Messico: repressione a Oaxaca
"Se non c'è la volontà di trovare delle soluzioni noi andremo avanti per la nostra strada".
Lo avevano annunciato, durante l'assemblea statale della sezione 22 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'Educazione (SNTE), in tanti tra i maestri che in sciopero da ormai 23 giorni presidiavano la piazza principale di Oaxaca, dopo aver bloccato nei giorni scorsi centri commerciali, mercati, stazioni di autobus e dopo aver annunciato il boicottaggio delle elezioni presidenziali del prossimo 2 luglio.
All'alba di mercoledi 14 la risposta violentissima delle istituzioni guidate dal governatore dello stato di Oaxaca Ulises Ruiz Ortiz non si è fatta attendere: il presidio dei maestri è stato violentemente sgomberato dal centro storico della città.
Qualche settimana dopo le violenze di Atenco ci si chiedeva a chi sarebbe toccato? Ecco la risposta dei maestri della repressione messicana che grazie all'intervento congiunto di diversi corpi di polizia, secondo le ultime ricostruzioni della Rete per i Diritti Umani di Oaxaca ha causato la morte di 6 persone e decine di feriti e intossicati dai gas lacrimogeni, arresti indiscriminati, violenze e una devastazione che ha colpito anche Radio Plantón.
Il fronte dei maestri e delle organizzazioni sociali che si sono mobilitate ha provato a resistere agli attacchi e a difendere il presidio nella piazza del Municipio e nelle strade vicine, nonostante si trovassero di fronte un vero e proprio, anche se non dichiarato, "Stato di guerra".
Intanto il castello repressivo messo a punto già ad Atenco e che prevede la partecipazione di potere politico, militare e giudiziario uniti in un fronte comune, magari spalleggiati dai media viene riproposto: le autorità per bocca della procurartice Caña Cabeza ancora negano che gli agenti siano intervenuti sparando con armi da fuoco, nonostante le fotografie, le immagini televisive e i giornalisti presenti affermino il contrario.
L' ultima denuncia di un testimone oculare parla di diversi camioncini carichi di gente del posto che ha ricevuto uniformi dalle forze di polizia: si teme che possa essere un segnale di ulteriori "arruolamenti" in vista di nuovi scontri.
[ AGGIORNAMENTI ]:
Comunicato della Rete per i Diritti Umani - Ripristinato il presidio - Liberati 9 maestri - "Giudicati" e liberati i poliziotti trattenuti
[ APPROFONDIMENTI ]:
[Indymedia Mexico] - [Indymedia Oaxaca] - [RadioZapote]
Video dello sgombero - Audio cronaca - Comunicato della Comision Sexta 16/06: Iniziativa di solidarietà a Roma - Marcia a Oaxaca
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