RAGIONI PER OPPORSI ALLA N.A.T.O.
1. La N.A.T.O. è una creatura della Guerra Fredda che andrebbe abolita, anziché ampliata.
2. La dottrina militare ufficiale della N.A.T.O. riserva a sé stessa il diritto dell'uso delle armi nucleari nonostante nel 1996 la Corte Internazionale abbia stabilito tale uso, o minaccia, illegale. La politica N.A.T.O. del "primo colpo" nucleare significa che essa prevede l'uso di armamento nucleare anche senza che questo sia stato usato contro di essa. L'uso di armamento nucleare contravviene la Legge Umanitaria Internazionale poiché esso causa l'uccisione indiscriminata e massiccia di popolazione civile. L'armamento nucleare N.A.T.O. inoltre pone il rischio di catastrofe nucleare, compreso l'olocausto planetario dell'"inverno nucleare". La politica dell'armamento nucleare N.A.T.O. contravviene inoltre al Trattato di non proliferazione (del quale tutti i membri N.A.T.O. sono firmatari), che prevede l'impegno immediato di tutti i Paesi per l'abolizione dell'armamento nucleare. Gli stati membri N.A.T.O. (Usa, Gran Bretagna e Francia) possiedono oggi più di 9.000 testate nucleari in servizio attivo, circa il 60% dell'arsenale nucleare mondiale. Questi tre Paesi N.A.T.O. hanno messo a disposizione della N.A.T.O. parte del loro armamento nucleare per l'uso nei conflitti. La N.A.T.O. di per sé possiede tra le 60 e le 200 armi nucleari nelle sue basi in Europa Occidentale. L'armamento nucleare N.A.T.O. e la minaccia del suo uso sono mezzi di coercizione e intimidazione, specialmente verso gli Stati che non possiedono tale armamento.
3. I membri che costituiscono il nucleo forte della NATO (Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda, Belgio e Spagna) hanno alle spalle una lunga storia di colonialismo, di controllo di vasti imperi. I Paesi eredi delle colonie di questi Paesi NATO - oggi Terzo Mondo - ancora soffrono le tragiche iniquità economiche causate da centinaia di anni di imperialismo ad essi imposti da tali Paesi. Le compagnie multinazionali guidate da interessi economici collegati ai Paesi NATO continuano nella dominazione di queste ex colonie mediante un sistema economico neoliberale che oggi possiamo definire "globalizzazione delle multinazionali"
4. Secondo l'Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace di Stoccolma, il Paesi NATO hanno prodotto nel 1996 circa l'80% dell'armamento mondiale totale. Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Canada sono tutti paesi nella "top ten" mondiale della produzione militare. Usa, Gran Bretagna e Francia da soli hanno contribuito per il 70% alla produzione di armi complessiva in tale anno.
5. Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, la NATO è divenuta sempre più irrilevante e ha avuto bisogno di darsi una ragione per la sua esistenza. La NATO quindi ha aumentato il suo impegno per fomentare guerre etniche nei Balcani, al fine di creare scuse e opportunità per i suoi interventi militari nella regione. Gli interventi NATO (le cosiddette "guerre umanitarie") sono stati quindi svendute al pubblico come mezzi per sedare i conflitti interetnici. Lo scopo reale della NATO è di espandere la sfera coloniale di influenza dei suoi Stati membri e dei loro alleati, le compagnie multinazionali.
6. La NATO ha scatenato una guerra di aggressione contro la Jugoslavia, una guerra illegale sia secondo la sua stessa Carta costitutiva che secondo un gran numero di leggi internazionali.
7. La NATO ha impiegato contro la Jugoslavia 1.200 velivoli in 35.000 voli in missione di combattimento. Ha lanciato sul Paese 20.000 bombe e missili per complessive 80.000 tonnellate di esplosivo. In violazione alle leggi internazionali, la Nato ha colpito infrastrutture civili, compresi più di 1.000 obiettivi privi di importanza militare, come scuole, ospedali, aziende agricole, ponti, strade, ferrovie, canali navigabili, sedi e impianti media, monumenti storici e culturali, musei, fabbriche, raffinerie e impianti petrolchimici.
