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http://italy.indymedia.org/news/2003/10/391501.php Nascondi i commenti.

SCIOPERO GENERALE 24 OTTOBRE, come antipasto, bisogna fare un buon pranzo
by w1789 Wednesday, Oct. 01, 2003 at 1:50 PM mail:

Rintracciabili sul sito CGIL http://www.cgil.it/ufficiostampa/UfSta/ht/news_html.asp

2003-09-30 rassegna stampa CGIL 25/30-09-2003

Proclama di Berlusconi, pensioni, black-out, legge 30, giudici, contratto metalmeccanici, democrazia, uguaglianza e altro


Rintracciabili sul sito CGIL
http://www.cgil.it/ufficiostampa/UfSta/ht/news_html.asp

30 settembre 2003
Pensioni-Prosegue la mobilitazione spontanea in Lombardia

Mentre centinaia di lavoratrici e di lavoratori stanno cominciando ad affluire sotto la sede della Rai di Milano per protestare contro le dichiarazioni di Berlusconi che ieri, a reti unificate, ha fatto propaganda per le posizioni del governo in materia previdenziale, sono numerosissime le prese di posizione, le fermate del lavoro e i momenti di mobilitazione che si sono sviluppati spontaneamente nel corso di tutta la giornata di oggi e che proseguiranno anche domani.

A Bergamo la cartiera Pigna ha scioperato oggi e sciopererà anche domani un'ora alla fine di ogni turno. Sciopero domani anche del supermercato Il Gigante. A Milano ha scioperato per un'ora tutto il gruppo De Agostini

Per quanto riguarda le aziende metalmeccaniche scioperi oggi in Brianza alla Candy, a Como alla Gasfire, a Mantova alla Zanotti per due ore, a Milano, oltre a quelle già segnalate anche alla Asiribicon, alla Pompe Gabbioneta e a Sondrio alla Fic. Molte aziende metalmeccaniche di Bergamo sciopereranno domani.

Decine di fax e di mail chiedono la convocazione dello sciopero generale unitario e protestano contro l'apparizione televisiva di Berlusconi; tra le altre segnaliamo: nel settore dei trasporti, le rsu delle Ferrovie Nord di Milano, di Global express di Melegnano, della Panalpina, della Rinaldi, della Albini & Pitigliani spa, della Gefco Italia, della Tecnoplastica spa, della Hays Sodibelco.

Anche dalla rsu dell'Enpals proviene la richiesta di mobilitazione generale, così come dalla rsu del servizio idrico integrato MM spa città di Milano.


30 settembre 2003
Pensioni - No all'esclusione dei lavoratori pubblici da incentivi. Per Cgil, Cisl, Uil, e’ incostituzionale.

L’esclusione dei dipendenti pubblici dalla possibilita’ di usufruire degli incentivi per chi decide di restare al lavoro, come il versamento in busta paga dei contributi previdenziale, e’ “inaccettabile” e “incostituzionale”. Lo sostengono i lavoratori del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil che chiedono al Governo di non usare due pesi e due misure.

“Man mano che passano le ore - ha affermato il leader della Fp-Cisl Laimer Armuzzi - si dimostra che Berlusconi e’ un bugiardo. L’esclusione dagli incentivi per oltre tre milioni di dipendenti pubblici dimostra che il presidente del Consiglio parla solo ad una parte del Paese. Oltre alla certezza che quello che dice Berlusconi e’ falso - ha concluso - in questa decisione ci sarebbe un profilo di incostituzionalita””.


30 settembre 2003
Pensioni - Fermate spontanee e assemblee in tutto il paese contro i provvedimenti del governo

Immediata la risposta delle lavoratrici e dei lavoratori dopo il messaggio del Presidente del Consiglio Berlusconi sui nuovi provvedimenti del governo in tema di pensioni trasmesso ieri sera a reti unificate.
Dalle regioni sono giunte fin dal primo mattino notizie di fermate e di assemblee spontanee nelle aziende private e pubbliche. A fine mattinata la situazione era la seguente.

Presìdi di lavoratori, cittadini e giovani si sono svolti, altri sono programmati per domani, davanti alle sedi regionali della Rai in molte città italiane fra le quali Genova, dove erano presenti alcune migliaia di persone, e Torino dove massiccia è stata la partecipazione dei lavoratori delle telecomunicazioni. A Milano, davanti alla storica sede Rai di corso Sempione, una manifestazione dei lavoratori delle aziende del capoluogo lombardo è programmata per le ore 17 di oggi.

Mobilitazioni e scioperi spontanei si stanno realizzando in queste ore in tantissime aziende metalmeccaniche, tessili, chimiche, nei cantieri edili.

In sciopero a Genova l'Ansaldo, la Finacantieri di Sestri e di Riva Trigoso e la Mariotti.

In Lombardia fermate spontanee si sono verificate nelle aziende metalmeccaniche milanesi della Cimbali, Siae microelectronix, Alcam, Breda e Faema. Così come in Brianza nelle aziende Candy e Nuovo Pignone. Almeno quattro le aziende tessili di Mantova dove i lavoratori hanno incrociato le braccia: la Cornegliani, la Lubiam la Arix e la Carla Carini.

Fermo anche l'Hotel Gallia della città meneghina. Una grande iniziativa è in corso anche a Brescia.

In Piemonte, dove oggi si svolge la giornata regionale contro la precarietà del lavoro, alle protesta dei lavoratori contro la legge 30 si è unita la mobilitazione contro i provvedimenti sulle pensioni, con scioperi articolati, effettuati con varie modalità, contemporaneamente a una serie di presidi, assemblee e manifestazioni a Torino e nelle altre province.

Le imprese d'appalto metalmeccaniche che operano all'interno del Petrolchimico di Porto Marghera si sono fermate e hanno distribuito volantini nella città. Diverse le aziende mobilitate anche a Verona, a Padova dove si registra anche una durissima presa di posizione delle Rsu dell'Università che hanno già programmato un'assemblea.

Anche dalle Marche arrivano notizie di un sit-in dei dipendenti del Comune di Ancona e del Consiglio di fabbrica della Benelli armi in corso in queste ore per assumere le necessarie iniziative di mobilitazione.


30 settembre 2003
Pensioni - Rinaldini (Fiom), sciopero assolutamente condivisibile

“La decisione annunciata da Cgil, Cisl e Uil di effettuare, il 24 ottobre, uno sciopero generale contro la Finanziaria e lo smantellamento del sistema previdenziale è assolutamente condivisibile.”

Lo afferma il segretario generale Fiom, Gianni Rinaldini, che aggiunge:“Per quanto riguarda i lavoratori metalmeccanici, continuano, nello stesso tempo, la mobilitazione e l’iniziativa contro l’intesa separata del 7 maggio con la generalizzazione dei pre-contratti.

Sabato 4 ottobre, il Comitato centrale della Fiom si riunirà per valutare l’eventuale spostamento, in tempi ravvicinati, dell’iniziativa nazionale di lotta del 17 ottobre.”


30 settembre 2003
Blackout - Cgil, “nucleare rimane improponibile per molte ragioni”

“Chi oggi ripropone il nucleare probabilmente o è un inguaribile nostalgico, magari con qualche interesse da difendere, o non sa di cosa parla.

E’ stato ampiamente dimostrato che per l’Italia il nucleare è una ipotesi del tutto improponibile sia sotto il profilo economico e sia sotto il profilo della sicurezza”. Nicoletta Rocchi e Paola Agnello Modica, segretarie confederali Cgil, bocciano sul nascere qualsiasi ipotesi di un ritorno all’uso di questa risorsa energetica

“Sotto il profilo economico – spigano le sindaceliste - in quanto nel nostro contesto di libero mercato dell’energia nessun gruppo economico è in grado di sostenere l’enorme investimento richiesto dal nucleare. Non è certo un caso che tutto il nucleare europeo è fortemente sostenuto da risorse statali.

Ma quand’anche si trovasse il finanziatore le controindicazioni alla fine dei conti verrebbero dalla sua diseconomicità in quanto il costo lordo per chilovattore, cioè tenendo conto di tutti gli oneri, risulterebbe più caro dell’uso del gas.

Chi sostiene che l’energia che importiamo dalla Francia ci costa poco perché è prodotta dalle centrali nucleari dice un cosa non vera in quanto tace degli oneri che non figurano nella bolletta e che sopportano i contributi francesi.

“In merito poi all’ultima singolare proposta di acquistare all’estero impianti nucleari, invece che importare energia, - aggfiungono Agnello Modica e Rocchi - francamente ci lascia sbalorditi: forse si pensa che gli altri paesi siano degli sprovveduti. E’ evidente infatti che a quel punto verrebbero posti sul tavolo gli oneri reali dell’uso del nucleare e quindi salterebbe la famosa convenienza.

“Per quanto riguarda invece il profilo della sicurezza il problema è ancora del tutto irrisolto. Certamente sono migliorate le tecnologie e quindi la sicurezza relativa, tuttavia qui stiamo parlando di un potenziale di rischio rispetto a cui la sicurezza relativa non è assolutamente sufficiente. Su questo punto il referendum popolare è stato estremamente esplicito.

“C’è poi chi sostiene che il nucleare è più pulito in quanto non produce inquinamento atmosferico. Questo certamente è vero, però chi fa questo ragionamento dimentica il piccolo particolare dei rifiuti radioattivi che richiedono migliaia di anni per ridurre la loro pericolosità.

C’è da dire tra l’altro che in Italia ancora non riusciamo a decidere cosa fare dei rifiuti della nostra breve stagione nucleare.

“Il futuro energetico del nostro Paese – concludono le segretarie confederali - non sta nel soggiacere a palesi interessi lobbistici.

Sta invece nell’investire in ricerca e innovazione nelle energie rinnovabili e nell’idrogeno. Così come senza clamore stanno facendo i più grandi gruppi energetici mondiali”.


30 settembre 2003
Pensioni - in E. Romagna proteste e ´fermate´ sui luoghi di lavoro. A Bologna scioperi a raffica

Scioperi, comunicati di protesta e raccolte di firme. Il mondo del lavoro dell'Emilia Romagna reagisce così al 'proclama' del presidente del Consiglio sulle pensioni.

"Immediata e durissima - si legge in una nota della Cgil emiliana - la protesta unitaria dai luoghi di lavoro dell’Emilia Romagna contro il metodo “da spot pubblicitario” usato da Berlusconi ieri sera a reti unificate e contro il merito della annunciata riforma delle pensioni".

