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http://italy.indymedia.org/news/2006/03/1013238.php Nascondi i commenti.

[In supremae precarietatis] Post dinamico
by * Thursday, Mar. 09, 2006 at 2:16 PM mail:

Post dedicato alla raccolta di informazioni, aggiornamenti, e approfondimenti


:: leggi la ftr Cervelli ribelli ::

:: post dinamici - howto ::

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i quesiti referendari
by ---------- Friday, Mar. 10, 2006 at 9:27 AM mail:


Quesiti per la consultazione referendaria per una piattaforma rivendicativa dei precari della ricerca dell’Università di Pisa

A 1) Sei favorevole all’apertura di un tavolo di trattativa con l'Ateneo per definire una politica della ricerca e del reclutamento che destini risorse adeguate a un radicale cambiamento delle scelte in materia di precariato universitario.

B) Quali ritieni siano le prime richieste da presentare al tavolo di trattativa:

2) Istituzione di un'anagrafe aggiornata attraverso la quale siano conoscibili il numero e le tipologie delle collaborazioni delle lavoratrici e dei lavoratori non strutturati impegnati in attività di ricerca e di didattica, i dipartimenti di afferenza e il mansionario delle attività svolte e da svolgere.

3) Equiparazione dei lavoratori non strutturati a quelli strutturati riguardo al trattamento in materia di malattia, maternità, congedo parentale e ferie; il riconoscimento e la tutela del diritto di riunione e di assemblea.

4) Riconoscimento ufficiale e certificazione di tutte le attività didattiche e di ricerca svolte dai lavoratori non strutturati; retribuzione delle suddette attività secondo il principio per cui a parità di mansione corrisponda una parità di trattamento economico, con la garanzia della cadenza mensile nel pagamento.

5) Accesso per i lavoratori non strutturati a un fondo individuale per le attività di ricerca e formazione, e possibilità di essere titolari di progetti di ricerca.

6) Vincolo di stipulare contratti per attività di didattica o di ricerca solo se pari o superiori ai 12 mesi.

7) Definizione di un piano di investimento per l’assunzione di ricercatori a tempo indeterminato, attraverso l’utilizzo del Fondo di Finanziamento Ordinario, del budget derivato dai pensionamenti del personale docente e di ulteriori risorse da rendere disponibili su altri capitoli di spesa, anche al fine di non surrogare funzioni che dovrebbero essere svolte dal personale di ruolo attraverso il ricorso a lavoratori non strutturati.

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dati sull'universita' di pisa
by -------- Friday, Mar. 10, 2006 at 9:29 AM mail:

L’Università degli studi di Pisa

L’università dell’eccellenza a Pisa è un modello di precarizzazione ad alta intensità del lavoro.
Occorre considerare che le forme di contratto sono molte e molto diversificate, il mansionario spesso imprecisato, le attività effettivamente svolte diverse da quelle dichiarate, gli enti erogatori dei contratti sono molteplici (ateneo, facoltà, dipartimenti, enti di ricerca vari, privati) e poco comunicanti.
I precari dell’Università sono grosso modo oltre la metà dei dipendenti e si possono dividere in tre gruppi:

a) Servizi di custodia e portineria, pulizie,
I servizi di pulizia e custodia sono in larga parte esternalizzati e forniti da cooperative che sostanzialmente operano come un caporalato legalizzato. Specie nei servizi di portineria sono largamente in uso contratti a breve termine (3-6 mesi) intervallati da periodi di non occupazione

b) amministrazione, servizi tecnici, biblioteche, etc.
A fronte di circa 1500 strutturati lavorano più di 900 tra lavoratori a tempo determinato e co.co.pro, oltre una ventina di interinali

c) ricerca e didattica
il personale docente di ruolo ammonta a circa 1850 professori,. I docenti delle tre categorie corrispondono alle seguenti percentuali:PO, 34,2%; PA, 32,8%; RC, 33,0%, rispetto ad una media nazionale che dà le seguenti percentuali: PO, 31,8%; PA, 32,0%; RC, 36,2%. Come leggiamo nella relazione del 2004 del Nucleo di Valutazione dell’Università di Pisa: ‘Il numero dei PO di Pisa è dunque superiore alla media nazionale, mentre al contrario il numero degli RC e' inferiore alla media. Con riferimento alle modifiche intervenute nel triennio 2001-2003, si e' alzata la percentuale degli ordinari (+4%), mentre sono diminuite sia quella degli associati (-1,5%) che quella dei ricercatori (-2,6%). Il confronto con la media nazionale (variazioni rispettive: +2,9%, -1,2%, -1,7%) evidenzia tendenze simili,seppure a Pisa l’aumento dei professori ordinari e la diminuzione del numero dei ricercatori risultino leggermente più marcate’.

Sono circa 3.000 le figure precarie che a vario titolo prestano lavoro nell’Università di Pisa. Tra queste le tipologie contrattuali utilizzate sono molteplici: Dottorandi con borsa a finanziamento dell’Università di Pisa e Dottorandi con borsa a finanziamento esterno (complessivamente poco più di 700 persone); Dottorandi senza borsa (poco più di 400); Assegnisti di ricerca [Adr] (assegno totalmente finanziato dall’Università di Pisa, cofinanziato o a finanziamento totalmente esterno); Assegnisti di ricerca [Adr] con assegno finanziato dal CNR; Borsisti post-lauream e post-dottorato; Collaboratori coordinati e continuativi, a progetto ed occasionali; Professori a contratto in possesso del titolo di dottore di ricerca; Ricercatori in formazione (32); Cultori della materia; gli specializzandi della facoltà di medicina (circa 900. Sono 57 le scuole di specializzazione nell’Università di Pisa di cui 47 nell'area medica).
Come dichiarato dalla stessa università (vedi il Tirreno del 31 genaio 2006): ‘i contratti a progetto posti in essere dalla diverse strutture di Ateneo a supporto di progetti di ricerca stipulati nel 2005 sono 1538, di questi contratti alcuni di lunghezza annuale o per periodi lunghi, altri limitati a poche settimane’.

