Bergamo – Sabato mattina scorso alle ore 10 si è tenuto un presidio con conferenza stampa all’ingresso del blocco di case popolari in via Luzzati, nel quartiere di Malpensata. Il presidio è stato chiamato da Unione Inquilini e dal Comitato Inquilini di quelle palazzine, poiché poche settimane fa è arrivata una lettera da parte di Aler Bergamo che intimava di “restituire i locali, liberi da cose o persone, riconsegnando le chiavi entro e non oltre il 30 novembre 2020”.
I locali citati nella missiva sono quelli che vengono utilizzati dal Comitato Inquilini da più di quattro anni, un ex negozio che non veniva più utilizzato da tempo, dal 2016 utilizzato per questo progetto di solidarietà. In questi spazi infatti vengono conservati vestiti, generi alimentari a lunga conservazione, oggetti per la casa e vari prodotti di ogni tipo, al fine di dare un aiuto concreto alle numerose persone che si rivolgono al Comitato.
Almeno duecento famiglie negli anni hanno usufruito dei servizi totalmente gratuiti offerti da questo progetto, soprattutto nell’ultimo anno, quando a causa del lockdown numerose persone si sono trovate in cassa integrazione o comunque in condizioni economiche ancora più difficili. Grazie alle donazioni di privati è stato possibile dare un sostentamento e un aiuto concreto a tutti quei singoli e quelle famiglie in difficoltà, sia in via Luzzati che in tutto il quartiere di Malpensata. Un progetto unico, come ce ne sono davvero pochi in città, il cui valore sociale è stato riconosciuto anche dall’amministrazione comunale che lo ha inserito nella rete “Bergamo X Bergamo – Facciamo rete”, una piattaforma che lega fra loro numerosi enti e realtà del volontariato.
Nonostante l’importanza fondamentale di un progetto come questo per il quartiere, Aler inspiegabilmente pretende lo sfratto del Comitato dai locali, senza nemmeno tener conto del dpcm “Rilancio” secondo il quale le esecuzioni di sfratto sono bloccate fino al 31 dicembre 2020. Il Comitato ha provato a scrivere e cercare risposte presso l’ente di edilizia pubblica, ma senza ottenere alcun risultato. Al momento si stanno cercando soluzioni alternative, per far si che questo progetto di fondamentale importanza per così tante persone possa continuare ad esistere.