"Gli scioperi spontanei, improvvisati dalle rsu, sono fioriti da un settore all’altro, mentre centinaia di ordini del giorno unitari hanno invaso le sedi sindacali sostenendo a gran voce l’iniziativa dello sciopero generale di Cgil Cisl Uil".

A Bologna scioperi di un’ora in molte aziende metalmeccaniche come Arcotronics, Fital, Bonfiglioli, Cesab, Calzoni, Fini e di mezz’ora nel settore tessile alla Woman, Dalmas, Mbi, Testoni, Bortoli, Bvm, Magli. Altre fermate sono state effettuate dagli edili di Haworth, Tecnoform, Mascagni.

I dipendenti dell’ASL Bologna Città si sono riuniti in assemblea unitaria presso l’Aula magna dell’Ospedale Maggiore con successivo presidio della rampa di accesso, per dire “un secco NO alla riforma delle pensioni e all’utilizzo antidemocratico della Rai”.

Analoghi i toni degli ordini del giorno di tante rsu tra cui quelle di Molino S. Giovanni, Salumificio Felsineo, Granarolo, Segafredo Zanetti nell’agroindustria e, nei trasporti, da Atc, Sab Aeroporto, OGR.

A Modena fermate dal lavoro si sono registrate in molte aziende metalmeccaniche come Terim, Lugli, MG, e a Castelfranco alla Borghi, OMG, Glem Gas, Fluid, Manitù, oltrechè in tante piccole aziende di Vignola. Altre azioni di sciopero sono state proclamate per domani.

Nella zona di Correggio di Reggio Emilia ordini del giorno e fermate spontanee alla Landini, Rovatti, Corghi, Sice e alle Cantine Riunite di Campegine. Le rsu del Ccpl di S. Ilario, in una presa di posizione unitaria, considerano “assolutamente inaccettabile e di regime” l’uscita in Rai e sollecitano il governo ad occuparsi di più “di politica economica e di sviluppo e non solo di tagli alle prestazioni previdenziali e sociali”.

"Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil provinciali di Parma scrivono insieme al presidente della Repubblica stigmatizzando come “inaudito” il comportamento del presidente del Consiglio, che “si è arrogato il diritto di utilizzare la rete televisiva pubblica per dichiarare che le organizzazioni sindacali stanno ingannando i lavoratori” e chiedono a Ciampi “di intervenire affinché in Italia non vengano perpetrate iniziative che ci riporterebbero negli anni bui della nostra storia”.

A Ravenna "proteste e prese di posizione vengono da Eridania, Sers, Fruttagel, Conserve Italia, come dal coordinamento della Coop Adriatica.

Fermata e presidio immediato alla Bonfiglioli di Forlì, mentre a Rimini si segnalano un’ora di sciopero alla Scm, fermate ed ordini del giorno alla Coop Romagna Marche, Iniox Mare, 3MT.

A Ferrara decise fermate a fine turno alla Ceramica S. Agostino, Solvay, Petrolchimico, Marabut, Coop lavoranti legno, Distillerie Ferrara, Zuccherifici Bondeno e Pontelagoscuro, Stayer, Cantieri Montedison, Demm di Cento".


30 settembre 2003
Pensioni - mobilitazione dei dipendenti pubblici in tutto il Paese

Contro l'ipotesi di riforma delle pensioni annunciata dal presidente del Consiglio si sono mobilitati oggi anche i lavoratori del pubblico impiego.

I dipendenti della azienda Usl Città di Bologna hanno protestato stamani con un'assemblea e un sit-in , alle 13, all'ospedale Maggiore, ma in modo tale da non pregiudicare in alcun modo l'assistenza ai feriti dell'incidente ferroviario A Casalecchio di Reno.

La rappresentanza sindacale unitaria della Usl cittadina che ha organizzato la mobilitazione dei lavoratori, ritiene "gravissimo e antidemocratico l'utilizzo del mezzo televisivo pubblico e del messaggio alla nazione per sponsorizzare la politica economica del governo" e giudica "dannosa e iniqua la proposta di riforma delle pensioni che intende far pagare ancora un prezzo altissimo al mondo del lavoro, alle famiglie e ai giovani dovuto dalla incapacità di governare i bisogni reali del paese".

Perciò "i lavoratori dell'azienda Usl di Bologna Città reagiscono e dicono un secco no alle riforme delle pensioni e all'utilizzo antidemocratico della rai e insieme alle Rsu si riuniranno in assemblea straordinaria oggi dalle 13 alle 14.30 nell'aula Magna dell'Ospedale Maggiore. Seguirà un sit-in sulla rampa di accesso dell'Ospedale Maggiore", ma, ha quindi precisato la Rsu, "senza pregiudicare l'assistenza ai feriti".

Le assemblee si sono effettuate in tantissimi posti di lavoro pubblici, un po' in tutta Italia. Mentre a Catania i dipendenti hanno occupato la sede Inps. A Palermo c'è stata una Assemblea presso la sede della Provincia. Ad Ancona una manifestazione davanti alla Rai, così come in Liguria i lavoratori del pubblico impiego hanno dato vita ad un presidio davanti la sede Rai di Genova.


30 settembre 2003
Diretta negata a manifestazione Ces, - Epifani: solidarietà alla Annunziata. Pagina nera per la Rai

"Voglio esprimere la più sentita solidarietà alla Presidente della Rai Lucia Annunziata, alla sua coerenza e al suo coraggio e un profondo sdegno per la decisione del Consiglio di Amministrazione della Rai – è quanto afferma in una dichiarazione il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani.

Tutto questo dimostra che si ha paura del confronto onesto, trasparente, paritario fra le diverse opinioni in campo sulla materia previdenziale.

C’è chi può parlare a undici milioni di ascoltatori e chi non può farlo, anche quando rappresenta la stragrande maggioranza del mondo del lavoro.

Quella di oggi – conclude Epifani - è una pagina nera per la Rai, per il servizio pubblico e per chi crede nell’autonomia e nel dovere di una informazione libera e responsabile.


30 settembre 2003
Pensioni - Scioperi e assemblee in Umbria e Marche

Anche l'Umbria si mobilita contro la riforma delle pensioni annunciata ieri dal governo. I lavoratori della Ast, la più grande azienda metalmeccanica di Terni, domani si fermeranno due ore per lo sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil. Mentre, sempre per domani, a partire dalle 9,30 è previsto un presidio di lavoratori e pensionati davanti alla Prefettura di Perugia.

Nelle Marche scioperi spontanei, ordini del giorno e assemblee di lavoratori hanno dato vita in varie fabbriche e uffici pubblici alla protesta dei lavoratori. Dal Comune di Ancona alla Frau di Tolentino, passando per lo stabilimento della multinazionale Pharmacia di Ascoli Piceno e la Alluflon di Pesaro.

I lavoratori della Fincantieri di Ancona, dove la Rsu ha diffuso un comunicato dai toni nettamente contrari alla riforma, domani effettueranno un presidio alle 10:30 davanti alla sede della Rai.

Sempre domani è previsto uno sciopero dei lavoratori del Molo Sud del capoluogo, dei ferrovieri e degli appalti Fs.

Alle 12 di oggi invece, nell'atrio del Municipio di Ancona, si è svolto un sit-in dei dipendenti comunali.

A Pesaro, documenti di critica alla riforma sono venuti dalle Rsu di Morbidelli e Alluflon, aziende metalmeccaniche della provincia, che hanno chiesto l'immediata proclamazione di uno sciopero nazionale, anticipato oggi dai dipendenti della metalmeccanica Morbidelli.

Ad Ascoli Piceno ci sono stati scioperi a fine turno alla Pirelli, alla Pharmacia e all' Adimplast (chimici) come nel gruppo Manuli. La Sgl Carbon incrocerà le braccia domani.Scioperi spontanei anche alla Branella (manufatti in cemento), all'Arch-legno e alla Vecoper (manufatti in cemento) e in molte aziende metalmeccaniche.

Anche a Macerata un 'no' netto alla riforma previdenziale nei documenti approvati dai lavoratori della Frau e della Nazareno Gabrielli.


30 settembre 2003
Pensioni - L. Armuzzi, segretario gen. fp Cgil:impercorribile la strada dell'iniquità sociale.

Sulle pensioni interviene con una nota il segretario generale della funzione pubblica Cgil Laimer Armuzzi:

"Il Presidente del Consiglio ci ha comunicato ieri sera, a reti unificate, che il sistema previdenziale sarà peggiorato che la riforma non è rinviabile e, senza peraltro nominare mai le organizzazioni sindacali, ha accusato, tutti coloro che non la pensano come lui, di ingannare gli italiani.

L’uso personale ed illegittimo della TV di Stato per dare agli italiani una versione falsa e di parte sulle pensioni, mentre è ancora in corso una trattativa con le parti sociali, è un fatto gravissimo, una forzatura che rende le relazioni sindacali una farsa e rende chiaro a tutti il suo concetto di democrazia.

Già in agosto dicemmo che l’attacco alle pensioni dei pubblici dipendenti era uno specchietto per le allodole, che dietro alle falsità sulla diversità di trattamenti tra pubblici e privati, si celava la volontà di cambiare, in peggio, le regole per tutti.
Che i conti della previdenza siano in linea con quanto previsto dalla Riforma Dini è attestato da tutti (compreso un sottosegretario: l’on. Brambilla).

Armuzzi conclude: "Per nascondere i fallimenti economici, per accreditarsi all’ECOFIN senza risolvere però le cause di un debito pubblico ormai avviato a superare la soglia del 3%, per evitare di rendere conto dell’assenza di politiche che rendano possibile arrestare il declino produttivo del Paese, Il presidente del Consiglio ha scelto la strada di aumentare l’età pensionabile e l’iniquità sociale. Scoprirà presto che questa è una strada impercorribile."


30 settembre 2003
Pensioni - Toscana: le reazioni dei lavoratori alla protervia di Berlusconi

"Immediata e decisa la risposta dei lavoratori toscani alla protervia del premier Berlusconi che è entrato di prepotenza nella case di tutti noi per comunicare che si accingeva a rubarci le pensioni". E' quanto si legge in una nota della Cgil Toscana.

"Fermate di 15 - 30 minuti - prosegue - si sono svolte nelle fabbriche piccole grandi un po’ ovunque, segnatamente nella provincia di Pistoia. Presidi e scioperi sono in corso nella città di Siena, fermate si sono svolte e sono programmate nella grande distribuzione toscana.

Non si contano le prese di posizione, i comunicati delle RSU pubbliche e private, di Arezzo, Massa Carrara, Grosseto, Lucca. Fermate nelle fabbriche con assemblee unitarie anche nelle province di Livorno e Pisa.

