Ad Inverso Pinasca, dura presa di posizione
L'Anpi contro "Fascismo e libertà"
I partigiani, indignati e mortificati, accusano


INVERSO PINASCA - Mortificati e indignati. Sentimenti che provano i partigiani della sezione Anpi di Inverso Pinasca e Pinasca nei confronti della lista “Fasciamo e libertà” presentata per le prossime Amministrative.

Cesare Castagna, presidente della locale sezione, è portavoce del documento di protesta stilato dai componenti del Consiglio direttivo e condiviso da tutti i partigiani: «La sezione Anpi di Inverso Pinasca e Pinasca, indignata che la Commissione elettorale mandamentale abbia considerato ammissibile la lista “Fascismo e libertà” che presenta nel proprio contrassegno il fascio littorio, ricorda a tutta la popolazione la lotta condotta per estirpare il fascismo che, nei suoi 20 anni di dittatura, ha eretto a metodo di governo l’arroganza, la prepotenza e i soprusi ed ha condannato alla prigione, al confino e a morte coloro che erano contrari e che hanno così sperimentato la “libertà fascista” sulla propria pelle».

Un preciso j’accuse è lanciato ai promotori della lista: «Le persone facenti parte della lista “Fascismo e libertà” dovrebbero vergognarsi di presentarsi nei luoghi in cui i fascisti hanno seminato paura, distruzione e dolore, hanno praticato la tortura, hanno fucilato e impiccato chi lottava per riconquistare pace, giustizia e libertà».

Un invito rivolto a giovani e non: «In particolare, chi non ha vissuto sotto il fascismo deve essere vigile e attento, affinché non si debba ripetere la triste esperienza che i più anziani ancora ricordano». Il messaggio termina con una precisa presa di posizione: «L’Anpi non intende lasciare spazio a candidati che si schierano sotto simboli fascisti perché le reputa persone non affidabili, ma ritiene ancora più pericolosi coloro che lavorano nell’ombra per sovvertire le istituzioni democratiche così faticosamente conquistate». A Inverso Pinasca e Pinasca le profonde ferite inferte dal fascismo bruciano ancora oggi, dopo 60 anni.


Giovanni Berger

L'IGNORANZA DEL FASCISMO COME SEMPRE NON HA LIMITI E CERCA DI NASCONDERSI DIETRO STRANI E BIECHI REVISIONISMI:

-I BENDITEN SONO PARTIGIANI, PERSONE CHE HANNO COMBATTUTO SENZA PAURA CONTRO IL FASCISMO ABBATTENDOLO...INOLTRE NON MI PARE CHE LA GENTE FOSSE DELUSA DELLA CADUTA DI BENITO IL PORCO DOPO IL 25 APRILE...ANZI MI PARE CHE LE COSE SIANO ANDATE DIVERSAMENTE.
-GLI ITALIANI HANNO PAGATO PER VENT'ANNI IL PIZZO AL REGIME...IL PIZZO DELLA LORO LIBERTA', IL PIZZO DI PERDERE AMICI , FRATELLI ,FIGLI E COMPAGNI IN GUERRA, IL PIZZO DI VEDERSI PORTARE VIA LA ROBA DI CASA PER FINANZIARE IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE, IL PIZZO DI NON POTERSI RIBELLARE, IL PIZZO DI NON POTER PARLARE...
-MAGARI AI TEMPI NON CI SI FUMAVA LE CANNE, MA IL CONTROLLO SOCIALE, LA PROPAGANDA E LA CENSURA PENSO CHE SIANO LE PEGGIORI DROGHE ESISTENTI.
-IL FASCISMO LA MAFIA NON L'HA ESTIRPATA, CI HA COLLABORATO PER VENT'ANNI
-I LAVORATORI SOTTO IL FASCISMO ERANO OPPRESSI E SENZA DIRITTI, BASTI PENSARE AL CORPORATIVISMO SINDACALE, TOTALMENTE ASSOGGETTATO AL POTERE DELLO STATO FASCISTA CHE ESERCITAVA UN CONTROLLO DIRETTO SUL MONDO DEL LAVORO E SUI LAVORATORI AL FINE DI TENERLI POVERI, SFRUTTATI E PER EVITARE RIBELLIONI OPERAIE DI MASSA CHE COMUNQUE SI SONO VERIFICATE NUMEROSE...SEGNALE DELLE CONDIZIONI A CUI ERANO SOGGETTI I LAVORATORI.
-A SCUOLA SOTTO IL FASCIO CI ANDAVANO TUTTI MA VENIVA INSEGNATE SOLO CAZZATE FASCISTE
-GLI UNICI POSTI DI LAVORO CHE I PORCI FASCISTI HANNO DATO AGLI ITALIANI SONO STATI QUELLI AL FRONTE...


FASCISTI CAROGNE TORNATE NELLE FOGNE!!!!