Cambiare l'Italia, forse persino l'Europa partendo dai paesi. Centri piccoli e piccolissimi, anzi: più disabitati sono e meglio è.
Si muove così, tra campagne e campanili, il Nationalsozialistische Arbeit Bewegung - Movimento Nazionalsocialista Lavoratori, gruppo che è, ad oggi, è quanto di più vicino al Nazismo degli anni 30 si possa trovare in Italia.
Il gruppo, fondato nel 2002 dal commerciante lombardo Pierluigi Pagliughi, nel corso degli anni si è specializzato in elezioni di piccolo e piccolissimo taglio correndo sempre e solo in comuni al di sotto dei mille abitanti dove, per legge, non serve un numero minimo di firme per presentare una lista e dove bastano poche decine di voti per portare a casa un consigliere.
Un espediente che, almeno in due casi, ha dimostrato di funzionare: nel 2004 il Movimento Nazionalsocialista dei Lavoratori ha corso per il comune di Nosate (698 abitanti, il comune meno popoloso della Provincia di Milano) ottenendo due consiglieri, e, nel 2006 ha corso a Belgirate (542 anime nel Verbano Cusio Ossola), ottenendo quattro eletti, a rappresentanza di ben 23 voti.
Meno successo il gruppo nazi ha invece avuto alle amministrative 2012 dove si è presentato in altri otto piccolissimi comuni senza ottenere nessun seggio: Calvignano (131 abitanti) e Monticelli Pavese (737), entrambi in provincia di Pavia, cui si aggiungono i piemontesi Carrosio (490 abitanti), Trarego Viggiona (408) Civiasco (264), Casalvolone (891), Pomaro Monferrato (377) e Alice Bel Colle (774).
Ora il gruppo Nazionalsocialista riprova l'assalto alle urne nel minuscolo Terranova dei Passerini, paesello di 905 abitanti incastonato nella bassa Lombardia tra le provincie di Lodi e Cremona. A meno di un mese dalle elezioni, nel paesino, però nessuno li ha ancora visti: la lista è stata presentata in Prefettura l'ultimo giorno utile, senza che fosse necessario raccogliere firme in precedenza, e buona parte della popolazione e dei politici locali ha appreso dell'esistenza del gruppo solo a cose fatte. In giro per Terranova non c'è un manifesto, regolare o abusivo che sia, non un volantino. Di gazebo, poi, nemmeno a parlarne.
??Mai visti né sentiti nominare, dice il sindaco in carica Roberto Depoli-: hanno presentato la loro lista a ridosso della scadenza e non hanno fatto nessun tipo di manifestazione prima. A quel che ho potuto vedere tutti i loro candidati vengono da fuori, nessuno è di qui?.
Stessa versione facendo sosta nel bar della piazza del paese: ??Ho letto sul giornale di stamattina che c'è questa lista, ma non ne sapevo nulla- dice uno degli avventori-. Che io sappia non sono mai venuti a volantinare o a appendere un manifesto. Magari si faranno vivi nelle prossime settimane e vedremo cosa avranno da proporci?.
Anche se i candidati non hanno ancora incontrato i loro potenziali elettori, il loro sito ufficiale permette di conoscere qualcosa di più del loro gruppo: per esempio, l'ultimo post pubblicato, solo pochi giorni fa, celebra il 125imo compleanno di Adolf Hitler che il gruppo ha festeggiato ??Affiggendo nel centro di Milano volantini colmi d??amore per l??uomo nato il 20 aprile 1889 in un tranquillo paese sulle sponde dell??Inn?.
Poco oltre si possono leggere stralci del loro programma, che punta a ricreare dalle fondamenta un nuovo stato repubblicano, con una nuova costituzione e un nuovo ordinamento, in cui viva un ??Popolo dello Stato Nazionale formato per la maggioranza da individui di una stessa etnia, caratterizzati da lingua, cultura, religione ed usanze comuni, occupanti un territorio da molte generazioni e soggetti ad una stessa potestà d??impero?.
Se Terranova dei Passerini sarà o meno la culla di questa nuova rivoluzione bruna lo diranno solo le urne fra quattro settimane.
Fonte:
espresso. repubblica
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