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LA LOTTA ALL'ALCA E'INIZIATA IL DODICI OTTOBRE...
by di Giovanna Gasparello- Sherwood Comunicazion Wednesday, Oct. 16, 2002 at 12:31 PM mail: giovanna.gasparello@ziplip.com

Sono ormai una ricorrenza le marce e le manifestazioni che ogni 12 ottobre si svolgono un po’ ovunque in Sudamerica nel “Dia de la Raza” , quando nel 1492 e cioè 510 anni fa Cristoforo Colombo pose il suo malaugurato piede sul suolo caraibico...

Nonostante tutto pero’ per 510 anni la resistenza delle popolazioni indigene non è mai stata spezzata, ed è per celebrare questa forza che anche lo scorso sabato migliaia di persone hanno manifestato in tutta l’America Latina, da Città del Messico a Santiago del Cile, ma non solo per commemorare il “Dia de la Raza”.


Quest’anno le proteste si sono arricchite, a livello continentale, di un forte rifiuto all’ALCA, il progetto di Area di Libero Commercio delle Americhe (emblema delle politiche economiche neoliberali che tanti danni hanno già causato ai paesi sudamericani) che dovrebbe creare un mercato comune dal Canada alla Terra del Fuoco.



Il progetto dell’ALCA, in inglese FTAA, è chiaramente un’ iniziativa statunitense. E’ in discussione tra i capi di governo dal 1994, data da cui è in vigore il TLCAN (trattato di libero commercio tra USA, Canada, Messico) i cui effetti economici sul Messico sono stati devastanti (distruzione dell’industria nazionale e dell’agricoltura interna, aumento disoccupazione e privatizzazione estrema dei servizi pubblici).


Nonostante i terribili effetti del TLCAN sul Messico, i governi del continente continuano negoziati per un’area di libero commercio ancora più grande, che dovrebbe entrare in vigore dal 2003.



Ma quali sono le aree di interesse dell’ALCA?
La prima è la liberalizzazione dei servizi, che saranno progressivamente assorbiti dal mercato, per essere poi privatizzati e privatizzati e gestiti dalle multinazionali.


Un secondo campo di intervento riguarda gli investimenti, stabilisce una struttura legale che li incentivi. Questa legislazione sarà al di sopra dei governi nazionali e sulla sua organizzazione influiranno i paesi più importanti, in particolare gli stati Uniti, e dietro di loro le multinazionali, mentre verrà demolita la capacità dei governi di gestire ad esempio l’istruzione pubblica o la sanità ( privatizzazione dello stato sociale).


Un terzo punto toglierà ai governi la facoltà di gestire gli appalti pubblici, nei quali le imprese nazionali e quelle transnazionali avranno le stesse possibilità e dovranno rispettare le stesse regole).


Le tariffe doganali saranno eliminate, questo favorirà l e economie più forti che potranno esportare ovunque a bassissimo costo ed allo stesso tempo importare/depredare materie prime senza pagare nessun dazio alle dogane.


Un'altra area tratta della proprietà intellettuale, che varrà più de diritti e delle tradizioni dei popoli indigeni. In pratica, una multinazionale farmaceutica che registrasse i propri diritti di proprietà sull’uso di una pianta o di un animale dell’Amazzonia per le loro proprietà curative, avrà più diritti delle collettività che sviluppato l’uso di queste specie per secoli.


Gli stati dovranno rinunciare al controllo
delle imprese pubbliche perché queste possano essere assorbite dalle multinazionali; l’ALCA elimina in sostanza l’autorità dei governi nazionali creando un unico grande mercato , un unico grande spazio giuridico ed economico.
E’ uno degli aspetti della globalizzazione: mette sullo stesso piano, quello della libera concorrenza, multinazionali e popolazioni indigene, solo che i mezzi ed anche le priorità sono diversi (non è possibile sottometere tutti ad una stessa legge, quella del mercato mondiale)…


Altri effetti dell’ALCA sono la chiusura delle frontiere per le persone mentre apre la porta alla circolazione di merci e capitali: capitali favoriti anche dal processo di dollarizzazione come è successo in Ecuador ed in Salvador.



L’ALCA dunque non è solo un trattato di libero commercio, ma un’ adeguamento delle economie dei paesi latinoamericani alle esigenze statunitensi: questo provocherà disastri per le economie più deboli, che saranno ancora più dipendenti da quella USA.

Non sbaglia perciò Igancio Lula da Silva, il candidato di sinistra brasiliano in testa ai sondaggi per le elezioni presidenziali che definisce l’ALCA, contro la quale si è schierato con forza, una vera annessione degli stai sudamericani al mercato statunitense.


