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DISASTRO ANNUNCIATO, DISASTRO ATTUATO. E ORA MILANO RESISTENZA 2004
by csoa GARIBALDI Milano Friday, Feb. 20, 2004 at 4:39 PM mail: csoagaribaldi@libero.it

Comunicato del centro sociale

DISASTRO ANNUNCIATO, DISASTRO ATTUATO.
E ORA MILANO RESISTENZA 2004.

Milano, 20 febbraio ’04.

Alle sette del mattino di oggi hanno fatto la loro comparsa le ruspe, i camion, le motoseghe, l’arroganza, sotto indicazione del Comune di Milano, e nel giro di una manciata di ore è stato letteralmente raso al suolo un Orto Botanico centenario, situato in di Via Tommaso da Cazzaniga, di fianco al nostro centro sociale.
Il cartello appoggiato per terra e ben nascosto recita “lavori di manutenzione”: che tipo di salvaguardia del patrimonio collettivo è questa?
Dopo anni di incuria, abbandono e degrado da parte del Comune, questo spazio verde rimasto forzatamente chiuso al pubblico, alla collettività, viene riconsegnato, sotto una nuova “veste” di cemento, alla speculazione edilizia, agli interessi privati, al profitto di pochi, all’individuo e non agli abitanti del quartiere, non alla città tutta a cui appartiene di diritto.
Due anni fa, nel marzo del 2002, il Comune approvava una Delibera che prevede lo smantellamento del giardino per consegnare il “lotto” alle agenzie immobiliari.
All’interno dello stesso progetto liberticida, si fa avanti anche una rivisitazione dell’uso del palazzo (C.so Garibaldi 89/a/b) dove molti soggetti collettivi, compreso il nostro centro sociale, da oltre vent’anni si dedicano ad attività sociali, politiche e culturali.
Tutto ciò a seguito di una probabile futura “cacciata” degli inquilini scomodi, sempre noi.
Tutto secondo le regole dettate da questa amministrazione comunale, che sposa in toto le caratteristiche di un modello economico/finanziario che privilegia dare spazi e opportunità a chi ha già accumulato una fortuna di patrimonio economico, che esalta l’apparenza delle vetrine, dei luoghi di culto della moda e della finanza e abbandona al degrado tutto il territorio metropolitano.
Non dimentichiamoci che quest’anno apriranno anche i cantieri del progetto Garibaldi-Repubblica, la Città della Moda appunto, consegnandoci un’area il cui accesso sarà praticamente ostruito ai comuni mortali come noi, e sottraendo a tutta la cittadinanza risorse economiche, spazi pubblici, opportunità culturali ecc.
Dobbiamo riconquistarci questa città.
In questa prospettiva, negli ultimi due anni abbiamo fatto di quello che potrebbe sembrare come un nostro problema una questione cittadina, oltreché territoriale legata al quartiere, perché il nostro spazio è un luogo pubblico come tutte le strade, le piazze, il verde, gli edifici e i luoghi di proprietà del Comune.
Il Comune non è comune.
Anche questa settimana abbiamo tenuto un incontro con i soggetti sociali della zona, dalle maestre delle scuole elementari ai pompieri, dagli autoferrotranvieri agli infermieri degli ospedali, cercando di mettere al centro del dialogo e della prospettiva futura la possibilità di dare battaglia alle dinamiche che ci sottraggono risorse e che rendono le nostre vite sempre più strette nella morsa della competizione globale e del precariato, per riconquistarci una dignità e una vivibilità a misura di essere umano, e non di schiavo.
Noi faremo di tutto per fermare questo ennesimo scempio, e invitiamo tutte le soggettività e le organizzazioni sensibili a queste problematiche ad attivarsi insieme a noi, a portare la loro solidarietà attiva, a mobilitarsi in qualsiasi forma per fermare questa e tutte le altre eventuali speculazioni che ci vogliono sottrarre luoghi, tempi, opportunità sociali liberate dalle caratteristiche malate di questo modello economico.

