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G8, Giuliani non fu ucciso da Placanica
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lele Thursday, Dec. 12, 2002 at 1:04 PM |
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G8, Giuliani non fu ucciso da Placanica
da http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,163449,00.html#
ultime novità.... non ho più parole, tra un po diranno che sono stati gli alieni...
G8, Giuliani non fu ucciso da Placanica
E' l'ipotesi del perito Antonio Ugolini, che a Panorama svela che il colpo mortale potrebbe essere partito "da dietro". ROMA – A uccidere Carlo Giuliani non fu l’arma del carabiniere Mario Placanica. Secondo il perito Antonio Ugolini, dapprima scelto come consulente balistico dalla famiglia Giuliani e poi sostituito, il colpo che fu mortale per il giovane partì “da dietro”.
In un'intervista a Panorama domani in edicola, Ugolini spiega perché, a suo avviso, a colpire il giovane durante gli scontri di Genova potrebbe essere stata un'arma diversa dalla pistola del carabiniere Mario Placanica. ''Non mi pare che sussista alcun elemento - afferma Ugolini, nell'intervista - in grado di provare che ad attraversare il cranio di Giuliani sia stato un calibro 9 per 19 come quelli in dotazione a Placanica; le dimensioni dei fori d'ingresso e uscita sono pari e in un caso anche inferiori all'ingombro fisico di un proiettile di quel tipo''.
''Non sono stati trovati i proiettili che ferirono mortalmente il ragazzo - prosegue Ugolini - quindi non esistono elementi di certezza per riferirli alla sola canna della pistola di Placanica''.
''Un proiettile come quello di Placanica - aggiunge il perito - avrebbe causato l'esplosione del cranio per pressione idrodinamica, ferendo poi probabilmente qualcun altro alle spalle di Giuliani. La testa di Carlo invece era intatta, e nessun altro è stato colpito. Nemmeno la posizione dello sparatore è chiara. Mai, in tutta la mia carriera, ho constatato che un proiettile presumibilmente frammentato, in questo caso a causa dell'impatto con un calcinaccio, procurasse un foro d'entrata più grande del foro d'uscita. Un'eccezione storica. Oppure il colpo è partito da dietro''.
(12 DICEMBRE 2002, ORE 15:05)
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regime spudorato
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Quisque Thursday, Dec. 12, 2002 at 1:21 PM |
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Quello che più mi disgusta è che il p.m. incaricato delle indagini ha chiesto l'archiviazione del caso: tecnicamente significa che non vi sono dubbi sulla dinamica dei fatti e degli elementi soggettivi (le volontà coinvolte). Che ci si può aspettare da una giustizia del genere? Ma la gente se ne frega, lavora e fà soldi e se mezzo mondo muore di fame e di guerre affari loro, non miei, e poi stasera su canale 5 c'è posta per me e domani su rai 1 pippo baudo.
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Non saprei
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Franti Thursday, Dec. 12, 2002 at 1:40 PM |
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L'ipotesi del colpo di *cecchino* esterno alla scena e' sempre stata presente a tutti quelli che hanno seguito l'inchiesta, non solo al perito. Sia per un testimone che afferma di aver visto un ufficiale con un'arma in mano e sia per il diametro dei fori sul capo di Carlo che assolutamente non quadrano. Ma non e' una spiegazione *economica*, nel senso che la coincidenza al centesimo di secondo con il primo colpo partito dal defender la rende poco plausibile. E tuttavia un punto di domanda grosso come una casa rimane: come fa' un proiettile 9mm parabellum a provocare cosi' *pochi* danni al capo di Carlo? Il foro di 8mm in entrata puo' avere spiegazione, quello che non puo' avere spiegazione e' il foro di uscita che e' meno della meta'. E' un proiettile ben strano: sembra fiacco, fa' *pochi* danni ai tessuti, si fa' piccolo piccolo quando esce, lascia una traccia all'interno (un grosso frammento di camiciatura, dice M. Canale, il primo dei periti del PM) che poi sparisce in modo incredibile. E poi c'e' anche un altro elemento sul proiettile: l'apparente assenza di *massa*. Se guardate i filmati vedrete che il corpo di carlo cade in avanti, IN AVANTI. Un 9mm che colpisce al capo ha solo due opzioni: attraversare devastando il capo e producendo un foro piu' grande in uscita oppure rimanere dentro il capo e quindi scaricare tutta l'energia su questo. Il risultato di questa seconda ipotesi e'una spinta che sposta letteralmente il corpo all'indietro. ALL'INDIETRO! Quindi le cose certamente non quadrano. Servirebbe un processo, ma sembra che non si possa fare. Ordini dall'alto.