Dal 28 ottobre al 1 novembre si terra a Quito, in Ecuador, un vertice dei governi dei 34 stati coinvolti per discutere le linee guida dell’accordo.
Per coordinare le lotte già da qualche anno si è costituita un’Alleanza sociale Continentale composta da centinaia di organizzazioni sociali latinoamericane, che ha lanciato dal 27 ottobre al 1 novembre , proprio a Quito, le Giornate Continentali di Azione contro l’ALCA.
Si sta portando avanti, in quanti più paesi possibili, un meccanismo di Consultazione Popolare la cui domanda comune ovunque è “Sei d’accordo che il tuo paese sottoscriva l’ALCA?” Questa consultazione si è svolta , come primo paese, in Brasile, dove in forma di plebiscito 10 milioni di persone hanno votato contro il Trattato. Proprio sabato 12 ottobre invece la consulta è iniziata in Messico, dove si concluderà in marzo.





Contro L’ALCA si è schierato, oltre al brasiliano Lula da Silva, anche Evo Morales, lider del movimento dei contadini produttori di coca in Bolivia (che si battono per trovare un’alternativa alla produzione della coca, che paradossalmente non gli viene permessa).Evo Morales ha conquistato il secondo posto alle elezioni presidenziali dello scorso agosto.


Dunque anche importanti politici della sinistra più o meno istituzionale latinoamericana stanno prendendo posizione.



In ogni caso la mobilitazione più forte è da parte dei movimenti sociali che hanno scelto questo 12 ottobre per iniziare a dare visibilità alla campagna contro l’ALCA (anche se la prima grande mobilitazione si tenuta nel febbraio del 2001 a Quebec City in Canada, manifestazione che aveva come slogan principale proprio “stop FTAA”).


Il paese dove lo scorso sabato si sono tenute il maggior numero di iniziative è il Messico, che ha già da 8 anni sperimentato gli effetti del trattato di libero commercio. Si sono svolti blocchi stradali in 60 punti del territorio messicano, in particolare alle frontiere, quella sud tra lo stato di Chiapas e il Guatemala e quella nord con gli Stati Uniti a Ciudad Juarez. Queste frontiere simboleggiano la realtà di libera circolazione delle merci ma sono per troppe persone il punto d’arrivo delle loro speranze o della loro vita, frontiere blindatissime che ogni anno provocano centinaia di morti in nome di una globalizzazione assassina.


In Messico le mobilitazioni sono state anche contro la privatizzazione dei servizi pubblici e contro il megaprogetto Plan Puebla Panama, ma soprattutto contro la nuova legge sui diritti e cultura indigena, chiedendo ancora una voltala ratifica degli Accordi di San Andres perche’ vengano riconosciuti i diritti collettivi delle poplazioni indigene. Anche il Congresso nazionale Indigeno ha espresso il suo rifiuto all’ALCA.


Solo nello stato di Chiapas ci sono stati 12 blocchi stradali durati 24 ore, con la partecipazione di numerose organizzazioni civili e di comunita' intere, indigene e contadine colpite direttamente dai progetti del Plan Puebla Panama e dalla politica economica del neoliberalimo. La mobilitazione, ha assunto un carattere di vera e propria giornata di insurrezione civile coinvolgendo circa diecimila persone, senza alcun danno alle persone e con una pacifica ma determinata presenza nelle strade del Chiapas: le basi di appoggio dell'EZLN non partecipavano a titolo di organizzazione ma erano mescolate ai contingenti delle diverse comunita' che protestavano.




Fonti:Carta, La Jornada


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Dati e quadri sinottici sul MEXICO
by garabombo Monday, Oct. 28, 2002 at 7:21 PM mail: bbb

México México

Población: 97.366.000 (1999)
Superficie: 1.958.200 km2
Capital: Ciudad de México
Moneda: Nuevo peso mexicano
Idioma: Español


El Ambiente

Ocupa la porción meridional de América del Norte. La mayor parte del territorio está conformado por cadenas montañosas, entre las que se destacan la Sierra Madre Occidental, sobre el Pacífico, la Sierra Madre Oriental sobre el Golfo de México, la Sierra Madre del Sur y la Sierra Neovolcánica Transversal, al centro. Los climas van desde el seco, desértico y estepario en el norte, hasta el tropical lluvioso en el sureste, pasando por el templado en la altiplanicie central, donde se concentra el grueso de la población. El subsuelo ofrece abundantes yacimientos de hidrocarburos, tanto en tierra firme como en su plataforma continental. Debido a la diversidad climática, la vegetación es variada; se destacan, por su importancia económica, las selvas del sureste y los bosques templados sobre las laderas de la Sierra Neovolcánica. La red hidrográfica es relativamente escasa y distribuida en forma desigual sobre el territorio. La contaminación del aire, el agua y la tierra es grande en las zonas industriales. La deforestación alcanza a 6 mil kilómetros cuadrados por año. Ciudad de México y las zonas urbanas de la frontera con EEUU sufren altos niveles de contaminación atmosférica.