ATTIVIAMOCI TUTTI/E

Centro Sociale Occupato Autogestito GARIBALDI

C.so Garibaldi 89/b Milano MM2Moscova tram 3,4,12,14 bus 41,43,57,70,94

per contatti
Tel 02 29002464
339 1708865
339 4326407

csoagaribaldi@libero.it http://www.inventati.org/csoagaribaldi
Fip:C.so Garibaldi 89/b Mi 20/02/04

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ma...
by pianticella Friday, Feb. 20, 2004 at 5:14 PM mail:

io mi chiedo,
quando si e' tentato di dare una forma collettiva a questo spazio verde, come mai non c'e' stato, diciamo, un significativo contributo da parte del centro sociale?
e' vero che avevate una visione "allargata" del problema,
ma, a parte la sensibilizzazione verso l'esterno
(cosa ovviamente non da poco),
cosa avete fatto dal punto di vista di una gestione "alternativa" di questo luogo?
come lo abbiamo (collettivamente) reso "appetibile", come lo abbiamo inquadrato (in maniera pratica) in una visione "diversa" dell'uso dello spazio "pubblico"?
non siamo riusciti, neanche x quel poco che gli rimaneva, a viverlo e a farlo vivere a nessuno e questo solo sarebbe stata la sua, se pur flebile, speranza...
che tristezza.

la politica e' morta,
servono nuove pratiche.

green power!

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Green Guerrilla
by Guerrilla Gardener Friday, Feb. 20, 2004 at 5:23 PM mail:

le foto

http://italy.indymedia.org/news/2003/04/260462.php

che tristezza

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cordoglio
by beren Friday, Feb. 20, 2004 at 5:28 PM mail:

riposino in pace le piante sotto il cemento.
togliere verde a milano per costruire.
quando vorranno vendere anche l'aria si renderanno conto che non ce ne sara' piu'
mi ricordo di un detto dei nativi americani al proposito, qualcosa del tipo che i soldi non si mangiano.

"non erediatiamo la terra dai nostri padri, la prendiamo in prestito dai nostri figli"

chi abbatte il verde ne e' a conoscienza, no e tra l'altro se ne fotte.

avete preso talee e semi delle piante per non farle morire realmente?

purtroppo non sono di milano e non ero a conoscienza del fatto, cazzo.

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Colpevoli!
by rabbia Friday, Feb. 20, 2004 at 5:50 PM mail:

Ma in tutti questi anni non vi è mai passato per la testa di prenderlo e di curarlo? Troppo impegnativo vero? Chi lascia che le cose avvengano senza muovere un dito è colpevole!!!

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calma
by beren Friday, Feb. 20, 2004 at 5:55 PM mail:

anche a me fa rabbia, ma non possiamo dire nulla, non eravamo li', non sapevamo la situazione ed e' facile attaccare una volta che siamo col culo al caldo davanti al computer.
riamane che un intero giardino e' morto, e cio' e' allucinante.
ma ne' io ne' te sappiamo cosa hanno fatto e non hanno fatto i ragazzi del garibaldi, ne' i loro casini. non ha senso attaccarli, d'altronde ne' io ne' te abbiamo fatto nulla per salvare il giardino, no?
se c'e' qualcunoi di milano puo' andare a vedere se si puo' ancora fare qualche talea o raccogliere qualche seme, almeno le piante non saranno realmente morte.
e comunque ragazzi del garibaldi, state in gamba e non lasciatevi scoraggiare da queste schifezze, anche se fa rabbia.

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Con il culo al caldo ci starai tu!
by Rabbia Friday, Feb. 20, 2004 at 6:49 PM mail:

Non so di dove sei tu, ma non parlare se non sai le cose. Perchè ormai qui sta diventando un stagno per colpa di chi oltre a non fare quasi niente mette i bastoni in mezzo alle ruote a chi cerca di fare qualcosa! Capisci? perché più chiaro non posso essere! E la rabbia cresce!!!

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pianificazione territoriale
by pianticella Friday, Feb. 20, 2004 at 8:07 PM mail:

pianificazione terri...
ruspa.jpg7zm3bz.jpg, image/jpeg, 426x320

quando il cinismo oltrepassa il senso della vita...

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pianificazione territoriale
by pianticella Friday, Feb. 20, 2004 at 8:09 PM mail:

pianificazione terri...
deserto.jpg, image/jpeg, 426x320

... non rimane che il deserto...
l'aridita' del progresso a tutti i costi, anzi...
+ costa e meglio e'.

che tristezza

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x rabbia
by beren Saturday, Feb. 21, 2004 at 1:00 AM mail:

scusami, non volevo offendere. il mio era solo un invito a non attaccarci tra noi.

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spianificazione territoriale
by pianticella Saturday, Feb. 21, 2004 at 3:10 PM mail:

se poi si globalizza un po' la cosa...