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il manifesto dell'iniziativa
by .................. Saturday, Mar. 11, 2006 at 1:33 PM mail:

il manifesto dell'in...
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il manifesto dell'iniziativa

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Quando, Dove, Chi, Come
by ............ Tuesday, Mar. 14, 2006 at 5:08 PM mail:

Quando si vota
il 29 e 30 marzo 2006, il 29 dalle 9 alle 19; il 30 dalle 9 alle 17.

Dove si vota
per ora abbiamo designato le seguenti sedi: Facoltà di Agraria, Facoltà di Lettere, Facoltà di Ingegneria, Scuola Medica dell’Ospedale di S. Chiara, Palazzo della Sapienza, Polo scientifico ex-Marzotto.

Chi vota
coloro che prestano attualmente la loro attività di ricerca e/o di didattica in forme non strutturate e a tempo determinato presso l’Ateneo e/o che l'hanno prestata nel corso del 2005

Come si vota
basta presentarsi a uno dei seggi muniti di un documento di identità valido

Ogni precario indipendentemente dalla Facoltà di appartenenza può recarsi a votare indistintamemte in qualsiasi seggio

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pieghevole informativo
by antonella Wednesday, Mar. 15, 2006 at 3:33 PM mail: antara@interfree.it

pieghevole informati...
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questa è la parte esterna del pieghevole informativo dell'iniziativa referendaria; la parte interna contiene i quesiti referendari che sono già stati più sopra pubblicati e quindi inutile rimetterli...VENITE A VOTARE!!!!

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lettere!
by ccdddsssswwwww Monday, Mar. 20, 2006 at 10:02 AM mail:


Di seguito la presa di posizione del Consiglio di Facoltà di Lettere sul referendum dei precari della didattica e della ricerca approvata nella seduta di mercoledì 15 marzo su proposta dei rappresentati degli studenti del Collettivo di Lettere:

Il Consiglio della facoltà di Lettere e Filosofia, riunito in data 15/03/2006, approva la presente mozione con la quale si riconosce piena legittimità alla consultazione referendaria indetta per i giorni 29 e 30 marzo c.m. dall'assemblea dei precari della ricerca e dell'insegnamento dell'Ateneo di Pisa.

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cobas
by cobas Wednesday, Mar. 22, 2006 at 11:13 AM mail:




i cobas a fianco dei precari della ricerca pisani e dell referendum che si terrà a fine mese

Parigi chiama Pisa
Solidarietà e sostegno dei Cobas ai precari universitari e al referendum da loro indetto a fine mese nell’Ateneo Pisano

Dilagano le proteste in Francia di giovani e studenti e gran parte del movimento sindacale contro una legge che permette nei primi due anni di contratto libertà di licenziamento. L’assenza di tutele e diritti colpisce le giovani generazioni rendendo precario non solo lo studio e il lavoro ma la stessa esistenza.
I dati Istat dimostrano che quanto maggiore è il titolo di studio tanto cresce la possibilità di un impiego e oltre l’80% dei laureati trova un impiego nell’arco di pochi anni; ma la statistica non spiega come gran parte dei nuovi impieghi siano a tempo determinato, mal pagati, come il lavoro intellettuale, di ricerca sia sottopagato, precario e privo di riconoscimenti formali.
Anche nell’attività scientifica e universitaria l’impiego dei precari è massiccio e rappresenta oltre il 50% della forza intellettuale impiegata nella ricerca e nella didattica universitaria: le prospettive di stabilizzazione del lavoro se sono minime allo stato attuale addirittura potrebbero ulteriormente peggiorare qualora passasse il progetto di trasformazione delle università in Fondazioni private.
L’elaborazione di una piattaforma dei precari dell’Università di Pisa è un’ottima notizia, che trasforma i tanti ricercatori precari in un soggetto rivendicativo verso l’Ateneo che si regge per buona parte delle attività di ricerca proprio sul personale precario.
Dopo anni e anni di precarietà, finalmente emerge la richiesta di investimenti delle risorse disponibili per l’assunzione a tempo indeterminato dei ricercatori, per la stabilizzazione del personale nelle attività didattiche e di ricerca, perché i contratti di ricerca non siano non al di sotto dei 12 mesi.
Certamente, la protesta è ben lontana da quella radicale dei parigini, ma crediamo sia un primo passo per sviluppare un movimento complessivo, anche nelle università, contro il precariato come modello di organizzazione del sapere, della ricerca e del lavoro. Non basta chiedere investimenti nella ricerca quando si alimenta il precariato.

CONFEDERAZIONE COBAS Pisa

Sede provinciale via San Lorenzo 38 tel 0508312172 email confcobaspisa@alice.it

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rifondazione
by rifondazione Wednesday, Mar. 22, 2006 at 1:14 PM mail:

Rifondazione Comunista

e il referendum dei precari



Il 29-30 marzo prossimi vi sarà la consultazione referendaria dei precari e delle precarie della ricerca dell’ateneo pisano. Alla consultazione parteciperanno tutte le figure che svolgono compiti di ricerca e/o di didattica in forme non strutturate e a tempo determinato. I sette quesiti su cui i lavoratori non strutturati dell’Università di Pisa impegnati in attività di ricerca e di didattica si esprimeranno riguardano l’apertura di un tavolo di trattativa con l'Ateneo per definire una politica della ricerca e del reclutamento che destini risorse adeguate ad un radicale cambiamento delle scelte in materia di precariato universitario; l’istituzione di un'anagrafe aggiornata attraverso la quale siano conoscibili il numero e le tipologie delle collaborazioni; l’equiparazione dei lavoratori non strutturati a quelli strutturati riguardo al trattamento in materia di malattia, maternità, congedo parentale e ferie; il riconoscimento e la tutela del diritto di riunione e d’assemblea; il riconoscimento ufficiale e la certificazione di tutte le attività didattiche e di ricerca svolte dai lavoratori non strutturati; retribuzione delle suddette attività secondo il principio per cui a parità di mansione corrisponda una parità di trattamento economico, con la garanzia della cadenza mensile nel pagamento; l’accesso per i lavoratori non strutturati ad un fondo individuale per le attività di ricerca e formazione, e possibilità di essere titolari di progetti di ricerca; il vincolo di stipulare contratti per attività di didattica o di ricerca solo se pari o superiori ai 12 mesi; la definizione di un piano di investimento per l’assunzione di ricercatori a tempo indeterminato.

