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pelle muche
by IMC Italy Sunday, Sep. 01, 2002 at 4:27 PM mail:

Con l'aiuto di Indymedia Argentina

Da martedì 26 marzo è cominciata una piccola ondata di saccheggi in tutto il paese. A Neuqeun gli episodi di repressione della polizia più violenta, con diversi feriti ed arresti tra chi dopo aver tentato di saccheggiare dei supermercati si è scontrato per ore con le forze dell'ordine. I primi saccheggi si sono registrati nella zona ovest del gran Buenos Aires, ed il fantasma del 19 dicembre ha cominciato ad agirarsi per il paese; oggi mercoledì 27 si sono estesi alle località di Merlo, Salta, Villa Linch, Chaco, Tucumàn, La Plata e Cordoba, dove la polizia pattuglia le strade incessantemente.
I mezzi di comunicazione ufficiali fanno attenzione ad occultare la maggior parte delle notizie riguardanti i saccheggi, provando ad evitare che si verifichi quello che viene riconosciuto come "effetto contagio". Tuttavia la notizia dell'aumento del 10% del prezzo della carne non potrà essere nascosta a lungo e le immagini degli abitanti di Merlo che si portavano via 1800 chili di carne da una macelleria comincia a girare per tutto il paese.
Il Presidente Duhalde ha minacciato con delle velate dichiarazioni di dover ricorrere all'applicazione della "mano molto dura", mentre si prepara ai nuovi incontri con il Fondo Monetario Internazionale che tornerà in questi giorni a Buenos Aires. I provvedimenti che saranno presi di comune accordo porteranno l'Argentina ancora più in basso nel suo stato di profonda crisi. Va rotto il cerchio informativo di censura pubblicando e diffondendo le notizie in tutti i paesi del mondo.

Neuquen


Qualche giorno prima di Pasqua il clima è tornato ad essere incandescente per le strade di Neuquen (a sudovest di Buenos Aires). La polizia è arrivata in forze per affrontare decine di persone che nel quartiere San Lorenzo stavano provando a compiere dei saccheggi a due filiali dei supermercati Topsy; intanto un carico di carne che viaggiava in un furgone veniva intercettato e bloccato in strada.
Gli scontri sono proseguiti fino a notte fonda, mentre i supermercati della città venivano blindati e raggiunti da decine di poliziotti che vi si schieravano all'uscita per "precauzione". Nel cuore del quartiere di San Lorenzo si è assistito ad una vera e propria battaglia a colpi di pietre, lacrimogeni, pallottole di gomma, che ha lasciato sul campo diversi feriti tra i civili e i poliziotti. Le fasi più dure dello scontro si sono prodotte dopo che alcuni poliziotti aveva allontanato con la forza un gruppo di persone riunite davanti all'entrata di un supermercato; nella serata le autorità dichiarano che i raggruppamenti al di fuori dei Super sono stati considerati come una provocazione e che gli ordini in materia erano di reagire con la tolleranza zero. In particolare ha colpito la presenza di poliziotti in motocicletta che sfrecciavano per le strade di Neuquen impugnando grossi fucili per sparare gas lacrimogeni, i polimotoqueros!
La dura repressione è stata definita dal capo della polizia locale una "forma di azione preventiva, di risposta agli atti vandalici di alcune bande di giovani isolati".
Intanto nella città e nella provincia tutta di Neuquen molti negozi hanno abbassato le saracinesche; il ricordo dei saccheggi di Dicembre spaventa davvero tutti.
Diversi gruppi di giovani che hanno improvvisato delle mini barricate e dei fuochi per le strade urlavano di "portare alla gente dei camion con il cibo, per placare la rabbia di tanti, e non le pallottole e i lacrimogeni".
Neuquen vive da mesi una situazione terribile: ci sono centinaia di famiglie che ogni giorno devono combattere la fame senza una possibilità di provvedere con mezzi propri al sostentamento quotidiano. La miseria e la fame, come in tante altre province dell'Argentina ha raggiunto livelli impressionanti e il governo nazionale risponde solo con la repressione della protesta spontanea, dei tentativi di riappropriarsi del cibo per sopravvivere, dei movimenti dei piqueteros e degli operai della fabbrica di ceramiche occupata Zanon.
Il 28 si contavano una decina di arresti per i fatti occorsi il giorno precedente, e mentre il leader dell'organizzazione dei disoccupati di Neuquen escludeva la possibilità che i saccheggi erano una forma organizzata di protesta e lotta contro il governo nazionale e accusava invece le istituzioni di diffondere la "psicosi del saccheggio", il ministro del governo provinciale Gorosito annunciava invece che aveva fonti sicure che testimoniavano l'organizzazione dei saccheggi da parte della CTA (Confederazione dei Lavoratori Argentini) e altre organizzazioni di sinistra.

I primi saccheggi

L'onda di saccheggi che ha percorso il paese in breve da Neuquen ha raggiunto diverse altre località: a Ciudadela un gruppo di persone ha saccheggiato un supermercato. Hanno portato via cibo e altri alimenti.
La Plata: una macelleria è stata saccheggiata e il successivo intervento della poliza ha prodotto due arresti. Quasi duemila chili di carne sono stati portati via. A Resistencia un camion che trasportava migliaia di litri di latte è rimasto bloccato in strada ed è stato preso d'assalto da diverse persone che hanno portato via parte del carico.

Tucuman


Giovedi 28 un centinaio di persone hanno tentato di saccheggiare un carico di farina trasportato da un camion. L'intervento della polizia ha impedito che gli abitanti di un quartiere poverissimo della provincia di Tucuman riuscissero a raggiungere il camion. Per diverse strade della provincia tutta, agenti di polizia sorvegliano la situazione all'entrata di negozi alimentari e supermercati.

Censura dei mezzi di comunicazione


Il canale della televisione via cavo Table ha mandato in onda alle 17,30 del 27 marzo un servizio sui saccheggi al Dìa Discount di Ciudadela. Di lì a poco lo stesso servizio è sparito. Sparito ma con una degna sostituzione: è stato rimpiazzato, nei notiziari successivi, dal servizio che riprendeva i piqueteros che occupavano l'autostrada Buenos Aires - La Plata sfollati con la forza dalla polizia. Tutti i notiziari on line non fanno riferimento agli episodi di saccheggio. Il tentativo è quello di evitare "l'effetto contagio" che in dicembre provocò un'ondata di saccheggi molto più forte dopo che la gente aveva assistito alle immagini di episodi precedenti in televisione. La sostituzione del servizio sui saccheggi con quella del desalojo dei piqueteros non è casuale: il sottotitolo apparso era chiaro "la polizia ha riportato l'ordine".

Minacce di Duhalde


Durante una conferenza stampa il presidente argentino ha lanciato minacce indirettamente: "qualcuno a me vicino mi ha consigliato di usare la mano dura, ma io non credo sia il caso". Continuando Duhalde ha dichiarato che per la forma con cui si sono verificati i saccheggi potrebbero essere stati organizzati e pianificati contro il governo.

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