- Contro la deforestazione - greenpeace

Circa l'80% delle foreste del pianeta sono state distrutte, e la maggior parte di queste negli ultimi 30 anni..

http://www.ngvision.org/mediabase/246

e noi, qua' a milano, bellamente,
ci concediamo il lusso di spianificare il territorio...
un lusso cieco, senza vita.

Green Power

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american natives
by beren Saturday, Feb. 21, 2004 at 3:43 PM mail:

"non erediatiamo la terra dai nostri padri, la prendiamo in prestito dai nostri figli"

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si al verde no ai cs
by Raf Monday, Feb. 23, 2004 at 9:54 AM mail:

Beh, c'è chi si chiede perché quelli del centro sociale non hanno mai fatto niente per mantenere bello quel parco.... ma avete mai visto qualcuno di un centro sociale che lavora davvero?? sarebbe stato troppo faticoso e per di più gratis quindi non ne valeva la pena...
io sarei quindi per la salvaguardia dell'orto e per il demolire l'edificio del centro sociale (non l'ho mai visto ma visti gli altri centri sociali sarà sicuramente orribile e cadente). Siete solo degli autoreferenziali in quanto se il "Comune dovrebbe essere comune" dovreste chiedere agli altri 800.000 cittadini di Milano che cosa si dovrebbe fare in un centro sociale (le canne?? a me piacciono ma non bastano). Ah ma scusate dimenticavo che voi siete più intelligenti e acculturati delle vecchiette e degli operai (che purtroppo hanno votato Berlusconi ed Albertini), voi avete fatto il liceo classico....voi avete sempre in mano l'unica verità. E la imponete. Bella democrazia...
Sta di fatto che molte iniziative culturali dei cs sono davvero di basso livello.... ma vi siete mai andati a fare un giro allo spazio Oberdan??? beh comunistelli, ne avete di cose da imparare!!!!ciao a tutti
Raf

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Quante cazzate!
by ???? Monday, Feb. 23, 2004 at 11:13 AM mail:

"Voi avete sempre in mano l'unica verità. E la imponete. Bella democrazia...".
Studiando un po' ho imparato che di solito le verità le impone chi ha il potere. Sai la famosa struttura e sovrastruttura...
Qualcuno ti ha mai imposto qualcosa?
Per il resto tiri in ballo stereotipi triti e ritriti: le canne, gli edifici decadenti (sai generalmente si occupano gli spazi abbandonati, non il centro dirigenziale della Confindustria...) ed altre amenità del genere.
Sforzati di più.

P.S. Che poi gli anizani e gli operai votino tutti Berlusconi è una tua personalissima opinione ed un'evidente cazzata.

P.S. 2 Lo Spazio Oberdan non si autofinanzia!!!!

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un po' di consolAzione
by pianticella Tuesday, Feb. 24, 2004 at 1:14 PM mail:

da http://www.ticineserinasce.net/baravalle.html

Baravalle, a volte si vince

Con la firma della convenzione fra il Comune di Milano e le società Polisportiva Baravalle, Ambrosiana Calcetto e G. Olimpia Sport, posta all'inizio del 2004, si conclude positivamente una vicenda cominciata negli anni '80. Le tre società rinunciano ai diritti di superficie sull'area del Parco Baravalle in cambio di altre due aree: una da 6.100 metri quadrati all'esterno del Parco Ravizza, tra viale Toscana, via Bocconi e via Castiglioni; l'altra da 8.629 metri quadrati in zona Romolo, fra le vie Argelati, Torre e Crollalanza. L'area verde del Baravalle è dunque salva. Ora ci si attende che l'amministrazione comunale proceda celermente alla sistemazione del parco, il quale versa da tempo in uno stato di totale abbandono. Peraltro la scelta di concedere, in cambio del Baravalle, i terreni in zona Romolo appare assai discutibile. Fra le vie Argelati, Torre e Crollalanza, infatti, sorge un piccolo ma piacevole giardino, costato al Comune circa 2 miliardi di vecchie lire, il quale dovrebbe essere eliminato per fare posto alle iniziative delle società sportive. Per difendere l'area verde fra Crollalanza e Torre è sorto un comitato, che si sta mobilitando e che ha indirizzato una petizione al sindaco (fai clic sulgli approfondimenti sotto).

Petizione per i giardini Crollalanza-Torre
http://www.ticineserinasce.net/crollalanza.html

La storia del Parco Baravalle
http://www.ticineserinasce.net/baravalle_storia.html

Green Guerrilla Rulez!

