FONTE: MISTERI DI ITALIA

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