Indymedia Italia


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Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2002/09/78042.php Nascondi i commenti.

BATASUNA PALESTINA ARGENTINA PORCOIDDIO AVETE ROTTO IL CAZZO !
by no more B. Wednesday, Sep. 04, 2002 at 9:39 PM mail:

Capisco sensibilizzare l'opinione pubblica sulle terribini vicende internazionali ed europee, ma Cristo siamo IndyItaly !

Siamo ridotti alla localizzazione in Italiano di notizie estere? Dobbiamo mobilitarci e sensibilizzare su tutto cio' che è lontano, etereo, esotico?

I problemi dei lavoratori ? La dittatura mediatica governativa? Inquinamento. violenze di stato, repressione, violazione dei diritti umani attacco allo stato sociale? Lotta di classe? PORCODDIO TORNATE IN QUESTA MERDA DI ITALIA

AVETE ROTTO IL CAZZO CON BATASUNA E ARGENTINA

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concordo
by stefano Wednesday, Sep. 04, 2002 at 9:50 PM mail:

volare basso io personalmente mi devo confrontare con l'euro
che mi sta sucando tutto lo stipendio
e......io c'è l'ho uno stipendio!

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calmate
by morde Wednesday, Sep. 04, 2002 at 9:55 PM mail: ......

Ascolta!!!!!
capisco che il sito è pieno di notizie internazionali,ma come puoi capire si tratta di notizie molto importanti che non serve assolutamente a niente evitare per focalizzarsi sulla situazione italiana.Se hai dei problemi con le scelte delle notizie di indy italia ti consiglio invece di usare il newswaire in maniera così brutale di inscriverti alle liste di gestione,nel tuo caso ad indy editorial dove viene deciso collettivamente le notizie da uplodare.
E' facile puoi farlo direttamente dal sito.Cerchiamo di usare questo spazio comunicativo vitale in maniera intelligente senza sparare merda.Indymedia non è la redazione di un giornale a cui si mandano le lettere di protesta.
BECOME THE MEDIA

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Chi lo fa e chi dice di farlo
by osservatore curioso Wednesday, Sep. 04, 2002 at 10:32 PM mail:

more B. hai ragionissima, ma quello che cerchi si chiama "Giornalismo Professionale", c'è un Ordine apposito con esami e titoli di accesso. Ci sono Editori, Poligrafici, Agenzie, Professionisti dell'Informazione piu o meno appiattiti piu o meno schierati che "are the Media"

IndyMedia come tutte le ezine-controinfo-collettivi-alternative media etc. etc. autoprodotte ed improvvisate

non si fa informazione che cerchi tu, si tenta di farla, nel suo piccolo e con le scarsissime risorse disponibili

e siccome parlare di grandi sistemi, complotti e globalizzazioni è semplice, è comodo ed è fico, nessuno fara' inchieste sui soldi mal spesi in Sicilia con Agenda2000, nessuno monitorera' il Parlamento e le sue nefandezze, nessuno stanera' truffe di Stato, violenze, quotidiana alienazione capitalistica con una presenza sul territorio ed una professionalita' che pochi hanno e non si inventa

basta un copy&paste, una traduzione, qualche foto e si fa una Feature di Batasuna o della Palestina...
ecco che "become the media"......

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Piquetero Carajo!!!!!
by Tupac Thursday, Sep. 05, 2002 at 12:32 AM mail:

Compañeros, en estos tiempos de lucha y resistencia del campo popular(frente al avanse fascista mundiañ). Resulta impresindible solidificar los lazos de acercamiento de las luchas llevadas a cabo en cuanquier rincon del planeta.
Incluso para nutrir las discuciones y enrriqueserlas.
Desde el sur les enviamos un abrazo libertario que nos encontramos en la lucha.

Viva Zanón bajo control obrero!!!!!! y Viva la ocupación de fabricas bajo control operario!!!!!!

La revolución será desde abajo o no será!!!!!!(Piquetero Carajo!!!!!)