Rifondazione Comunista sostiene la consultazione per due ordini di ragione: perché un settore profondamente diviso e disgregato prende coscienza di avere interessi comuni e si autoorganizza per farli riconoscere; perché questa azione interpella tutte le forze politiche e sociali sul ruolo e la funzione della ricerca. Non si può continuare ad ignorare quanti in essa sono impegnati né le attività di ricerca possono essere svolte in condizioni di precariato o addirittura di gratuità, perché considerate dall’accademia un ulteriore momento di apprendimento o anticamera per un futuro lavoro vero. Il nostro paese ha bisogno di investire molto per aumentare la qualità e la quantità di chi in essa opera , se vogliamo andare oltre la crescita zero e dare un futuro alle nuove generazioni. La necessità di battere il precariato e, al tempo stesso, di dare ai “non strutturati” dell’ateneo lo status di lavoratrici e lavoratori della ricerca a tutti gli effetti, che esprimono la sostanza delle rivendicazioni, ci pare pertanto un primo e importante passo nella direzione giusta.



Partito della Rifondazione Comunista

Federazione di Pisa

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docenti
by docenti Thursday, Mar. 23, 2006 at 8:08 PM mail:

La situazione del reclutamento e le condizioni in cui si svolge il lavoro di ricerca e l'attività didattica di centinaia di giovani nel nostro Ateneo sono insostenibili e richiedono una riflessione e un confronto il più possibile esplicito e costruttivo.
E’ chiaro a tutti che l'incertezza, la precarietà e l'assenza di garanzie e di prospettive non possono più essere eluse e che sono necessari interventi radicali sia sul piano delle regole che su quello dell’impiego delle risorse.
Il referendum consultivo che è stato richiesto dai precari dell'Ateneo e che si svolgerà a fine mese rappresenta in questo quadro un'occasione forse unica per la formazione di una rappresentanza dell'insieme delle figure precarie in grado di spingere a una svolta nella politica dell’avviamento alla ricerca.
E’ infatti evidente che la situazione attuale è il risultato, oltre che della miopia e dell'azione demolitrice del governo, anche della debolezza dell'iniziativa degli organi di governo dell'Ateneo e dell'assenza di una rappresentanza adeguata dei soggetti coinvolti.
Per queste ragioni riteniamo interessante ed appropriata l'iniziativa referendaria dei precari e chiediamo agli organi accademici di valutarla positivamente e di renderla praticabile.
E soprattutto di riconoscere la necessità e la priorità di iniziative anche radicali sulle questioni del precariato e del reclutamento, sul piano del confronto sindacale con i ricercatori precari, dell'impiego di sufficienti risorse e della ridefinizione degli strumenti e delle regole.
Questo sia per trovare soluzioni almeno parziali a livello locale, sia in vista della centralità del problema e dei suoi sviluppi a livello nazionale.

Massimiliano Andretta, ricercatore Scienze Politiche; Beppe Attardi, ordinario Informatica; Sandro Barbera, ordinario Linguistica; Carlo Bauer, associato Biologia; Silvano Benvenuti, associato Biologia; Anna Maria Bianucci, ricercatrice Scienze Farmaceutiche; Anna Maria Binotti, associato Scienze Economiche; Remo Bodei, ordinario Filosofia; Tomaso Cavallo, ricercatore Filosofia; Giovanni Cercignani, ricercatore Biologia; Fulvio Cornolti, associato Fisica; Lorenzo Cuccu, ordinario Lettere; Enrico Ghiani, ricercatore Economia; Danilo Giulietti, associato Fisica; Renata Grifoni, associato Scienze Archeologiche; Fulvio Lazzeri, ordinario Matematica; Dino Leporini, associato Fisica; Giorgio Levi, ordinario Informatica; Fabrizio Luccio, ordinario Informatica; Francesco Maccarrone, ricercatore Fisica; Liana Martinelli, associato Fisica; Marco Massai, ricercatore Fisica; Carlo Montangero, ordinario Informatica; Gianni Morchio, ricercatore Fisica; Linda Pagli, ordinario Informatica; Lucio Pardi, ricercatore Fisica; Maria Chiara Pievato, associato Scienze Politiche; Federico Ruggeri, associato Scienze Politiche; Giovanni Santangelo, ricercatore Biologia; Steven Shore, ordinario Fisica; Antonina Starita, ordinario Informatica; Mauro Stampacchia, ricercatore Scienze Politiche; Guido Tonelli, ordinario Fisica; Franco Turini, ordinario Informatica; Ettore Vicari, associato Fisica; Maria Angela Bigotti, ricercatrice Biologia; Severino Zanelli, ordinario Ingegneria .

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ds
by ds Friday, Mar. 24, 2006 at 7:24 PM mail:

- comunicato del 24/3/2006 -



Referendum dei precari dell'Università
Un'iniziativa importante per riconoscere i diritti di tutti i lavoratori. Intervento di Francesco Nocchi e Marco Magnarosa, responsabili provinciale e comunale Lavoro dei Democratici di Sinistra di Pisa


Il 29 e 30 Marzo i precari dell'Università di Pisa si recheranno alle urne per rivendicare i lori diritti di lavoratori "non strutturati" della ricerca. Sono previsti sette quesiti referendari per combattere la precarietà nel nostro ateneo e per il riconoscimento per queste persone dei sacrosanti diritti individuali e collettivi di lavoratori. In particolare i quesiti propongono l'apertura di un tavolo di trattative con l'ateneo pisano per definire insieme una politica della ricerca e del reclutamento, la costituzione di un anagrafica dei "non strutturati", la garanzia di condizioni di lavoro equivalenti a quelle degli strutturati in termini di malattie, maternità, ferie, congedo parentale e diritto d'assemblea, il riconoscimento delle attività di didattica e di ricerca svolte, la creazione di fondi individuali di ricerca e la titolarità dei progetti, contratti di didattica e ricerca per periodi di almeno 12 mesi, un piano d'investimento per l'assunzione a tempo indeterminato dal budget derivante dai pensionamenti.

