aggiornamenti sulle misure cautelari imposte a Gimmi e Luca, coinvolti negli arresti del 4 dicembre dello scorso anno

21 novembre 2003:

-> Concessi, a quasi un anno di distanza dalla sua incarcerazione, gli arresti domiciliari a Gimmi. Pesantissime comunque le restrizioni, poichè non potrà ricevere telefonate se non dai più stretti congiunti.

-> Dopo 350 giorni di arresti domiciliari, concesso l'obbligo di dimora nella città di residenza a Luca, con l'obbligo di 2 firme settimanali in questura.
Mancavano solo 15 giorini allo scadere della misura cautelare precedente e sarebbe stato compito del GIP approvarne l'ulteriore rinnovo.

Gia' all'inizio di giugno la difesa di Gimmy aveva presentato un'istanza di
scarcerazione al tribunale del riesame: la corte aveva
respinto ogni possibilità di scarcerazione o di pena domiciliare nonostante il parere favorevole della procura.
C'era, a sentire i signori del tribunale, la possibilità di reiterazione del
reato. Nel provvedimento i giudici Orsini, Cusatti e D'Agnino non si fidavano neanche della lettera della mamma che si diceva disposta ad accogliere Gimmy: "Non è corredata di una qualche attestazione quanto meno del difensore circa l'apposizione della firma della donna in sua presenza e di effettiva provenienza dalla madre dell'indagato" scrivevano i giudici nelle ultime righe.
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Gimmy rischia 20 anni di carcere e ha bisogno di tutto <a
href="http://italy.indymedia.org/archives/archive_by_id.php?id=455">l'aiuto
e la solidarietà possibili .<br><br>

e che succede se riceve o fa telefonate a chi non è stretto congiunto?
La restrizione vale anche per le lettere?

Un carcere più giusto solo per i reati contro lo stato ci vorrebbe ma solo per mafiosi, ministri, e giudici.
Nessuno dovrebbe pagare per il voler uno stato giusto contro le pulizie etniche e i movimenti di banche che facendo scomparire conti correnti non risparmiano di far scomparire anche gli intestatari e la polizia approva! Loro in carcere!

Sei schizzofrenica paranoia oppure ti fai solo canne

Odio e ripudio l'idea di galera o di prigionia...
Specialmente quando lo stato si accanisce contro i suoi oppositori con la reclusione.
Ma Francesca nel suo delirio adolescenziale ha sollevato un problema da non evitare.
In una società socialista o comunista o chessò,, quale pena sconterebbe un fascista, un mafioso o un oppositore dello stato delle cose, che in teoria sarebbe equo e solidale?
La gogna? la mutilazione? l'espulsione? la morte? il pestaggio?

Mi ritengo comunista portato all'anarchia, ma mi garantisce che non dovrò difendermi da tentativi di soppruso?

Io credo che la società civile sia un lungo concatenarsi di processi e di martiri, e l'evoluzione della stessa si nutre dalle conoscenze e/o coscienze di chi la vuole cambiare.
Se non si hanno prospettive radicate nel passato, e promettenti un futuro prospero non si cambierà mai nulla.

Non scagliamoci a spada tratta contro le carceri, perchè sono una conquista civile contro il giudizio sommario.

Scagliamoci piuttosto contro lo stato italiano debosciato e corrotto che si accanisce sul popolo con la carcerazione per coprire e non colpire chi ci sfrutta o chi deruba le ricchezze collettive.

Imparate a conoscere e in parte ad "accettare" la società che ci opprime, altrimenti non si può sperare di cambiarla...
La soluzione è forse che nessun uomo può essere recluso per più di 10 anni, altrimenti la sua vita non ha più significato. Questo è un buon messaggio che può cambiare lo stato delle cose...