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datti una calmata
by blitz Thursday, Sep. 05, 2002 at 12:55 AM mail:

Prima di tutto calmati! Secono, se pensi ancora che lo stato-nazione rappresenti un'entita' indipendente capace di determinare da sola le politiche economiche e sociali de* cittadin* che lo abitano allora ti sbagli di grosso. Non sto qui ad annoiarti con analisi e discorsetti sull'evolversi di una societa' dello sfruttamento che e' ormai palesemente planetaria. Ti informo solo che l'informazione che cerchi puoi andarla a cercare sull'Unita' o al massimo, visto che probabilmente pure loro hanno capito che il mondo va avanti, in qualche archivio dovrebbero avere qualche copia della Pravda.
Ok, vai e facci sapere, li' troverai sicuramente info sulla lotta di classe!

bacioni


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Egoista!
by rick rude Thursday, Sep. 05, 2002 at 1:40 AM mail:

ti interessano solo i problemi di casa tua?
Non ti frega niente se in Argentina la gente fa colazione,pranzo e cena con una bombilla di mate?
O che nelle provincie basche viene messo fuorilegge un partito che prende il 10% dei voti alle elezioni?
O che in Palestina c'è una guerra infinita?
rappresenti il tipico personaggio che si occupa solo dell'orticello di casa sua e non gliene frega niente del resto.
Eppoi qui a Indymedia di Italia se ne parla,sei tu che forse non leggi bene le notizie

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COMUNISTI LO SI `E PER BISOGNO
by ... Thursday, Sep. 05, 2002 at 4:04 AM mail:

vedete a che merda di discussione si riduce il tutto ad un interesse personale COMUNISTI LO SI `E PER BISOGNO ,
a fanculo gli egoisti anche comunisti

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Tudo Legal Cara
by Lo Pibe' Thursday, Sep. 05, 2002 at 5:36 AM mail:

Che, loco como se chamuyan. Se nota que tienen la pansita llena. Por que de lo contrario tirarian para el mismo lado. El enemigo esta cada vez màs claro y es el fascismo y todas sus gorras(algunas màs chetas que otras pero gorras alfin_genocidas Pizzeria Federal argentina).
Con los pies en el barro un compañero en lucha: Loco dejen de esconderse debajo de la cama y discutiendo pelotudeses que el calor se encuentra a la vuelta de la esquina.

Saludos libertarios Pan, trabajo y Cambio Social "Anibal Veròn"

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anzi...
by bip Thursday, Sep. 05, 2002 at 8:38 AM mail:

Io personalmente ringrazio tutti quelli che postano soprattutto dall'esterno notizie che altrimenti non avrei a disposizione. Pensavo sinceramente che indy servisse anche a questo.
bip

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more local less global
by glocal Thursday, Sep. 05, 2002 at 11:46 AM mail:

more local less global

concordo con la necessita' di una maggiore focalizzazione delle realta' locali..

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Ecco uno dei perché gli USA non vogliono corte internazionale
by anti terrorismo = anti yankee Saturday, Sep. 07, 2002 at 8:04 PM mail:

verdetto di 'assoluzione'per pattuglia con altri aerei statunitensi bombardò il villaggio di Deh Rawud, nel quale era in corso una festa di nozze, e quello vicino di Kakrak, facendo strage di civili.

Si è conclusa con un verdetto di 'assoluzione' l'inchiesta militare americana sul massacro avvenuto nella notte fra il 30 giugno e il 1 luglio scorsi nella provincia centrale afghana di Uruzgan, dove un Ac-130 di pattuglia con altri aerei statunitensi bombardò il villaggio di Deh Rawud, nel quale era in corso una festa di nozze, e quello vicino di Kakrak, facendo strage di civili.

L'episodio suscitò fortissima emozione in tutto il mondo, rischiò di pregiudicare i rapporti tra l'amministrazione di Washington e la stessa coalizione occidentale anti-Talebani, da un lato, e le nuove autorità di Kabul, dall'altro. Indagini effettuate per conto dell'Onu hanno stabilito che vi fu da parte degli americani quanto meno un'imperdonabile leggerezza nel colpire.

Ora tuttavia dal suo quartier generale di Tampa, in Florida, il Comando Centrale Usa ha fatto sapere che l'equipaggio della 'cannoniera volante' agì "correttamente" in quella occasione, e si comportò "secondo le regole d'ingaggio".