Come Democratici di Sinistra riteniamo questa un'iniziativa molto importante come strumento per il riconoscimento dei diritti di questi lavoratori, di cui è difficile conosce il numero esatto, le mansioni, i trattamenti a cui sono sottoposti. La riforma Moratti per il mondo universitario e quella Biagi più in generale per il mondo del lavoro, hanno provocato una profonda spaccatura all'interno del paese, tra le persone con diverse forme contrattuali e tra le diverse generazioni. I giovani di oggi sono costretti a condizioni di lavoro inaccettabili, frustranti e senza prospettive concrete. Proprio le attività intellettuali, la ricerca universitaria e non, i giovani talenti, le attività più innovative, che dovrebbero essere alla base del rilancio economico del nostro paese, sono state completamente dimenticate e bistrattate in questi anni di governo Berlusconi.

I giovani senza futuro di questi anni, i genitori che devono mantenere i figli, sono il peggiore risultato di questo governo. Proprio da questi bisogna ripartire: il programma di governo del centrosinistra e di Romano Prodi è fondato sul tema del lavoro; i giovani e le donne sono al centro del progetto di rilancio del paese, sono l'elemento fondante di un contesto sociale più equo a cui bisogna aspirare, sono la speranza per lo sviluppo effettivo di una società e di un' economia basate sulla conoscenza. Ai giovani lavoratori bisogna garantire non sono i diritti minimali, quali reddito, tutele di base, diritti sindacali, ma anche la creazione delle opportunità concrete per la loro formazione continua e per la loro crescita professionale. E' giusto che questi temi, finora dimenticati, siano al centro anche del dibattito interno all'Università e debbano essere uno degli elementi caratterizzanti dei programmi dei candidati alle prossime elezioni del Rettore. I temi referendari che i precari propongono sono presenti nel programma del centrosinistra, anche grazie al contributo programmatico dei DS.

Per questo ci sentiamo di invitare alla partecipazione al referendum, anche come momento propedeutico alla elezioni politiche che ci accingiamo a vivere.

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radicali di sinistra e verdi
by radicali di sinistra e verdi Friday, Mar. 24, 2006 at 7:25 PM mail:



Il 29 ed il 30 marzo prossimi nasce qualcosa di nuovo nel mondo dell'Università e della Ricerca in Italia.
Tremila lavoratori appartenenti ad una categoria di elevatissimo profilo culturale e scientifico, le gambe precarie su cui in larghissima misura si regge in piedi la nostra ricerca pubblica, escono da dipartimenti, laboratori e centri di ricerca, e si riconoscono insieme come titolari degli stessi diritti e di rivendicazioni comuni. Al di là dell'estrema eterogeneità che li caratterizza.

Tremila giovani lavoratori atipici e precari della ricerca dell'Università di Pisa sono chiamati ad esprimersi per l'apertura di un tavolo di trattativa con l'Ateneo, per ridefinire radicalmente le politiche della ricerca e del reclutamento dei ricercatori; e a decidere intorno a quali temi concreti il tavolo stesso dovrà iniziare il proprio lavoro.

Verdi e Radicali di Sinistra sono uniti nel sostenere il referendum dei precari ed atipici della ricerca dell'Università di Pisa, e le loro rivendicazioni: il diritto di esistere come soggetto collettivo, il diritto a quelle tutele e garanzie necessarie per progettare un'esistenza che si estenda anche oltre al lavoro, per quanto importante e gratificante sia il lavoro del ricercatore.

I Radicali di Sinistra della Toscana, insieme ai Verdi Toscani, intendono rilanciare questa sfida, ed invitano i lavoratori precari ed atipici della ricerca dell'area pisana e toscana, e gli altri che vorranno partecipare, ad un incontro che si terrà il 31 marzo p.v. a Pisa, presso il Circolo ARCI Agorà, a partire dalle 16:30.

L'incontro sarà un'occasione importante per permettere alla politica di confrontarsi finalmente con una realtà paradigmatica del mondo dei nuovi lavori centrati sulla conoscenza, e per cominciare ad interrogarsi su come agire perché questa realtà non venga lasciata da sola più a lungo.



Luca Odetti - responsabile Scuola, Università e Ricerca dei Radicali di Sinistra
Donatella Salcioli – capolista regionale dei Verdi Toscani alla Camera dei Deputati
Alessandro Margaglio - responsabile Scuola, Università e Ricerca dei Verdi
Rita Signorini e Ilio Verani- portavoce dei Verdi Toscani

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APPELLO FINALE!
by precaripi Friday, Mar. 24, 2006 at 7:27 PM mail:



Appello ai tutti i precari della ricerca e della didattica per la partecipazione al referendum del 29 e 30 marzo

L’Università di Pisa è il nostro luogo di lavoro, un’università prestigiosa e di eccellenza che abbiamo ribattezzato negli ultimi mesi ‘Università di precaria eccellenza’, in quanto solo grazie al lavoro dei precari sottopagato, spesso gratuito e sempre privo di ogni tutela, l’ateneo riesce a garantire corsi di laurea ed insegnamenti sempre più numerosi ed allo stesso tempo a mantenere l’attività scientifica agli attuali livelli di qualità e di avanzamento.
Per questi motivi come precari della ricerca e della didattica abbiamo deciso di prendere la parola e di organizzarci indicendo un referendum per rivendicare i nostri diritti.
Partecipare al referendum significa affermare la nostra stessa esistenza come precari, quando ci sono molti, invece, a volerci invisibili e silenti.
Partecipare a questa consultazione significa riconoscersi ed essere riconosciuti, finalmente, come lavoratori che quotidianamente svolgono attività indispensabili, senza le quali l’università non potrebbe funzionare.
Siamo tantissimi. Svolgiamo funzioni e ricopriamo incarichi diversi, anche a seconda del settore scientifico-disciplinare in cui operiamo, ma una condizione comune ci unisce: la precarietà di vita e di lavoro. Nessuno di noi riceve una retribuzione proporzionata al lavoro prestato, tutti siamo sottoposti a forme di prestazione di lavoro gratuito, le possibilità e le prospettive di condurre la propria attività di ricerca e di insegnamento in maniera continuativa e proficua sono sempre più ridotte.
Il referendum è per noi il primo passo di un percorso che evidenzia il bisogno di tutti i precari della didattica e della ricerca di riunirsi proponendo rivendicazioni unitarie a partire dalla propria specifica condizione, scegliendo la forma della democrazia partecipata come metodo di azione.
Il 29 e il 30 marzo si può iniziare a deprecarizzare l’Università, basta partecipare.