La Sociedad

Pueblo: el mexicano se forma del mestizaje de los pueblos mesoamericanos y los conquistadores españoles. Los pueblos indígenas representan un 30% de la población nacional, de los 56 grupos indígenas los más importantes son: tarahumaras, nahuas, huicholes, purépechas, mixtecos, zapotecas, lacandones, otomíes, totonacas, mayas y otros. Un número significativo de mexicanos (32 millones, en 2000) vive en los Estados Unidos.
Religión: mayoritariamente católica.
Idiomas: español (oficial). Un millón de habitantes hablan lenguas indígenas (8% de la población).
Partidos políticos: Partido Acción Nacional (PAN), conservador, fundado en 1939, y el Partido Verde unidos en alianza electoral; Partido Revolucionario Institucional (PRI), estuvo en el gobierno desde su fundación en 1929; Partido de la Revolución Democrática (PRD), conducido por Cuauhtémoc Cárdenas, junto con el Partido del Trabajo, Partido de la Alianza Social, Partido de la Sociedad Nacionalista y la Convergencia Democrática en otra alianza electoral. Minoritarios: Partido Auténtico de la Revolución Mexicana (PARM); Partido Popular Socialista (PPS); Partido Democrático Popular Revolucionario, del Ejército Popular Revolucionario (PDPR-EPR), clandestino.
Organizaciones sociales: el Congreso del Trabajo es una entidad de 34 grandes organizaciones gremiales, que formaba la base del apoyo sindical al gobierno del PRI. En conjunto, agrupaba a casi 8 millones de trabajadores. El Frente Nacional Campesino, también oficialista, fue creado en 1983 con la Unión de la Confederación Nacional de Campesinos (CNC), Unión General de Obreros y Campesinos de México (UGOCM), Confederación Nacional de la Pequeña Propiedad (CNPP) y Central de Campesinos Independientes (CCI). Frente Auténtico del Trabajo (FAT); Red Mexicana de Acción contra el Libre Comercio (RMALC); Coordinadora Nacional de Estudiantes Mexicanos (CNEM); Frente Zapatista de Liberación Nacional (FZLN) surgido en 1995, como instancia cívico-política, promovido por el Ejército Zapatista de Liberación Nacional. Importante movilización indígena: Congreso Nacional Indígena, Agencia Internacional de Prensa India, Asamblea Nacional Indígena Plural por la Autonomía.

El Estado

Nombre oficial: Estados Unidos Mexicanos.
División administrativa: 31 estados y un distrito federal.
Capital: Ciudad de México, 17.500.000 hab. (1995).
Otras ciudades: Guadalajara, 1.650.000 hab.; Netzahualcóyotl, 1.250.500 hab.; Monterrey, 1.069.000 hab.; Puebla, 1.007.200 hab.; Ciudad Juárez, 789.500 hab. (1990).
Gobierno: Vicente Fox, presidente desde diciembre de 2000. El sistema de gobierno es federal y presidencialista. Congreso de la Unión: Cámara de Senadores (128), Diputados (500).
Fiesta nacional: 16 de setiembre, Independencia (1810).
Fuerzas armadas: 175.000 efectivos (incluye 60.000 conscriptos) y 300.000 reservistas (1996).
Otras: 14.000 (Milicia de Defensa Rural).


DEMOGRAFIA

Población: 97.366.000 (1999)
Crecimiento anual: 2,1 % (1975/98)
Estimación para el año 2015 (en millones): 119,2 (1998)
Crecimiento anual hacia el 2015: 1,3 % (1998/2015)
Población urbana: 74,0 % (1998)
Crecimiento urbano: 3,0 % (1980/95)
Hijos por mujer: 2,7 (1998)

SALUD

Esperanza de vida al nacer: 72 años (1998)
Hombres: 70 años (1998)
Mujeres: 75 años (1998)
Mortalidad materna: 48 cada 100.000 nacidos vivos (1990/98)
Mortalidad infantil: 28 por 1.000 (1998)
Mortalidad menores de 5 años: 34 por 1.000 (1998)
Consumo de calorías diarias: 3.097 per cápita (1997)
85 médicos cada 100.000 personas (1992/95)
Agua potable: 85 % (1990/98)

EDUCACION

Alfabetismo: 89 % (1995)
Hombres: 92 % (1995)
Mujeres: 87 % (1995)
Tasa de inscripción escolar:
Primaria total: 115 % (1990/96)
Hombres: 116 % (1990/97)
Mujeres: 113 % (1990/97)
Secundaria:
Hombres: 61 % (1990/96)
Mujeres: 61 % (1990/96)
Universidad: 16 % (1996)
Docentes de primaria: uno cada 28 estudiantes (1996)

USO DE LA TIERRA

Deforestación: 0,9 % anual (1990/95)
Irrigada: 26,3 % de la arable (1993)
Forestadas y bosques: 24,9 % del total (1993)
Arable: 11,8 % del total (1993)
Otros: 63,3 % del total (1993)

COMUNICACIONES

97 diarios (1996) , 325 radios (1997) , 261 televisores (1996/98) y 104 líneas telefónicas (1996/98) cada 1.000 habs.