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Washington se siente amenazado
by buy buy martin Saturday, Sep. 07, 2002 at 8:06 PM mail: simone@giovanicomunisti.it

LA JUSTICIA GLOBAL: LA PELEA ENTRE EE.UU. Y EUROPA POR EL TRIBUNAL PENAL INTERNACIONAL

Lo afirmó el jurista Kai Ambos, consejero de Alemania durante el proceso de creación del Tribunal Internacional. Dijo que la Casa Blanca teme que esa corte mundial enjuicie a sus soldados.
El rechazo de EE.UU. a un Tribunal Penal Internacional (TPI) es uno de los temas que más enfrenta a los europeos con Washington. La Corte se fundó en 1998 con la firma del Tratado de Roma. Su función es atender casos de genocidio, crímenes de guerra y otros delitos de lesa humanidad. Desde entonces, la Casa Blanca rechaza integrarla porque sospecha que será usada políticamente en su contra. Hoy, con 78 Estados adherentes, entre ellos Argentina, y sin la participación de EE.UU., la Corte parece deshilachada. "Es mejor tener un tribunal internacional imperfecto que no tener nada", dice Kai Ambos, el jurista alemán de 37 años, consejero de su gobierno que participó de las discusiones en Italia.

Miembro del Max Planck Institut de Friburgo, Ambos sostiene que el TPI "es una amenaza para EE.UU.". Autor de numerosas publicaciones sobre el tema, Ambos estuvo hace poco en Argentina invitado por la justicia neuquina.

El Tribunal entró en vigencia en julio último y ahora se discute en Nueva York cómo será su conformación final. Desde un poco antes de ese mes, EE.UU. viene exigiendo que los países miembros firmen acuerdos bilaterales para garantizar la inmunidad de los soldados estadounidenses en caso de que sean acusados de los delitos que juzgará ese órgano internacional.

Esta es una síntesis de la charla del jurista Ambos con Clarín.

—¿Cómo recibe Europa el rechazo de EE.UU. al TPI?

—Antes de la fundación del Tribunal, EE.UU. quería tener una corte que para nosotros no merecía ese nombre. Lo que al fin logramos es un Tribunal con muchas limitaciones en su jurisdicción. Pero la situación empeoró con George Bush. De una posición distante con Bill Clinton se pasó a una actuación contra la Corte mediante una política agresiva. En el fondo, el TPI es una amenaza para EE.UU.

—¿Por qué lo creen?

—El argumento fundamental de ellos es que la Corte tiene defectos y puede llevar a abusos políticos contra sus ciudadanos. Esa idea se inscribe en un unilateralismo que abarca otros temas. Pero es un miedo extremo que se articula ahora con la política de firmar acuerdos bilaterales con cada país para evitar el Tribunal. Es muy cómico. Yo tengo copias de esos acuerdos y el texto es siempre el mismo y lo que cambia es el nombre del país involucrado.

—¿Para qué son esos acuerdos?

—Para que si un estadounidense comete un delito en ese país, en vez de enviarlo al Tribunal, lo entregue a EE.UU. y sea la justicia estadounidense la que se encargue de él. Lo que dicen los acuerdos es: no hay entrega de ciudadanos del Estado que adhiere a la Corte sin consentimiento de Washington. En el fondo, es en verdad un sistema de protección para EE.UU..

—¿Y qué puede hacer un país que firme ese acuerdo bilateral y sea parte a la vez del TPI?

—Hasta ahora lo firmaron Rumania e Israel (NdR: También Timor Oriental y Tajikistán). Pero un Estado parte no puede firmar ese acuerdo. Hacerlo es ilegal.

—Pero, ¿y si lo firma?

—Bueno, violaría el derecho internacional. Pero en Roma, EE.UU. logró imponer una norma —el artículo 98 del tratado que dio origen al TPI— que posibilita que pueda haber ciertos acuerdos. Ellos querían más.

—En el fondo, ¿EE.UU. rechaza el TPI porque teme que acusen a su gente?

—Es por eso, exactamente. Involucra a todos sus ciudadanos

—¿Eso sería el "abuso político"?

—Claro. Pero además hay que considerar que los principales miembros del TPI son todos aliados de EE.UU. Alemania dijo que un TPI nunca sería tan tonto, porque equivaldría a un suicidio, de hacer el primer caso contra un americano. Esa es la realidad. Washington no necesita acuerdos bilaterales y tampoco una garantía de inmunidad para sus misiones de paz.

—¿Y como puede entonces Europa oponerse al torpedeo de EE.UU.?

—El primer problema es que, a fin del día, Gran Bretaña sale y se alía con EE.UU. Eso es lo que vimos en Roma. Y cuando esa alianza se crea a nivel internacional, se derrumba todo. En la UE, el único país que realmente mostró fuerza es Francia porque Alemania tampoco tiene poder frente a EE.UU. Entonces, lastimosamente, en defensa y justicia, la UE no es una unión, no tiene una posición firme.