Comitato promotore per una consultazione referendaria dei precari e delle precarie della ricerca dell’Università di Pisa

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Referendum sul precariato
29-30 marzo


Quando si vota
28-29-30 marzo 2006, il 28 dalle 12 alle 17 presso il solo seggio della Sapienza; il 29 dalle 9 alle 19; il 30 dalle 9 alle 17.

Apertura del seggio della Sapienza il 28 marzo dalle 12 alle 17 in occasione della TAVOLA ROTONDA Lavoro, flessibilità, precarietà organizzata nell'ambito della Giornata di Studi DIALETTICHE DEL LAVORO E PRATICHE DELLA DIFFERENZA


Dove si vota
Facoltà di Agraria, Facoltà di Lettere, Facoltà di Ingegneria, Scuola Medica dell’Ospedale di S. Chiara, Palazzo della Sapienza, Polo scientifico ex-Marzotto. Si può votare in una qualsiasi di queste sedi.

Chi vota
coloro che prestano attualmente la loro attività di ricerca e/o di didattica in forme non strutturate e a tempo determinato presso l’Ateneo e/o che l'hanno prestata nel corso del 2005

Come si vota
basta presentarsi a uno dei seggi muniti di un documento di identità valido

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federspecializzandi
by federspecializzandi Monday, Mar. 27, 2006 at 1:58 PM mail:


In data 29 e 30 marzo 2006 i medici specializzandi di Pisa sono chiamati a partecipare al referendum promosso dall’assemblea di ricercatori precari dell’Ateno pisano: una consultazione volta al riconoscimento del ruolo di lavoratori di tutti coloro che quotidianamente svolgono attività indispensabili per l’Università e gli Ospedali Universitari. Si tratta proprio delle rivendicazioni che da alcuni anni stanno affermando gli specializzandi, medici che si assumono spesso carichi di lavoro e responsabilità del personale strutturato ma che sono considerati ancora studenti in formazione privi di diritti (ferie, maternità , malattia, contributi). Riteniamo pertanto gravi le affermazioni dell’Università di Pisa riportate dalla stampa locale in questi giorni, in base alle quali non viene riconosciuto il diritto dei medici specializzandi a partecipare a tale consultazione in quanto personale in formazione non considerati “lavoratori precari”. Tale atteggiamento rispecchia la volontà di non riconoscere la realtà lavorativa degli specializzandi e di ignorarne il crescente malcontento. Ricordiamo che proprio in questi giorni in molti Atenei in Italia gli specializzandi e i neo-laureati sono tornati a mobilitarsi e che il 31 marzo si terrà una manifestazione a Roma per l’attuazione dei contratti e contro i ritardi nel bando per le scuole di specializzazione.

La presidenza di Federspecializzandi


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AFFLUENZA PRIMO GIORNO
by xxxxxxxxx Wednesday, Mar. 29, 2006 at 7:51 PM mail:


alla fine della prima giornata siamo sui 600 votanti abbondanti
ottimo!!!

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risultati referendum
by antonella Tuesday, Apr. 04, 2006 at 12:36 PM mail: XXX

Commenti e valutazioni sulla straordinaria partecipazione al referendum dei precari e delle precarie della ricerca e della didattica dell'Università di Pisa


Il primo dato inequivocabile che traspare dalla consultazione del 29 e 30 marzo è quello della straordinaria adesione nelle diverse Facoltà da parte dei precari della ricerca e della didattica dell'Università di Pisa. 1088 i votanti, ripartiti nei sei seggi come segue: Agraria, 106; Giurisprudenza, 139; Ingegneria, 220; Lettere, 142; Medicina, 227; Scienze, 252. Un'affluenza ancora più significativa in quanto espressione di una categoria non strutturata che tramite la partecipazione e l'autorganizzazione ha deciso di manifestarsi e di esprimersi su una piattaforma rivendicativa, individuando obiettivi e richieste precise.

Anche ad un'analisi sommaria si registra un'assoluta deregolamentazione dei rapporti di lavoro nel mondo universitario pisano, attestata dall'esistenza di oltre 17 tipologie di ricercatori e docenti atipici e/o a tempo determinato che quotidianamente collaborano alle attività di ricerca e di didattica presso i singoli Dipartimenti: centinaia e centinaia di lavoratori che da un anno all'altro passano di contratto in contratto, accomunati dalla condizione di estrema precarietà e dalla mancanza di prospettive, vista la perdurante assenza di un'effettiva programmazione e di una seria politica di investimento da parte dell'ateneo. Si tratta di una vera e propria giungla in cui convivono assegnisti, borsisti, co.co.co, specializzandi, professori a contratto, dottorandi, dall'età media molto elevata eppure permanentemente ricattabili, per i quali il referendum ha anche costituito l'occasione di una radicale presa di coscienza del proprio status di lavoratori. Pertanto il quadro delle figure professionali esposto dagli organi accademici di Pisa in prossimità del voto si dimostra del tutto inadeguato e non rappresentativo della realtà lavorativa universitaria.

La consultazione fissa inoltre i termini condivisi della condizione e delle rivendicazioni dei precari, come dimostrano le stesse percentuali di consenso sui quesiti: Primo quesito: Sì 100%- No 0%; Secondo quesito: Sì 96,4% - No 3,6%; Terzo quesito: Sì 97,7%- No 2,3%; Quarto quesito Sì 99% - No 1%; Quinto quesito: Sì 93,5% - No 6,5%; Sesto quesito: Sì 73,7% - No 26,3%; Settimo quesito: Sì 97,3% - No 2,7%. Sta ora all'Università di Pisa di dare risposte concrete ai precari della ricerca e della didattica, riconoscendone l'esistenza e il lavoro, a partire dall'apertura di un tavolo di confronto attorno alle problematiche emerse dal referendum. L'esito dell'iniziativa pone una questione non più rinviabile, sulla quale invitiamo tutti coloro che vivono e lavorano nel nostro ateneo a prendere posizione pubblica.

