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le radici israeliane di Hamas
by indìca Wednesday, Aug. 07, 2002 at 8:59 PM mail:

Hamas è funzionale a Sharon

Le radici israeliane di Hamas
1
Dic. 21, 2001 EIR - Executive Intelligence Review - http://www.larouchepub.com
Arafat: Hamas è figlia di Sharon
In alcune interviste con importanti giornali italiani, il presidente dell'ANP Yasser Arafat ha fornito alcuni dettagli riguardanti la nascita e l'attività di Hamas.
Al Corriere della Sera ha detto: "Noi facciamo il possibile per fermare la violenza. Ma Hamas è una creatura di Israele che, al tempo del Primo Ministro [Yitzhak] Shamir [verso la fine degli anni 80, quando Hamas nacque], ha dato denaro e più di 700 istituti, tra cui scuole, università e moschee. Persino [Yitzhak] Rabin lo ha ammesso quando io ne ho parlato alla presenza di Hosni Mubarak [Presidente egiziano].
In una intervista con l'Espresso del 19 dicembre 2001, Arafat disse: "Hamas è stata fondata con il supporto di Israele. L'obiettivo era di creare un'organizzazione antagonista all'OLP [Organizzazione per la Liberazione della Palestina]. Essi [Hamas] hanno ricevuto finanziamenti e addestramento da Israele e hanno continuato a beneficiare di permessi e autorizzazioni, mentre noi venivamo limitati, persino [per i permessi] per costruire fattorie di pomodori. Rabin in persona lo ha definito un errore fatale. Alcuni collaborazionisti di Israele sono stati coinvolti in questi attacchi [terroristici]. Noi abbiamo la prova, e le stiamo mettendo a disposizione del Governo italiano.
Quando gli è stato chiesto cosa pensasse di "questi figli della Palestina che si fanno saltare in aria e diffondono la morte tra i civili israeliani", Arafat ha risposto: "Israele non ci permette di vivere una vita normale. I giovani che non hanno da mangiare, che non vedono alcun futuro davanti a loro, sono facili prede dei movimenti islamisti che hanno grandi quantità di denaro a loro disposizione. E da dove vengono i soldi è noto. Il presidente Bush ha congelato solo in Texas 61 milioni di dollari. Da dove vengono questi soldi?" L'intervistatore ha domandato: "Da dove?" Arafat: "Lo domandi all'amministrazione americana, che conosce tutti i dettagli. Lo domandi anche al governo italiano e a qualche paese arabo."


18 Gen. 2002 EIR - Executive Intelligence Review - http://www.larouchepub.com
Le radici israeliane di Hamas vengono rese note
di Dean Andromidas
2
L’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, Daniel Kurtzer, ha dichiarato, in un discorso pubblico tenuto a Gerusalemme il 20 dicembre, che esiste una connessione tra Hamas, Jihad Islamica e la promozione israeliana dei movimenti islamisti come avversari dei movimenti nazionalisti palestinesi. Le affermazioni di Kurtzer sono molto vicine alla dimostrazione di EIR dell'evidenza di un ruolo strumentale da parte di Israele nella fondazione di Hamas e nel controllo dell'attività di quella organizzazione.
Kurtzer ha detto che la crescita dei movimenti islamisti nei territori palestinesi negli ultimi decenni "con il tacito supporto di Israele", non è "totalmente scollegata" dalla nascita di Hamas e della Jihad Islamica e i loro attacchi terroristici contro Israele. Kurtzer ha spiegato che durante gli anni '80, quando i movimenti islamisti hanno cominciato a fiorire in Cisgiordania e Gaza, "Israele riteneva fosse meglio che la gente si rivolgesse alla religione piuttosto che alla causa nazionalistica [dell'OLP]". Non si è quindi sforzato di fermare il flusso di denaro verso le moschee e gli altri istituti religiosi, piuttosto che verso le scuole.
Secondo Ha'aretz del 21 dicembre, Kurtzer ha fatto queste straordinarie dichiarazioni ad un seminario sulla religione e la politica sponsorizzato da Oz V'Shalom-Netivot Shalom, una importante organizzazione anglo-americana che promuove la pace tra israeliani e palestinesi. ... Kurtzer ha detto che come risultato della crescita dell'islamismo a danno dell'educazione, ci sono ora palestinesi che sono "determinati terroristi che usano la fede religiosa in un modo perverso per sedurre le masse". ...

Il nemico del mio nemico è mio amico
Queste dichiarazioni sono di straordinaria importanza considerato che Kurtzer è un diplomatico di grande esperienza, che ha guidato l'ambasciata di Egitto prima di arrivare a Tel Aviv. E' anche un ebreo ortodosso che ha sempre criticato gli estremismi anti-israeliani e l'anti-semitismo tipico di certi circoli arabi. Ma il primo ministro Ariel Sharon raramente riserva al più alto rappresentante degli Stati Uniti un'udienza ufficiale.
Le affermazioni dell'ambasciatore rappresentano informazioni di cui tutti gli osservatori seri del Medio Oriente sono a conoscenza: Hamas è sempre stato uno strumento attraverso il quale Israele ha potuto minare l'ANP e l'OLP guidati da Yasser Arafat. Simili dichiarazioni da parte di Arafat sono state minimizzate da Israele come "stupida" propaganda. ...
Il 3 Gennaio, Yossi Sarid, il segretario del Meretz Party (Partito democratico israeliano) scrisse su Ha'aretz "Quello che spaventa Sharon ... è qualsiasi prospettiva o segno di calma o moderazione. Se la situazione si calmasse e stabilizzasse, Sharon dovrebbe tornare al tavolo dei negoziati e, con il risveglio delle pressioni interne ed esterne, dovrebbe avanzare proposte serie per un accordo. Quel momento terrorizza Sharon ed egli lo vuole rimandare il più possibile."
Sarid dice che Sharon ritiene "che i terroristi e coloro che danno loro asilo non sono i veri nemici. Invece, i veri nemici sono i moderati ... Puoi combattere i terroristi - un'operazione piuttosto semplice - ma sei costretto a parlare con i moderati, e questo è molto più difficile, se non addirittura pericoloso come affare."
Più importante per la sopravvivenza del popolo palestinese e dello stesso Israele, è il pericoloso ruolo dei manovratori di marionette esterni alla regione, che manipolano le due parti in causa in un gioco mortale con i loro micidiali piani tesi a produrre uno "scontro di civiltà". A questo proposito, Sharon, con la sua politica del "Grande Israele", è solo un pupazzo quanto i palestinesi che si fanno saltare in aria con l'esplosivo alle stazioni degli autobus.