—¿Por qué no?

—No sé. Es una frustración para nosotros porque la UE es fuerte en la parte económica. Allí promueven sanciones contra EE.UU. Pero parece que en la parte política prevalece la idea de la alianza.

—Ustedes se quejan, pero dependen de soldados de EE.UU. para resolver sus problemas...

—Ya hay una convicción en Europa y es que debemos tener nuestra capacidad militar de actuar sin EE.UU. Si la tuviéramos, la dependencia sería menor.

—Entonces, ¿tiene sentido un TPI sin EE.UU.?

—Es difícil, pero hay que mirar el asunto de esta otra manera: es mejor tener algo, aún imperfecto, que no tener nada. Eso es lo que pensamos los europeos.

http://www.argentina.indymedia.org/news/2002/09/48529.php

uruguay.indymedia.org/news/2002/09/5976.php

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Elicotteri USA a bassa quota, feriti diversi bagnanti a Barletta
by simone Saturday September 07, 2002 at 04:09 PM
simone@giovanicomunisti.it




Tre elicotteri di colore grigio scuro sono passati a bassa quota sul litorale di Barletta dopo aver fatto la medesima cosa prima a Margherita di Savoia e successivamente a Trani.

I bagnanti rimasti lievemente contusi sono stati cinque. Alcune fonti fonti hanno poi precisato che si tratterebbe di due CH47 a doppio rotore e di un Black Hawk in trasferimento dal Gargano verso sud per un volo addestrativo a bassissima quota. Su quanto e' accaduto sono in corso indagini da parte degli agenti del commissariato di Barletta. Elicotteri erano gia' stati notati nei giorni scorsi nella stessa zona.
Sarebbe opportuno ricordare ai militari statunitensi quanto accaduto al Cermis durante uno dei loro giochi di guerra. Sarebbe il caso di riflettere seriamente sulla concessione dei nostri spazi aerei e sul pericolo costituito dalle istallazioni militari della NATO in Italia.

http://www.giovanicomunisti.it

http://italy.indymedia.org/news/2002/08/71698_comment.php#71720

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Sarebbe opportuno ricordare ai militari statunitensi quanto accaduto ad USTICA
by no more B. Saturday, Sep. 07, 2002 at 8:08 PM mail:

Sarebbe opportuno ricordare ai militari statunitensi quanto accaduto sui cieli di USTICA.
Parliamo dell' Afganistan e della Somalia,del Latinoamerica e dell' Asia,della Libia di Cuba e dell' Irak pero giá ci siamo scordati di USTICA,o sbaglio forse?