Rivendicano i lavoratori toscani il diritto a decidere, con le proprie organizzazioni sindacali, in maniera concertata e democratica il proprio futuro pensionistico".

"A Firenze, a partire dalle 18, ci sarà un presidio manifestazione, si attendono migliaia di persone sotto la sede regionale RAI scelta a simbolo del più gigantesco conflitto d'interesse che mai il mondo occidentale abbia registrato".

"CGIL CISL e UIL del capoluogo toscano invitano le lavoratrici, i lavoratori, i pensionati e tutta la società civile a sostenere il diritto a chi rappresenta il mondo del lavoro di far valere nell'informazione pubblica le proprie ragioni.

Le ragioni di chi difende in Italia e in Europa i lavoratori e i pensionati da ricette sbagliate e inique come la riduzione delle risorse destinate allo stato sociale, il taglio delle pensioni, la minaccia al diritto alla salute, la privatizzazione dei servizi pubblici, aprendo la strada ad una maggiore insicurezza e precarietà per i cittadini e i lavoratori.

CGIL CISL UIL - conclude la nota - rivendicano la possibilità di avere nel servizio pubblico le stesse opportunità di tempo per rappresentare le proprie ragioni in termini di merito e di metodo".


30 settembre 2003
Pensioni - Scioperi spontanei nelle Marche

Scioperi spontanei, odg e assemblee di lavoratori oggi nella regione per protestare contro la riforma delle pensioni annunciata ieri dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Una contestazione che riguarda sia il metodo sia i contenuti.

Odg sono venuti dalla rsu di Fincantieri di Ancona che domani effettuerà un presidio alle 10,30 davanti alla sede della Rai di Ancona assieme a tutti i lavoratori portuali e sempre domani è previsto uno sciopero dei lavoratori del Molo Sud di Ancona, dei ferrovieri e degli appalti Fs. E oggi, alle 12, nell’atrio del Comune di Ancona, si è svolto un sit-in dei dipendenti comunali.

A Pesaro, odg e comunicati anche dalle Rsu di Morbidelli e Alluflon, aziende metalmeccaniche della provincia, che hanno chiesto l’immediata proclamazione dello sciopero che è già stato effettuato alla Morbidelli. Alla Baioni di Ponte Rio un’assemblea di lavoratori nel pomeriggio deciderà le iniziative da prendere come alla Benelli Armi di Urbino.

Ad Ascoli Piceno, ci sono stati scioperi alla Pirelli, alla Pharmacia e all’Adimplast (chimici) a fine turno di lavoro come nel gruppo Manuli. La Sgl sciopererà domani. Nei Comuni e nelle Asl, come in molte fabbriche le rsu, con specifici odg, hanno condannato questa azione del Governo.

Scioperi spontanei, poi, anche alla Branella (manufatti in cemento) e all’Arch-legno e alla Vecoper (manufatti in cemento) e in molte aziende metalmeccaniche.

Anche Macerata da molte fabbriche la mobilitazione è passata attraverso la messa a punto di odg di ferma condanna rispetto alle proposte sulla riforma delle pensioni di Berlusconi come alla Frau e alla Nazareno Gabrielli.


30 settembre 2003
Pensioni - Sciopero oggi alla Fiat di Termini Imerese

E’ stata alta l’adesione dei lavoratori all’ora di sciopero (dalle 13 alle 14) indetta oggi dalle rsu di Fim, Fiom, Uilm contro la riforma delle pensioni e contro le esternazioni televisive del presidente del consiglio.

Ne da’ notizia la Fiom Cgil che annuncia per la serata un’altra ora di sciopero, preceduta da un’assemblea dei lavoratori.

“Oltre ad essere contrari alla riforma del sistema pensionistico- dice Roberto Mastrosimone, della Fiom Cgil-manifestiamo tutto il nostro dissenso rispetto all’uso privatistico che si e’ fatto del sistema televisivo pubblico”.


30 settembre 2003
Pensioni - In Lombardia scioperi spontanei un po´ ovunque

Scioperi e manifestazioni di protesta spontanee contro la proposta di riforma delle pensioni dopo le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi ieri in tv sono in corso in tutta la Lombardia.

Lo rende noto la Cgil lombarda che sta raccogliendo notizie secondo cui un po' ovunque, ma soprattutto nel settore delle industrie metalmeccaniche, sono in corso diverse agitazioni avviate autonomamente dalle diverse rappresentanze sindacali unitarie di base.

In particolare, in Brianza scioperi ci sono stati alla Candy di Brugherio, mentre a Lodi per quanto riguarda le aziende metalmeccaniche l'astensione dal lavoro di mezz'ora con un presidio c'è stata alla Abb e due ore di sciopero sono state fatte alla Continus.

Ancora nella mattinata, scioperi fortemente partecipati sono avvenuti tra le principali aziende tessili del mantovano (Cornegliani, Lubiam, Arix e Carla Carini) mentre, per quanto riguarda Milano, alle ore 17 è previsto un presidio dinanzi alla Rai di corso Sempione di tutte le aziende della zona Nord di Milano.

Sempre per quanto riguarda Milano e il suo hinterland, tra le maggiori industrie metalmeccaniche coinvolte nelle agitazioni e negli scioperi vi sono la Pirelli di viale Sarca, la Cimbali di Binasci, la Siae Microelettronica di Cologno, la Sea, la Kostner, la Alcam, l'Alstom e Cinemeccanica.

Scioperi nell'ultima mezz'ora di ogni turno vengono svolti poi alla Faema, alla Mamoli e alla Cosfer, mentre per quanto riguarda la provincia di Sondrio scioperi sono stati fatti alla Nuovo Pignone di Talamona, alla Ccm, Valservice, Siderval e Stelvio Chiapponi.


30 settembre 2003
Pensioni - Protesta e sciopero a Termini Imerese

Gli impianti alla Fiat di Termini Imerese restano fermi per un' ora dalle 13 di oggi. Lo hanno deciso le Rappresentaze sindacali unitarie di Fim, Fiom e Uilm in segno di protesta contro le esternazioni sulle reti Rai del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulla riforma delle pensioni.

Gli oltre 1.600 operai hanno incrociato le braccia e rimarranno in sciopero fino alle 14. Un' altra ora di sciopero e' prevista dalle 21 alle 22 e riguardera' le tute blu del secondo turno.


30 settembre 2003
Pensioni - Forte risposta di Roma e Lazio al 'Proclama di Berlusconi'

"Forte risposta dei lavoratori di Roma e del Lazio al 'proclama di Berlusconi', che ieri sera a reti unificate comunicava, in spregio al confronto con le parti sociali, la decisione del Governo di attaccare le pensioni". In una nota la Cgil di Roma e Lazio fa sapere che "in tutti i luoghi di lavoro si stanno attivando ordini del giorno unitari contro le ipotesi dell'esecutivo".

Nel Pubblico Impiego "oltre 1000 delegati stanno realizzando altrettanti ordini del giorno, mentre negli ospedali Policlinico, S.Giovanni e al Ministero del Tesoro, alla Provincia di Roma, all’ADISU e alle Sovrintendenze sono in corso presidi e volantinaggi".

Il commercio e turismo, "già in sciopero oggi contro la Legge 30/’03, sta estendendo, in termini unitari, la protesta con presidi e assemblee fuori dei Centri Commerciali e dei Grandi Alberghi del Centro. Particolarmente significativo il presidio di oggi alle ore 15,30 dei lavoratori della Rinascente di Largo Chigi".

Nei settori dei servizi, "le RSU dei trasporti hanno realizzato o.d.g. unitari alle Officine Prenestina e ai depositi di Tor Sapienza, Grottarossa, alla stazione Tiburtina e, nel settore merci, alla SDA, TNT, Cavalieri, Maggiore e Avis".

Alla RAI "le RSU stanno costruendo la loro risposta unitaria, mentre nel settore delle TLC si registrano ordini del giorno unitari alla EDISON TEL, TELECOM, TIM, MULTITEMATIC".

Nei settori industriali, solo per citare alcune aziende, "si sono registrate fermate e scioperi alla SMC Grafica di Pomezia, alla TELECO di Frosinone, alla PICA di Ceprano, Fonte S.Pietro, ICA-FOOD Montebovi".

Mentre in altre aziende "sono stati approvati o.d.g. inviati a Palazzo Chigi, in particolare alla Videocolor di Anagni, alla Klopman di Frosinone, alla SAGIT di Roma, alla UNAPROL E UNAPROA di Roma, alla Centrale del Latte di Roma, alla EUROCAT SPA di Roma, alla SAGIT di Latina, al Salumificio Tor Cervara di Roma, ANAS di Roma, al Biscottificio Gentilini di Roma, alla ASSONAPA di Roma, alla Birra Peroni di Roma, alla Galbani di Itri (LT), Valentino, Playtex di Pomezia, Ethicon di Pomezia, Italco di Pomezia, MRC di Pomezia".


30 settembre 2003
Pensioni - Prime proteste dei lavoratori pugliesi

La incredibile esibizione televisiva di Berlusconi sulle reti RAI per illustrare agli italiani le ragioni dell’attacco alle pensioni ha suscitato la legittima reazione dei lavoratori e dei pensionati.

Già questa mattina dai posti di lavoro di tutta la Puglia si sono levate forti proteste contro un metodo di inaudita arroganza di chi si sente padrone assoluto del sistema informativo pubblico e privato e non riconosce alcun diritto di replica ai destinatari dei suoi proclami e contro una proposta che intacca profondamente il sistema pensionistico che era stato già riformato nel 1995 in base ad un accordo fra governo DINI e CGIL-CISL-UIL e che doveva essere sottoposto a verifica nel 2005. Si tratta di una manomissione che cancella aspettative di milioni di lavoratrici e lavoratori.

Per manifestare la propria protesta questa mattina si è svolto un presidio di un centinaio di lavoratori davanti alla sede regionale della RAI di Bari e in un incontro con i responsabili della redazione la segreteria regionale della CGIL ha illustrato le motivazioni della lotta dei lavoratori che si preannuncia lunga e forte e ha richiesto che il mondo dell’informazione dia spazio anche alle ragioni di chi non condivide le scelte del governo Berlusconi in materia di pensioni.