Assemblea dei precari e delle precarie della ricerca e della didattica dell'Università di Pisa

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percorso iniziative dopo il referendum
by assemblea precari Thursday, Apr. 06, 2006 at 1:17 PM mail:

Dopo il referendum, i precari dell’Università di Pisa delineano un percorso di iniziative, obiettivo il riconoscimento da parte dell’ateneo e l’apertura di una tavolo di trattativa

L’Assemblea dei precari della ricerca e della didattica dell’Università di Pisa si è riunita ieri per fare il punto della situazione sul risultato della consultazione referendaria tenutasi nei giorni 29 e 30 marzo. 1088 voti: questo il numero di precari che hanno raccolto l’invito ad esprimersi sui quesiti predisposti dal comitato promotore. Un esito eclatante, che rende evidente, al di là di ogni possibile obiezione, un fenomeno di disagio e malessere di enormi proporzioni. Forte di tale risultato, l’Assemblea ha deciso di promuovere una serie di nuove iniziative, con l’obiettivo di giungere ad un confronto con l’Ateneo, incentrato sul merito delle proposte contenute nel referendum. Nei prossimi giorni sarà inviata al rettore e agli organi centrali una comunicazione, in cui verrà illustrato il risultato complessivo e dettagliato della consultazione e verrà chiesta l’istituzione dell’anagrafe di tutte le figure precarie d’Ateneo, primo punto verso l’apertura di un tavolo di trattativa. Verrà inoltre mandata una lettera a tutti i presidi e a tutti i direttori di dipartimento, per sollecitare una discussione pubblica in tutti gli organi “periferici”. Infine, si inviteranno tutti i docenti dell’Università di Pisa ad esprimersi e a prendere posizione sulle richieste avanzate dai precari.
Il percorso di mobilitazione continuerà attraverso l’istituzione di assemblee permanenti nelle singole facoltà e la previsione di un’assise generale dei precari nel mese di maggio. Sempre per maggio è in programma l’organizzazione di un convegno sulla precarietà della ricerca, al quale saranno invitati esperti, intellettuali e rappresentanti del precariato universitario provenienti da diversi Atenei italiani. L’Assemblea auspica che queste iniziative possano sollecitare un dibattito che coinvolga non solo il mondo accademico, ma anche i soggetti politici, sindacali, associativi e l’intera società civile su un problema che il referendum ha fatto emergere in tutta la sua drammaticità.

Assemblea dei precari della ricerca e della didattica dell’Università di Pisa

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Comunicato stampa giusto
by Comitato per il diritto allo studio Friday, Apr. 07, 2006 at 1:19 PM mail:


Il Comitato per il Diritto allo Studio si complimenta con tutti i partecipanti e con l’Assemblea dei precari e delle precarie della ricerca per l’ottimo risultato che ha conseguito il referendum del 29-30 marzo. I mille e più votanti sono la migliore risposta a tutti coloro che hanno messo in dubbio la legittimità di tale iniziativa. Da un lato l’atteggiamento dell’Ateneo pisano facendo mancare ogni sostegno, e i tentativi di dividere in micro categorie i precarie presenti nell’università il giorno prima delle elezioni dall’altro, non sono riusciti ad
impedire il successo di questa iniziativa. L’Ateneo a questo punto, così come si è prontamente mobilitato giustamente contro la riforma Moratti (DDL sullo stato giuridico della docenza), dovrebbe a maggior ragione cominciare ad ascoltare cosa chiedono i numerosi precari ed a riconoscere la sostanziale giustezza delle loro argomentazioni. Le rivendicazioni sono semplici e le risposte ai 7 quesiti referendari parlano chiaro:
-combattere ed opporsi alla precarietà attraverso una serie di provvedimenti che il nostro ateneo può prendere miranti ad estendere il lavoro a tempo indeterminato e a ridurre considerevolmente le tipologie di lavoro precario;
- riconoscimento effettivo dei diritti individuali e collettivi per tutti i precari oggi assunti dal nostro
ateneo.

Questo referendum ha conseguito 2 obbiettivi : 1) la formalizzazione di una serie di richieste precise da parte di un soggetto prima di queste date assai sottovalutato 2)un’inversione di tendenza rispetto al processo di
frammentazione e parcellizzazione portato avanti dalle precedenti riforme universitarie e del lavoro. In questa prospettiva si sono poste le basi per una ricomposizione di tutti quei soggetti lavorativi presenti in ateneo, che finalmente tornano a confrontarsi sulle comuni esigenze, necessità e rivendicazioni. Si tratta dell’inizio di un processo il cui esito potrà portare al miglioramento delle condizioni lavorative in Università, all’innalzamento della qualità della didattica per tutti gli studenti e ad un generale miglioramento del sistema di ricerca e sviluppo delle conoscenze nel paese.
Come studenti universitari reputiamo che tale processo di ricomposizione svolga una funzione importantissima per poter tornare a parlare di un’università diversa, in cui il ruolo di chi nella realtà dei fatti fa sì che l’ateneo “vada avanti” (attraverso l’attività di ricerca e didattica) sia riconosciuto come attività lavorativa.
Pertanto schierandoci al fianco di questa battaglia auspichiamo un maggiore coinvolgimento ed unità della componente studentesca dell’ateneo in sostegno di tale vertenza.

