Indymedia Italia


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http://italy.indymedia.org/news/2003/10/394883.php Nascondi i commenti.

[4 ott 03] rassegna stampa
by imc italia Monday, Oct. 06, 2003 at 2:18 AM mail:

rassegna stampa , aggiornate se potete :)

4 ottobre

repubblica.it:
de gennaro complimenta la truppa
assalita bnl
bozza della dichiarazione UE
37 in questura

adn kronos:
dichiarazioni sulle cariche
camion con mazze e bastoni
lacrimogeni
37 in questura

memoriabilia
c'era una volta sul corriere della pera


5 ottobre

il manifesto:
le agenzie interinali? le facciamo a pezzi
una giornata movimentata
al Viminale il g8 e' piu' lontano
le no global apri pista del corteo

liberazione
tre articoli in un post

il corriere della pera:
caschi bastoni e pochi scontri
le ragazzine e poi gli scontri
lettere al corriere

l'unita':
gli scontri arrivano alla fine
300mila e 300

il tempo
quotidiano romano con infomazioni dettagliate

Libero
la prima pagina: *Vincono i poliziotti. era ora*


6 ottobre

ansa
denuncia annunciata per casarini, lutrario e d'erme


corriere della pera
no global confusi


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il riformista
by ((Q)) Monday, Oct. 06, 2003 at 12:06 PM mail:

4 Ottobre 2003

SHIT. MA PURE I "NEGRIANI" SONO PRONTI ALL’AZIONE CONTRO IL SUMMIT DI ROMA
Blocco rosso contro Disobbedienti


«Sarà qualcosa di inevitabile, di incontrollabile, lontano dalla dialettica politica e dalle regole del "civile confronto": sarà la rivoluzione sociale che nessun gradualismo riformista, che nessuna omelia religiosa potrà fermare; sarà l'esplicitazione profonda del movimento reale e del suo incrocio con la soggettività antagonista autoorganizzata». Questo è il biglietto da visita di Europposizione, cartello della fazione dura e «antimperialista», per la manifestazione no global di oggi pomeriggio a Roma nel quartiere dell'Eur, dove si tiene la Conferenza intergovernativa europea. E' da loro che il prefetto Achille Serra si aspetta i maggiori pericoli di una giornata che si annuncia all'insegna dei «piccoli fuochi di guerriglia». Sostiene Serra: «C'è un gruppo di violenti che intende sovvertire i rapporti interni al movimento no global. Tutti insieme bisogna isolarli e su questo punto vedo una buona condivisione con i no global». Non è un mistero che i duri di Europposizione (qualcuno li ha ribattezzati "blocco rosso", ma l'etichetta è solo mediatica ed evocativa degli omologhi neri di Genova) scendano in piazza più contro il rinnegato Casarini che contro Giscard. Dentro il neonato cartello ci sono la gran parte delle sigle italiane che popolano l'annuale campo antimperialista di Assisi: marxisti-leninisti, stalinisti, maoisti, senderisti. Tante sigle, poche truppe. Quelli di Europposizione sono isolati. Il resto del movimento ha messo in piedi un servizio d'ordine per fronteggiare le loro provocazioni. Il sito Indymedia ha persino oscurato il loro appello di guerra, perché vi aveva aderito anche il Cip (Comitato di iniziativa proletaria), un gruppuscolo hard left che la gran parte del movimento romano accusa di essere al soldo del Sisde.
Insomma, se anche la presenza di Europposizione può aprire un fronte nel fronte, in realtà a menare le danze sono sempre i Disobbedienti, che ieri hanno anticipato l'entrata in scena scaricando un carico di letame davanti palazzo Grazioli. E a contendere loro il primato di piazza c'è un altro cartello, l'Acrobax project, «per la riappropriazione del reddito», ex e neo autonomi «più negriani di Negri», ma spesso cresciuti alla scuola di Vincenzo Miliucci, guru storico dell'Autonomia romana di via dei Volsci. Tra queste due fazioni dell'estrema sinistra new global c'è scarso feeling, come sempre meno ce n'è tra Luca Casarini e lo stesso Negri. E la cosa non ha mancato di farsi notare nella riunione tenuta l'altra sera in un centro sociale romano, in cui le diverse anime del movimento hanno provato a concordare il programma delle azioni di piazza. I Disobbedienti, oltre a tentare di forzare la zona (ufficialmente non «rossa») in cui si tiene la Cig, sono intenzionati a bloccare fin dal mattino la via Cristoforo Colombo, la principale arteria che collega Roma all'Eur, per impedire o comunque ritardare l'arrivo dei partecipanti. Acrobax preferirebbe invece mettere a segno le proprie «azione dimostrative» in piena città, mentre il corteo principale sfila all'Eur. In mezzo, a cercare di mediare e tenere a bada gli istinti più caldi, Rifondazione comunista, i cui rappresentanti, di questi tempi, non godono di buona fama («Zitti che voi che avete già fatto l'accordo con l'Ulivo», è la battuta più frequente). Serra conosce bene i piani. Ma per impedire che il controvertice si trasformi in guerriglia urbana ha fatto capire di essere pronto a tollerare contestazioni «anche accese», comprese azioni come quella di ieri a palazzo Grazioli. A patto però che all'Eur nessuno alzi il tiro verso la Cig

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