30 settembre 2003
Pensioni - Proteste spontanee in Campania contro la riforma

I lavoratori campani si mobilitano contro la riforma delle pensioni annunciata dal governo. Prime fermate spontanee si sono registrate questa mattina alla Fiat di Pomigliano, dove la linea produttiva della 147 è rimasta bloccata per circa mezz’ora, alle sedi Enel di Napoli in via Galileo Ferraris, alla Centrale Napoli Levante e a quelle delle zone Nord e Nord-Est.

Messaggi di protesta sono pervenuti da molti luoghi di lavoro del settore dell’agroindustria, come la Birra Peroni, la Caffè Passalacqua, la Cafè do Brasil.

Documenti di forte critica alla riforma delle pensioni sono stati sottoscritti, oltre che dai lavoratori Enel, anche dagli addetti di tante realtà della regione, dall’Ansaldo alla Whirlpool, dalle Rsu delle aziende metalmeccaniche di Caserta ai lavoratori del pubblico impiego e della scuola di Benevento, ai pensionati di Avellino.

Due aziende chimiche di Salerno, la Uda e la Mecsanz, si sono fermate per circa un’ora e ulteriori iniziative sono in via di definizione.


30 settembre 2003
Incontro con il Governo sulla finanziaria e sulle pensioni. (29 settembre 2003) - Nota di Morena Piccinini, segretaria confederale Cgil

In una nota di Morena Piccinini, segretaria confederale nazionale, si riassumono gli esiti dell’incontro.

“Come avrete già visto dai comunicati stampa emanati subito dopo dalle Confederazioni sindacali non esistono margini di confronto e non è possibile accettare né il metodo né il merito adottati dal Governo.

Sabato prossimo le Segreterie unitarie di CGIL CISL e UIL si riuniranno per decidere le iniziative di mobilitazione: in settimana continueranno gli incontri ma sembra abbastanza arduo immaginare che la trattativa sulle pensioni possa portare a dei risultati accettabili, visto soprattutto il modo ed i contenuti con cui il Governo ha impostato la questione.

Per quanto riguarda la riforma delle pensioni, il Governo, infatti, ha tenuto a ribadire che approverà l’emendamento alla legge delega sulla previdenza entro venerdì e che porterà tale provvedimento a Bruxelles al Consiglio Ecofin il 6 ottobre prossimo: in sostanza per far passare alla UE una legge finanziaria fatta di condoni e misure una tantum, l’Italia deve quanto meno accompagnarla con una riforma strutturale delle pensioni!

Il Governo ha ribadito che la riforma è necessaria, dal momento che le precedenti riforme degli anni ’90 sono state “significative” ma insufficienti a garantire l’equilibrio del sistema. (di diverso avviso ci sembravano essere le conclusioni della Commissione Brambilla del 2001, le valutazioni del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale -2002- e le stesse proiezioni elaborate dalla Ragioneria generale dello Stato, per non parlare poi della relazione congiunta della Commissione e del Consiglio Europeo del 18 marzo del 2003).

Il problema non è la sostenibilità finanziaria del nostro sistema previdenziale, il problema è che questo Governo brilla per l’assenza di una qualsiasi politica economica e pertanto affida il risanamento del debito pubblico al taglio delle prestazioni previdenziali e sociali.

La nota di Morena Piccinini prosegue:

“La proposta di riforma illustrata dal Governo, senza grande dovizia di particolari, è la seguente:

1. certezza del diritto acquisito per coloro che maturano i requisiti per la pensione di anzianità entro il 1° gennaio 2008,

2. a decorrere da gennaio 2008 innalzamento del requisito contributivo per il diritto alla pensione di anzianità da 35 ad “almeno” 40 anni,

3. a decorrere dal gennaio 2004 incentivi economici per coloro che rimangono a lavorare per almeno due anni, pur avendo maturato il diritto alla pensione di anzianità, pari all’intera quota di contribuzione a carico del lavoratore e del datore di lavoro (32,7%). Non è stato precisato se tale quota di incentivo sarà o meno detassata,

4. saranno previste norme specifiche per particolari regimi e per le attività usuranti (non è stato precisato nulla),

5. la trattativa con le parti sociali si occuperà anche della decontribuzione e del TFR (proposte già contenute nella legge delega),

6. inoltre alle parti sociali saranno presentate altre proposte in merito alla razionalizzazione dell’invalidità civile, all’abbattimento del contenzioso, alla verifica delle disparità di trattamento ancora esistenti, all’armonizzazione dei diversi regimi (messe così le cose significa che possiamo aspettarci di tutto e di più e quindi anche la riproposizione di quanto sembrava essere stato definitivamente accantonato: il falso e pretestuoso problema delle disparità di trattamento ancora esistenti tra dipendenti pubblici e privati ai fini del calcolo delle pensioni!!

7. non è stato consegnato alcun documento. La documentazione perverrà ai Sindacati o questa sera o domani mattina.


30 settembre 2003
Pensioni e Finanziaria - Dichiarazione di Epifani, Pezzotta e Angeletti

Le scelte del governo sulla Finanziaria e sull’ulteriore riforma del sistema previdenziale ribadite dal Presidente del Consiglio nel messaggio televisivo di ieri sera sono da noi non condivise in quanto drammatizzano il problema della previdenza e non corrispondono alla verità. Non c’è nessuna emergenza previdenziale, il nostro sistema è in equilibrio ed è tra i più sostenibili in Europa.

Le scelte del governo, infatti, non trovano fondamento nei fattori di equilibrio della spesa previdenziale ma sono dettate unicamente dal bisogno di coprire con questa manovra la propria incapacità di rispettare una corretta politica di finanza pubblica. In questo modo si fanno pagare alle lavoratrici ed ai lavoratori errori e responsabilità che, invece, sono alla base della decisione di intervenire in maniera così pesante e immotivata sulla riforma Dini.

Le scelte del governo portano infatti ad un innalzamento obbligatorio dell’età di pensionamento, ignorando tutte le ragioni che rendono, invece, necessaria una forma più flessibile e volontaria di scelta da parte dei lavoratori, soprattutto se si pensa a quelle forme di lavoro più faticose, dure ed usuranti. Le scelte del governo intendono inoltre scardinare, anche a regime, l’età di pensionamento flessibile, prevista dalla riforma Dini.

Tutto ciò è aggravato dalle decisioni che le aziende operano di liberarsi di lavoratori che già a 50 anni vengono considerati vecchi e inutilizzabili per le attività produttive.

Il percorso proposto dalle organizzazioni sindacali resta, invece, quello più valido e più equo: garantire da subito la possibilità di costruire una previdenza integrativa per tutti i lavoratori pubblici e privati; intervenire per correggere le immotivate differenze delle aliquote contributive fra tutti i lavoratori e per arrivare, su questa strada, alla verifica del sistema previdenziale nel 2005, già prevista dalla riforma Dini.

I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil chiedono a tutti i lavoratori, ai giovani, ai pensionati di mobilitarsi in difesa di un sistema che non va stravolto, pena l’acuirsi di tensioni nel mondo del lavoro, proprio mentre permangono inaccettabili privilegi e la totale assenza di un disegno organico di riforma degli ammortizzatori sociali. La stessa decontribuzione, prevista dalla delega, mette a rischio per il futuro il pagamento delle pensioni in essere.

Anche le imprese devono riflettere con attenzione, perché il sistema proposto dal governo delinea una rigidità che contrasta con una corretta flessibilità nell’uso della forza lavoro senza la quale è giocoforza che il conflitto si scarichi nel rapporto fra lavoratori e imprese. Per queste ragioni i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil intendono proporre alle segreterie unitarie che si riuniranno nella prossima mattinata di sabato mattina la proclamazione dello sciopero generale di 4 ore per la giornata di venerdì 24 ottobre.

Tale decisione, che sarà preceduta da assemblee unitarie nei luoghi di lavoro, segna l’avvio di una mobilitazione che durerà per tutto il tempo necessario per contrastare e modificare le scelte che il governo ha deciso di assumere.
La manifestazione indetta dalla Confederazione Europea dei Sindacati per il pomeriggio di sabato 4 ottobre sarà la prima occasione per mobilitarsi contro le scelte del governo e ristabilire, sui fatti, quella verità che si tende ad occultare con una informazione a senso unico.

Anche per questo, a giudizio dei tre segretari generali, si rende necessaria la trasmissione in diretta della manifestazione di sabato a Roma.


30 settembre 2003
Condono edilizio - Cgil, “ una vergogna che costa 2.750 milioni di euro

"L’abusivismo edilizio è un vergognoso premio alla illegalità e un pesantissimo peso finanziario che il Governo nazionale scarica su Regioni e Comuni. E i finanziamenti per la riqualificazione che l’on. Matteoli, Ministro all’Ambiente, e l’ing. Lunardi, Ministro alle Infrastrutture, dichiarano di aver strappato alla maggioranza non sono neanche una foglia di fico a fronte delle conseguenze del condono.

Lo afferma Paola Agnello Modica, segretaria confederale Cgil, che aggiunge: “Sulla base dei dati CRESME per urbanizzare le zone dove sono state realizzate 126.606 costruzioni abusive solo negli anni dal 1999 al 2002 sono necessari circa 3.100 milioni di euro che Comuni e Regioni e quindi i cittadini onesti dovranno pagare.

Il gettito che il Governo prevede di incamerare dal condono è di circa 3.000 milioni. Di questi solo 350 sono destinati al risanamento e solo una parte di questi verranno trasferiti ai Comuni. Di fatto dalle casse dei Comuni verranno a mancare non meno di 2.750 milioni di euro.

“Nel contempo – sottolinea Agnello Modica- il Governo ha bloccato le già scarse risorse per il Fondo sociale per l’affitto per gli anni 2002 e 2003 e non prevede un euro per l’edilizia sociale. Anche a questo dovranno provvedere i Comuni e le Regioni.

E’ un totale disastro. Mentre il Governo premia gli abusivi, nello stesso tempo colpisce i lavoratori che non ce la fanno più a pagare gli affitti sempre più onerosi”.


29 settembre 2003
Ces, Monks - Il futuro dei lavoratori in Europa

Il 4 ottobre decine di migliaia di lavoratori di tutta Europa si ritroveranno a Roma per una manifestazione indetta dalla CES. Si tratta di una data chiave, poiché segna l'avvio della Conferenza Intergovernativa per una nuova Costituzione europea.

I nostri obiettivi sono chiari e semplici. Il messaggio che intendiamo inviare ai leader politici europei è che qualunque indebolimento della dimensione sociale dell'Europa sarà a proprio rischio e a scapito dell'Europa stessa.