ECONOMIA

GNP per cápita: $ 3.840 (1998)
Crecimiento anual: 4,7 % (1998)
Inflación anual: 19,5 % (1990/98)
Indice de precios al consumidor: 187,9 (1998)
Tipo de cambio: 9,1 nuevos pesos mexicanos = $ 1 (1998)
Cereales importados: 11.621.226 toneladas (1998)
Dependencia de importación de alimentos: 6 % (1997/98)
Uso de fertilizantes: 636 kg por há. (1997)
Exportaciones: $ 122.956 millones (1998)
Importaciones: $ 130.668 millones (1998)
Deuda externa: $ 159.959 millones (1998); $ 1.669 per cápita (1998)
Servicio de la deuda: 20,8 % de las exportaciones (1998)
Ayuda recibida: $ 15 millones (1998) ; $ 0,2 per cápita (1998) ; 37,50 % del PNB (1998)

ENERGIA

Consumo: 1.501,0 Kgs de equivalente petróleo anualmente (1997); -58,0 % importado (1997)
HDI (ranking/valor): 55 /0,784 (1998)

GASTO PUBLICO

Gasto militar como % de salud y educación: 5 % (1990/91)
Gastos en defensa como % del gasto del gobierno central: 6,2 % (1997)
Gasto social como % del gasto del gobierno central: 50,1 % (1997)

TRABAJADORES

Desempleo: 3,5 % (1997)
Mujeres (como % de la PEA): 33 % (1998)
Hombres (como % de la PEA): 67 % (1998)
Agricultura: 27,8 % (1990)
Industria: 23,7 % (1990)
Servicios: 48,5 % (1990)


México México

Con 20.000 años de evolución histórica y dos milenios de vida urbana, en el territorio del actual México, los mesoamericanos desarrollaron civilizaciones avanzadas, como la olmeca, la teotihuacana, la maya y la mexica, que alcanzaron considerables logros en las artes, la ciencia y la técnica, y elaboraron complejas formas de organización política y social.

2 Al llegar los españoles, a comienzos del siglo XVI, Moctezuma II, emperador de los aztecas (mexicas), reinaba sobre un imperio del tamaño de la Italia moderna, cuya capital era Tenochtitlán, la actual ciudad de México. En 1521 se consumó la conquista, en gran medida por la habilidad con que el aventurero español Hernán Cortés aprovechó las tensiones entre los aztecas y los pueblos que les pagaban tributos, alentando sus luchas, para terminar sometiendo a unos y otros. A partir de entonces se inició un proceso de cristianización e hispanización de los indígenas.

3 En el siglo XVII se definieron las principales estructuras económicas de la Nueva España. Surgió la hacienda como unidad productiva básica y la minería se convirtió en el centro de la economía colonial, que cubría las necesidades de oro y plata de la metrópoli. La población indígena fue explotada y diezmada por el trabajo y las pestes. Hacia 1800, México se había convertido en uno de los países más ricos del mundo; un país de "mucha riqueza y máxima pobreza".

4 Después de casi tres siglos de dominación colonial, en 1810 se inició la lucha independentista, dirigida principalmente por criollos, descendientes de españoles. Entre ellos se destacaron los curas Miguel Hidalgo y José María Morelos. El movimiento se transformó en causa popular y nacional, al incorporarse indígenas y mestizos a las filas rebeldes. Fue aplastado por los ejércitos reales. Pero la revolución liberal en España cambió radicalmente el panorama. Los peninsulares establecidos en la colonia y el clero conservador sintieron amenazados sus privilegios y pactaron con los revolucionarios sobrevivientes la proclamación de la independencia a cambio de garantías (Plan de Iguala). En 1821 el general Iturbide se proclamó emperador, pero rápidamente fue derrocado por el general Antonio López de Santa Anna.

5 México era entonces el país más extenso de Hispanoamérica, con una superficie de 4,6 millones de km2, lo que incluía las provincias centroamericanas, pero asaltado por problemas económicos, políticos y sociales. En 1824, se promulgó una constitución que establecía una república federal, consistente en 19 estados, cuatro regiones y un distrito federal. En 1836 Santa Anna, elegido presidente tres años antes, promulgó una nueva constitución que eliminaba todo vestigio de federalismo y el estado mexicano de Texas, que albergaba a 30.000 ciudadanos estadounidenses, solicitó el apoyo y protección de Estados Unidos. Santa Anna, al comando de su ejército, venció a los texanos ese año en El Alamo, pero fue vencido por fuerzas estadounidenses que lo apresaron y posteriormente liberaron a cambio de un rescate.