8. La campagna illegale di bombardamenti della NATO ha avuto un drastico impatto sulla salute della popolazione civile jugoslava. Migliaia sono stati i civili uccisi, almeno 6.000 i feriti, e innumerevoli altri, specialmente bambini, hanno sofferto importanti traumi psichici.
9. Secondo il Programma Ambiente dell'ONU, i bombardamenti NATO hanno causato una catastrofe ecologica in Jugoslavia e nelle regioni circostanti, Mare Adriatico compreso.
10. Nella sua guerra contro la Jugoslavia, la NATO ha impiegato armamenti che sono proibiti dalle Convenzioni di Ginevra e dell'Aia, nonché dalla Carta di Norimberga, come ad esempio i missili all'uranio "impoverito", che è un'arma radioattiva e altamente tossica di lungo periodo, comportando quindi una minaccia mortale verso l'ambiente e la salute umana, e le bombe a grappolo antiuomo progettate per uccidere e mutilare, armamento che tra l'altro contravviene l'"Accordo di Ottawa" sulle mine terrestri, poiché molte delle singole "bombette" non esplodono al primo impatto. La NATO continua ad immagazzinare queste armi proibite per l'uso sulle popolazioni civili nelle guerre future.
11. Successivamente al bombardamento sulla Jugoslavia, la NATO ha mancato di disarmare l'Armata di Liberazione del Kosovo (U.C.K.) come stabilito e richiesto dalla risoluzione 1244 delle Nazioni Unite. Invece, la NATO ha convertito e riciclato l'U.C.K. nella Forza di Protezione del Kosovo spacciandola come garante di pace e ordine nel Kosovo occupato controllato dalla NATO. Sotto gli occhi vigili di 40.000 militari NATO, i ringalluzziti terroristi U.C.K. hanno ripulito etnicamente la regione da 250.000 persone di "stirpe non albanese" (ma tra i quali anche numerosi albanesi fedeli alla Jugoslavia). Durante l'occupazione NATO sono stati uccisi 1.300 cittadini ed altri 1.300 risultano dispersi. Le minoranze rimaste in Kosovo non hanno libertà di movimento, vivono in ghetti e devono far fronte a frequenti attacchi terroristici e distruzioni di proprietà.
12. La NATO ha assegnato ad Agim Ceku, già indicato come criminale di guerra, il comando della Forza di Protezione del Kosovo. Ceku, un Kosovaro albanese, ha condotto l'"Operazione Tempesta" dell'Armata croata che cacciò etnicamente la popolazione serba dalle sue storiche terre in Croazia. Se i Tribunale dell'Aia perseguisse l'incriminazione di Ceku e di altri simili terroristi, metterebbe in grande imbarazzo i loro boss NATO...
13. Agendo da potenza coloniale occupante, le forze NATO hanno operato per ottenere la cancellazione dei risultati elettorali in Bosnia, la chiusura degli uffici e lo spegnimento degli impianti delle stazioni media critiche sulla presenza NATO, e l'indebolimento dei partiti politici che si sono rifiutati di collaborare con essa.
14. Le azioni delle truppe NATO dislocate nei Balcani sono un esempio della condotta di aggressivo sfruttamento propria della cultura militare. Ad esempio, le truppe NATO hanno alimentato la domanda di prostituzione sia in Bosnia che in Kosovo. Le donne "a disposizione" delle truppe NATO (ma come abbiamo potuto vedere anche delle truppe ausiliarie delle ONG e financo della Croce Rossa) vivono in condizioni deplorevoli, frequentemente costrette contro la loro volontà da magnaccia locali. Quando sono emersi i coinvolgimenti di ONU e NATO in questo mercimonio, il personale coinvolto è stato dimesso e rimandato a casa ma contro di essi nessun procedimento penale è mai stato intrapreso.