Lo sviluppo dell'Europa nel dopoguerra si è basato sul progresso sociale compiuto di pari passo con lo sviluppo economico. Lo sviluppo economico ed il ritorno alla piena occupazione sono certamente fattori essenziali, ma è inaccettabile che questi obiettivi vengano perseguiti intaccando livelli minimi di protezione a scapito dello Stato sociale e riducendo drasticamente i diritti dei lavoratori.

I tagli attuali, peraltro imposti unilateralmente, alla spesa pensionistica e in generale alla spesa pubblica costituiscono una ricetta per il conflitto, non per la cooperazione.

Respingiamo con forza la tesi dei conservatori americani secondo la quale la creazione di posti di lavoro è possibile solo se si considerano i lavoratori alla stregua di una merce vulnerabile e a basso prezzo.

La relazione della Convenzione presieduta da Giscard d’Estaing rappresenta un passo nella nostra direzione. Il dialogo sociale e la piena occupazione costituiscono i principi di base essenziali per la nuova Europa.

Pur apprezzando un tale impegno, siamo ben consapevoli del fatto che alcuni Governi sono già pronti a metterli da parte a favore di altri principi come concorrenza, privatizzazione, libero mercato ed imprenditorialità. Contemporaneamente nella Convenzione questi stessi Governi hanno bloccato un allargamento del voto a maggioranza qualificata su alcune questioni sociali.

Non giudichiamo certamente con favore il fatto che la CIG non sia in grado di ampliare i diritti sociali, ma richiediamo e ci aspettiamo che essa sia quantomeno in grado di non intaccare le raccomandazioni espresse nella Convenzione.

Richiediamo inoltre un intervento urgente in materia di crescita e di disoccupazione, che ha raggiunto la soglia del 9% nell'Unione Europea. Tre Stati sono in violazione del Patto di stabilità e di crescita (PSC) e altri paesi hanno difficoltà a rispettarne i termini.

Vi sono paesi i cui i tassi di inflazione eccedono –e in alcuni casi in misura considerevole– l'obiettivo del 2% fissato dalla BCE. L’introduzione di misure conformi al PSC da parte di quei paesi che attualmente non ne rispettano i termini non farebbe che peggiorare il quadro di recessione.

Un intervento da parte dei paesi con un tasso di inflazione superiore al 2% che avesse l'obiettivo di rientrare nel target stabilito dalla BCE rallenterebbe ulteriormente la crescita.

Come intervenire per risolvere questi dilemmi? Innanzitutto la Commissione deve evitare di penalizzare per una mancata conformità momentanea con il PSC i paesi a basso tasso di inflazione e con un passato positivo in materia di indebitamento.

Inoltre l’UE deve riesaminare il Patto tenendo conto delle proposte di modifica della CES, in particolare prevedendo la possibilità che il deficit pubblico venga giudicato nell’arco dell’intero ciclo economico e tenendo conto delle previsioni di indebitamento per investimenti.

La CES esprime il proprio totale sostegno a favore dei progetti della Commissione Europea per un programma coordinato di investimenti non in violazione del PSC. Richiediamo a gran voce un tale programma da molto tempo e la risposta della Commissione risulta quindi particolarmente apprezzata.

La CES ha ribadito tutti i punti sopra indicati nel corso dell'incontro con il Presidente del Consiglio italiano tenutosi il 18 settembre. Gli slogan e le frasi che migliaia di manifestanti pronunceranno per le strade di Roma il 4 ottobre ribadiranno questa posizione.

I lavoratori non possono accettare che l'avventura europea si risolva in una costruzione con uno scarso sostegno per i diritti dei lavoratori e per la contrattazione collettiva, debole nell’appoggiare lo Stato sociale e che trascuri i servizi pubblici.

La debolezza di queste dimensioni non potrà che comportare un crollo del sostegno popolare nei confronti del progetto europeo.

Non costruiremo mai un'Europa più forte basandoci su un pilastro sociale sempre più debole, né possiamo affidare la costruzione dell'Europa solamente alle élite politiche.

La costruzione dell'Europa deve attrarre l’entusiasmo popolare radicandosi saldamente in una politica per i cittadini.

A tale scopo una dimensione sociale attiva riveste un ruolo centrale e non può essere considerata come mero elemento accessorio.


29 settembre 2003
Grande distribuzione - Conforama firma il suo primo contratto aziendale

Nove mesi di trattativa e non poche difficoltà a ricomprendere in unica normativa 18 magazzini che fino a poco fa erano realtà commerciali separate, ma infine il contratto aziendale, il primo per Conforama, è stato firmato.

Conforama, 3000 dipendenti, marchio francese proprietà del gruppo Pinault-Printemps-Redout, entrato in Italia con l’acquisizione di EmmeZeta, è una delle tre catene, con Ikea e MercatoneUno, per la distribuzione di mobili, arredamento e oggetti per la casa.

Conforama sta conoscendo un buon sviluppo specialmente al Sud e nelle Isole.

I punti di forza del contratto aziendale riguardano l’istituzione del salario variabile e la contrattazione e regolamentazione delle aperture festive, particolarità dei negozi Conforama così come delle altre distribuzioni di mobili e arredamento.

Il salario variabile potrà giungere a un massimo di 900 euro al 4° livello e sarà calcolato sugli incrementi di produttività misurati sia a livello dell’intera azienda che dei singoli punti vendita.

Il lavoro nelle giornate domenicali e festive viene incentivato, ribadendo il carattere volontario della prestazione, con la maggiorazione del 40% a partire dal prossimo ottobre, maggiorazione che salirà al 50% dall’ultima domenica del prossimo novembre e dal 2004 sarà riconosciuta, per il periodo natalizio, al 60%.

Le aperture domenicali e festive dei magazzini saranno calendarizzate annualmente, programmando in tal modo le ferie e la distribuzione degli orari.

L’ipotesi di accordo è ora sottoposta al giudizio dei lavoratori.


29 settembre 2003
Fondazioni - Cgil, “le sentenze della Consulta fanno giustizia su pratica autoritaria del governo”

“Le sentenze della Corte Costituzionale sulle Fondazioni -dichiara Nicoletta Rocchi, segretaria confederale Cgil,- fanno giustizia della consueta pratica autoritaria del Governo, ed in particolare del Ministro del Tesoro, tesa a mettere le mani su tutti gli spazi di autonomia economica e politica della società civile”.

La segretaria confederale esprime “la propria soddisfazione per la coincidenza fra le posizioni espresse dalla CGIL, sui temi della natura privata e dell’autonomia delle Fondazioni nella scelta delle proprie missioni e dei propri organismi, con il contenuto delle sentenze della Consulta”.

Nessuna sostituzione in compiti formalmente demandati allo Stato e nessuna ingerenza nelle potestà delle Autonomie Locali, così si esprime la Corte, ricordando la personalità giuridica di carattere privato delle Fondazioni.

“Questo rafforza, aggiunge la Rocchi, la presenza di tutti quei soggetti associativi che con l’autonomia delle loro iniziative arricchiscono il tessuto democratico del nostro Paese”.


29 settembre 2003
Blackout - Nota della segreteria della Cgil

E’ inaudito. Tutta Italia senza energia elettrica per molte ore, quando importiamo dalla Francia una parte minima del nostro fabbisogno. Dopo i black-out estivi e quello americano non si è provveduto ad un’analisi seria della situazione energetica in Italia per evitare che succedesse di nuovo.

Se si voleva l’ennesima dimostrazione l’abbiamo avuta, il problema è nella rete e nella interconnessione tra i tanti soggetti privati e pubblici e quindi in chi la gestisce.

Siamo in attesa di conoscere l’esito dell’indagine effettuata dall’Autority dell’Energia sulle responsabilità delle interruzioni estive e chiediamo anche una verifica della potenza efficiente disponibile in Italia.

Da tempo chiediamo unitariamente incontri al Governo e al Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale su questo tema, senza esito.

Ora li sollecitiamo per un incontro urgente.

Perché la gestione energetica in Italia ha bisogno di ben più di una messa a punto.

Forse è tempo che i responsabili se ne occupino oppure se ne vadano a partire dal Ministro competente.




26 settembre 2003
Contratto metalmeccanici - Rinaldini (Fiom): “Un’importante giornata di lotta dei lavoratori delle imprese artigiane e di quelli delle costruzioni navali”

“Quella di oggi, per i metalmeccanici, è stata una importante giornata di lotta. Dai dati in nostro possesso, sappiamo che gli scioperi proclamati dalla Fiom sono andati bene non solo nei cantieri e negli stabilimenti del gruppo Fincantieri, dove la nostra organizzazione è tradizionalmente forte, ma anche alla Wärtsilä di Trieste e in migliaia di imprese metalmeccaniche artigiane sparse in tanti territori del nostro paese”.

Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, commentando i risultati delle iniziative di lotta proclamate per oggi dal sindacato dei metalmeccanici Cgil.

“L’adesione dei lavoratori, pur in momento così difficile come questo, ci conforta e conferma l’ampiezza del consenso da essi portato a una linea in cui si riconoscono”.

Mentre i lavoratori di Wärtsilä e Fincantieri sono scesi oggi in sciopero nell’ambito della campagna lanciata dalla Fiom per i pre-contratti, volti a superare l’accordo separato fatto dalla Federmeccanica con Fim e Uilm il 7 maggio scorso, lo sciopero dei metalmeccanici dipendenti dalle imprese artigiane è stato indetto per conquistare la trattativa contrattuale. In questo comparto, infatti, le controparti si rifiutano di rinnovare un accordo scaduto da tre anni se i sindacati non accettano di veder alterata profondamente l’attuale struttura contrattuale.

Nell’ambito dell’iniziativa di lotta Fiom, si sono svolte oggi quattro manifestazioni di metalmeccanici dipendenti da imprese artigiane. Queste manifestazioni si sono svolte a Milano, Vicenza, Bologna e Firenze. Erano anni che, in queste città, non si vedevano cortei così combattivi di lavoratori del comparto artigianato.


26 settembre 2003
Contratto metalmeccanici Trieste: bloccata la produzione in Fincantieri e alla Wärtsilä. Nerozzi (Cgil): “Intensificare l’azione di lotta”

“Abbiamo ricevuto un mandato dai lavoratori. Questo per noi è un vincolo che si può sciogliere solo con l’accordo.” Lo ha detto Sandro Bianchi, coordinatore nazionale Fiom, prendendo la parola a Trieste nel corso del comizio che ha concluso la manifestazione nazionale indetta dai metalmeccanici Cgil in lotta per il pre-contratto nel gruppo Fincantieri.