Due decadi cercando di annientare Arafat
Hamas è la sigla di Harafat al-Muqawama Al-Islamiyya, o Movimento di Resistenza Islamica. Il suo leader spirituale è lo sceicco Ahmed Yassin, il quale, nonostante i suoi durissimi sermoni anti-israeliani, ha avuto rapporti fuori dal comune con le autorità israeliane. Nel 1973, Yassin fondò l'Associazione Islamica (al tempo in cui la politica israeliana cercava di promuovere ciò che l'ambasciatore Kurtzer definisce "movimenti islamisti".
Qualcuno potrebbe domandare: Perchè Israele dovrebbe promuovere un movimento islamista che più tardi l'avrebbe attaccato? Come poterono i servizi segreti israeliani essere coinvolti da Yassin? Non lo sono stati. Il semplice fatto è che la politica di Hamas è il lato simmetrico della politica del "Grande Israele" di Sharon che rifiuta ogni compromesso territoriale. Il manifesto di Hamas del 1988 diceva, "La terra di Palestina è stata una Waqf islamica per generazioni, e fino al giorno della resurrezione nessuno potrà rinunciare a tutta o parte di essa, o abbandonarla... Le iniziative di pace sono tutte contrarie alla fede di Hamas, perchè rinunciare ad una parte della Palestina significa rinunciare ad una parte della religione."
In questa retorica non c'è spazio per lo stato di Israele, come non ce n'è per lo stato di Palestina nel "Grande Israele" di Sharon.
Le relazioni israeliane con Hamas si intensificarono dopo che la Lega Araba, nel 1974, riconobbe Arafat e l'OLP come i rappresentanti del popolo palestinese: in effetti, un governo in esilio. Nel 1979 Yassin ottenne un permesso ufficiale dal governo israeliano del primo ministro Menachem Begin. Questo coincise con la firma del trattato di pace di Camp David tra Israele ed Egitto. Quel trattato conteneva delle clausole che facevano riferimento alla creazione di un'autorità palestinese nei territori occupati, che avrebbe rappresentato l'embrione per il ritiro israeliano e la nascita dello stato palestinese. Il generale Ariel Sharon è stato il più tenace oppositore delle clausole e lottò affinchè non venissero applicate. Scelse due alternative: la guerra in Libano e la colonizzazione dei territori occupati. Sharon fu aiutato dall'assassinio del presidente egiziano Anwar Sadat da parte di terroristi islamisti localizzati in Egitto e controllati dagli anglo-americani.