6 En 1845, Estados Unidos anexó Texas, lo que motivó la ruptura de relaciones diplomáticas con México, además de generar un litigio de límites, ya que Estados Unidos sostenía que la frontera sur de Texas era el río Bravo, si bien ésta siempre había sido considerada el río Nueces, situado más al norte. En 1846 el presidente estadounidense James Polk trató de forzar un acuerdo de límites y de comprar el estado de California, siendo ambas cosas rechazadas por México. Polk ordenó al ejército estadounidense ocupar las tierras disputadas entre ambos ríos, provocando así la guerra, que duró dos años con victoria de Estados Unidos. Los vencedores anexaron los territorios mexicanos al norte del Río Bravo, pagando 15 millones de dólares y asumiendo otros 3 y medio millones de dólares correspondientes a reclamos de ciudadanos estadounidenses al gobierno mexicano. Esta guerra hizo que más de la mitad del territorio mexicano pasara a poder del país vencedor.

7 Entre 1821 y 1850 el país tuvo cincuenta gobiernos distintos. La inestabilidad no logró superarse con la primera contienda electoral. Como en muchos estados latinoamericanos, la burguesía mexicana se dividió en dos partidos, el liberal y el conservador.

8 La victoria de los liberales en 1857 consolidó la república y sentó las bases de laicidad y libre acción económica; implantó garantías individuales y expropió los bienes del clero. Pero los conservadores, con el apoyo de la iglesia, se levantaron en armas y el país se sumió en la guerra llamada de Reforma.

9 En 1861 Benito Juárez triunfó y restableció la unidad nacional. Pero su decisión de suspender el pago de la deuda pública provocó la intervención armada de Francia, Inglaterra y España. Estos últimos se retiraron, pero los franceses implantaron una monarquía, en un intento de contrapesar la influencia estadounidense en la zona. Maximiliano, archiduque de Austria, fue coronado emperador. La resistencia patriótica pronto reconstruyó los ejércitos republicanos y restauró a Juárez en el gobierno, en 1867.

10 En 1871 apareció el periódico "El Socialista", dirigido por el obrero tipógrafo Juan de Wata Rivera. El 10 de setiembre este periódico publicó, por primera vez en América Latina, los estatutos generales de la Primera Internacional. En 1876 el general Porfirio Díaz, quien militó en las filas liberales contra la intervención francesa, tomó el poder y lo ejerció hasta 1911. Durante esos 35 años de dictadura, el país abrió sus puertas a los capitales extranjeros, se modernizó la economía y se acentuaron las desigualdades sociales.

11 En 1910 se inició la Revolución Mexicana en torno a las consignas de "sufragio efectivo y no reelección", con la dirección de Francisco Madero. Fue la primera revolución del siglo y de América Latina que, siendo popular, alcanzó el poder. En 1913, con la decisiva participación del embajador estadounidense Henry Lane Wilson, se organizó una conjura que terminó con el asesinato de Madero. La lucha armada tomó nuevo vigor en torno a los líderes Emiliano Zapata y Pancho Villa. Los principios de la Revolución fueron consagrados en la Constitución de 1917, promulgada por Venustiano Carranza, la más avanzada del mundo en su época y aún vigente. Pero la lucha armada entre las distintas fracciones revolucionarias continuó y en ella murieron los principales caudillos.

12 Las distintas corrientes revolucionarias se unificaron en 1929 en el Partido Nacional Revolucionario, creado por el presidente Plutarco Elías Calles y antecesor del actual Partido Revolucionario Institucional. En 1934 asumió Lázaro Cárdenas, continuador indiscutido y uno de los más importantes propulsores de la obra revolucionaria, cuyos pilares básicos fueron la reforma agraria, la nacionalización del petróleo -con la fundación de PEMEX- la expropiación de los bienes de las empresas petroleras extranjeras, la industrialización del país y la universalización del sistema educativo. El principio de "no reelección" quedó grabado para siempre en la Constitución mexicana. Cuando a Cárdenas se le propuso modificar la Constitución para proceder a una posible reelección, no lo aceptó. Después de Porfirio Díaz no hubo más reelecciones en México. El que fuera Partido Nacional Revolucionario se transformó en Partido Revolucionario Institucional en un cambio que implicó un nuevo nombre y el abandono de los principios socialistas.

13 Las condiciones de la Segunda Guerra Mundial operaron como catalizador de la primera fase de la industrialización mexicana, que alcanzó un ritmo febril durante la presidencia de Miguel Alemán (1946-1952). Las transformaciones de este período alteraron el viejo equilibrio social: México seguía siendo predominantemente rural, pero ahora las ciudades concentraban el 40% de la población, todo esto en el marco de una explosión demográfica que el rápido desarrollo no logró absorber. Pero, además, la propiedad comunitaria de la tierra, que engendró en buena medida la conciencia revolucionaria del campesino, perdió terreno frente a un nuevo tipo de explotación individual, con una tendencia a reconstruir los grandes latifundios.