Per oggi, infatti, la Fiom aveva indetto alla Fincantieri uno sciopero generale di otto ore che è riuscito bloccando di fatto la produzione in tutti gli otto cantieri navali e negli altri stabilimenti del gruppo.

A Trieste, dove ha sede la Direzione centrale di Fincantieri, si è svolta quindi la manifestazione nazionale cui hanno partecipato, oltre a folti gruppi di lavoratori provenienti da Puglia, Campania, Marche, Liguria e Veneto, anche i lavoratori della Wärtsilä, la più grande fabbrica di motori navali d’Europa anch’essi in sciopero per il pre-contratto.

Erano presenti, inoltre, delegazioni degli altri stabilimenti metalmeccanici del Friuli-Venezia Giulia in cui la Fiom ha aperto altrettante vertenze pre-contrattuali. Oltre 2.500 lavoratori, tra cui molti giovani, hanno così animato un corteo rumoroso e colorato che è partito da piazza della Libertà e, dopo aver costeggiato il porto, ha circondato la sede della Fincantieri, in via Genova, sfilando successivamente davanti alle sedi della Associazione industriali e della Rai di Trieste.

Il corteo ha infine raggiunto piazza Oberdan dove si è svolto il comizio conclusivo.

“Il tempo è scaduto”, ha detto ancora Bianchi. “Se entro la prossima settimana non si sblocca la situazione, ovvero se la Fincantieri non apre alle nostre richieste di trattativa, il Coordinamento Fiom, quando si riunirà a Roma il 3 ottobre prossimo, sarà costretto a decidere l’avvio di una più dura fase di lotta. Si tratterà, in sostanza, di passare a forme di conflitto nuove e più radicali che, riducendo al minimo il sacrificio dei lavoratori, possano massimizzare il loro effetto sulla capacità produttiva del Gruppo” .

Il comizio è stato concluso da Paolo Nerozzi, segretario confederale Cgil, il quale ha affermato che “non è vero che le lotte di questi ultimi due anni e mezzo non abbiano prodotto risultati. Il blocco sociale che ha sostenuto il centro-destra è in crisi” .

“Per ciò che riguarda i metalmeccanici - ha detto ancora Nerozzi - l’iniziativa lanciata dalla Fiom per fare, fabbrica per fabbrica, i pre-contratti comincia a incrinare il fronte confindustriale. Sia su questo terreno specifico, come su quello generale, non si tratta quindi di rallentare ma, al contrario, di intensificare la nostra iniziativa” .


26 settembre 2003
Immigrati - Il Tar del Lazio dà ragione a Cgil, Cisl, Uil e torto a Maroni

"Una piccola vittoria del sindacato" si è appena registrata sul tema dell'immigrazione.

"Ma si tratta soprattutto di una vittoria del buon senso sulla ottusa arroganza del Ministro Maroni" osserva con soddisfazione il responsabile nazionale dell'Immigrazione della Cgil, Piero Soldini che fa sapere di un'ordinanza emessa l'altro ieri (24 sett) dal Tar del Lazio con la quale la magistratura amministrativa ha accolto, su richiesta di Cgil, Cisl, Uil di Milano, la sospensiva cautelare di una circolare del Ministero del Lavoro, ritenuta "assurda e gratuitamente vessatoria", con la quale veniva impedita la procedura di subentro di un nuovo datore di lavoro a quei lavoratori stranieri in attesa della regolarizzazione che avevano perso il precedente lavoro ma ne avevano trovato un altro.

La direttiva in oggetto è la n.13 dell'8 aprile scorso a firma del direttore del Dipartimento Immigrazione, Silveri, che, sottolinea Soldini "era, peraltro, in contraddizione con una precedente circolare che era stata concordata con il Ministero dell'Interno".

"Il Tar del Lazio ha dato ragione a Cgil, Cisl e Uil e torto a Maroni -commenta infine il sindacalista- sospendendo un provvedimento che condannava i lavoratori immigrati in attesa di regolarizzazione alla disoccupazione o al lavoro nero".


26 settembre 2003
Lavoro - Molto alte le adesioni a Napoli allo sciopero contro la legge 30

Lo sciopero della Cgil contro la legge 30, cui si sono unite le proteste contro il tentativo del Governo di rimettere mano alla riforma delle pensioni e per rivendicare una più equa legge Finanziaria,ha raggiunto ieri a Napoli livelli di adesione molto alti.

In particolare nell’azienda del presidente di Confindustria D’Amato, la Seda di Arzano, il 90 % dei lavoratori ha aderito alle due ore di sciopero.

Alte le percentuali anche nel settore tessile e calzaturiero (85%), nel chimico (80%), nell’agroindustria (55%) e nel terziario e commercio (50%). Nei trasporti significative le adesioni tra gli addetti alle autostrade e tra il personale viaggiante e di macchina delle Ferrovie dello Stato.

Anche la troupe della soap “Un posto al sole”, prodotta nella sede Rai di Napoli si è fermata nelle ultime due ore di turno. Alte le adesioni anche nel pubblico impiego. G

li addetti degli Scavi di Pompei hanno fatto registrare il 40% di adesioni, i lavoratori dei musei napoletani il 52%.

Molte le iniziative in città, dove sono stati organizzati quattro punti informativi con gazebo al centro Direzionale, alla Stazione Centrale, all’Ospedale Cardarelli e in piazza Municipio.

I molti giovani che hanno aderito alla protesta hanno indossato la t-shirt con lo slogan 'Il lavoro non è una merce' che caratterizza questa iniziativa della Cgil contro quella legge che rende il mercato del lavoro precario e senza diritti.

Durante le due ore di astensione dal lavoro, i lavoratori si sono riuniti in assemblea, in particolare nelle fabbriche e nei cantieri edili.

Oggi si fermano i metalmeccanici. Lo sciopero interesserà lunedì 29 Avellino e Salerno, martedì 30 Benevento e Caserta.


26 settembre 2003
"Il lavoro non è una merce" - Pubblico impiego: il 30 settembre fermata di due ore in Calabria

Anche in Calabria, il 30 settembre prossimo, ci sara’ lo sciopero di due ore alla fine del turno dei lavoratori del pubblico impiego. Lo ha reso noto la Cgil-Funzione pubblica, che ha confermato in sede locale la contrarieta’ manifestata dalla Cgil nazionale contro la Legge 30, conosciuta come legge Biagi.

A giudizio del sindacato, la legge “produce una grave incursione sui contratto nazionale rispetto alle flessibilita’ del lavoro e neutralizza di fatto l’ attivita’ di contrattazione collettiva e la sua conseguente azione di tutela, con il rischio di estendere alla pubblica amministrazione un sistema di flessibilita’ non contrattato e non condiviso”.

“Siamo di fronte - e’ scritto in una nota del sindacato - ad un’ azione tendente, da un lato ad annullare i diritti delle persone e dall’ altro ad incidere negativamente sulla organizzazione dei servizi all’ impiego, a partire dalla marginalizzazione del servizio pubblico, in favore di soggetti privati che nella nostra realta’ comporterebbe di fatto un sostanziale ricorso a forme di caporalato accreditate da una legge dello Stato.

La nostra azione contrattuale sara’ spesa contro le precarieta’ ed in favore della stabilizzazione delle attivita’ di lavoro atipiche ed in questa direzione saremo impegnati a confermare le condizioni, all’ interno dei contratti nazionali di lavoro, per garantire la cosidetta buona occupazione”.

La nota della Cgil si chiude con un invito ai lavoratori del pubblico impiego della Calabria allo sciopero ed alla partecipazione alle assemblee ed iniziative previste nei territori e nei posti di lavoro “per continuare l’ azione di mobilitazione in favore dei diritti, contro la Legge 30 e per confermare l’ ipotesi alternativa contenuta nei quattro disegni di legge presentati dalla Cgil con il sostegno di cinque milioni di firme”.


26 settembre 2003
Finanziaria - Spi-Cgil: solo carità ai quasi 3 milioni di persone non autosufficienti

Senza i livelli essenziali di assistenza domiciliare, sarà difficile, quasi impossibile, dare risposte concrete ai bisogni delle persone non autosufficienti.

Il testo di legge sulla non autosufficienza che ha avuto il via libera dalla Commissione politiche sociali del Senato deve essere approvato rapidamente. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio che rivolgono la Cgil e il sindacato dei pensionati di Cgil al Governo affinché si affronti il problema della non autosufficienza.

Un fenomeno che, secondo uno studio della Cgil e del sindacato pensionati, investe il 5,2 per cento della popolazione italiana dai 6 anni in su.

In cifra assoluta sono 2.786.000 le persone che hanno perso totalmente o solo parzialmente la loro capacità di essere autonomi. Il 44 per cento vive “confinato in casa” e, dunque, non è in condizione di uscire senza aiuto.

La restante parte, poco meno di 170 mila persone, adulti e anziani, vive ospite nelle apposite strutture residenziali. Il 70 per cento dei non autosufficienti ha più di 65 anni.

E’ una fotografia spietata, quella sviluppata dallo studio che fa emergere anche lo stato di completa solitudine: il 64 per cento delle persone non autosufficienti vive in condizione di single o al più in un nucleo familiare composto di sole due persone.

All’abbandono si somma anche la povertà economica. Infatti lo studio mostra una certa concentrazione dei non autosufficienti nelle fasce di reddito più basse. In altri termini, il 30 per cento di popolazione italiana a più basso reddito comprende al suo interno il 42 per cento dei disabili.

L’Italia rischia di avere in futuro un altro primato, oltre a quello dell’invecchiamento. Infatti, secondo una prima proiezione il numero dei disabili nel medio lungo periodo segnala un aumento significativo. Dal 2000 al 2010, infatti la percentuale dei residenti in casa passerebbero dal 4,9 per cento sul totale della popolazione al 6,1 per cento, per aumentare ulteriormente al 7,1 per cento nel 2020.

Quali strutture offrono assistenza? S’interroga lo studio. E qui emerge un’altra dolente nota. Il nostro sistema di assistenza in strutture residenziali è scarso. I posti letto disponibili sono soltanto 330 mila. Di questi solo 222 mila sono effettivamente occupati.

Ancora più grave appare la condizione di chi è confinato a casa perché soltanto 236 mila usufruiscono dell’assistenza domiciliare integrata, pari a meno del 10 per cento dei non autosufficienti. Gli anziani, in questo caso, rappresentano il 78,8 per cento.