INTERVISTA A ENRICO BROGNERI
L’avv. Enrico Brogneri è stato definito l’ <<unico testimone oculare>> nell’ambito della strage di Ustica. Brogneri è anche autore del libro "Ai margini di Ustica".
Domanda: Avvocato Brogneri, cosa ha visto esattamente, alle 21,20, la sera del 27 Giugno 1980?
Risposta: Ero stato a trovare i miei genitori e mi stavo recando a prendere mia moglie quando, percorrendo via Jan Palach, ho visto un aereo militare sorvolare la città di Catanzaro a bassissima quota e a motori e luci spente, sembrava in planata. La circostanza potrebbe a prima vista sembrare del tutto banale ma non è così, specie se si considera che 20 minuti prima, capisce? Venti minuti prima era precipitato il DC9 ITAVIA, nel Tirreno.
D.: Nel suo libro sembra convinto che il DC9 sia stato abbattuto nel corso di una battaglia aerea. Cosa è accaduto secondo lei?
R.: L’ipotesi della battaglia aerea, svoltasi in prossimità del DC9, non è nuova. Prima di me l’avevano sostenuta altri, per esempio Andrea Purgatori e Claudio Gatti. Non è questo il punto. La divergenza, invece, è nello scenario. Gatti nel suo libro attribuisce la tragedia ad un errore dell’aviazione israeliana. Io, al contrario, ho pensato ad un qualcosa di più complesso, nel quale è il complotto a determinare la tragedia.
D.: Qual è la sua teoria del complotto in proposito?
R.: Nel mio libro: "Ai margini di Ustica", ho sostenuto l’ipotesi dell’abbattimento del DC9, nel corso di una battaglia aerea intrapresa per impedire che i francesi consegnassero l’uranio all’Irak. Devo premettere che, ogni qual volta ho fatto riferimento ai francesi, agli italiani o agli americani e così via, ho inteso sempre riferirmi ai rispettivi servizi segreti deviati. Ebbene, dicevo che i servizi segreti francesi, lo SDECE per intenderci, d’accordo con quelli italiani, avevano predisposto un piano ben preciso. Tale piano prevedeva che il trasporto dell’uranio dovesse avvenire proprio la notte della tragedia, per via aerea con un cargo camuffato, che doveva procedere sulla scia del DC9, ma a distanza di sicurezza per non correre i rischi, che si è invece voluto far correre agli ignari passeggeri dell’ ITAVIA. Capisce? La possibilità che gli israeliani potessero colpire il DC9 era stata preventivata. Quà sta il fattaccio. I francesi e gli italiani sapevano che quel che poi è accaduto aveva un alto margine di probabilità che si verificasse. Lo sapevano e non hanno fatto nulla per impedirlo. Lo sapevano e addirittura avevano reso ancora più probabile l’accadimento quando, da veri e propri professionisti del delitto, decisero di far scortare il DC9 da un loro aereo militare.
D.: Quindi, il DC9 è stato fatto scortare da un caccia militare per ingannare il Mossad, il servizio segreto israeliano?
R.: Appunto. E’ proprio questo che rende inconfessabile lo scenario. L’hanno fatto perché,in tal modo, se gli israeliani, vale a dire i sabotatori, avessero attaccato, molto probabilmente sarebbe stato, come è accaduto, proprio il DC9 a rimetterci le penne. Il DC9, non il loro cargo camuffato, che poi, dopo la battaglia aerea, passò indisturbato e portò a termine la missione.
D.: I politici italiani hanno avuto un ruolo rilevante in questo complotto?
R.: Fu un complotto con conseguente proliferazione di intrighi, colpi di scena, depistaggi, false dichiarazioni, occultamento delle prove, furti e distruzioni di documenti, veleni, morti sospette. Per quanto concerne il ruolo dei politici, io non escludo che qualche personaggio, anche di grande rilievo, possa aver recitato una parte molto importante. Il mio scenario è senza dubbio agghiacciante, ma non sono stato io a sostenere per primo l’idea che dietro Ustica c’è qualcosa di inconfessabile, voglio dire che la tragedia può anche suggerire l’idea di un business oltre misura, di una tangentopoli irrispettosa di ogni regola e di ogni valore, compresa la vita umana. Quando sono questi gli argomenti, i politici ci sono sempre.
D.: Lei ha certamente svolto indagini su questa drammatica vicenda, di cui se ne interessa da oltre dieci anni. Cosa ha scoperto in concreto?
R.: E’ il depistaggio del Mig libico che mi ha consentito di intuire talune circostanze. Io sono convinto, l’ho sostenuto e lo sostengo con decisione, che lì, nel Comune di Castelsilano, non è caduto alcun Mig. Sono stati i nostri servizi, d’accordo con i francesi, che hanno voluto farci trovare quell’aereo militare. In realtà, a cadere è stato un altro aereo da guerra, forse proprio quello che ho visto io e che di certo non era il Mig libico ritrovato. Io ho visto un altro aereo, un aereo con una sagoma completamente diversa, un aereo da guerra che, con ogni probabilità, apparteneva ad una nazione il cui nome non doveva e non poteva essere rivelato. Questa è stata la consegna, non si doveva rivelare la vera nazionalità. E’ nata così la messinscena della pista libica; bisognava comunque soddisfare l’esigenza dell’opinione pubblica e si è allora pensato di addossare la responsabilità a quel Gheddafi imprevedibile.
D.: Ma che tipo di aereo ha visto?
R.: L’aereo, da me avvistato, aveva una sagoma triangolare e compatta simile a quella dei Mirage francesi o dei Kfir israeliani. Deduco che, probabilmente, c’entrano i francesi o gli israeliani o entrambi.
D.: In tutta questa faccenda hanno avuto un ruolo i mass media?
R.: La sensazione che ne ho ricavato è che molti giornalisti possono essere stati anche essi depistati. E’, però, prematuro che parli ora di quest’aspetto, di questa terza peculiarità del depistaggio del famoso Mig. Le anticipo, comunque, che esistono concrete possibilità che, dietro la faccenda di Castelsilano, si nasconda qualcosa che richiama il gioco delle scatole cinesi: un depistaggio che contiene un depistaggio che, a sua volta, contiene un altro depistaggio, ma di questo ne parlerò in un’altra occasione.
D.: Un’ultima domanda. Molte persone, in qualche modo coinvolte col caso Ustica, sono misteriosamente decedute. Lei crede che questa gente sia stata assassinata? E se sì, lei, che con la sua testimonianza prova, tra l’altro, la stretta correlazione tra il Mig libico e la strage di Ustica, teme per la sua vita?
R.: Lei mi pone interrogativi difficili e pericolosi. Credo che una buona parte di questi potenziali testimoni, che avrebbero potuto riferire circostanze interessanti per l’inchiesta, sono stati eliminati di proposito. Sarà un caso, ma a me i misteri, che ruotano intorno al DC9, sono sempre sembrati qualcosa di più di una semplice fatalità, senza dire di altri strani episodi, non sufficientemente sospettati. Lei mi chiede se temo per la mia vita. Devo ammettere di avere avuto e di avere una grande preoccupazione per la mia incolumità. Come ho scritto nel mio libro, a volte penso di tutto: a mio padre che m’aveva consigliato la massima prudenza, all’elenco delle morti misteriose e alla qualifica di "testimone scomodo" che m’aveva attribuito "L’Espresso". La storia di Ustica, ad ogni buon conto, io l’ho solo raccontata. Loro invece, i responsabili, i carnefici ma anche i depistatori, l’hanno scritta col sangue delle loro vittime.
Vedi web page:
http://cosco-giuseppe.tripod.com/storia/brogneri.htm
http://italy.indymedia.org/news/2002/08/70006.php
http://www.acp.sindominio.net/article.pl?sid=02/09/04/1954227&mode=thread

