Contro le nocività - Qualche riflessione dopo "Orizzonti Terrificanti" a Genova

riceviamo e diffondiamo:

ORIZZONTI TERRIFICANTI

qualche riflessione sulle iniziative in opposizione al Festival della Scienza a Genova


Si è concluso il 7 novembre il Festival della Scienza 2010, ed era la prima volta che si scendeva in piazza in occasione di questo evento sul tema delle nocività. Le quattro iniziative fissate su nucleare, biotecnologie e nanotecnologie sono state prevalentemente a carattere comunicativo (mostre, tavolo informativo, impianto e megafono per fare interventi, fitti volantinaggi). Le iniziative erano state anticipate di qualche giorno dall'interruzione/impedimento della presentazione del libro di Chicco Testa sul nucleare, e ciò è stato un po' il prologo della nostra presenza in strada per 4 giorni. Risulta impossibile da parte nostra scindere le questioni affrontate, così che questi specifici aspetti tecnologici non vengono mai separati dal più ampio argomento delle nocività e dal sistema economico-politico e sociale da cui sono generate, questo è stato sempre chiaro e le persone con cui abbiamo interloquito erano le prime a mettere in chiaro un forte malessere generale.

Durante l'iniziativa sulle nanotecnologie le persone intercettate fuori dalla biblioteca Berio, dove si svolgeva la conferenza “L'impatto delle nanotecnologie sulla fotonica”, erano già informate sulla celata realtà di questa moderno sviluppo tecnologico e molti andavano a sentire la conferenza con spirito critico, ovvero con l'interesse a sapere con quali imbrogli e giochi di parole veniva spacciato questo ennesimo strumento del dominio. Molti, infatti, prima o dopo la conferenza si recavano al banchetto a fare incetta di materiale, a leggere la mostra e a confrontasi con noi: l'associazione tra nano e biotecnologie veniva naturale in primis da parte di individui già critici, che non si lasciano abbagliare dalle strategie di marketing scientifico (che prevedono il silenzio e la decontestualizzazione delle ricerche e scoperte sulle nanotecnologie, per non incappare negli errori di “comunicazione” fatti precedentemente con gli OGM e la manipolazione genetica). Nella giornata sulle biotecnologie l'interesse riscontrato è stato anche qui molto positivo: gli OGM, argomento snocciolato in ogni sua causa e conseguenza diretta e indiretta, portavano i discorsi verso la questione nucleare, denotando un comune filo conduttore: l'irreversibilità. Durante questa iniziativa, i rapporti tra tutte le moderne tecniche dello sviluppo tecnologico era affrontato anche all'interno di Palazzo Ducale, dove l'ex-fondatore di Greenpeace Steward Brand presentava il suo libro in cui analizza OGM, nucleare, urbanizzazione e geoingegneria come una “cura per la terra “, insomma...un toccasana ambientale... Nella giornata del 6 novembre, secondo appuntamento contro il nucleare, l'iniziativa s'è dislocata in due punti, uno informativo nell'area dell'uscita della metropolitana al Porto Antico e l'altro davanti agli stand dell'ENEL con lunghe megafonate, striscione e volantinaggi, il che ha arrecato abbastanza fastidio ai signori dell'energia che hanno alzato la musica e sguinzagliato i giovani sgherri a distribuire gadget e volantini pubblicitari in evidente frenesia. Il nucleare è stato affrontato in tutta la complessità della questione energetica, ma purtroppo è diffusa l'associazione tra opposizione al nucleare- appoggio alle energie rinnovabili.

Siamo stati ben presenti in strada, riuscendo a muoverci e a comunicare una mole di contenuti mai facili da far passare come piace a noi. Senza ombra di dubbio, possiamo ritenerci soddisfatti sotto più punti di vista: per l'interesse riscontrato tra le gente, per il coinvolgimento critico e la volontà di confronto che ha fatto si che durante tutte e quattro le iniziative avvenissero lunghi dibattiti e discussioni, che le mostre suscitassero un' inaspettato interesse e il materiale informativo (opuscoli, giornali, libri e pieghevoli) non rimanesse a prendere vento e polvere sul tavolo ma finisse tra le mani dei molti interessati. La forte volontà di confrontarsi e comunicare che ha avuto luogo durante le iniziative, la necessità di molte persone di aprirsi e di comunicarci i loro pensieri, le loro idee, i loro malesseri in una vita alienata e succube delle logiche economiche, nociva in tutti i suoi aspetti, la volontà di informarsi: tutto questo lo abbiamo valutato molto positivamente. Sarà che qui si è stretti tra terra e mare, ma una certa sincera sensibilità è emersa. Impossibile riportare 4 giornate di dibatti, dialoghi e confronti in strada, visti i numerosi e vastissimi argomenti toccati, ma questi sono stati la costante che hanno tenuto vive le iniziative. Bisogna vedere però, se questo malessere si tramuta in rabbia o in rassegnazione..sta a noi impegnarci nel modo appropriato affinché non sia la rassegnazione a vincere. E il lavoro da fare in questa direzione, sicuramente, è ancora lungo.

Le nocività qui a Genova sono ben sentite, evidenti, vissute sulla pelle di molti: dall'inabissamento della petroliera Haven nel 1991 che ha ricoperto di idrocarburi il mondo marino ricco di biodiversità all'avvelenamento ambientale e alle malattie causate della raffineria della ERG a Bolzaneto, dagli impianti siderurgici dell'ITALSIDER (ora ILVA) a Cornigliano e della centrale a carbone di ENEL sotto la lanterna, dall'amianto della SANAC a Bolzaneto alle polveri sottili delle industrie nell'aria, dagli sversamenti di veleni dai colorifici Torre e Tassani in Val Polcevera ai vari progetti di devastazione ecologica, dalla presenza sul territorio di colossi come ANSALDO e FINMECCANICA ai centri di ricerca del CBA (centro biotecnologie avanzate) e dell'IIT (istituto italiano di tecnologia), a molto altro ancora.

Il Festival della Scienza è stato, purtroppo, molto sentito e seguito , più di 200.000 sono state le presenze in 10 gg di eventi organizzati per rendere divertente e stimolante l'apparato tecno-scientifico. Loro stessi dicono infatti che questa edizione è stata quella più finanziata dagli sponsor aziendali, di conseguenza le aziende erano le protagoniste. La forte pubblicità e la spudorata propaganda ha avuto molto successo, soprattutto tra i più giovani che si sono dimostrati i più propensi a essere rabboniti, plagiati e condotti verso le meraviglie del progresso, i più coinvolti dal grande circo scientifico e dai mercanti della tecnologia. Di questo c'è da prenderne atto.

Riportiamo con piacere anche un episodio riferitoci da parte di chi vi ha assistito: venerdì 5, ben oltre metà mattinata, parte della struttura gonfiabile della Fondazione Veronesi-per il progresso delle scienze in collaborazione con Pfizer Foundation è stato visto sgonfio e afflosciato, con un uomo goffamente impegnato a cercare di chiudere due lunghe lacerazioni al telone con del nastro adesivo. Evidentemente qualche buontempone, ha deciso di giocare uno scherzo alla Fondazione dell'attuale presidente dell'agenzia per il nucleare e a quella di una delle più grandi aziende chimico-bio-farmaceutico.

Alcuni ostili alle nocività, presenti a Genova

Ven, 19/11/2010 – 13:07
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