"Politica di rinforzo dei gruppi islamisti"
La tolleranza israeliana, se non la sponsorizzazione, dei movimenti islamisti è nota e ben documentata da fonti israeliane. Nel 1997, il "Jafee Center for Strategic Studies", dell'Università di Tel Aviv, ha pubblicato uno studio intitolato "Hamas: islamismo radicale in un conflitto nazionale", firmato da Anat Kurz e Nahman Tal. Nel documento si sostiene che l'Associazione Islamista, "il cui programma non conteneva obiettivi nazionalistici, ottenne un permesso dall'Amministrazione Civile israeliana per condurre le proprie attività nel 1979. Il permesso corrispondeva alla politica israeliana di rinforzo delle organizzazioni islamiche come contrappeso ai gruppi nazionalistici palestinesi."
La rapida espansione dell'Associazione Islamista provocò scontri nei campus delle università palestinesi dei territori occupati negli anni '80, tra gli studenti simpatizzati dell'OLP e quelli associati con gli islamisti. Questa espansione fu aiutata dall'invasione israeliana del Libano nel 1982, in cui Sharon sperò di risolvere il "problema palestinese" schiacciando militarmente l'OLP (che aveva allora la propria sede in Libano) e tentando un genocidio tra le centinaia di migliaia di palestinesi che vivevano nei miseri campi profughi del Libano.
Nonostante la sua orchestrazione del massacro di migliaia di palestinesi, incluse donne e bambini, nei campi profughi di Sabra e Chatila, Sharon non riuscì ad eliminare Arafat. Ciò nonostante, Arafat e l'OLP furono esiliati in Tunisia e la loro influenza politica fu pesantemente indebolita.
Lo sceicco Yassin, con altri leader di Hamas, fu arrestato nel 1984, in seguito alla scoperta di depositi di armi controllati dall'Associazione Islamista. Ma l'organizzazione non fu messa al bando. Infatti, Yassin fu presto rilasciato in uno scambio di prigionieri senza precedenti tra Israele e il "Fronte popolare per la liberazione della Palestina-Comando generale" (PFLP-GC) di Ahmed JABRIL.
Questo accordo, stabilito con uno dei più violenti gruppi palestinesi contrari all'OLP dell'epoca, avvenne in un periodo in cui il Mossad era occupato ad assassinare il più moderato leader dell'OLP.
Poi, nel 1988, l'Associazione Islamista creò Hamas come diretta alternativa all'OLP, che aveva lanciato la prima intifada l'anno precedente.
Anche il 1988 fu importante perchè l'OLP, alla 19sima Conferenza del Consiglio Nazionale palestinese in Algeria del 1988, accettò la risoluzione del 1947 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevedeva due stati in Palestina. L'OLP propose anche di riunire una conferenza di pace internazionale basata sulle risoluzioni Onu 242 e 338, che stabilivano il principio "Terra in cambio di Pace".
Questa fu di fatto il riconoscimento di Israele da parte dell'OLP e Arafat. Verso la fine del 1988, l'amministrazione Reagan estendeva il riconoscimento ufficiale all'OLP come organizzazione rappresentante il popolo palestinese.
Quando il leader palestinese Abu Jihad iniziò a negoziare con Hamas, nel tentativo di portare la sua base verso la nuova tendenza politica, egli fu immediatamente assassinato dal Mossad.
Yassin, come tutti i vecchi leader di Hamas, è un membro della Fratellanza Musulmana, la estesa organizzazione islamica che operain tutto il mondo islamico. Nel passato, le fazioni anglo-americane non hanno esitato a manovrare le varie correnti della Fratellanza per destabilizzare i regimi arabi laici.
Quando Zbigniew Brzezinski lanciò la guerra afghana contro la Russia negli anni '80, molti combattenti mujahideen arabi furono arruolati attraverso i contatti della rete della Fratellanza Musulmana.
La storia della Fratellanza Musulmana potrebbe riempire interi volumi; il punto cruciale è che Hamas, una delle sue ramificazioni, è sempre stata in opposizione al nazionalismo laico di Arafat, dell'OLP e dei governi che li supportavano.
Hamas ha una struttura organizzativa particolare, profondamente diversa da quella dell'OLP. Mentre in Cisgiordania e Gaza, Hamas esiste come movimento politico ampio, le sue ali militari, l'Izza-Din Al Qassam e la Jihad Islamica, sono esterne all'organizzazione e vengono amministrate in modo completamente separato. Queste organizzazioni laterali, che sono responsabilit degli attentati, sono sotto il controllo dei leader che operano dall'estero. I loro uffici sono a Londra, dove ha sede la rivista del gruppo, Falatin Al Muslimah; Giordania; Siria; e negli Stati Uniti, in particolare in Virginia e in Texas. Sebbene Arafat abbia periodicamente tentato di portare la base popolare di Hamas in ambito palestinese, la leadership militare piazzata all'estero lo ha sempre impedito.
Questa biforcazione si inserisce perfettamente nella strategia di Sharon basata sul lancio di violenti attacchi contro obiettivi di Hamas, allo scopo di trarre una analoga risposta violenta dalla Jihad Islamica e dall'Izza-Din Al Qassam. Così Arafat e gli obiettivi diplomatici vengono distrutti e il fuoco della guerra civile all'interno dei territori occupati viene appiccato.

La campagna terroristica anti-Oslo comincia
Gli accordi di Oslo hanno rappresentato il primo barlume di speranza per la soluzione del conflitto mediorientale. E, il primo attacco terroristico teso a distruggerlo non fu lanciato da Hamas o dalla Jihad Islamica o da un'altra fazione palestinese. Il primo attacco suicida fu lanciato il 25 febbraio 1994 dal terrorista israeliano Baruch Goldstein, che entrò in una moschea di Hebron, uccise 50 musulmani in preghiera e infine si suicidò. Goldstein era un membro del Kach, l'organizzazione terroristica fondata dal rabbino Meir Kahane che fondè anche la
Jewish Defense League negli anni '60 in Stati Uniti.
Il Kach, che è ben collegato con Sharon, è sulla lista ufficiale delle organizzazioni terroristiche del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Il massacro senza precedenti fu pensato per provocare la campagnia di attentati suicida da parte di Hamas e Jihad Islamica, l'anno successivo.
Infatti, la strage mise in moto la "spirale della violenza" che deve ancora finire. L'attentato di Goldstein arrivò proprio nel momento in cui il primo ministro israeliano Rabin ed Arafat iniziarono l'applicazione formale degli accordi di Oslo che prevedevano la nascita di uno stato palestinese entro il 1998.
Il primo attentato suicida di Hamas avvenne due mesi più tardi nell'aprile del 1994, quando Rabin e Arafat firmarono un accordo per fondare l'Autorità Nazionale Palestinese (ANP). L'accordo prevedeva l'organizzazione di libere elezioni in tutti i territori, per stabilire la legittimazione internazionale del governo guidato da Arafat.
Ma nonostante questa campagna terroristica, che durò per mesi sotto la severa repressione delle forze di sicurezza di Arafat, l'alleanza tra Rabin e Arafat, benchè seriamente indebolita, non fu rotta.
L'alleanza fu definitivamente spezzata con l'assassinio di Rabin da parte di un israeliano, il 5 novembre 1995.
La successiva fase di attacchi iniziò in seguito all' "assassinio mirato" del militante di Hamas Yahya Ayyash, il 5 gennaio 1996. Benchè definite "rappresaglie", i nuovi attentati erano in effetti parte della campagna di Hamas per far eleggere Benjamin Netanyahu come primo ministro di Israele. Questo fu ammesso da Ibraham Ghawshah, portavoce ufficiale di Hamas residente ad Amman in Giordania. Egli disse che era parte della loro strategia per influenzare l'opinione pubblica israeliana e far sprofondare l'intero processo nato da Oslo.
L'elezione di Netanyahu soddisfò sicuramente tutte le loro speranze, specialmente dopo le sue prime provocazioni che non solo portarono le attese risposte di Hamas, ma trascinarono la regione diverse volte sull'orlo della guerra.
La campagna di "tira-e-molla" raggiunse il picco di follia quando Netanyahu, sotto la direzione di Sharon, che era membro del suo governo all'epoca, tentò, nel 1997, di assassinare attraverso il Mossad l'ufficiale di Hamas Khalid Mishaal in Giordania.
Non solo l'attentato fallì, ma portò Israele a liberare il leader spirituale di Hamas, lo sceicco Yassin, che si trovava agli arresti in un carcere israeliano dal 1989. Ad Yassin fu permesso di tornare a Gaza per guidare Hamas contro il processo di Oslo in generale e contro Arafat in particolare.
Questo schema è proseguito fino a questi giorni. La caduta di Netanyahu nel 1999 portò al breve governo di Ehud Barak, il quale nonostante tante parole e negoziati non portò avanti neanche una briciola del processo di Oslo. Verso la fine dell'estate 2000, il set era pronto per l'ultima provocazione di Sharon: la sua marcia sul Monte del Tempio, luogo sacro per i musulmani, il 28 settembre.
Da quando è arrivato al potere, Sharon ha fatto tutto il possibile per assicurarsi il collasso di Arafat e dell'Autorità Nazionale Palestinese. Se avrà successo, questo porterà Hamas al potere o il totale caos politico all'interno dei territori.