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RISPOSTA
by FABRIZIO Tuesday, Feb. 24, 2004 at 2:08 PM mail:

risposta sintetica alle questioni sollevate in questo "dibattito"

> è evidente che le persone che utilizzano questo strumento, la rete, riflettono in essa le cose buone e anche i lati oscuri di un fare sociale che si assottiglia ogni giorno con ripercussioni sugli obiettivi politici che ci prefiggiamo
> che la politica sia morta è una barzelletta, altrimenti non saremmo in queste condizioni
la politica si trasforma, assieme ad una riqualificazione incessante degli assetti economici, istituzionali, sociali, ecc.
> l'orto botanco di via t.da cazzaniga, recentemente raso al suolo, è un luogo abbandonato da molti anni dall'amministrazione comunale, e il fatto che il centro sociale non sia intervenuto per un suo serio utilizzo deriva in parte dal fatto che è la gente che abita il quartiere che deve muoversi per recuperare fette di territorio urbano che gli appartengono
proprio perchè non è nostra intenzione essere autoreferenziali, rappresentare solo noi stessi e/o i nostri desideri
è passato un anno da quando vari gruppi, tirandosi su le maniche, hanno comincaito a sistemarlo, pulirlo,ecc. senza però dialogare serimante con i soggetti sociali che compongono il panorama politico del palazzo interessato dalla stessa manovra di speculazione privata (C.so Garibaldi 89/a/b), senza aprire un confronto e un lavoro con la gente che tutti i giorni attraversa le strade di questo quartiere
ed è proprio in riferimento ad un percorso aperto, ma anche minimamente strategico rispetto ad una vertenza politica e ad una battaglia sociale, che abbiamo invitato tutti/e ad inquadrare l'eventuale utilizzo-apertura dello spazio verde
tra l'altro, nessuno, dico nessuno, ha mai fatto cenno alle responsabilità delle evenutali azioni, dato che si tratta di uno spazio del Comune, e quindi di occupazione, di azione politica-sociale, e non di semplice gita in un giardino nel cuore di Milano
> noi non siamo colpevoli di niente, tant'è vero che come soggetti laici rifiutimo non tanto le nostre responsabilità ma proprio questa logica della colpevolezza, che non porta da nessuna parte e immobilizza anzichè dare-proprorre opportunità-alternative
> a chi ci rimprovera che non lavoriamo gratis, che non facciamo niente, che non ci adoperiamo per un volontariato sociale sotto obiettivi politici e non, la risposta è troppo facile, venite a vedere-sentire-provare-adoperare-ecc.
> a chi propone di demolire i centri sociali, bè se non ci riescono chi sono deputati a fare ciò non vedo come possano farlo quattro parole spese spesso male in questi forum
i centri sociali possono evenutalmente trasformarsi, e chi sostiene che devono essere rasi al suolo sta dall'altra parte della barricata
> non ubriacatevi/teci di luoghi comuni che da troppi anni non sono nemmeno al passo con la cultura underground, del tipo la verità, le canne e altra immondizia simile
> crediamo di conoscere bene green power, e se ha qualcosa da dire che venga a parlarne a quattr'occhi

per ulteriori delucidazioni siamo sempre disponibili a confrontarci, preferibilmente in carne ed ossa

io sono fabrizio e non mi nascondo dietro ad un dito

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risposte sparse alla RISPOSTA
by Graziano Predielis Tuesday, Feb. 24, 2004 at 4:00 PM mail:

> E' evidente che le persone che utilizzano questo strumento, la rete,
riflettono in essa le cose buone e anche i lati oscuri

ovvieta'

> di un fare
sociale che si assottiglia ogni giorno

a me' non sembra assolutamente

> con ripercussioni sugli
obiettivi politici che ci prefiggiamo.

peccato

> che la politica sia morta e' una barzelletta...

quello che io intendo e' che il farfugliamento politico ho come l'impressione
che sia ormai un rincorrersi sul nulla.
ognun puo' dire cio' che vuole,
l'assimilazione della realta' e' delegata alla surrealta' mediata
e proprio x questo dico anche che servono "nuove pratiche"
che riportino la valutazione del reale su livelli che comprendano
l'esperienza diretta (quindi dal basso delle nostre quotidianita')

(non sto' parlando delle esperienze dei CSOA,
ma di quella del telespettatore medio)

> l'[EX]orto botanco... e il fatto che il centro sociale non sia
intervenuto per un suo serio utilizzo deriva in parte dal fatto che e'
la gente che abita il quartiere che deve muoversi per recuperare fette
di territorio urbano che gli appartengono...

e' vero,
ma proprio x questo noi insieme (su questo provo a sbrodolare qlcosa dopo)
avremmo dovuto creare delle situazioni "contenitore"
x stimolare questa consapevolezza...
un invito al quartiere
che si fondasse su un'azione di riappropriazione dal basso.