15. La NATO è stata una delle fonti primarie della destabilizzazione della Macedonia, fornendo diretta assistenza militare al terrorismo albanese. Il "The Times" di Londra (10 giugno 2001) riporta la notizia che il referente NATO della Forza di Protezione del Kosovo Agim Ceku ha spedito 800 effettivi dell'U.C.K. in Macedonia per sostenere la locale nascente insorgenza albanese. Lo scorso giugno le truppe NATO sono intervenute per evacuare dei combattenti U.C.K. nel momento in cui le forze macedoni stavano circondando i terroristi presso Aracinovo. I notiziari dei media tedeschi hanno dichiarato che l'evacuazione effettuata dalla NATO fu ordinata a seguito della presenza di 17 ex militari Usa - veterani dei Balcani e facenti parte di un gruppo mercenario Usa - tra i terroristi U.C.K. La NATO ha inoltre utilizzato mezzi di pressione diplomatici per far cedere il governo macedone alle richieste albanesi.
16. La politica aggressiva di espansione della NATO in Europa Orientale minaccia severamente la stabilità internazionale. Con l'annessione alla NATO della Repubblica Ceca, dell'Ungheria e della Polonia, ora completate, Albana, Bulgaria, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia hanno dichiarato il loro interesse al loro inserimento nella rete NATO. La Nato ha inoltre posto nel suo orizzonte una penetrazione ancor maggiore nei paesi già compresi nella sfera di influenza sovietica, tendendo a circondare Azerbaigian, Bielorussia, Kirghizstan e Ukraina. L'intenzione della NATO di pressare lungo quelli che erano i confini dell'Unione Sovietica è una sfida pericolosa, e rischia di provocare un conflitto aperto con la Russia.
17. L'espansione della NATO nell'Europa Centrale e Orientale è un mezzo per integrare le forze militari di tali Paesi e di sottoporle al comando NATO (in gran parte USA). Come unità militari interne alla NATO, le forze armate dei Paesi nuovi membri NATO devono sottostare alle richieste di standardizzazione dell'attività militare, degli armamenti e di tutto l'equipaggiamento militare. La richiesta ai nuovi membri di standardizzare il loro equipaggiamento militare alle precise specifiche NATO costituisce un tremendo regalo all'industria economico- militare USA ed Europea, cui gioverà enormemente una tale espansione dei mercati di esportazione.
18. Gli Stati nuovi membri NATO rischiano inoltre di perdere la sovranità su altri determinanti comparti delle loro Forze Armate, come le funzioni di comando, controllo, comunicazioni e intelligence, comparti che anch'essi rischiano di essere sottomessi agli auspici della standardizzazione NATO.
19. Le ragioni dell'espansione ad Est della NATO sono in larga parte economiche. Ad esempio, l'accesso e il controllo militare NATO sull'Europa Orientale aiuta le grandi Compagnie dell'Europa Occidentale ad assicurarsi le risorse energetiche strategiche come il petrolio del Mar Caspio e dell'Asia Centrale. Le Compagnie degli Usa e dell'Europa Occidentale trarranno grandi vantaggi dal controllo NATO sui corridoi petroliferi attraverso le catene montuose del Caucaso. La NATO vuole controllare con le sue truppe questi oleodotti e dominare la rotta Armenia-Russia verso il Mar Caspio. Il Caucaso inoltre collega l'oleodotto Adriatico-Ceyhan-Baku con le zone petrolifere ancor più orientali nei Paesi dell'ex-Urss dell'Asia Centrale, Kazakistan e Uzbekistan. Nel futuro miliardi di dollari in petrolio fluiranno attraverso questi corridoi verso l'Europa Occidentale, a vantaggio delle Compagnie petrolifere Occidentali.
20. La crescita della NATO non solo è una provocazione alla Russia, ma è anche una minaccia alla sicurezza della Cina e degli altri Stati asiatici, che potrebbero reagire incrementando le loro spese militari, stornando risorse dai bisogni essenziali delle loro popolazioni. L'espansione della NATO potrebbe inoltre promuovere un'alleanza militare anti-NATO in Asia, mettendo ulteriormente a rischio la pace e portando ad una possibile futura guerra.