http://www.larouchepub.com/

http://www.larouchepub.com/


http://www.larouchepub.com/other/2001/2827...aron_hamas.html
(This article appears in the July 20, 2001 of Executive Intelligence Review.)
Sharon War Plan Exposed: Hamas Gang Is His Tool
by Jeffrey Steinberg

Highly placed U.S.-based sources have provided EIR with details of Israeli Prime Minister Ariel Sharon's plans for a new Mideast war, plans that were set in motion within days of his taking office earlier this year, and which are now set to be activated. According to the sources, shortly after he was elected, Sharon met with a group of trusted political and military allies, and spelled out, in several confidential memos, a war plan targetting the Palestinian Authority, the Hashemite Kingdom of Jordan, and other Arab neighbors.

Two key factors were identified by the sources:

1. Sharon's ability to use the Hamas group as a tool for destabilizing Jordan, ultimately overthrowing King Abdullah II and establishing Jordan as a "Palestinian homeland" under Hamas control. To this end, Sharon, who was instrumental in launching the Hamas movement, has dispatched his son as an emissary to the Islamist group. Key Hamas personnel have already been infiltrated into Jordan, in preparation for Sharon's provocation of war in the days or weeks ahead, the sources said.

In many ways, the Sharon-backed Hamas targetting of Jordan is a replay of 1970's "Black September" destabilization which involved Abu Nidal, long suspected of being an asset of British and Israeli intelligence.

In the 1970s, Hamas was built up by Israeli occupying forces as a "countergang" to the Palestine Liberation Organization (PLO) of Yasser Arafat. Individuals who later emerged as Hamas leaders were granted licenses by Israeli authorities to set up food kitchens, clinics, schools, and day-care centers, to create a governing structure alternative to Arafat's Fatah.

2. Sharon's ability to manipulate the Bush Administration into giving de facto support to the war drive. Sharon assumes that President Bush can be manipulated into supporting Israeli war provocations because Bush seeks to justify a defense buildup, which would require a perceived war danger in order to win Congressional support. Despite Sharon's public rebuke by President Bush during their June White House summit, and subsequent statements by Secretary of State Colin Powell endorsing the entirety of the Mitchell Commission proposal for confidence-building measures, leading to a final peace agreement with the Palestinian Authority, Sharon remains confident that he can ultimately achieve American support for his war manuevers.

Indeed, on July 6, testifying before Congress, Defense Secretary Donald Rumsfeld acknowledged that a war crisis would give the Administration leeway to crank up defense spending, from the current 3% of GDP, to 8-10%.

Sharon also assessed that Colin Powell and others who might not favor a war provocation, could be outmaneuvered by Israel and by U.S. "Israel Lobbyists," whom President Bush does not wish to cross. One senior aide to Defense Secretary Rumsfeld recently complained about a takeover of the Pentagon bureaucracy by Sharon's Likud party.

Hit Teams Dispatched
According to the sources, Sharon has dispatched at least two Israeli hit teams to Europe, with instructions to assassinate prominent Arabs aligned with Arafat. Hamas teams are also reportedly activated—with clandestine Israeli backing—to target American assets in Europe and the Middle East. An "Islamist" terrorist attack against an American target, Sharon believes, would assure U.S. blessings for whatever "retaliation" Israel might take against Iraq, Iran, or Syria.

Sharon's so-called "moderation" after the June 1 Tel Aviv discotheque bombing was, say the sources, geared to win domestic support for a later war drive. Israeli right-wingers are fully mobilized to assure that Sharon will strike hard, the next time a suicide bomb attack occurs inside Israel. And the center-left has been lulled into believing that the "new" Sharon is more moderate, and prepared to seek a peaceful solution.

Further, the sources say, Sharon is conducting a vicious psychological operation inside Israel, to secure popular support for a war by staging continuous terror scares. One Israeli businessman confirmed that almost nightly, Israeli police enter restaurants, hotels, shops, etc., ordering patrons to evacuate due to "bomb threats." The businessman, a former Mossad official, was told by Israeli authorities that the scares are in almost all cases hoaxes, perpetrated to traumatize the public into accepting any anti-Arab military actions.