14 En la década siguiente, los herederos de Cárdenas -aunque no muy fieles a la integridad de las propuestas- lograron estabilizar los factores determinantes del éxito mexicano que, aunque relativo, sirvió para diferenciarlo en un continente postrado por el subdesarrollo y el estancamiento: una fuerte intervención estatal en la economía, alto volumen de inversiones públicas, equilibrio entre la industria liviana y la pesada, y el turismo.

15 En el marco de las Olimpíadas realizadas en México en 1968, el movimiento estudiantil organizó protestas denunciando la situación social del país. Una manifestación estudiantil, en la Plaza de las Tres Culturas, también llamada plaza de Tlatelolco, fue reprimida a balazos por el ejército, que había ocupado puntos estratégicos y tenía orden de tirar a matar. Cientos de muertos y heridos hicieron tristemente famosa a la que se conoce como "Matanza de Tlatelolco".

16 Durante la presidencia de José López Portillo (1976-1982) se descubrieron muy importantes yacimientos petrolíferos, que estrecharon la dependencia de México respecto de Estados Unidos. El país pasó a ser el primer proveedor de petróleo de su vecino del norte.

17 Miguel de la Madrid, que asumió la presidencia en 1982, llevó adelante una política de ajuste recomendada por el FMI. El corte de subsidios, la reducción del gasto público, la reestructura de la inversión pública y el establecimiento de un tipo de cambio dual, provocaron descontento popular y la primera derrota electoral del PRI desde su constitución. El gobierno no pudo imponer sus candidatos municipales en dos grandes ciudades y en la capital federal, en las elecciones efectuadas en junio de 1983.

18 Bajo la presión de la deuda externa, se acentuaron las tendencias de 1983: inflación creciente, pérdida de salario real, reducción de gasto público, deterioro de la producción y aumento del desempleo.

19 En 1985 la inversión extranjera directa aumentó en 1.500 millones de dólares, 66% proveniente de capitales estadounidenses, pero crecieron también las remesas al exterior por utilidades que totalizaron 344 millones en los nueve primeros meses. La deuda externa, de 96 mil millones de dólares, continuó siendo el principal problema, pues exigía un servicio anual de 12 mil millones en promedio.

20 El terremoto de setiembre de 1985, que sepultó a más de veinte mil personas, agravó una situación que ya era acuciante. Una nueva reducción de la cuota de petróleo correspondiente a Estados Unidos obligó a generar alternativas de ingresos: una de ellas fue el turismo, otra, el apoyo a las "maquiladoras", industrias extranjeras establecidas en la frontera con Estados Unidos, exoneradas de impuestos y leyes sociales, permitiéndoseles volcar lo producido en el mercado interno.

21 La situación interna se fue complicando para el PRI. Se lo responsabilizó de fraude en las elecciones municipales de 1986 y, en la rama sindical, la aparición de una Mesa de Concertación Sindical independiente planteó un desafío al sector gremial del PRI, tradicionalmente hegemónico en el Congreso del Trabajo, la mayor coordinadora de federaciones del trabajo.

22 El 6 de julio de 1988 se realizaron elecciones nacionales con participación significativa de varios partidos, cosa que no ocurría desde 1910. Resultó ganador Carlos Salinas de Gortari, candidato del Partido Revolucionario Institucional (PRI), que según datos oficiales obtuvo 50% de los votos (el porcentaje más bajo de su historia). La izquierda por primera vez se presentó como una alternativa real ante la hegemonía oficial del PRI. Cuauhtémoc Cárdenas -hijo del carismático líder y presidente de México durante el período 1934-1940- se puso a la cabeza de una coalición de grupos de orientación popular, -el Frente Democrático Nacional (FDN)-, desafiando al PRI. Cárdenas ocupó el segundo lugar con 31% de los votos, en unos comicios que la oposición calificó de fraudulentos. El porcentaje de abstención fue de 49,72%.

23 En 1989 el FDN se dividió y Cárdenas fundó el Partido de la Revolución Democrática, compuesto por ex integrantes del PRI, comunistas y algunas organizaciones más pequeñas, mientras que el Partido Popular Socialista (PPS), el Partido Auténtico de la Revolución Mexicana (PARM) y el Partido del Frente Cardenista de Reconstrucción Nacional (PFCRN) se mantuvieron como organizaciones autónomas que llegaron a votar con el PRI en el Parlamento.