“Appare paradossale – è il commento di Michele Mangano, segretario nazionale dello Spi Cgil - che di fronte ad un quadro così poco edificante del nostro paese che il Governo si appresti a varare una legge finanziaria, impostata ancora una volta su misure una tantum come i condoni, che rappresentano una offesa per i milioni di cittadini rispettosi delle leggi, e su tagli agli enti locali, già costretti dalle scorse manovre finanziarie di questo governo a tagliare servizi sociali alle persone più bisognose di assistenza e cura.

Il Governo vuole colpevolmente ignorare il problema della non autosufficienza, limitandosi ad un interesse del tutto marginale e collegato a sviluppare soltanto una mera campagna propagandistica. Quasi a dire che 2.786.000 persone non autosufficienti siano degni solo di qualche gesto di carità, come vorrebbe il ministro Sirchia”.


26 settembre 2003
Riforma ordinamento giudiziario - L. Armuzzi: "Una legge contro le libertà, contro le garanzie costituzionali"

Il segretario generale della funzione pubblica Cgil, Laimer Armuzzi, interviene con una nota sulla riforma dell'ordinamento giudiziario: "Vietare la libertà di associazione, censurare le sentenze, soffocare la libera manifestazione del pensiero, strumenti per governare uno stato antidemocratico. E', né più né meno, l'attacco conclusivo per assoggettare definitivamente al potere politico l'ordine giudiziario. Una legge liberticida, che calpesta la Costituzione e che modica profondamente l'assetto istituzionale di questo Paese.

Nel grande quadro delle libertà sono sempre state fondamentali le libertà politiche e quelle di manifestazione del pensiero, quelle, cioè, che la c.d. Casa delle Libertà sta tentando di cancellare per i cittadini magistrati.

Quanto, poi, alla richiesta di conoscere le modalità di svolgimento delle assemblee promosse dall'ANM il 18 settembre scorso, è un antico vizio del Ministro Castelli quello di reagire al crescente dissenso nei suoi confronti tentando di limitare l'esercizio della libertà di associazione, del diritto di sciopero.

Lo ha fatto anche nei confronti di quei lavoratori del Ministero della Giustizia che in questi ultimi due anni hanno partecipato in gran numero alle iniziative di mobilitazione e di sciopero contro le sue politiche.

Fece chiedere i nominativi dei partecipanti allo sciopero unitario del 16 Aprile 2002
Il Ministro dovrebbe sapere che anche la Fp Cgil il 18 settembre 2003 ha promosso iniziative di mobilitazione in tutti i luoghi dove si amministra la Giustizia, e che moltissimi lavoratori, partecipandovi, hanno espresso la loro piena ed incondizionata solidarietà alla magistratura per quella che abbiamo già definito una vera e propria battaglia di libertà."

Armuzzi conclude: "Chieda, quindi, il Ministro Castelli anche le modalità di svolgimento e la durata delle nostre iniziative e chieda, anche, quanti lavoratori dipendenti dal Ministero che Lui amministra hanno partecipato a quelle manifestazioni di dissenso nei confronti delle iniziative del Governo e contro la sua politica vuota di contenuti e di valori; sapremo come rispondere."


25 settembre 2003
Mercato del lavoro - Rinaldini (Fiom): “Lottando per i pre-contratti combattiamo la precarietà nel lavoro”

“Ciò che il presidente del Consiglio ha detto parlando ieri a New York chiarisce meglio di molte analisi quale sia oggi la situazione del mercato del lavoro e dei diritti dei lavoratori nel nostro Paese.”

Lo ha affermato Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, concludendo oggi a Napoli i lavori della Conferenza nazionale dei metalmeccanici Cgil su “La precarietà metalmeccanica”.

“In sostanza - ha proseguito Rinaldini -, Berlusconi ha consigliato agli imprenditori statunitensi di fare investimenti in Italia perché nel nostro Paese ci sono le condizioni di lavoro per loro più favorevoli d’Europa in termini di flessibilità.

Quella di Berlusconi non è solo una battuta infelice, ma un’affermazione coerente con i programmi della Casa delle libertà. Programma basato sull’idea che, nella nuova configurazione della competizione globale, per l’industria italiana sia possibile ritagliare solo un ruolo medio-basso di sub-fornitura per le multinazionali vincenti.”

“Oggi - ha spiegato Rinaldini - ci troviamo di fronte a un processo di modifica dell’assetto istituzionale del nostro Paese di segno nettamente autoritario. In questo processo la ridefinizione della funzione e della collocazione del lavoro ha un valore fondativo.

Del resto, nel Libro Bianco c’era scritto che il compito del Governo era quello di ridefinire per intero l

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1# aggiornamento 01-10-2003
by w 1789 Wednesday, Oct. 01, 2003 at 2:10 PM mail:

1# aggiornamento RASSEGNA 01 ottobre 2003

iniziative e commenti contro il proclama dell' autocrate
by w1789 2003-10-01 02:07 PM
http://italy.indymedia.org/news/2003/10/391535.php
Tutti i dati relativi alle iniziative del 30-09-2003 sciopero generale 24 ottobre, come antipasto, bisogna fare un buon pranzo by w1789 2003-10-01 01:50 PM http://italy.indymedia.org/news/2003/10/391501.php Rintracciabili sul sito CGIL http://www.cgil.it/ufficiostampa/UfSta/ht/news_html.asp (Articolo completo)



RASSEGNA 25-30 settembre 2003

Tutti i dati relativi alle iniziative del 30-09-2003
sciopero generale 24 ottobre, come antipasto, bisogna fare un buon pranzo
by w1789 2003-10-01 01:50 PM
http://italy.indymedia.org/news/2003/10/391501.php
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2003-10-01 rassegna stampa CGIL

Proclama di Berlusconi, pensioni, black-out, legge 30, giudici, contratto metalmeccanici, democrazia, uguaglianza e altro


Rintracciabili sul sito CGIL
http://www.cgil.it/ufficiostampa/UfSta/ht/news_html.asp


1 ottobre 2003
Pubblico impiego - Cgil Cisl Uil: finanziaria e pensioni, il Governo discrimina i dipendenti pubblici.

Nota unitaria di Cgil Cisl Uil su contratti e pensioni: in una dichiarazione i segretari confederali Patta, Sorgi e Foccillo precisano le posizioni delle organizzazioni sindacali.

"Ancora una volta in questo Paese si discriminano i lavoratori pubblici – dichiarano Patta, Sorgi e Foccillo – infatti sul piano contrattuale per il biennio economico 2004-2005 è previsto nella Finanziaria uno stanziamento insufficiente, in quanto manca il finanziamento relativo al differenziale tra inflazione programmata e reale del biennio 2002-2003, è inoltre previsto un finanziamento ridotto per la contrattazione decentrata ed infine si stabilisce un’inflazione programmata per i contratti pubblici inferiore a quella indicata dallo stesso Governo nel Dpef e comunque molto lontana da quella reale.

Questa volontà politica – affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – significa una disdetta di fatto dell’Accordo del 23 luglio e determina un controllo rigido solo sui salari reali che si riducono, evitando di intervenire su tutti gli altri redditi e sulle tariffe ed i prezzi.

La stessa volontà di discriminazione – proseguono Patta, Sorgi e Foccillo – è contenuta nel provvedimento sulle pensioni, in quanto da un lato si afferma la piena parificazione e poi, nei contenuti, si prevedono diseguaglianze escludendo i lavoratori pubblici dagli aspetti perequativi inerenti la pensione integrativa, il TFR e le misure incentivanti.

Per quanto riguarda i contratti in corso, per il biennio già scaduto, nonostante le innumerevoli dichiarazioni di una rapida conclusione, siamo a ventuno mesi di ritardo senza vedere la soluzione, in particolare per i lavoratori di enti locali, sanità, agenzie fiscali, università, ricerca e dei Vigili del fuoco. Intanto le OO.SS. confederali hanno già inoltrato la disdetta del biennio scaduto per i contratti già definiti e stanno elaborando le piattaforme rivendicative per il biennio 2004-2005 per tutti i comparti.

Nella prossima settimana – concludono Patta, Sorgi e Foccillo – le Confederazioni si incontreranno con le categorie del pubblico impiego, non solo per la partecipazione alle iniziative generali confederali già decise, ma anche per prevedere un aggiuntivo articolato piano di mobilitazione del pubblico impiego.




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2# aggiornamento RASSEGNA 01 ottobre 2003
by w 1789 Wednesday, Oct. 01, 2003 at 4:56 PM mail:

2# aggiornamento rassegna 01 ottobre 2003, pensioni, sciopero, condono, ecc.
by w1789 2003-10-01 04:49 PM
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1 ottobre 2003 Pubblico impiego - Cgil Cisl Uil: finanziaria e pensioni, il Governo discrimina i dipendenti pubblici. 1 ottobre 2003 Sciopero - Flai-Cgil: impegno straordinario per sciopero generale 1 ottobre 2003 Pensioni - Previdenza, finanziaria, informazione: le prese di posizione di lavoratori e strutture 1 ottobre 2003 Condono - Cgil, Cisl, Uil Lazio: NO al condono edilizio, NO all’illegalità. Presidio a Montecitorio (Articolo completo)



1# aggiornamento RASSEGNA 01 ottobre 2003

iniziative e commenti contro il proclama dell' autocrate
by w1789 2003-10-01 02:07 PM
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Tutti i dati relativi alle iniziative del 30-09-2003 sciopero generale 24 ottobre, come antipasto, bisogna fare un buon pranzo by w1789 2003-10-01 01:50 PM http://italy.indymedia.org/news/2003/10/391501.php Rintracciabili sul sito CGIL http://www.cgil.it/ufficiostampa/UfSta/ht/news_html.asp (Articolo completo)



RASSEGNA 25-30 settembre 2003

Tutti i dati relativi alle iniziative del 30-09-2003
sciopero generale 24 ottobre, come antipasto, bisogna fare un buon pranzo
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2003-10-01 rassegna stampa CGIL

Proclama di Berlusconi, pensioni, black-out, legge 30, giudici, contratto metalmeccanici, democrazia, uguaglianza e altro


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1 ottobre 2003
Pubblico impiego - Cgil Cisl Uil: finanziaria e pensioni, il Governo discrimina i dipendenti pubblici.

Nota unitaria di Cgil Cisl Uil su contratti e pensioni: in una dichiarazione i segretari confederali Patta, Sorgi e Foccillo precisano le posizioni delle organizzazioni sindacali.