In early July, Sharon temporarily shut down the Tel Aviv water system, in another psy-war operation, claiming that there was evidence that Palestinian terrorists might have poisoned the supply. He has appointed Ury Saguy, former head of military intelligence, as the director of the Mekorot National Water Company.

Sharon has, according to the U.S. sources, gotten the blessings of high-level factions in Britain for a conventional war, which would offer London an opportunity to extend its sphere of influence in the Persian Gulf. Sharon will soon seek a meeting with Russian President Vladimir Putin, in an effort to win some degree of Moscow support for the war moves. Sharon has reportedly drafted a secret memo, arguing that the expulsion of large numbers of Arab Israelis, as well as Palestinians, will allow Israel to fully absorb the more than 1 million Russian Jews who have emigrated to Israel, but who live in poverty.

The LaRouche Factor
One U.S. source reported that Sharon's ability to deploy Jewish terrorists in a provocation against Jerusalem's Temple Mount/Haram Al Sharif Islamic holy sites was undermined by last December's release of EIR's Special Report, "Who Is Sparking a Religious War in The Middle East?" which exposed Sharon's hand, and the British monarchy's, in the plan to blow up the Mideast. Now, the sources add, Sharon is preparing to use a terrorist attack against Israeli civilians, likely to come from Hamas terrorists under de facto Sharon control—to justify war.

Sources noted that high-level Israeli military and intelligence officials share Lyndon LaRouche's assessment that Israel cannot win a protracted irregular war. For a majority of Israeli military professionals, this means that Israel must accept a meaningful peace agreement with the Palestinian Authority. But for Sharon and his rabid allies, it means that Israel must provoke a general war, under cover of which Israel could occupy the territories currently under the PA's control, and either eliminate or exile the PA leadership from the Gaza Strip and the West Bank.

Sharon would use any pretext to justify a military strike against Iraq, probably including a ground invasion of Iraq through Jordan, which would topple King Abdullah II, and pave the way for a Hamas government in Jordan. Israel has already attacked radar installations in Syria.

By launching such a regional war "in reaction" to a terrorist attack, particularly in the context of simultaneous terrorist actions against American targets, Sharon would hope to assure that Israel would win the solid support of the United States and Western Europe.

Ultimately, the sources concluded, Sharon would move to "transfer" large portions of the Arab population of Israel—along with a majority of West Bank and Gaza Palestinians—to the east bank of the Jordan River, under a Sharon-sponsored Hamas regime, thus achieving the "final solution" to the "Palestinian problem." Following the Tel Aviv disco bombing, Sharon had tried, unsuccessfully, to win Cabinet support for a mass expulsion of the Palestinians and Israeli Arabs.

Ha'aretz, Jane's Confirm EIR Reports
This story was posted to EIR's website, http://www.larouchepub.com, on July 10. After that, other sources picked it up. On July 11, the Israeli daily Ha'aretz published a commentary by Gideon Samet, confirming the Sharon plan. "Don't rely on Prime Minister Ariel Sharon not to initiate a widespread assault, or an active defense-oriented campaign or a surgical operation—you name it," he wrote.

CBS News reported, on July 12, that Jane's Information Group in London had issued a report that Israel was planning a "massive invasion of Palestinian territories ... to destroy Palestinian armed forces and the Palestinian Authority, forcing Chairman Yasser Arafat back into exile, as he was for 12 years after the 1982 Israeli invasion of Lebanon." CBS described the plan as calling for "air strikes by F-15 and F-16 fighter-bombers, a heavy artillery bombardment, and then an attack by combined forces of 30,000 men, including paratroopers, tank brigades and infantry.... The report says the Israeli invasion plan would be launched after another suicide bomb attack which causes a large number of deaths, like the one at a Tel Aviv disco last month."

Neither Ha'aretz, nor CBS, nor Jane's mentioned the Sharon links to Hamas, an indispensable feature of the war plan revealed by EIR's sources.

Cosa è EIR?
Executive Intelligence Review è una rivista fondata e curata da Lyndon H. LaRouche Jr., economista e candidato democratico per le presidenziali Usa del 2004.

Lyndon H. LaRouche



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altri siti utili
by indica Wednesday, Aug. 07, 2002 at 9:08 PM mail:

vedere anche:


http://www.pacificnews.org/content/pns/2001/dec/1214unholy.html


http://www.lastampa.it/EDICOLA/sitoweb/esteri/art5.htm


http://www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Gennaio-2002/0201lm01.02.html


http://www.christusrex.org/www1/news/8-96/im8-5-96.html


http://www.pacificnews.org/content/pns/2001/dec/1214unholy.html

http://www.freedomdomain.com/Templemount/sharon1.html




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da google
by curiosa Wednesday, Jun. 11, 2003 at 10:15 PM mail:

Visto che si è parlato spesso dei rapporti esistenti tra Hamas e Sharon ho recuperato su Google questo 3D

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brava indica
by brava indica Wednesday, Jun. 11, 2003 at 10:23 PM mail:

adesso ci siamo - il terrorismo di sharon svelato.

proprio come bush e i suoi bastardi crearono taliban osama qaeda saddam ecc ecc - scuse per guerre e terrore di stato e business militgare industriale peetrolifero e di ricostruzione.

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finalmente
by bene benone Wednesday, Jun. 11, 2003 at 10:24 PM mail:

Finalmente un post serio.

