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pubblicato il 2.02.06
2006/02/04 Valmadrera (Lecco): dibattito sulle foibe
·

Da Indymedia

FOIBE: FRA MENZOGNA E PROPAGANDA
by COLLETTIVO LIBERTARIO LECCHESE Wednesday, Feb. 01, 2006 at 10:45 AM

ITALIANI BRAVA GENTE?

La legge del 30 marzo 2004, n.92 che istituì il “Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”, voluta a gran voce da tutta la Destra Eversiva e da AN, partito sdoganato nel 1993 per pressanti motivi elettorali, che non ha mai rinnegato il proprio passato e che durante il conflitto in Jugoslavia per bocca del suo segretario Gianfranco Fini arrivò persino a reclamare il litorale adriatico come italiano, e votata pressoché a maggioranza dal Parlamento, è solo l’ennesimo episodio di una più ampia campagna revisionista ed eversiva che da 10 anni ha messo radici nel paese, conquistando ampi settori dell’opinione pubblica e politica. Accompagnati dalle ormai tristemente famose parole dell’esponente DS, Luciano Violante sui bravi soldati della Rsi, dai lanci editoriali di libri-spazzatura come quelli di Gianpaolo Pansa, descritti come “imperdibili libri che fanno luce sulla storia d’Italia”, si è arrivati all’intitolazione di strade, piazze, monumenti, ai gerarchi fascisti del Ventennio, persino a restaurare un bosco dell’Appennino che raffigurava il volto di Mussolini, e nei casi più recenti, ad esponenti di quella feccia fascista degli anni ’70 e ’80, manodopera attiva del terrorismo eversivo di Destra che insanguinò il paese con stragi e omicidi, supportati da Servizi Segreti italiani e non, dalla P2, dalle alte sfere dell’esercito, rimaste pressoché intatto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, e favorevoli a un colpo di stato militare col fine di instaurare una dittatura su modello greco e spagnolo. Un processo questo di pacificazione, di auto assoluzione teso a perpetuare il mito dell’”italiano brava gente”, propagandato fin dalla primissima età scolare, nelle fiction televisive, nelle retoriche celebrazioni del 25 aprile trasformatosi in un giorno di pacificazione nazionale, in nome dell’amore patrio. Tutto questo è falso e fuorviante e viene da chiedersi: erano brava gente quelle 517 vittime accertate nelle foibe, secondo gli studi più attendibili, esponenti di quelle forze di occupazione fascista nei Balcani, responsabili di migliaia di morti, deportazioni, di un’italianizzazione forzata volta a cancellare l’identità stessa dei popoli occupati? Era un italiano brava gente il generale Mario Roatta, Capo di Stato Maggiore in Croazia, già mandante dell’omicidio dei fratelli Rosselli, realizzato con l’appoggio dell’Ovra, famoso per il suo pugno di ferro nei confronti della popolazione, condannato all’ergastolo per crimini di guerra, sfuggito in Spagna, con l’appoggio del Vaticano e rientrato in Italia nel 1966, amnistiato, le cui foto comparivano ancora sulle pareti degli uffici dell’Esercito? Erano italiani brava gente quei soldati che in Africa bombardarono con l’iprite, impiccarono, sterminarono migliaia di persone? Erano brava gente i 1282 criminali di guerra italiani amnistiati per logiche di riassestamento geopolitico? Erano brava gente coloro che aprirono più di 200 campi di concentramento? La Giornata del Ricordo è volta a celebrare quell’Italia imperialista uscita sconfitta dalla guerra e oggi quella stessa Italia la possiamo ritrovare nella riapertura dei campi dei concentramento ad opera del Centro-Sinistra, chiamati con finezza linguistica Campi di permanenza temporanea, dove gli immigrati fermati sono considerati ne più ne meno come gli slavi del 1940; sul fronte internazionale con la politica interventista negli stessi Balcani, con azioni volte allo smembramento della Federazione Jugoslava; la Prima Guerra del Golfo; la fallimentare missione “Restore Hope” in Somalia con le feroci azioni della Folgore, legata da un filo nero ai migliori reparti d’assalto fascisti; i cosiddetti bombardamenti umanitari sul Kossovo; in Afghanistan con la missione Isaf e l’appoggio alla politica terrorista americana (ultimo episodio sono i contributi per il carcere di Pol-e Charki, la nuova Guantamano alle porte di Kabul); l’intervento in Irak a difesa dei pozzi petroliferi dell’Eni e di questi giorni la notizia degli stretti legami economici e militari fra Italia e la dittatura Eritrea, con l’assessore regionale di An, Piergianni Prosperini, nominato portavoce ufficiale in Lombardia per l’Eritrea.
Italiani bravi gente è allora solo una leggenda, buona solo per coloro, come il nostro Presidente della Repubblica, abituati ad addormentarsi felici e contenti avvolti nella loro bella bandiera italiana, che sia quella con lo scudo sabaudo, quella col fascio littorio o il semplice tricolore che sventola ancora nei territori occupati in mezzo mondo.

COLLETTIVO LIBERTARIO LECCHESE

FOIBE: FRA MENZOGNA E PROPAGANDA

Qui sotto riporto il testo del volantino che è nell’allegato:

Domenica 12 febbraio, ore 1600,
presso la Cooperativa dei lavoratori di Valmadrera (Lecco), via Trieste 1

FOIBE: FRA MENZOGNA E PROPAGANDA

In questi giorni l’apparato mediatico ripropone l’annosa questione del “confine orientale” in maniera del tutto strumentale falsificandone luoghi, dati, e contestualità storico-politiche.
Ma i fatti legati all’episodio “foibe” andarono proprio come ci viene propinato dalla propaganda fascio-governativa?
Quali furono i ruoli e le responsabilità dell’esercito italiano e del regime fascista nell’aggressione militare nei confronti della Jugoslavia nel 1941?
Chi e quanti furono realmente gli infoibati?
Che ruolo ebbero in quella tragica vicenda?
A cosa mirano e chi sono i revisionisti che manovrano questa farsa vergognosamente riconosciuta da una leggge dello stato?

INTERRVERRÀ A. KERSEVAN , autrice del libro “Un campo di concentramento fascista, Gonars 1942 1943”.

Collettivo libertario lecchese.

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