24 La nueva administración resolvió abrir el país a las inversiones extranjeras y tomar una serie de medidas destinadas al control de la inflación, lo cual fue recibido con beneplácito por el gobierno estadounidense. México inició contactos con EEUU para firmar un tratado de libre comercio, coincidiendo con la entrada del país al GATT y la autorización de inversiones extranjeras en empresas mexicanas, más allá del 49% estipulado por las leyes del país. En mayo de 1990 el presidente Salinas de Gortari privatizó la banca mexicana, que había sido nacionalizada ocho años antes.

25 En medio de acusaciones de fraude gigantesco por parte de la oposición, el PRI se proclamó ganador de los comicios legislativos de 1991 con 61,4% de los votos, lo que le permitió el control de la Cámara de Diputados y la facultad de realizar reformas constitucionales.

26 Una de ellas fue la reforma agraria aprobada en diciembre de 1991. Esta estableció derechos de propiedad a campesinos que trabajaban tierras estatales, cedidas por la revolución de Zapata en 1917, en régimen de concesión de "ejidos". Según el PRI, el nuevo sistema procuró terminar con la importación de diez millones de toneladas de alimentos al año. De acuerdo con la oposición, la reforma -que permitía a los campesinos vender estas tierras- provocaría la expropiación de hecho de las pequeñas propiedades en beneficio del gran capital.

27 El 17 de diciembre de 1992, los gobiernos de México, Estados Unidos y Canadá firmaron el Tratado de Libre Comercio de Norteamérica (TLC).

28 Durante la gestión de Salinas la inflación se redujo de un índice de tres dígitos a los 9 puntos registrados en 1993. Entre fines de 1988 y mediados de 1993, el Estado percibió unos 21 mil millones de dólares por privatizaciones. La deuda externa privada aumentó en 11 mil millones de dólares durante 1993, a un total acumulado de 34.265 millones.

29 El 1º de enero de 1994, el desconocido Ejército Zapatista de Liberación Nacional (EZLN) tomó cuatro cabeceras municipales del estado sureño de Chiapas y las declaró "zona liberada". Chiapas es uno de los estados con mayor población maya, es también el menos alfabetizado en castellano y el más pobre. Sin embargo posee importantes reservas de petróleo y gas, de las que se extraía el 21% de la producción nacional de crudo.

30 Al comienzo el gobierno restó importancia al levantamiento. Cuando el número de muertos superó el millar -el ejército había sido desplazado hacia la región- y se reiteraron las denuncias de ejecuciones sumarias, el gobierno, a instancias del obispo católico Samuel Ruiz y de las protestas de la sociedad civil nacional e internacional, aceptó dialogar y declaró unilateralmente el cese del fuego.

31 En febrero, la ciudad de San Cristóbal de las Casas fue sede del diálogo donde los rebeldes reclamaron reformas a la leyes electoral, agraria de 1991 y al Código Penal, más otras tendientes a elevar la calidad de vida de los pueblos indígenas.

32 El candidato presidencial del PRI Luis Donaldo Colosio fue asesinado el 23 de marzo en Tijuana. Entre los involucrados aparecieron tres miembros de su guardia personal. El PRI nominó a Ernesto Zedillo candidato presidencial a las elecciones del 21 de agosto, en las que resultó electo con 49% de los votos. El PRD y el EZLN acusaron al gobierno de fraude.

33 En el primer trimestre de 1994, coincidentemente con la entrada en vigencia del TLC, el comercio con EEUU adquirió un ritmo vertiginoso. Las ventas mexicanas crecieron 22,5%, en tanto el vecino del norte exportó a México 15,7% más que en el trimestre anterior.

34 Las elevadas tasas de interés asfixiaron las pequeñas y medianas empresas. El desempleo y el subempleo afectaron a 5 millones y 12 millones de personas respectivamente, en su mayoría indígenas dedicados a la venta ambulante o el servicio doméstico.

35 En setiembre fue asesinado José Francisco Ruiz Massieu, secretario general del PRI, y en noviembre su hermano Mario renunció como fiscal, por entender que funcionarios del partido obstaculizaban la investigación criminal, acentuándose las sospechas de que importantes figuras del PRI, y también de la mafia de la droga, estaban involucradas en los asesinatos.
36 La economía continuó en ascenso hasta que el 20 de diciembre, por una rápida salida de capitales especulativos, el gobierno abandonó la política de depreciación gradual de la moneda. En pocos días el peso fue devaluado 42%, precipitando el colapso de las acciones en el mercado. La nueva crisis, conocida como "efecto tequila", cuestionó el modelo de liberalización impulsado por el FMI y amenazó a otras economías de la región.

37 Para afrontar la crisis, en marzo de 1995 el gobierno aplicó un severo plan de austeridad, ayudado por créditos extraordinarios concedidos por Estados Unidos y el FMI.

38 Tras el fracaso de las negociaciones en Chiapas, en febrero Zedillo inició una ofensiva militar que tuvo que detener ante las protestas de diversas organizaciones internacionales. Las investigaciones sobre los crímenes de Colosio y Ruiz Massieu continuaron sin dar resultados.