Ma avete visto quegli altri sugli attentati odierni? Sono di un osceno allucinante. I filo-sionisti (se non altri di estrema destra) stanno facendo di tutto per screditare Indymedia e la sinistra, usando nick arabi che inneggiano alla distruzione di Israele.

Sono proprio messi male. Intanto, i palestinesi continuano a rimanere senza stato.

E la mattanza continua.

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forza bene benone
by forza bene benone Wednesday, Jun. 11, 2003 at 10:27 PM mail:

e forza indica...finalmente sulla strada seria e giusta per capire il terrore di stato di busharon e blair ecc - e per trarne le conseguenze.

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hop
by vai su Thursday, Jun. 12, 2003 at 2:54 AM mail:

hop hop

più in alto

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complimenti
by bello Friday, Jun. 13, 2003 at 12:02 AM mail:

bello sto thread

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concordo
by libera Friday, Jun. 13, 2003 at 3:22 PM mail:

Son d'accordo, è proprio interessante.
Devo ammettere che ho appreso moltissimo.

Chissà perchè non viene commentato come merita.

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hai ragione libera
by dan Friday, Jun. 13, 2003 at 4:03 PM mail:

Interessante il post, ho cliccato sul link dell'art. di monde diplomatique, quel brano che parla di Sharon che dà del nazista a Rabin fa capire molte cose. Ad esempio, io ancora non capisco perchè sono un filo-sionista che dà la sua manodopera ai coloni di Israele, visto che ragiono come loro.

Il bello è che se Rabin fosse ancora vivo, non starei qui a parlare di Arafat ladro e terrorista, ma ne accetterei la sua auorità.
Mi sembra tutto strano, anzi osceno, prima che morisse Rabin eravamo tutti pacifisti, ora invece siamo guerrafondai, ai limiti del terrorismo di stato.

Forse dobbiamo fare una grande autocritica. Che ne pensi?

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PICCOLO PARTICOLARE
by MASADA BRUCIA Friday, Jun. 13, 2003 at 5:06 PM mail:

TUTTO VERO MA ADESSO LA REALTA' E' UN'ALTRA:
ABU MAZEN E ARAFAT NON SE LI INCULA PIU' NESSUNO
IN PALESTINA E TUTTE LE ORGANIZZAZIONI COMBATTENTI
SONO ALLEATE.
NON SOLO HAMAS E JIHAD MA ANCHE I GRUPPI MARXISTI
OSSIA FPLP, FDLP E AL FATAH (CON IL SUO RAMO OPERATIVO:
LE BRIGATE DEI MARTIRI DI AL AQSA).
E' UN VERO E PROPRIO COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE
(CLN) PER SCONFIGGERE IL CRIMINALE INVASORE SIONISTA.
INTIFADA FINO ALLA VITTORIA!!!!

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aggiornamento
by corriere della sera Thursday, Oct. 09, 2003 at 11:51 AM mail:

E l’Fbi «pagava» Hamas «Volevamo scoprire come si finanzia il terrore»


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - Per due anni, nel ’98 e nel ’99, l’Fbi, la polizia federale americana, finanziò il gruppo palestinese Hamas tramite un intermediario nel Texas, per scoprire se il denaro fosse destinato ad attività terroristiche. Il giallo ebbe due grandi protagonisti. L’agente di Phoenix Kenneth Williams, lo stesso che nell’estate 2001 avviso invano i superiori che un gruppo di terroristi in America si stavano addestrando a pilotare aerei di linea (forse, se il monito fosse stato ascoltato, si sarebbe evitata la strage di Manhattan). E l’uomo d’affari Harry Ellen, ex collaboratore della Cia, il servizio segreto, di discendenza ebrea ma convertitosi all’Islam, che raccoglieva fondi per la Palestina.
L’incredibile storia è venuta alla luce ieri grazie all’agenzia di stampa Associated Press , che ha messo le mani sul dossier consegnato da Ellen al tribunale. L’operazione, ha raccontato l'intermediario, fu autorizzata dal ministro della Giustizia di Clinton, Janet Reno. Ma non portò a nessun risultato per due motivi: che all’uomo d’affari vennero date soltanto somme modeste, 3 mila dollari (o euro) al massimo; e che il gruppo palestinese le girò sempre in beneficenza, non all’acquisto di armi o all’organizzazione di attentati. In una testimonianza, Ellen ha riferito che l'Fbi nascose dei microfoni nella sua abitazione, nel suo ufficio e nella sua auto. E che lo mandò più volte a Gaza e in Cisgiordania, dove incontrò il leader palestinese Arafat.
L’agente Williams licenziò l’intermediario alla fine del '99, sospettando che la sua nuova compagna, cinese, fosse una spia. Per rappresaglia, Ellen lo trascinò in tribunale, accusandolo di avere tentato di spingere Hamas a compiere attentati. «So che altri intermediari dell’Fbi hanno offerto ad Hamas somme superiori alle mie», disse. Williams si difese, spiegando che l'Fbi doveva accertare quali associazioni caritatevoli americane fossero legate al gruppo palestinese, e che impiego Hamas facesse dei loro contributi. La causa si concluse con l'assoluzione di Williams, e venne tenuta segreta. Sandy Berger, l'ex consigliere della Sicurezza della Casa Bianca, ha dichiarato di non esserne stato al corrente. Il servizio segreto israeliano ha invece ammesso di averla seguita con attenzione.
Secondo l'Fbi, le manovre di Williams e di Ellen non danneggiarono i negoziati di pace di Clinton con Arafat e con il premier israeliano Barak, che naufragarono nel 2000 dopo che l’accordo pareva ormai molto vicino. Ma l'amministrazione Bush ha proclamato di recente che le attività benefiche di Hamas nascondono una stretta collaborazione con i terroristi. Ellen, che negli Anni Settanta lavorò per la Cia in America Latina e in Cina, ha assicurato: «Non avrei mai fatto nulla per danneggiare israeliani né palestinesi».