21. Come parte della "NATO Defence Capabilities Initiative", gli Stati membri NATO hanno commissionato a sé stessi l'aumento delle capacità militari di "proiezione militare, mobilità e aumento dell'interoperabilità". Questo richiederà un'importante ulteriore crescita delle spese militari. I Paesi NATO europei hanno già aumentato le loro spese militari dell'11% in termini assoluti dal 1995. Nel frattempo, negli scorsi due anni anche gli Usa e il Canada hanno incrementato il loro bilancio militare. Il bilancio militare dei Paesi NATO ammonta a circa il 60% della spesa militare mondiale totale dell'anno 2000 (798 mld di US$, circa 1.700.000 mld di £). Invece di puntare alle reali priorità umanitarie delle loro popolazioni e del resto del mondo, come l'alimentazione, l'abitazione, la cura della salute, l'educazione e l'istruzione, la protezione ambientale e il trasporto pubblico, la NATO sta aumentando il suo bilancio militare in vista di futuri interventi anche "fuori area".
22. I test e l'addestramento portati avanti dalla NATO in preparazione di nuove guerre ha inoltre numerosi impatti negativi sulle popolazioni e sull'ambiente. L'addestramento NATO comprende esercitazioni militari, l'addestramento di piloti e test di armamenti e di aerei da guerra. Ad esempio, le aree di addestramento per il volo a bassa quota e i poligoni militari aerei in Nitassinan (Canada Orientale) minacciano il tradizionale stile di vita di vaste popolazioni della Nazione Innu. I loro territori inceduti in Quebec e Labrador stanno diventando le discariche militari dei test di volo NATO. I Paesi NATO eseguono inoltre pericolose attività addestrative di bombardamento sull'isola di Vieques, presso Portorico.
23. Nel periodo fine anni '40 - primi anni '50, su "invito" e suggerimento della CIA, la NATO ha collaborato alla creazione di cellule segrete paramilitari anticomuniste in almeno 16 Stati europei. Originariamente denominata Operazione "Stay Behind", questa rete di truppe guerrigliere fu creata per il combattimento dietro le linee in caso di invasione sovietica. Essa fu classificata nell'ambito del Comitato di Coordinamento Clandestino del Quartier generale Supremo delle Potenze Alleate in Europa (Supreme Headquarters Allied Powers Europe - S.H.A.P.E. ["OMBRA", N.d.r.]), organismo che diventerà l'attuale NATO. Queste truppe di guerriglia furono messe sotto accusa e condannate dall'Unione Europea in una risoluzione (22 dicembre 1990) che incolpava la NATO per il suo ruolo quarantennale di supervisione di questa operazione "coperta". Meglio conosciute con il nome in codice assunto dal suo ramo italiano "Operazione Gladio", queste organizzazioni, che l'UE paventa siano state mantenute attive almeno fino al 1990, sono state accusate di interferenza illegale nelle questioni politiche, ma anche di aver condotto operazioni terroristiche e di aver attentato alle strutture democratiche di vari Paesi, e di altri gravi crimini.
24. Importanti rappresentanti della NATO hanno interferito in Europa nello sviluppo politico-elettorale di vari Paesi. Ad esempio, per quanto le recenti elezioni in Albania fossero state falsate da irregolarità e frodi (manomissione di urne, voti fantasma, disincentivazione selettiva al voto), il Segretario Generale NATO George Robertson dichiarò tali elezioni regolari e legittime. Più tardi in quell'anno, un altro portavoce NATO minacciò apertamente che se il Movimento per la Slovacchia Democratica (il partito del Premier Vladimir Meciar) fosse entrato nella coalizione governativa, la Slovacchia non sarebbe né stata "bene accetta" nella NATO, né accolta a breve termine come membro dell'Unione Europea.
coordinamento contro la NATO
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