Improcessabile l'ex Ss. L'anno scorso ottenne anche una controversa onorificenza
BOLOGNA - La magistratura tedesca ha archiviato il procedimento a carico di Wilhelm Kusterer, criminale di guerra nazista già condannato in Italia per la strage di Marzabotto (quasi 800 morti, soprattutto donne e bambini, fra il 29 settembre e il 5 ottobre del '44) e nel marzo scorso al centro di uno scandalo perché insignito di un'onorificenza in Germania poi ritirata dopo alcuni mesi. Lo rende noto l'Ansa. La procura di Stoccarda ha archiviato le indagini per omicidio nei confronti del 94enne ex-sergente delle Ss dato che un processo sarebbe "inammissibile a causa della sua perdurante inabilità" a presentarsi in aula, riferisce l'agenzia Dpa.
Le indagini iniziate nel 2013 non hanno prodotto prove della colpevolezza dell'anziano di Engelsbrand (Baden-Württemberg, sud-ovest della Germania), sostiene ancora la procura. All'ex componente della divisione carristi "Reichsführer SS" il suo Comune aveva conferito una medaglia per meriti sociali, ma poi l'onorificenza era stata ritirata quando era emersa la condanna per la strage di Marzabotto, il paese sull'Appennino bolognese teatro del più feroce eccidio nazifascista in Italia.
"L'orrore della strage di Marzabotto, la barbarie dei suoi carnefici, il dolore subito da persone innocenti non potranno mai essere archiviate. È una ferita sempre aperta nella nostra democrazia, è un'offesa a tutta la comunità civile: ieri come oggi, oggi come domani condanniamo l'orrore di Marzabotto e piangiamo le vittime di Monte Sole. Per questo - senza odio, né rancore, senza demagogia, senza sollecitazioni epidermiche - vogliamo ricordare quello che è avvenuto: ricordare è un modo per reagire alla più pericolosa delle tendenze: quella che rimuove e nasconde la realtà e che condanna a rivivere le pagine più brutte della propria storia". Così Simonetta Saliera, presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, commenta l'archiviazione.
La conta dei morti è un tragico esercizio di matematica. Nell'eccidio di Monte Sole, più conosciuto in Italia come strage di Marzabotto, in una serie di attacchi delle truppe naziste contro le popolazioni inermi di Marzabotto, Monzuno, Grizzana, si contarono 770 morti fra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944- soprattutto donne, anziani, bambini. La cifra sale a 955 contando tutti gli attacchi nazisti nella stessa zona fra l'estate e l'autunno. I tre Comuni, poi, pagarono un altro altissimo tributo di vite umane per altre cause legate alla guerra, altre 721 croci. Queste terre e queste vite - la violenza, la paura, il coraggio di resistere - hanno ispirato il film di Giorgio Diritti L'uomo che verrà. Le ultime condanne per queste morti risalgono al 2007.
Monte Sole e Marzabotto non dimenticano. E vogliono ricordare i 70 anni dall'eccidio con un serie di iniziative durante questa settimana. Il momento più emozionante sarà domenica 5 ottobre a Marzabotto, quando i canti della Resistenza introdurranno la messa per i caduti e la deposizione delle corone. Alle 11, in piazza Martiri delle Fosse ardeatine, le orazioni ufficiali. Seguirà l'arrivo delle staffette da Colle Ameno
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