E. C.


© Corriere della Sera













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ultimo o penultimo aggiornamentp
by si vedrà Monday, Mar. 22, 2004 at 7:25 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2004/03/507693.php

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non vedo nazisionisti qui...
by LHR Monday, Mar. 22, 2004 at 8:06 PM mail:

...chi sa come mai?

La verità brucia...

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dai
by x lhr Monday, Mar. 22, 2004 at 8:09 PM mail:

..non provocare..non è più il tempo. Ciao

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?
by ? Monday, Mar. 22, 2004 at 8:11 PM mail:

guarda che questo lo sapevamo tutti.

è lo stesso discorso di al queda.

le cose non sono immutabili, per sempre, le cose cambiano.

queste sono SCUSE del cazzo per qualcosa di non scusabile: il terrorismo su civili inermi.

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blablabla
by yakyak Monday, Mar. 22, 2004 at 10:16 PM mail:

sempre le solite chiacchere e menzogne.

e' morto un terrorista, ma x voi apologeti del terrorismo era una figura ispiratrice siccome predicava TERRORE E MORTE X TUTTI GLI ISRAELIANI!

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aggiornamento
by Sternell Thursday, Apr. 01, 2004 at 11:43 AM mail:

AGGIORNAMENTO

Hamas è una creazione del Mossad



Secondo Zeev Sternell, storico all'Università Ebraica di Gerusalemme, "Israele ha ritenuto che fosse opportuno e astuto spingere gli islamici contro l'organizzazione per la liberazione dalla Palestina (OLP)". Grazie al Mossad, "l'istituzione israeliana per l'Intelligence e le operazioni speciali", è stato consentito ad Hamas di rinforzare la sua presenza nei territori occupati. Nel frattempo il movimento di Arafat per la liberazione della Palestina, Fatah, così come la sinistra palestinese sono stati sottoposti alla più brutale forma di repressione e intimidazione.


Non dimentichiamoci che fu Israele che, nei fatti, creò Hamas. Secondo Zeev Sternell, storico all'Università Ebraica di Gerusalemme "Israele ha ritenuto che fosse opportuno e astuto spingere gli islamici contro l'organizzazione per la liberazione dalla Palestina (OLP)".

Ahmed Yassin, la guida sprituale del movimento islamista palestinese, di ritorno dal Cairo negli anni settanta, fondò un'associazione islamica caritatevole. Il Primo Ministro israeliano, Golda Meir, vide in ciò un'opportunità di controbilanciare l'ascesa del movimento Fatah, di Arafat. Secondo il settimanale israeliano Koteret Rashit (ottobre 1987), "le associazioni islamiche e le università erano state sostenute e incoraggiate dall'autorità militare israeliana" incaricata dell'amministrazione (civile) di Gaza e della West Bank. "Esse (le associazioni islamiche e le università) erano state autorizzate a ricevere finanziamenti in denaro dall'estero".

Gli Islamisti fondarono orfanotrofi, ospedali, una rete di scuole, posti di lavoro anche per le donne e aiuti finanziari per i poveri. Nel 1978 crearono "l'Università Islamica", a Gaza. "L'autorità militare era convinta che queste attività avrebbero indebolito sia l'Olp che le organizzazioni di sinistra, a Gaza". Alla fine del 1992 c'erano 600 moschee a Gaza. Grazie all'agenzia di intelligence israeliana, Mossad, fu dato modo agli Islamisti di rinforzare la loro presenza nei territori occupati. Nel frattempo i membri di Fatah (Movimento per la Liberazione Nazionale della Palestina) e la sinistra palestinese era oggetto della più brutale forma di repressione.

Nel 1984 Ahmed Yassin venne arrestato e condannato a 12 anni di prigione, dopo la scoperta di un nascondiglio di armi. Ma un anno dopo fu liberato e riprese le sue attività. E quando l'Intifada cominciò, nell'ottobre 1987, prendendo gli Islamisti di sorpresa, lo Sceicco Yassin rispose creando Hamas (il Movimento di Resistenza Islamico): "Dio è il nostro inizio, il profeta il nostro modello, il Corano la nostra costituzione", proclama l'articolo 7 del documento base dell'organizzazione.

E ancora, Ahmed Yassin era in prigione quando gli accordi di Oslo (dichiarazione dei principi per un Auto-Governo ad interim) furono firmati nel settembre 1993. Hamas aveva del tutto rifiutato quegli accordi. Ma a quel tempo il 70% dei palestinesi condannavano gli attacchi contro i civili israeliani. Yassin fece tutto quanto era in suo potere per minare gli accordi di Oslo. E in questo, anche prima della morte del primo ministro Rabin, aveva il sostegno del governo israeliano. Quest'ultimo era infatti molto riluttante rispetto al rettificare un accordo di pace.

Hamas lanciò dunque una ben pianificata e perfettamente cronometrata campagna di attacchi contro civili: un giorno prima della riunione tra i negoziatori palestinesi e israeliani allo scopo del riconoscimento, da parte di Israele, dell'Autorità Nazionale Palestinese. Questi eventi erano in gran parte strumentali alla formazione di un'estrema destra di governo, in Israele, dopo le elezioni del maggio 1996.

