Amato colpisce ancora?

Oggi, 25 Luglio, due spazi sociali conquistati dal basso, vissuti, abitati e restituiti al quartiere di appartenenza sono stati fatti oggetto di atti di vandalismo e teppismo. I responsabili degli attacchi sembrerebbero essere identificabili in diverse centinaia di uomini dal volto mascherato e armati di bastoni neri e pistole. Lo Studentato Autogestito di via Volturno di Milano e il Centro Popolare Occupato Gramigna di Padova da oggi non esistono più. Rimangono le idee, che hanno saputo produrre e animare quegli stessi posti, in tutta la loro ricchezza progettuale. Siamo certi che quelle idee sapranno trovare nuovi contenitori, nuovi spazi dove evolvere, trasformarsi nuovamente in atto concreto da cui (ri)partire. E rendere lo sgombero un problema non per chi l'ha subito, ma per chi l'ha effettuato. Non ci sorprende che gli attacchi agli spazi continuino ininterrottamente dalla primavera del 2006, data dell’'insediamento del governo di centro-sinistra. Si evidenzia così una totale e fisiologica continuità delle politiche repressive contro chi si pone al di fuori della compatibilità istituzionale e contro chi pratica una socialità esterna alle logiche di mercato. Dal "criminale" che la domenica vive i parchi con la propria comunità migrante d'appartenza, al "teppista" o peggio "terrorista" del centro sociale che organizza un'assemblea o un concerto in una città che di spazi (non a pagamento) non ne offre...tutto oggi ci viene presentato come "emergenza", "ordine pubblico", contribuendo così ad esasperare il sentimento securitario che attraversa vari strati della nostra società. Chi si pone in maniera concreta e diretta contro questo Stato di cose (dalle politiche di guerra al cancro sociale della precarietà, passando per il carcere, l'emergenza abitativa e la negazione dei diritti di tutte le minoranze) è solamente l'espressione più elevata di un malcontento latente, diffuso e, forse, incapace o impossibilitato ad esprimersi per ciò che effettivamente è: il bisogno disperato di una società diversa. Proprio per questo sotto attacco siamo tutti, non solo chi, collettivamente occupa case o strutture ma persino gli immigrati che lavorano tutta la settimana e la domenica decidono di staccare con una bella grigliata o una partita di pallone in un parco. A chi toccherà la prossima volta? Proprio per questo motivo siamo estranei alla logica della differenziazione che fa della solidarietà uno strumento da centellinare, da usare con parsimonia, da dare ad alcuni (i "buoni") e ad altri no ("i cattivi"). Non dimentichiamo che per chi effettivamente comanda siamo tutti cattivi...e che non ci sono più santi in paradiso.

25-7-07
Assemblea studenti di Scienze Politiche

Ulteriore solidarietà [RIbelle torinese] [Torino Squatters]

Solidarietà al Gramigna [Associazione Solidarietà Proletaria] [Comitato permanente contro la repressione di Nuoro]

Gio, 26/07/2007 – 18:44
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