Andreotti andava dalla cartomante, e Berlusconi Dalema Fini Bossi con il Rituale Delle 3 Fiasche di Acqua in Mare, e quanti altri?
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Il Novecento è un secolo di apparizioni inquietanti. Non siamo per niente sicuri che la storia sia andata come pensiamo che sia andata: il principio di ogni revisionismo emerge con prepotenza dopo che il secolo plumbeo si è chiuso. Ci sono, come è ovvio, diverse gradazioni e differenti intensità di revisionismo. Significativo però è il fatto che ogni rilettura - paranoide o meno - del ventesimo secolo converga prestamente verso l'occhio oscuro del Nazismo. Il corollario delle sottoideologie e delle luminescenze esoteriche che si sono avvicendate nel comporre o nel destrutturare il tessuto del contesto storico nazista, ultimamente, ha costituito il tentativo di inglobare, all'interno della sinistra, la tentazione revisionistica. Principe di simile operazione è Giorgio Galli, autore di memorabili saggi sui rapporti ambigui e non del tutto certificati tra religioni minori, sètte esoteriche, tradizioni massoniche da una parte; e Stato dall'altra. Quale Stato? Lo Stato democratico. La tesi non occulta di Galli è che soltanto da un incontro, da un'ibridazione tra le tradizioni esoteriche e i regimi democratici verrà la salvezza delle democrazie medesime. Tesi da verificare, però certamente suggestiva. Apre orizzonti di ricerca. Però anche li chiude, creando una sorta di cristallizzazione della storiografia del sospetto. La preponderanza che, in questa corrente revisionista, viene ad avere l'evento misterioso del viaggio in Inghilterra di Rudolph Hess, per esempio, viene già a costituire un argine alla teoria pratica del complotto. Poiché il sospetto dev'essere totale e assoluto, non si dà l'esistenza di Giorgio Galli.Dalla non foltissima schiera degli allievi di Galli esce Marco Pasi, espertissimo del padre di ogni male Aleister Crowley, la "Bestia 666", l'angelo nero definito e autodefinitosi a più riprese "il maggiore satanista di tutti i tempi", "il più grande psicologo del suo secolo" (per inciso, il secolo di Freud, Jung e Klein), "il massimo praticante delle droghe nel nostro tempo". Una vita eccezionale, quella di Crowley. Scrittore in proprio, giovanissimo affiliato alla Golden Dawn, giovanissimo espulso dalla Golden Dawn, gran maestro dell'Ordo Templi Orientis, sperimentatore di viaggi mistici al limite del parafisico e di viaggi fisici al limite del mistico, falso suicida insieme a Pessoa, allacciato ai servizi segreti di Sua Maestà la Regina, commensale (forse) di Hitler, Crowley ha animato e strutturato in maniera clamorosa l'intreccio tra esoterismi occidentali e tentazioni politiche. Marco Pasi (di cui Aleister Crowley e la tentazione della politica costituisce la tesi di laurea) esibisce un'erudizione praticamente insuperabile, non soltanto intorno alle connessioni effettive tra macchina politica e macchina settaria. Pasi, infatti, è in grado di individuare i piani sottili che, nascosti sullo sfondo dell'effettività, vanno a costruire un secondo intreccio, una tramatura delle intenzioni e delle suggestioni, che suggestiona anche i lettori, senza nulla concedere alle pecche filologiche, se lo stesso Pasi - con paziente ricerca - ha reso pubblicabili sconcertanti inediti del sacerdote di Thelema.E' una prima tappa. Insieme a Pierluigi Zoccatelli (il delfino dello storico delle nuove religioni, Massimo Introvigne, con cui Pasi ha pubblicato per le Edizioni Mediterranee una collettanea di saggi su Crowley), l'allievo di Giorgio Galli costituisce la speranza di una disciplina di nuova specie, certamente la novità più interessante della stagnante intelligenza italiana. Non è dietrologia e non è antropologia: è la destrutturazione interna del consolidato e dell'esistente, praticata attraverso il sapere. State attenti a quei due. Marco Pasi, Aleister Crowley e la tentazione della politica, Franco Angeli, 32.000 lire
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