Comitato per il diritto allo studio

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l'Università ci deve riconoscere
by assemblea precari Tuesday, Apr. 11, 2006 at 6:21 PM mail:

Lettera al Rettore e di Prorettori dell'Università di Pisa: COMUNICAZIONE ESITO REFERENDUM E APERTURA TAVOLO DI TRATTATIVA


La consultazione referendaria del 29 e 30 marzo u.s. promossa dall’Assemblea dei precari della ricerca e della didattica dell’Università di Pisa ha ottenuto la straordinaria affluenza di oltre mille votanti, partecipazione ancora più significativa in quanto propria di una categoria non strutturata che tramite un’organizzazione autonoma si è espressa su una piattaforma rivendicativa, individuando obiettivi e precise richieste. L’esito dell’iniziativa, il quale conferma la liceità e la validità della scelta di un simile percorso affatto nuovo nel panorama accademico nazionale, ha fissato i termini condivisi della condizione e delle esigenze dei precari, come dimostrano le alte percentuali di consenso sui singoli quesiti.
Visto l’ampio mandato referendario che legittima l’Assemblea come soggetto referente a pieno titolo nella discussione con gli organi istituzionali di Ateneo, si chiede l’immediata apertura di un tavolo di confronto attorno alle problematiche emerse, a cominciare dall’istituzione di un’anagrafe aggiornata dei lavoratori non strutturati e a tempo determinato impegnati in attività di ricerca e di didattica. Si sollecita inoltre la pubblicizzazione dei risultati del voto sulle pagine web dell’Università e attraverso l’indirizzario unimap.
L’Assemblea resta a disposizione all’indirizzo ricercatoriprecaripisa@gmail.com e porge distinti saluti.

Assemblea dei precari della ricerca e della didattica dell'Univesità di Pisa


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Presidio al Rettorato
by assemblea precari Saturday, Apr. 22, 2006 at 12:54 PM mail:

Di seguito il comunicato diffuso ieri durante il presidio davanti al Rettorato promosso dall'Assemblea dei precari della ricerca e della didattica dell'Università di Pisa

Elaborazione preliminare dei risultati emersi dal referendum dei precari della ricerca e della didattica dell'Università di Pisa

Il primo dato che traspare dalla elaborazione dei risultati emersi dalla consultazione del 29 e 30 marzo 2006 è quello di un campione di partecipanti largamente rappresentativo delle diverse Facoltà, sia scientifiche sia umanistiche, come suggeriscono, sui 1088 voti complessivi, i 234 di Scienze matematiche, fisiche e naturali, i 163 di Ingegneria, i 177 di Lettere e Lingue, i 71 di Scienze politiche. Il carattere ‘esemplare’ del campione è confermato dalla distribuzione relativa alle varie tipologie di contratto o di rapporto con l’Ateneo, almeno rispetto a quelle categorie per le quali si rende possibile un raffronto con i numeri ufficiali forniti dagli organi di governo: risulta così aver votato circa il 40% o più dei dottorandi, dei borsisti, degli assegnisti e dei contrattisti co.co.co. e co.co.pro (rispettivamente 473, 93, 134 e 124).
Si registra un’età media molto elevata, di oltre 31 anni, senza sensibili eccezioni nei massimi e nei minimi a seconda della tipologia di contratto o di rapporto, come attestano i numeri: più di 29 anni risulta l’età media dei dottorandi (con un picco eccezionale di 48 anni), 30 quella degli specializzandi, 33 quella degli assegnisti, 32 quella dei borsisti e dei contrattisti (con un altro picco di 51 anni). La sostanziale equivalenza anagrafica fra categorie teoricamente diversificate del cursus studiorum accademico rivela non tanto un preoccupante invecchiamento nei ranghi del cosiddetto ‘personale in formazione’ quanto la conseguente assimilazione della figura del dottorando (specie se dotato di borsa di studio) alle altre diverse forme di precariato della ricerca e della didattica, a conferma di un’esiziale assenza di progettualità e di progressività nella selezione dei futuri ricercatori e docenti.
Per quanto riguarda la rappresentanza e la tutela dei diritti dei professori a contratto, che l’Ateneo ha sinora mostrato di ignorare sulla base di una sommaria identificazione con liberi e affermati professionisti prestati alla didattica, la consultazione referendaria raccoglie invece l’adesione di 33 ‘elettori’, i quali, per la maggior parte (71,88 %), hanno dichiarato di svolgere la loro attività universitaria come occupazione principale se non esclusiva, e quindi per nulla liquidabile come complemento prestigioso e onorifico di una brillante carriera. L’esito appare peculiare e rilevante per la Facoltà di Lettere e Filosofia, cui afferiscono ben 20 dei 33 docenti interrogati.
L’Assemblea dei precari della ricerca e della didattica dell’Università di Pisa ribadisce dunque la necessità dell’immediata apertura di un tavolo di trattativa attorno alle problematiche emerse dal referendum del 29 e 30 marzo, a cominciare dall’istituzione di un’anagrafe aggiornata dei lavoratori non strutturati e a tempo determinato impegnati in attività di ricerca e di didattica.

Assemblea dei precari della ricerca e della didattica dell'Università di Pisa

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il rettore riconosce il referendum
by assemblea precari Friday, Apr. 28, 2006 at 1:40 AM mail:

aggiornamento circa le attività post-referendarie svolte a Pisa. Il rettorato riconosce il referendum ed incontra i precari

Il 5 aprile come assemblea dei precari della ricerca e della didattica dell'Università di Pisa abbiamo presentato una richiesta al Rettorato e a tutti gli organi accademici chiedendo di aprire un tavolo di trattativa e l'immediata istituzione dell'anagrafe dei precari. Contemporaneamente abbiamo inviato una lettera a tutti i docenti e ai ricercatori chiedendo che si esprimessero circa il referendum e la richiesta inoltrata all'Ateneo.

Dopo 15 giorni nulla ancora si muoveva e abbiamo quindi indetto un presidio (molto colorato e trovate un reportage dell'iniziativa sui giornali: http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2006/04/22SIE6206.PDF e http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2006/04/22SI06098.PDF) davanti al Rettorato per sostenere le nostre richieste.

Magicamente e contestualmente ci è arrivata la convocazione in Rettorato per il 2 maggio. Riportiamo i brani più significativi della lettera del Rettore che di fatto dà validità al nostro referendum ci riconosce come soggetto sindacale:

"Rispondendo alla richiesta espressa nella vostra comunicazione del 5 aprile u.s., anche in considerazione del fatto che tale richiesta ha ottenuto l’adesione più larga tra i partecipanti alla consultazione, vi invito il giorno 2 maggio 2006 alle ore 9.30"

"In tale occasione potrò concertare con voi uno o più tavoli di lavoro sulle questioni che verranno individuate."

Vi terremo aggiornati sull'esito dell'incontro!

