Sgomberi a go-go
Mercoledì mattina è stato sgomberato il Zorilla Squat. Lo stabile era stato occupato da appena 12 ore, a Firenze, in zona centrale. Circa 15 persone sono state portate fuori con la forza da Digos e Polizia, con la celere pronta ad intervenire. La polizia durante lo sgombero è stata chiara: non tollereranno occupazioni in città.
[Approfondimenti: Movimento Anarchico Fiorentino | anarcotico.net]
Da tempo oramai a Firenze, come nel resto d'Italia, le occupazioni,
storicamente mal tollerate, stanno diventando sempre più il nemico principale delle istituzioni.
Negli ultimi tre anni quasi tutte le occupazione sono state sgomberate, in
una crescente attività repressiva che obbedisce all'intento di marginalizzare i bisogni di spazi, case, luoghi autogestiti e non istituzionalizzati.
Assorbire il conflitto, con vari tentativi di istituzionalizzazione - a volte riusciti e altre no - e normalizzare, controllare: sono le parole d'ordine della Firenze citta' aperta, vicina ai movimenti che sente vicini, e alla quale i suoi rappresentanti istituzionali vogliono restituire il volto di una parrocchia buona e indiscreta che da' in prestito le proprie sagrestie.
Il piatto della bilancia degli amministratori comunali e provinciali, pende sempre a favore di chi specula nel mondo dell'edilizia e del commercio, contro questi interessi chi chiede uno spazio o una casa rimane inascoltato.
Negli ultimi due anni molti sono stati i momenti di repressione vissuti in questa città:
Nel 2001, dopo lo sgombero del Bandone
Occupato (via Maragliano), dopo appena 3 mesi di attivita', il network lancia la campagna "odissea per
lo spazio". Iniziando cosi'
una stagione di occupazioni seguite da altrettanti sgomberi:
una stagione costata cara e che sta chiedendo, a
distanza da quel periodo, il prezzo in termini di
processi e multe da pagare, rimaste sulle spalle di una ventina di persone che si ritrova, oggi, a dover pagare migliaia di euro.
Il cpa, dopo 13 anni di occupazione, viene sgomberato per permettere la costruzione dell'ennesimo centro commerciale coop.
Contemporaneamente nasce, come nodo del Network, Omme: studenti e giovani precari per il diritto alla casa che occupa le case: Pacaro, Pettirosso, Soqquadro, Bombaliberatutti, Via del Boldrone, tutte sgomberati. Case di proprietà diverse, ma occupazioni con le stesse finalità: il caro affitto per gli studenti. Si arriva quasi fino a 500 euro per un posto letto rendendo la vita quasi impossibile per uno studente, tra affitto e tasse universitarie altissime.
Simultaneamente si inasprisce sempre più il problema della casa in città. Alle occupazioni di famiglie e immigrati del Movimento di Lotta per la casa la risposta è sempre la solita: sgomberi su sgomberi. La giunta comunale e le istituzioni competenti non cedono di un millimetro e si negano, dopo promesse, a qualsiasi tipo di tavolo o trattativa. Anzi rincarano la dose con il progetto casa s.p.a. e migliaia di sfratti[1][2][3][4] da eseguire verso vecchi affittuari, abitanti delle case popolari e in generale verso tutti gli abitanti, come quelli di Santa Croce[1][2], di quartieri dove sono in atto piani di ristrutturazione urbanistica che tengono conto solo dei futuri profitti e non della vita... quindi largo a uffici, negozi, affitti per stranieri e studenti.
E la storia continua...
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