> E' passato un anno da quando vari gruppi, tirandosi su le maniche,
hanno comincaito a sistemarlo, pulirlo,ecc. senza per? dialogare
serimante con i soggetti sociali che compongono il panorama politico
del palazzo interessato dalla stessa manovra di speculazione privata
(C.so Garibaldi 89/a/b), senza aprire un confronto e un lavoro con la
gente che tutti i giorni attraversa le strade di questo quartiere...

anche questo e' vero,
ma proprio da questa mia (parlo solo x me') incapacita'
nasceva l'esigenza di una partecipazione + estesa,
in particolare da parte di chi quel posto
lo ama e lo ha fatto andare avanti x cosi' tanto tempo.

la mia impressione e' che ci abbiate considerato semplicemente degli sfigati,
mentre avreste anche potuto (ovviamente non obbligatoriamente)
vederci come energie che si affacciavano
e con le quali magari dialogare voi,
magari secondo il nostro linguaggio.

oh!
io me ne guardo bene dall'incolparvi di alcunche',
sono solo considerazioni che faccio, sull'onda del dispiacere
x quest'opportunita' che non siamo riusciti a sfruttare.

> noi non siamo colpevoli di niente

ci mancherebbe (anche se non ho scritto io queste cose).
x quanto mi riguarda
io provo stima x chiunque faccia qlcosa
x rendere la vita + vera.

> tant'e' vero che come soggetti laici rifiutimo non tanto le nostre
responsabilita' ma proprio questa logica della colpevolezza, che non
porta da nessuna parte e immobilizza anziche' dare-proprorre
opportunita'-alternative

quoto solo xche' sottoscrivo.

> crediamo di conoscere bene green power,
> e se ha qualcosa da dire che venga a parlarne a quattr'occhi

mbeh!?
cos'e' 'na minaccia?

> io sono fabrizio e non mi nascondo dietro ad un dito

e allora xche' parli al plurale?
e io sono marco.

> per ulteriori delucidazioni siamo...

ma chi? voi fabrizi?

> sempre disponibili a confrontarci, preferibilmente in carne ed ossa

guarda che io non mi nascondo dietro a nulla.
intanto se mi dici fabrizio x me' non 6 nessuno...
io x non nascondermi cosa dovrei scrivere?
quello la' che... fatto cosi'...
ma x favore.
smettiamola un pochino con queste forzature.
la possibilita' della disidentificazione e' l'opportunita'
rivolta alle singolarita' di essere tanti,
di essere "altro" da se' stessi
(x te' e' una forma di vigliaccheria,
mentre x me' e' una forma di lotta contro le gabbie psicologiche che ognun (sempre x me') ha e di cui farebbe bene a sbarazzarsi)

io qui, come graziano predielis,
parlo x me' ma come multiplo di me' stesso.
se ti reincontrero' fisicamente, ammesso che ti abbia mai visto,
saro' un altro
e se ti reincontrero' sara' xche' desidero fare qualcosa insieme,
mentre se devo polemizzare preferisco non mettere i bastoni tra le ruote
(anche se temo che il mio intervento iniziale sia stato cosi' percepito)
a voi che vi state ancora battendo.

e il mio non essere presente adesso con il mio corpo
e' xche' non lo considero + fruttuoso.

ora che il danno e' fatto,
mi sembra poco proficuo;
dovevamo essere + uniti prima
nella creazione di qualcosa da proporre.

x concludere, chiarisco che x me'
chi si e' impantanato di + siamo stati noi sfigati
che siamo venuti li' a gironzolare x il parco
graffiandoci tra i rovi e sognando di restituirlo alla citta';
quello che in fondo intendevo dire nel primo commento
e' che da parte vostra non c'e' stata la capacita'
di relazionarvi con noi che non ci relazionavamo con voi
(x nostra inettitudine).
nessuno ha colpa,
ma il parco e' rimasto fermo ad aspettare la sua fine.
che ci serva da lezione
(almeno sara' cosi' x me').

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Parcheggi al posto degli alberi
by Graziano Predielis Tuesday, Feb. 24, 2004 at 6:11 PM mail:

LA DIFESA DEL VERDE

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