"Ancora una volta in questo Paese si discriminano i lavoratori pubblici – dichiarano Patta, Sorgi e Foccillo – infatti sul piano contrattuale per il biennio economico 2004-2005 è previsto nella Finanziaria uno stanziamento insufficiente, in quanto manca il finanziamento relativo al differenziale tra inflazione programmata e reale del biennio 2002-2003, è inoltre previsto un finanziamento ridotto per la contrattazione decentrata ed infine si stabilisce un’inflazione programmata per i contratti pubblici inferiore a quella indicata dallo stesso Governo nel Dpef e comunque molto lontana da quella reale.

Questa volontà politica – affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – significa una disdetta di fatto dell’Accordo del 23 luglio e determina un controllo rigido solo sui salari reali che si riducono, evitando di intervenire su tutti gli altri redditi e sulle tariffe ed i prezzi.

La stessa volontà di discriminazione – proseguono Patta, Sorgi e Foccillo – è contenuta nel provvedimento sulle pensioni, in quanto da un lato si afferma la piena parificazione e poi, nei contenuti, si prevedono diseguaglianze escludendo i lavoratori pubblici dagli aspetti perequativi inerenti la pensione integrativa, il TFR e le misure incentivanti.

Per quanto riguarda i contratti in corso, per il biennio già scaduto, nonostante le innumerevoli dichiarazioni di una rapida conclusione, siamo a ventuno mesi di ritardo senza vedere la soluzione, in particolare per i lavoratori di enti locali, sanità, agenzie fiscali, università, ricerca e dei Vigili del fuoco. Intanto le OO.SS. confederali hanno già inoltrato la disdetta del biennio scaduto per i contratti già definiti e stanno elaborando le piattaforme rivendicative per il biennio 2004-2005 per tutti i comparti.

Nella prossima settimana – concludono Patta, Sorgi e Foccillo – le Confederazioni si incontreranno con le categorie del pubblico impiego, non solo per la partecipazione alle iniziative generali confederali già decise, ma anche per prevedere un aggiuntivo articolato piano di mobilitazione del pubblico impiego.


1 ottobre 2003
Sciopero - Flai-Cgil: impegno straordinario per sciopero generale

“La Segreteria nazionale della Flai-Cgil - afferma in un comunicato - condivide la dichiarazione dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e la proposta di sciopero generale per il prossimo 24 ottobre contro la Finanziaria del Governo e l’ulteriore riforma delle pensioni.

La Segreteria nazionale della Flai ritiene atto grave –anche nel contesto dei provvedimenti annunciati sull’informazione radiotelevisiva - l’utilizzo anomalo da parte del presidente del Consiglio del mezzo televisivo per veicolare un anatema mediatico verso tutti coloro – cittadini, lavoratori, sindacato, forze politiche – che legittimamente non condividono la linea del Governo e intendono contrastare l’arretramento di livello delle condizioni sociali e della civile convivenza e il declino economico e produttivo del Paese.

In particolare , in relazione alle specificità del lavoro agroindustriale, la Segreteria nazionale della Flai Cgil - mentre si registra la mobilitazione spontanea dei lavoratori, degli iscritti e delle strutture della categoria – sottolinea la fortissima presenza di prestazioni stagionali e precarie nel settore.

Una presenza che - se dovesse passare la linea sulle pensioni proposta dal Governo - vedrebbe di fatto abolito oggi per stagionali dell’industria e lavoratori dell’agricoltura il diritto alla pensione di anzianità.

La Segreteria della Flai insieme alle strutture della categoria è impegnata fin da oggi affinché la mobilitazione di lavoratori e cittadini sia la più vasta e incisiva e unitaria possibile a partire dalla mobilitazione per la manifestazione indetta dalla Confederazione europea dei Sindacati per il 4 ottobre prossimo a Roma. “


1 ottobre 2003
Pensioni - Previdenza, finanziaria, informazione: le prese di posizione di lavoratori e strutture

Si susseguono a valanga le reazioni dei lavoratori dell’agroindustria e delle strutture di categoria nei confronti dei provvedimenti decisi dal Governo.

Dall’Emilia Romagna - informa una nota della Flai-Cgil nazionale - una selezione delle iniziative e delle prese di posizione.

“A fronte della grave iniziativa del Presidente del Consiglio di fare un appello a reti unificate sul tema delle pensioni mentre era ancora in atto il 'confronto'sindacale, nella categoria, già da questa mattina, con ordini del giorno, fermate e prese di posizioni, si sono avute iniziative unitarie di condanna e preoccupazione per il grave atto autoritario e populista del capo del Governo.

A Bologna ordini del giorno sono stati varati dalle Rsu di Molino S.Giovanni, Salumificio Felsineo, Granarolo e Segafredo Zanetti.

A Reggio Emilia le Rsu di Cantine Riunite, Progeo, New Lat, Unibon, Unicarni, si sono riunite fin dalla mattina di ieri per approvare un documento unitario in cui si invitano le confederazioni nazionali di Cgil Cisl e Uil a proclamare al più presto lo sciopero generale contro i provvedimenti del Governo in materia di Finanziaria e riforma pensionistica.

Intanto oggi , in tutti i settori, si attuano le 2 ore di sciopero proclamate dalla Cgil contro la Legge 30.

A Parma la Rsu della Parmalat fin dal 26 settembre aveva chiesto alle confederazioni “iniziative unitarie di lotta per la difesa del potere d’acquisto dei salari, il controllo dei prezzi e delle tariffe il sostegno dell’attuale sistema pensionistico (riforma Dini), contro le posizioni assunte dal Governo”.

Il 29 settembre le Segreterie di Flai, Fai e Uila di Parma hanno inviato al Presidente della Repubblica e, per conoscenza, al Presidente del Consiglio, il seguente messaggio: “E’ inaudito.

In occasione del confronto aperto con le parti sociali il Presidente del Consiglio si è arrogato il diritto di utilizzare le rete televisiva pubblica per dichiarare che le organizzazioni sindacali stanno ingannando i lavoratori e non fanno l’interesse del Paese.

La posizione assunta dall’on. Silvio Berlusconi è inaccettabile nel merito e nel metodo ed in contrasto con le regole democratiche che stanno alla base dei rapporti nel nostro paese.

Questo tipo di atteggiamento ci impone una risposta forte ed unitaria per impedire che sulla non veridicità delle affermazioni si compia un’ingiustizia per milioni di cittadini.

Le chiediamo di intervenire affinché in Italia non vengano perpetrate iniziative che ci riporterebbero negli anni bui della nostra storia".

A Ravenna proteste e prese di posizione all'Eridania, Sers, Fruttagel, e Conserve Italia. In particolare la Rsu delle Cantine Cooperative Riunite in un ordine del giorno “giudica l’atteggiamento tenuto dal Governo sul tema della riforma delle pensioni grave e prevaricante. In un primo momento si presenta all’incontro con le OO.SS. senza alcuna documentazione in merito alla riforma, poi utilizza in maniera rozza e di regime lo strumento della televisione pubblica per ingannare gli italiani.

E’ necessaria – conclude l’odg - una risposta forte, corale, unitaria di indisponibilità a qualsiasi confronto che non abbia al centro i temi veri ed urgenti dell’Italia, per il suo sviluppo sociale ed economico.

A Modena ordini del giorno e prese di posizioni unitarie delle Rsu di Bellentani, Unigrana e Conserve Italia Ravarino. A Ferrara mobilitazione agli Zuccherifici Bondeno e Pontelagoscuro".


1 ottobre 2003
Condono - Cgil, Cisl, Uil Lazio: NO al condono edilizio, NO all’illegalità. Presidio a Montecitorio

Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio indicono per domani, martedì 2 ottobre alle ore 15.30, in Piazza Montecitorio, un presidio di protesta contro il condono edilizio e chiedono ai parlamentari del Lazio e al Parlamento di impedirne l’approvazione.

"Il condono edilizio - affermano in una nota unitaria Claudio Di Berardino, Dario Roncon e Agostino Calcagno, segretari Cgil-Cisl-Uil Roma e Lazio - è devastante, iniquo ed inefficace, perché: è un regalo ai furbi e uno schiaffo agli onesti; serve solo a far cassa; favorisce lavoro nero e illegalità; legalizza l’evasione fiscale; devasta e consuma in modo permanente il territorio e l’ambiente; costa alla collettività e ai comuni che debbono spendere più risorse di quelle che incassano per realizzare le opere di urbanizzazione (fogne, strade, servizi) per sanare gli abusi; non aiuta la crescita del senso di responsabilità dei cittadini".

"Partendo da queste considerazioni - prosegue la nota - è di tutta evidenza quanto sia necessario, soprattutto a Roma, far giungere un segnale forte ed inequivocabile al Parlamento. Per questo chiediamo ai parlamentari del Lazio di farsi parte attiva per impedire l’approvazione di questo provvedimento. Tanto più per il fatto che nella capitale è in corso di approvazione il nuovo piano regolatore generale e che la Regione Lazio ha iniziato la discussione sul nuovo Testo Unico sull’urbanistica".

"Il problema della periferia romana - aggiungono gli esponenti sindacali - non è quello di sanare gli scempi e le devastazioni del suolo agricolo ma quello di continuare nei processi di riqualificazione e recupero. La cronaca di questi giorni, invece, ci consegna abusi edilizi molto consistenti. Si parla di circa 4 milioni di metri quadrati di territorio compromesso con interventi per la maggior parte concentrati nella corona esterna che coinvolge la Cassia, Tor Bellamonaca, il litorale di Ostia fino a penetrare nel Parco dell’Appia antica".

A questa situazione Cgil-Cisl-Uil di Roma e del Lazio "si oppongono fermamente. Per noi - affermano - il problema vero rimane quello di ripristinare una cultura delle regole visto che i dati di questi giorni raccontano che, per il 2002, si sono verificate circa 6 violazioni urbanistiche al giorno. Nel 2003, naturalmente, l’effetto annuncio del condono ha prodotto una forte crescita di queste violazioni".

"Da ultimo - sostengono - c’è poi da considerare il costo che l’intera collettività dovrà sopportare per un intervento che fa “cassa” nell’immediato, ma produce effetti negativi nel lungo periodo. Infatti, per ogni 1.000 € riscossi dai Comuni con il condono essi ne dovranno spendere più del doppio per realizzare i necessari interventi di urbanizzazione primaria e secondaria (strade, fogne, servizi)".

"CGIL-CISL-UIL di Roma e del Lazio ritengono che la grave situazione economica del Paese non si affronta con le politiche dei condoni, ma - conclude la nota -con scelte che sostengano lo sviluppo e favoriscano l’occupazione e, conseguentemente, contrasteranno con grande determinazione questo provvedimento".



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