pubblicato il 14.01.15
Kyenge, la condanna del leghista diventa un caso: Pd e M5s ne chiedono le dimissioni da numero 2 dell'Assemblea ·
Il dem Calvano: "Ruolo incompatibile con diffamazione e discriminazione razziale". Gibertoni: "Lasci subito". Lui: "Vado avanti, in migliaia con me. Nessun intento razzista"
Kyenge, la condanna del leghista diventa un caso: Pd e M5s ne chiedono le dimissioni da numero 2 dell'Assemblea
Il segretario della Lega Matteo Salvini ne prende le difese invocando la libertà di satira, ma la condanna per diffamazione che ha colpito il leghista Fabio Rainieri non passa sotto silenzio a viale Aldo Moro. Sono prima il Movimento cinque stelle e poi anche il Pd a chiedere le dimissioni di Rainieri dall'incarico di vicepresidente dell'assemblea regionale per la condanna a un anno e tre mesi a causa di un'immagine postata in cui una foto dell'allora ministro Cecile Kyenge veniva ritoccata per farla sembrare una scimmia.
"Rainieri, a questo punto dovresti essere tu a dimetterti da vicepresidente dell'Assemblea legislativa", lo invitava in mattinata la capogruppo grillina Giulia Gibertoni. Aggiungendo: "Noi comunque chiederemo che tu non sia più formalmente in quel ruolo. Se vuoi precederci, sarebbe un gesto almeno dignitoso".
Sulla stessa linea l'intervento del numero uno dei democratici in Regione, Paolo Calvano. Il dibattito politico, afferma, "può essere aspro, ma diffamazione e discriminazione razziale sono incompatibili con il ruolo di vicepresidente dell'assemblea legislativa, un incarico di garanzia non solo nei confronti di noi consiglieri ma anche di tutti i cittadini emiliano-romagnoli che ci hanno eletti".
Non si fa attendere la replica di Rainieri: "Grazie per la dimostrazione di affetto e di vicinanza che in migliaia mi avete fatto", scrive su Facebook. "Alle strumentalizzazioni e a chi non perde l'occasione per tacere dico: io non mollo. Avanti tutti insieme per cambiare le cose e per fare le riforme. Non riusciranno a fermarci".
E poi aggiunge: "Sono allibito davanti alla macchina del fango montata ad arte solo per mettere a tacere l'avversario politico. Da più parti vedo sollevarsi accuse di discriminazione razziale nei miei confronti. Ma sono - e lo ribadisco ancora una volta con forza - accuse montate ad arte e che non hanno alcuna base di verità. Il fotomontaggio incriminato non ha alcun intento razzista".
"A chi mi accusa di essere razzista - aggiunge - rispondo che nella mia azienda ho un dipendente di origine extracomunitaria e di religione islamica perfettamente integrato con il quale lavoro benissimo. Per questo mi spiace se qualcuno si è sentito offeso a seguito della pubblicazione di quel fotomontaggio e torno a sottolineare che, personalmente, non ho mai avuto alcuna intenzione di alimentare nessun genere di razzismo o di discriminazione. Attaccare una persona per il colore della sua pelle non è solo razzista ma è anche idiota. Così come lo è cercare di inventarsi un mostro quando questo non esiste".
Offese a Kyenge, Salvini invoca la "libertà di satira"
Ieri invece il segretario
del Carroccio Matteo Salvini aveva criticato la condanna a Rainieri (che prevede anche un risarcimento di 150mila euro): "Alla faccia della libertà di satira! Neanche a un ladro o uno spacciatore danno una condanna così, pazzesco". Pronta la replica di Kyenge: "Dire che i neri sono animali non è uno scherzone, alias satira, è un reato ed è per questo che ne rispondete in tribunale".
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/01/13/news/kyenge_la_condanna_del_leghista_diventa_un_caso_pd_e_m5s_ne_chiedono_le_dimissioni_da_numero_2_del_consiglio_regionale-104860250/
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