pubblicato il 20.11.14
2 Agosto: Mambro e Fioravanti condannati a risarcire 2,1 miliardi ·
Dovranno ripagare i danni allo Stato per la strage della stazione di Bologna. Bolognesi, voce dei parenti delle vittime: "Finalmente sono finite le protezioni e per loro sarà una macchia indelebile". Il giudice: "Gravità senza pari, danno permanente". Gli ex Nar: "Parleremo con l'appello"
BOLOGNA - Lo Stato ha presentato il conto per il più grave atto terroristico della storia repubblicana. E Valerio Giuseppe Fioravanti e Francesca Mambro, ex Nar condannati definitivamente per la strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, sono stati ora condannati dal tribunale civile a risarcire danni per 2 miliardi, 134 milioni e 273mila euro alla Presidenza del Consiglio e al ministero dell'Interno. Questi ultimi si erano già costituiti nel procedimento penale, ma la "battaglia" giudiziaria sulla strage prosegue ora con un nuovo capitolo: la causa civile.
La decisione è del giudice della terza sezione civile del tribunale di Bologna, Francesca Neri. La causa era stata promossa dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dal ministero dell'Interno, con il patrocinio dell'avvocatura dello Stato. Si tratta della causa che doveva quantificare e liquidare il danno già accertato in forma generica dalle sentenze penali che avevano condannato i due all'ergastolo. Il tribunale ha respinto l'eccezione di prescrizione sollevata dalla difesa di Mambro e Fioravanti (avvocati Alessandra Tucci, Jacopo Mannini e Cinthia Bianconi) e ha dichiarato i due responsabili in solido dei danni subiti dalle amministrazioni dello Stato a seguito della strage commessa a Bologna, il 2 agosto 1980.
Il giudice: "Gravità senza pari, danno permanente". "La gravità di quel fatto", cioè della strage della stazione di Bologna, è "di livello senza pari nella storia dell'Italia", scrive il giudice Francesca Neri. Un ulteriore profilo da considerare, scrive in un altro passaggio, "è che ormai, a distanza di 34 anni, può dirsi che tale evento sia rimasto impresso in modo indelebile nella coscienza collettiva della nazione, come un vero e proprio danno permanente".
Se è vero che, osserva il giudice Francesca Neri, come affermano Mambro e Fioravanti, negli anni immediatamente precedenti si erano già verificati numerosi e gravi "atti sanguinosi", "è vero però che l'esplosione dell'ordigno del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna provocava da sola la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200; la gravità di quel fatto, in sé e per sé considerato, per l'entità delle conseguenze lesive a persone e cose, per lo sgomento e il senso di insicurezza che provocava nell'opinione pubblica, dovuto anche alla circostanza che si trattasse di un attentato ad una via di comunicazione, tale da colpire in modo imprevedibile e indiscriminato, è di livello senza pari nella storia dell'Italia, ed è secondo in ambito europeo solo agli attentati di Madrid dell'11 marzo 2004". Si può quindi affermare che il fatto commesso "abbia leso con gravità estrema una molteplicità di beni, di cui è titolare lo Stato italiano, e che sono di rango fondamentale". L'Italia, in seguito all'attentato, "appare agli occhi dei propri abitanti come incapace di proteggere la propria incolumità, nello svolgersi della loro vita quotidiana, in quanto vittima di individui e organizzazioni capaci di colpire dovunque e senza alcun preavviso". Da parte delle altre nazioni "viene vista come uno Stato in lutto, vulnerabile rispetto all'azione di gruppi estremisti, incapace di difendersi da quelli che sono dei veri e propri nemici interni". Il fatto che il danno sia permanente è testimoniato, per il giudice, "dalle dichiarazioni pronunciate dalle più alte cariche dello Stato in occasione di ogni anniversario dell'evento".
I famigliari delle vittime: "Finito il patto del silenzio". "Sono finite le protezioni, e anche questa condanna lo dimostra: quel patto del silenzio e dell'omertà che ha tenuto per tanti anni ora è saltato e sono contento". E' soddisfatto Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione parenti delle vittime del 2 Agosto per la condanna al risarcimento danni inflitta agli ex Nar. "Una bella notizia. Così se non altro per loro e i loro eredi il discorso della strage di Bologna rimarrà come una macchia indelebile, costantemente, anche dal punto di vista economico, che è poi quello che capiscono meglio". Il deputato Pd va oltre: "Non fermiamoci però ai due miliardi - aggiunge - il discorso è più ampio". Bolognesi pensa all'accesso ai documenti sulle stragi. Quella della declassificazione, fatta grazie alla "direttiva-Renzi", è stata anche una sua battaglia in Parlamento. "Ora c'è una direttiva, ma viene disattesa. Questa è un'altra battaglia che continueremo a fare".
Mambro e Fioravanti: "Risponderemo con l'appello". "Non abbiamo commenti da fare. Il nostro pensiero si conoscerà al momento del deposito dell'atto di appello". Lo dicono i legali di Francesca Mambro e Giuseppe Valerio Fioravanti, gli avvocati Jacopo Mannini, Alessandra Tucci e Cinthia Bianconi, interpellati dall'Ansa per un commento alla sentenza. Il collegio difensivo, nell'ambito del processo civile, non è mai entrato nel merito della vicenda e delle sentenze penali, muovendo rilievi e formulando argomentazioni di contenuto puramente civilistico.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2014/11/19/news/2_agosto_mambro_e_fioravanti_condannati_a_risarcire_2_miliardi-100929528/
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