Da Pisa

assemblea dei precari della ricerca e della didattica

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i precari ottengono l'anagrafe
by assemblea precari Tuesday, May. 02, 2006 at 3:30 PM mail:

Martedì 2 maggio, alle ore 09.30, si è aperto il tavolo di trattativa fra una rappresentanza dell'"Assemblea dei precari della Ricerca e della Didattica dell'Università di Pisa" e una delegazione del Rettorato attorno alle questioni emerse dalla consultazione referendaria del 29 e 30 marzo u. s.
All'incontro erano presenti il Rettore Marco Pasquali, la Prorettrice Vicaria Lucia Tomasi-Tongiorgi, la Prorettrice alla Ricerca Margherita Galbiati, il Prorettore agli Affari Giuridici Roberto Barsotti e il Direttore Amministrativo Roberto Grasso.
In questa sede l'Ateneo ha riconosciuto l'Assemblea come soggetto-interlocutore sulle questioni di merito e di metodo attorno al problema del precariato, rilevando l'esistenza, l'ampiezza e la complessità di una situazione che coinvolge il mondo universitario e insieme ad esso, più in generale, la società italiana, con ripercussioni gravi e negative sia sul piano sociale sia, specificatamente, sul piano della qualità della didattica e della ricerca.
In particolare, la discussione ha evidenziato la presa di coscienza, da parte dell'Ateneo, della sostanziale differenza tra il quadro formale entro il quale sono collocate le diverse figure professionali non strutturate e la loro concreta realtà lavorativa, a conferma dell'assenza di uno sviluppo dei percorsi coerente e funzionale. Su questa base, facendo propria la richiesta avanzata con il referendum dall'Assemblea dei precari, le parti hanno convenuto sull'opportunità di lavorare insieme all'istituzione di un'anagrafe, ovvero alla definizione di uno strumento conoscitivo delle attività di ricerca e di didattica effettivamente svolte da tutte le figure non strutturate che, a diverso titolo, prestano servizio nella nostra Università: dagli assegnisti ai dottorandi, dai collaboratori ai cultori della materia, dai professori a contratto ai borsisti, dagli specializzandi agli specializzoidi. Tale indagine dovrà costituire il mezzo innovativo per fotografare lo stato del nostro Ateneo e per acquisire le conoscenze necessarie alla risoluzione del problema del precariato, anche in relazione alle future linee di programmazione nelle politiche di reclutamento. Pertanto, entro la prossima settimana, sarà riunito un primo tavolo tecnico costituito da alcuni delegati dell'Assemblea dei precari e da rappresentanti delle istituzioni coordinati dalla professoressa Lucia Tomasi-Tongiorgi, per definire le modalità di attuazione del percorso concordato, anche al fine di coinvolgere ufficialmente le singole strutture decentrate, dalle Facoltà ai Dipartimenti.
A distanza di appena un mese dal successo colto attraverso la straordinaria partecipazione al referendum con il quale si chiedevano prioritariamente l'apertura di un tavolo di trattativa e l'istituzione di un'anagrafe, l'Assemblea accoglie quindi assai positivamente i risultati dell'incontro e auspica che simili iniziative possano essere intraprese anche in altri Atenei.


Per l'Assemblea dei Precari della Ricerca e della Didattica


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lettera fiom-piaggio di solidarietà
by assemblea precari Friday, May. 19, 2006 at 3:34 PM mail:

Cari compagni,

abbiamo appreso con grande interesse del successo del Referendum che avete organizzato tra i lavoratori precari della ricerca e della didattica dell'Universita` di Pisa.
Per i contenuti della piattaforma rivendicativa, l'ampiezza della partecipazione, gli effetti intuibili di presa di coscienza e di avvio di processi organizzativi, il Referendum affronta con chiarezza e determinazione i problemi del vostro settore e li pone lucidamente all'interno della questione generale delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori, sottoposti negli ultimi anni a un attacco senza precedenti.
Alla Piaggio da diversi anni l'aumento dei ritmi di lavoro e i reiterati tentativi di "flessibilizzare" i lavoratori attraverso il prolungamento e la stagionalizzazione degli orari e l'impiego massiccio di lavoratori stagionali, anche molto al di fuori dei limiti previsti dal contratto nazionale, ha portato ad una forte riduzione dellÕ occupazione stabile e ad una situazione attuale di circa 2200 operai a tempo indeterminato, oltre 800 operai stagionali e 200 operai in part-time verticale (7 mesi di lavoro l'anno). Gli effetti di ricatto permanente nei confronti di questi lavoratori dˆ come risultato un indebolimento generale della forza rivendicativa, con effetti pesanti sui salari e su tutta la vita di fabbrica, dalla sicurezza alla gestione dei ritmi, dei tempi di lavoro, ecc.
Dopo anni di pressione e di propaganda sugli effetti positivi della flessibilita' e precarietˆ, si diffonde tra i lavoratori la consapevolezza che le questioni del lavoro precario non sono un fatto di solidarieta', ma un problema centrale e vitale per la difesa delle loro condizioni di vita e di lavoro. Sono evidentemente necessarie a questo proposito, da parte del movimento sindacale, unÕ attenzione e una determinazione molto maggiore che in passato. Vanno registrate molto positivamente in questo senso le posizioni assunte dalla FIOM, in particolare la rivendicazione delle non applicazione della legge 30 e di una riduzione forte e generale dell'uso dei contratti a termine. Posizioni che devono ora realizzarsi attraverso una pratica determinata e intransigente su tutti gli aspetti del confronto sindacale sia nazionale che territoriale. La precarizzazione del lavoro che dilaga in tutti i settori da un lato aumenta la dispersione dei lavoratori e le difficolta' dell'azione sindacale, dall'altro pone le premesse per una riunificazione di interessi che in passato sono stati separati da condizioni di sfruttamento e di garanzie molto diverse. Per questo siamo molto interessati ad avere uno stretto contatto con voi e a identificare problemi e azioni comuni nel prossimo futuro, anche in vista della necessita' e dell'urgenza dell'apertura di iniziative simili in altri settori e non solo nella nostra provincia, iniziative che ci sembrano sicuramente favorite dal quadro politico che si sta delinenando.

RSU FIOM PIAGGIO

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