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pubblicato il 18.07.16
Prato Delirio razzista su Fb, aperta un'inchiesta: sospettato un poliziotto
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Insulti a Chinyery, vedova di Emmanuel. Nel mirino anche la presidente della Camera Boldrini

Due post di Facebook violenti e razzisti. Contro Chinyery, vedova di Emmanuel, il ragazzo nigeriano ucciso a Fermo nei giorni scorsi, frasi sessiste e addirittura auspici macabri per la presidente della Camera Laura Boldrini. Frasi che scatenano un dibattito in cui ci sono persino donne che prendono le difese dell’autore dei post. E quel che rende la vicenda veramente grave è che potrebbe trattarsi di un poliziotto ad aver scritto quelle offese. Almeno è quello che sta cercando di capire la Procura della Repubblica di Prato, che ieri ha avviato un’indagine dopo una denuncia partita dalla Questura, che sospetta quelle parole possano essere di un suo agente.



È una vicenda dai contorni inquietanti quella destinata ora a scuotere la città del tessile già alle prese con una complicatissima integrazione con la comunità cinese. Se ne sta occupando in queste ore il procuratore capo Giuseppe Nicolosi, che ha aperto un fascicolo in cui si ipotizzano almeno due reati, quello di istigazione all’odio razziale e quello di diffamazione, anche se per il secondo servirebbe la querela della presidente della Camera Laura Boldrini. Durissimi i post, poi rimossi, su cui sono in corso gli accertamenti, finalizzati a capire se quelle frasi sono effettivamente state scritte da un poliziotto, se il profilo da cui sono state postate è realmente riconducibile al dipendente della Questura pratese sospettato o se si sia trattato di un furto d’identità, un hackeraggio, uno scherzo di cattivo gusto ai danni del proprietario del profilo. «Giustizia è stata fatta e quella donna, nera bianca o gialla che sia deve essere incriminata e lasciata alla sua vita inutile...», esordisce l’autore nel pomeriggio dello scorso 14 luglio, pubblicando sul suo profilo un articolo di stampa in cui si parla della presunta nuova versione di Chiniery sui fatti che hanno portato alla morte suo marito, vicenda per cui è indagato l’imprenditore agricolo legato all’estrema destra Amedeo Mancini.
Ma non è solo contro la vedova di Emmanuel che il post si scaglia. Offese che lasciano senza fiato contro la terza carica dello Stato, la presidente Laura Boldrini, contro cui si arriva ad auspicare violenza e a cui addirittura si augura la morte, come in un crescendo di odio. Offese e ingiurie anche contro un prete, forse l’arcivescovo di Fermo Conti, che durante i funerali di Emmanuel aveva detto: «I disperati siamo noi, non i migranti»: «Al parroco che ha fatto l’omelia spero lo mandino a fare qualcosa di utile in Africa invece di mangiare pane a tradimento e non fare un c. dalla mattina alla sera!!!», termina il primo post.

Parole che suscitano indignazione tra gli stessi utenti, tra cui molte donne, che commentano le offese sessiste alla presidente Boldrini, che al funerale di Emmanuel aveva detto: «Non vi lasceremo soli e non lasceremo che la nostra società si inquini col razzismo». Alcune donne su Facebook attaccano l’autore del post, altre lo difendono come mosse da un mix di rabbia, razzismo, ferocia etnica. A un certo punto quello che è l’autore del post razzista, il sospetto poliziotto, torna ad intervenire. Se possibile aggravando la sua posizione. Ancora con parole deliranti e addirittura inviti alla morte alla presidente Boldrini. Parole non commentabili, in cui si attacca la presidente della Camera per la scelta di non partecipare ai funerali delle nove vittime italiane del terrorismo a Dacca e «santificare» invece due persone, Emmanuel e sua moglie, che «hanno mandato in galera un innocente». Ancora offese e auspici macabri per la presidente della Camera.

Di frasi «gravissime, che si commentano da sole» parla il questore Paolo Rossi, che spiega: «Non voglio né gettare la croce addosso a qualcuno né coprire nessuno: si tratta di un reato, questo è certo. Se fosse un nostro dipendente adotteremo tutte le azioni amministrative e disciplinari necessarie». Il procuratore capo Giuseppe Nicolosi ha disposto accertamenti sull’identità dell’autore del post.

È una segnalazione arrivata in Questura giovedì scorso ad aver originato il caso. Una sorta di esposto che riporta il post comparso su Facebook con le frasi razziste e alcuni dei commenti che si sono scatenati sotto. Il questore ha dapprima avviato un sommario accertamento della vicenda, poi ieri ha trasmesso tramite la squadra mobile gli atti in Procura. L’interessato, colui che si sospetta possa essere l’autore delle parole sotto accusa, non è ancora stato interrogato. Nei prossimi giorni, dopo le verifiche della polizia postale sul profilo Facebook e l’eventuale sua violazione, potrebbe essere interrogato il poliziotto sospettato di essere l’autore del post. Di conseguenza, scatteranno eventuali provvedimenti. Provvedimenti disciplinari nel caso si trattasse di un agente della Questura. In caso contrario, spetterà al proprietario del profilo sporgere denuncia contro chi glielo avesse violato.

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/07/15/news/delirio_razzista_su_fb_aperta_un_inchiesta_poliziotto_sospettato-144190995/?ref=fbpr




Prato, spostato d'ufficio il poliziotto indagato per le frasi razziste

Aperta un'inchiesta, intanto è intervenuto il questore

Prato, spostato d'ufficio il poliziotto indagato per le frasi razziste
E' finito sul registro degli indagati con l'accusa di istigazione all'odio razziale il poliziotto in servizio alla Questura di Prato sospettato per alcuni commenti shock apparsi nei giorni scorsi sulla sua pagina Facebook, con insulti alla vedova del ragazzo nigeriano ucciso a Fermo e macabri auspici alla Presidente della Camera, Laura Boldrini. La Procura è ora al lavoro per chiarire se le frasi appartengano al poliziotto o se il suo profilo sia stato violato. In attesa di completare gli accertamenti, il questore Paolo Rossi ha fatto spostare l'agente in un altro ufficio, lontano da rapporti con il pubblico. "Una misura presa anche a sua tutela - spiega - ha tutto il diritto di chire la sua posizione. Di certo sono frasi gravissime, incommentabili. Nel frattempo si è deciso di aggregarlo a un ufficio non operativo, burocratico. Lunedì apriremo invece il procedimento disciplinare".

(...)

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/07/16/news/prato_spostato_subito_d_ufficio_il_poliziotto_sospettato_per_le_frasi_razziste-144249709/

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