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Elicotteri USA a bassa quota, feriti diversi bagnanti a Barletta
by no more B. Saturday, Sep. 07, 2002 at 8:10 PM mail:

Tre elicotteri di colore grigio scuro sono passati a bassa quota sul litorale di Barletta dopo aver fatto la medesima cosa prima a Margherita di Savoia e successivamente a Trani.

I bagnanti rimasti lievemente contusi sono stati cinque. Alcune fonti fonti hanno poi precisato che si tratterebbe di due CH47 a doppio rotore e di un Black Hawk in trasferimento dal Gargano verso sud per un volo addestrativo a bassissima quota. Su quanto e' accaduto sono in corso indagini da parte degli agenti del commissariato di Barletta. Elicotteri erano gia' stati notati nei giorni scorsi nella stessa zona.
Sarebbe opportuno ricordare ai militari statunitensi quanto accaduto al Cermis durante uno dei loro giochi di guerra. Sarebbe il caso di riflettere seriamente sulla concessione dei nostri spazi aerei e sul pericolo costituito dalle istallazioni militari della NATO in Italia.

http://www.giovanicomunisti.it
http://italy.indymedia.org/news/2002/08/71698_comment.php#71720

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Para' USA sui tetti di Asiago
by USA´ma bEN LAgER Saturday, Sep. 07, 2002 at 8:13 PM mail:

Oggi pomeriggio sono atterrati due paracadutisti americani sui tetti di due case di Asiago (vicino Vicenza) perche' il vento cambiava improvvisamente direzione (notizia riportata da http://www.repubblica.it )
La cosa strana e' che a me non risulta che elicotteri dell'aviazione italiana sorvolino a bassissima quota le spiagge della california o atterrino para' italiani sui tetti dei grattacieli di New York.Quindi non capisco,nel 2002 oltretutto in tempo di pace, sti americani che cazzo vogliono a casa nostra.Se ne andassero a sorvolare le torri gemelle che ne' hanno bisogno. Sono errori umani?Errare è umano! Per loro sono sempre errori umani,il fatto che centinaia di persone siano morte per colpa dei loro "innocenti errori" non è importante,passa in secondo piano!Il dolore di famiglie distrutte...tutto in secondo piano!Non è possibile giustificare la vita di innocenti con certe banalità!Devono assumersi la loro responsabilità e scusarsi come si deve ammettendo tutte le loro colpe!La vita è troppo importante....ma a volte sembra che il governo americano,a meno che non si tratti di civili americani,non se ne accorga!Se mai dovessi commettere un simile"errore",non avrei più il coraggio di guardarmi allo specchio non so come possano farlo loro ogni santa mattina.
http://www.mexico.indymedia.org/front.php3?article_id=3267&group=webcast
http://italy.indymedia.org/news/2002/09/79066_comment.php#79067

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