A quel punto, inaspettatamente, il Primo Ministro Netanyahu ordinò il rilascio dello Sceicco Ahmed Yassin dalla prigione (per motivi umanitari), dove stava scontando un ergastolo. Intanto Netanyahu, insieme al Presidente Bill Clinton, facevano pressioni su Arafat affinchè controllasse Hamas. In effetti Netanyahu sapeva che gli Islamisti avrebbero potuto, ancora una volta, sabotare gli accordi di Oslo. Quindi fece ancora di peggio: dopo aver espulso Yassin in Giordania gli permise di tornare a Gasa, dove venne ricevuto in trionfo, da eroe, nell'ottobre 1997.

Arafat rimase solo a fronteggiare questi eventi. Inoltre, a causa del supporto che aveva manifestato nei confronti di Saddam Hussein durante la Guerra del Golfo del 1991 (mentre Hamas si asteneva cautamente dal prendere posizione), gli stati del Golfo decisero di tagliare ogni finanziamento all'Autorità Palestinese. Tra il febbraio e l'aprile del 1998, lo Sceicco Ahmad Yassin era, invece, in grado di ottenere molte centinaia di milioni di dollari da quegli stessi paesi. Il budget di Hamas diventava così superiore rispetto a quello dell'Autorità Palestinese. Queste nuove fonti di finanziamenti permisero agli Islamisti di svolgere efficacemente le varie attività caritatevoli. Si stima che un palestinese su tre riceva aiuti economici da Hamas. Riguardo a ciò Israele non ha mai fatto nulla, nessun azione per porre freno all'afflusso di soldi ad Hamas, nei territori occupati.

Hamas aveva costruito la sua forza tramite i vari atti di sabotaggio al processo di pace, in modo perfettamente compatibile con gli interessi del governo israeliano. In cambio, quest'ultimo otteneva di impedire anche l'applicazione di quanto stablito a Oslo. In altre parole, Hamas stava svolgendo le funzioni per le quali era stato originariamente creato: prevenire la creazione di uno Stato Palestinese. E a questo proposito Hamas e Ariel Sharon sono esattamente sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda.

Hassane Zerouky

Traduzione a cura di Nuovi Mondi Media Fonte:
http://globalresearch.ca/articles/ZER403A.html For Fair Use Only








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ANCHE INDYMEDIA E\' UNA CREAZIONE DEL MOSSAD!!!
by SCOOP SENSAZIONALE Thursday, Apr. 01, 2004 at 11:50 AM mail:

CRAZED PALESTINIAN GUNMAN ANGERED BY STEREOTYPES

HEBRON, WEST BANK—In an emotionally charged press conference Monday, crazed Palestinian gunman Faisal al Hamad expressed frustration over the stereotyping of his people.


Above: Faisal al Hamad, seen here shrieking anti-U.S. slogans, says that "not every crazed Palestinian gunman is exactly alike."
"As a crazed Palestinian gunman, I feel hurt by the negative portrayal of my people in the media," said al Hamad, 31, a Hebron-area terrorist maniac. "None of us should have to live with stereotyping and ignorance."

He then began screaming and firing into a busload of Israeli schoolchildren.

"It hurts that in this supposedly enlightened day and age, people still make assumptions about other people," al Hamad said. "We should not rely on simple generalizations. Each crazed Palestinian gunman is an individual."

Al Hamad said that he himself has often been unfairly stereotyped. "Any time I enter a crowded temple with fully loaded AK-47s in both hands, people just assume I'm going to open fire," he said. "That really hurts."

"Yes, I sometimes do gun people down in the name of the One True God," he noted. "But there is so much more to me."

Several weeks ago, al Hamad was again the victim of stereotyping during a vacation he took with his family to Washington, D.C.

"When we arrived at the airport in Washington, security guards detained us for more than 12 hours, just because I had 140 pounds of plastic explosives strapped to my chest," al Hamad said. "Do you think they would have called the FBI if I weren't a crazed Palestinian who's on their Ten Most Wanted List? I don't think so."

Al Hamad said his vacation was ruined when federal agents seized a crate of chemical weapons he had brought into the U.S. as a gift for a friend in New York.

"I explained to them that the weapons were a birthday present for the blind cleric Sayid al Farouq, a good friend of mine from high school," he said. "But they did not believe me and took me into federal custody for nine weeks. Again, it's a case of people jumping to conclusions on the basis of skin color. And that can be very frustrating."


Above: When this truck blew up in Jerusalem on Yom Kippur last year, Israeli officials suspected PLO involvement. "That really hurt that they would just think that right off the bat," al Hamad said.
According to al Hamad, stereotypes against crazed Palestinian gunmen don't work because they don't take into account the vast variety of proud histories and diverse cultures among them.

"There are so many different kinds of crazed Palestinian gunmen. Each of us has our own unique reasons and motivations for our bus bombings and suicide missions," he said. "No two fundamentalist agendas are alike."

Al Hamad also stressed the importance of understanding and celebrating the cultural differences between crazed Palestinian gunmen and non-crazed, non-Palestinian non-gunmen.

"All the different peoples of the world have something special to offer each other," he said. "Our diversity is our greatest strength. Let's not make a weakness out of that strength."

To emphasize his point, al Hamad fired into a crowd, killing nine.

"I'm proud to be a crazed Palestinian gunman, obviously," he said in between shouts of anti-imperialist slogans. "But I'm an individual first. I'm me. Die, Yankee infidel pig swine!"

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aggiornamento
by vedere Sunday, Apr. 18, 2004 at 2:41 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2004/04/528085.php

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aggiornamenti
by reuter Sunday, Apr. 18, 2004 at 3:39 PM mail:

C'è chi in Israele propone di buttare fuori dal governo i moderati dello Shinui di Lapid, per formare direttamente un esecutivo Likud-Hamas...

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