39 Raúl Salinas de Gortari, hermano del ex presidente, fue arrestado en febrero como autor intelectual del crimen de Ruiz Massieu, y se pidió la extradición de Mario Ruiz Massieu desde Estados Unidos por obstaculizar la investigación sobre la muerte de su hermano. La esposa de Raúl Salinas fue arrestada en Suiza en noviembre por usar documentos falsos mientras pretendía transferir fondos -presuntamente provenientes del lavado de droga- de la cuenta de su marido. El ex presidente Carlos Salinas se declaró azorado por el enriquecimiento de su hermano.

40 El PRI y los dos principales partidos de oposición acordaron en diciembre una reforma electoral que incluía la creación de una comisión de control fuera del ámbito gubernamental y la introducción de límites a los gastos electorales.

41 En setiembre de 1996, a siete meses de firmados los Acuerdos de San Andrés sobre Derecho y Cultura indígena entre los gobiernos federal y estadual y el EZLN -sobre la autonomía de los pueblos indígenas de México, principalmente-, los insurrectos pusieron fin a 16 meses de conversaciones de paz, acusando al gobierno de incumplirlos por insensible y racista.

42 Cuauhtémoc Cárdenas fue elegido, en julio de 1997, nuevo alcalde de la ciudad de México, al tiempo que, en los mismos comicios, el PRD se convirtió en el partido de la oposición con más bancas en la cámara de diputados, superando al PAN. Junto al Verde Ecologista de México y del Trabajo, los cuatro partidos anunciaron la creación de una alianza opositora al PRI para la nueva legislatura, a partir del primero de setiembre.

43 El 22 de diciembre fueron asesinados, en la comunidad de Acteal, municipio de Chenalhó, Chiapas, 45 indígenas tzotziles del grupo pacifista "Las Abejas", a manos de paramilitares con la complicidad de las fuerzas de Seguridad Pública. Este hecho determinó la renuncia del gobernador sustituto del estado, Julio Ruiz Ferro, y del secretario de gobernación, Emilio Chuayffet.

44 Pese a que México sustituyó a Colombia como principal sede de los cárteles de la droga, según investigadores, Estados Unidos lo certificó, es decir, quedó limpio para recibir facilidades y créditos económicos de ese país.

45 El número de muertos tratando de cruzar la frontera con destino a Estados Unidos se cuadriplicó en 1998 respecto al año anterior. La rudeza de las fuerzas anti inmigratorias estadounidenses y el incremento de la vigilancia en los sitios por donde solían cruzar los indocumentados los obligaban a intentar rutas mucho más peligrosas. A pesar de los obstáculos, los bajos salarios y la falta de empleo en México estimulaba el intento y el número de indocumentados que conseguían llegar a la región de California, en Estados Unidos, seguía en aumento.

46 En lo que hubiera sido un hecho insólito en la historia del país, en agosto de 1999 el PDR de Cuauhtémoc Cárdenas y el derechista PAN liderado por Vicente Fox decidieron coaligarse para enfrentar la hegemonía del PRI, presentando un solo candidato para las elecciones de julio del año 2000.

47 La coalición fracasó en diciembre, luego de que el PAN rechazara la propuesta de un grupo de "notables" sobre cómo elegir al candidato común de la eventual coalición. La derecha había opuesto 25 observaciones a una propuesta formulada por 14 personalidades independientes que sugirieron una elección primaria y cuatro encuestas para designar al postulante de los ocho partidos opositores. Una encuesta publicada por el diario La Reforma, la misma semana en que fracasara el acuerdo, estableció que 63 % de los mexicanos deseaban que se conformase la alianza opositora para enfrentar al PRI y que el 60 por ciento de los consultados prefería a Fox como candidato presidencial de la misma. Sólo un 19% apoyaba la candidatura de Cárdenas.

48 Las reformas electorales abrieron el camino para las primeras elecciones realmente limpias en la historia del país. El PAN, finalmente, unió sus fuerzas con el Partido Verde y, en un sufragio histórico, Fox fue electo presidente en julio de 2000, poniendo fin a más de setenta años de poder absoluto del PRI. La coalición también ganó el control de ambas cámaras. Fox declaró que su gobierno estaría abierto a los miembros honestos de todos los partidos, pero también advirtió que la corrupción "ya no sería tolerada en México".

49 Fox, quien asumió en diciembre de 2000, prometió combatir la corrupción y se planteó entre otras cosas superar la desigualdad económica y proveer educación y servicios de salud para toda la población.

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Cartina Mexico
by garabombo Monday, Oct. 28, 2002 at 7:24 PM mail: bbb

Cartina Mexico...
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dati tratti da http://www.eurosur.org/GDM2001/

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