pubblicato il 14.06.16
Parma Se n'è andato Luigi Rastelli, il partigiano "Annibale" ·
Parma dice addio a uno dei simboli della Resistenza parmense. Se n'è andato Luigi Rastelli, il partigiano "Annibale", comandante della 31ª Brigata Garibaldi Copelli.
A 95 anni era ancora in prima linea nel sostenere e divulgare i valori della Liberazione, un pilastro dell'Anpi di Parma di cui era presidente onorario.
Rastelli si unì ai partigiani sull'Appennino parmense a 22 anni, dopo essere sfuggito alla cattura dei tedeschi in seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943. Grazie alla sua preparazione militare e alle sue doti di carattere divenne presto comandante di brigata.
Era uno dei massimi conoscitori della storia della Resistenza parmense, che fino all'ultimo ha diffuso nelle scuole portando la sua testimonianza di vita ai ragazzi.
LA SUA STORIA
Luigi Rastelli "Annibale"
Luigi Rastelli, comandante Annibale, ha compiuto 93 anni la settimana scorsa. Uno dei pochi partigiani che ancora resiste, gira in bicicletta, gioca a bridge e ancora continua a raccontare con entusiasmo di quei giorni lontani. I giorni della sua giovinezza, certo, ma anche i giorni più coinvolgenti e densi di emozioni di tutta la sua vita. Nel 1943 aveva 22 anni ed era ufficiale dell’esercito italiano; sbandato dopo l’8 settembre, era riuscito a sfuggire alla cattura dei tedeschi e a tornare a casa dal fronte. Poi, anche per lui, la strada fu quella dei monti, a costituire bande che, sull’Appennino, diventavano brigate, mentre il movimento partigiano cresceva ogni giorno. Annibale non ci mise molto a conquistarsi la stima e la fiducia dei suoi compagni, per l’intelligenza, per la preparazione militare, per la schiettezza del suo carattere. E così, poco più che ventenne, si ritrovò a comandare un’intera brigata, la 31ª Garibaldi “Copelli”.
Partigiani della 31ª Brigata Garibaldi “Copelli”, da sinistra: Colì (Renato Corsini), Annibale (Luigi Rastelli), Maurizio (Aldo Bernini), Manuel (Giuseppe Bassi)
Il comandante Annibale lo abbiamo incontrato molti anni dopo, quando quella sua vita era per noi diventata oggetto di studio e passione. E all’Istituto storico della Resistenza, dove molti di noi sono cresciuti, Annibale raccontava, spiegava e correggeva i nostri errori, le nostre imprecisioni, ci insegnava a comprendere la storia partigiana nella sua complessità. Ci accompagnava a scuola, talvolta, a incontrare i ragazzi e, raccontando loro della vita sui monti, non la finiva più di dilungarsi in dettagli. Perché la precisione, ad Annibale, è sempre stata cara.
Annibale è ancora oggi uno dei massimi conoscitori della Resistenza nel Parmense. Ha passato la vita a riordinare le carte delle brigate partigiane conservate all’Istituto storico, a ricostruire episodi, a raccogliere memorie. Ha raccontato e studiato tanto ma scritto poco rispetto a tutte le cose che sa.
Anche per questo è nato il progetto Siamo tutti partigiani, e anche per questo scriveremo la storia della guerra e della Resistenza nella nostra provincia. Per raccontare nero su bianco la giovinezza straordinaria di Annibale e quel bagaglio di speranze, emozioni e idealità che hanno fatto di lui, e di tanti altri, donne e uomini nuovi.
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