Rivolta al Cpt, danni per 25mila euro

fonte gazzetta di modena

FIAMME NEL CENTRO - VIOLENTA PROTESTA DOPO IL SUICIDIO
Ispezione ministro scatena la rabbia dei clandestini
Nigeriani si barricano, ore di trattative con la polizia poi la “resa”
Giovanardi: ‘Paura per il personale’
Autopsia tunisino

Si farà oggi l’autopsia sul tunisino di 23 anni trovato morto durante la notte tra lunedì e martedì nel Cpt.Intanto la scorsa notte alcuni ospiti del centro d’accoglienza, in particolare si parla soprattutto di un gruppo di nigeriane e nigeriani, in segno di protesta per quanto accaduto, hanno dato alle fiamme alcuni materassi. Il pronto intervento degli addetti del Cpt e dei vigili del fuoco hanno evitato il peggio, anche se i danni sono stati imgenti. Asserragliati in un reparto del Cpt il gruppo di rivoltosi non si sono, infatti, accontentati di bruciare i materassi, ma hanno anche distrutto armadi, tavoli e suppellettili di ogni genere. Solo la fattiva mediazione di un funzionario di polizia li ha fatti desistere dopo oltre due ore di trattative.
Montano nel frattempo le prese di posizioni dei sindacati di polizia e forze politiche, mentre il direttore della Misericordia Daniele Giovanardi, di fronte ai due episodi in rapida successione e soprattutto alla presa di posizione della sinistra radicale, non ha esitato a dire: «Se deve andare così e ogni volta che all’interno, sapendo delle prese di posizione esterne, arrivano notizie o imput che provocano reazioni tali da mettere in serio pericolo il personale. Di fronte all’ambiguità del ruolo di chi opera all’interno e delle forze dell’ordine e dei loro incarichi, ad anche alla posizione degli ospiti stessi (non si sa se sono reclusi o cos’altro), si faccia un indulto per i clandestini e che si aprano le porte lasciando andare tutti. Non posso continuare a mettere a repentaglio l’incolumità dei miei collaboratori della Misericordia».
AUTOPSIA Non vi sono dubbi sul fatto che il giovane tunisino si sia tolto la vita e non sia stato vittima di aggressione o altro. Da un primo esame esterno effettuato dopo il ritrovamento del cadavere, il medico legale non ha rilevato, infatti, sul corpo alcun altro segno, ecchimosi o lividi, tranne quelli lasciati dal cappio fatto di lenzuola usate come corda. In ogni modo per sgomberare il campo da ogni eventuale dubbio, il pm Niccolini ha incaricato la medicina legale del Policlinico di effettuare la perizia necroscopica che si farà oggi. Ad allontanare dubbi e illazioni, hanno intanto contribuito le riprese delle telecamere a circuito chiuso all’interno del Cpt già visionate dal magistrato. Una delle telecamere riprende proprio la porta della stanza dove alloggiava il tunisino suicida. Nelle tre ore indicate dal medico legale entro le quali è avvenuto il suicidio, nessuno entra od esce dalla stanza. Per quanto riguarda la personalità del giovane, non aveva dato segni in precedenza di comportamenti strani anche se non legava con nessuno all’interno della struttura. Dal suo arrivo in Italia, era stato segnalato in particolare in Lombardia (aveva precedenti per spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale) ed era stato indirizzato al Cpt di Modena proprio dopo un provvedimento di espulsione da Como. Era già stato ospite del centro di Modena, da dove era fuggito a luglio. Poi è stato ritrovato a Como e portato di nuovo a Modena. Era rientrato al Cpt di Modena ai primi di settembre ed era in attesa di decisioni sul suo status di clandestino.
LA RIVOLTA. I primi segnali di quella che in breve sarabbe diventata una vera e propria rivolta all’interno del Cpt, alle 18,30 di martedì pomeriggio. Già a determinare malumore e proteste all’interno della struttura, era stata la notizia del suicidio, di cui gli ospiti hanno appreso da subito. Le proteste con urla e imprecazioni si sono poi amplificate alle notizie diffuse dalle varie emittenti locali. Gli stessi ospiti non hanno poi preso bene la visita dell’ispettore ministeriale inviato dal Ministero, scambiato per “uno dei tanti politici in visita al Cpt”. Come il prefetto Forlani se n’è andato, un gruppo di nigeriani si è raccolto in un’ala della struttura. Dalle stanze hanno gettato nei corridoi i materassi, che sono stati poi dati alle fiamme.
Mentre personale e vigili del fuoco si adoperavano nello spegnimento dell’incendio che stava mettendo in pericolo non solo la struttura, ma soprattutto le persone, il gruppo di rivoltosi si è asserragliato in un reparto dove ha dato sfogo alla propria rabbia rompendo di tutto. A quel punto la polizia in servizio all’esterno del Cpt, è entrata ed ha cercato di calmare i rivoltosi. Niente da fare. Solo l’arrivo del funzionario della Digos che fino in tarda serata ha condotto trattative, con molta pazienza e con toni convincenti, mai sopra le righe, ha fatto desistere i rivoltosi che si sono “arresi” facendo rientro nelle rispettive stanze. Nessun provvedimento è stato preso a loro carico, mentre il personale del Cpt ha sgomberato dai cocci e da quanto distrutto dal gruppo l’ala dove si erano barricati i rivoltosi stessi, è comincita la conta dei danni, ingenti.
Intanto ieri pomeriggio al Cpt si è recato il sindaco Pighi.

Mer, 17/10/2007 – 14:41
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