F.
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.o.o.o
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.o.o.o Thursday, Dec. 12, 2002 at 1:43 PM |
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non ce la faccio piu' a sentire teorie sul proiettile che ha ucciso carlo giuliani ne se queste vengono dal sistema ne se queste vengono da comunisti. entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.entrambi poco obbiettivi.
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dietrologia
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luigi Thursday, Dec. 12, 2002 at 1:44 PM |
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io dico solo che puo' essere benissimo che il perito sia in buona fede...smettiamola di fare dietrologia tipo si vuole archiviare il caso etc etc etc., non sarebbe la prima volta che si scarica la colpa su un coglione qualsiasi per proteggere un coglione piu' grosso...
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Processo per cosa?
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Rapt Thursday, Dec. 12, 2002 at 3:10 PM |
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E col processo che ci si fa? Magari, ma non ci credo, trovano chi ha sparato; magari lo condannano (mai visto); magari va in galera (fantascienza); tutto a posto? Risolto il "caso G8"? Tutti soddisfatti? E' la verità politica che conta, e su questo non c'è bisogno di periti, giudici, avvocati, esperti o che: il capitalismo uccide, da sempre e per sempre. Se non ti attacca è perchè gli dai meno fastidio di una mosca. Se gli dai fastidio ti attacca e cerca di annientarti. Questo è la storia che lo dice.
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confermo
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stealth Thursday, Dec. 12, 2002 at 4:54 PM |
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Confermo tutto quanto detto da F.
Aggiungo che il processo servirebbe non solo a tentare di stabilire l'esatta dinamica dell'omicidio, ma anche della situazione che ha portato ad esso, ossia la vera e propria guerra a bassa intensita' scatenata dalle forze dell'ordine il 20 luglio a Genova. E questo, da solo, e' per certi poteri gia' un buonissimo motivo per non celebrarlo quel processo.
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Non solo...
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Franti Thursday, Dec. 12, 2002 at 6:33 PM |
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Signor*, mi secca tornare su un punto che pareva tutti dessero per scontato. In italia non e' mai stato condannata nessuna giacca blu (o nera)per cose anche piu' gravi. Ricordo l'esecuzione di Pietro Maria Walter Greco (Pedro) che si e' chiusa con un buffetto sulle guance di un agente del sisde che , a rigor di legge, non poteva neppure essere armato in quella occasione e non poteva neppure partecipare all'arresto. Lo fucilarono sul posto dicendo che brandiva un ombrello in un giorno piovoso. L'ombrello non fu mai trovato. Pedro sarebbe stato condannato al massimo ad una pena coperta dalla condizionale e non avrebbe fatto piu' di 2 o 3 settimane di carcere. Ai suoi coimputati ando' cosi'.
Se c'e' qualcuno che crede che i carabinieri pagheranno giudiziariamente per quello che hanno fatto a genova... marmotte e cioccolata.
La questione e' diversa e piu' grave e riguarda il futuro e non il passato. Riguarda ogni fottuto mese che dio manda in terra. Questi ci provano ogni volta e non se la danno mai per vinta. Serve che citi il tiraemolla che ha condito ogni nostra iniziativa dal quel 20 luglio in avanti? Non credo.
E allora? Vogliamo continuare a far finta di non vedere? Hanno perso allora e non fanno che perdere ogni volta. Ma nessuno ha il coraggio di dirglielo.
Un bel processo non sarebbe un processo a placanica (cui auguro salute e successo, ma soprattutto salute) ma al perche' e percome e per ordine di chi placanica si trovava li'. E con che regole di ingaggio . E del perche' i periti dicono quelle cazzate. E del perche' tutti si comportano stranamente...... E' questi signori tutti, perche' si tratta tutti di uomini d'onore e non sopporteranno quindi che il loro onore venga macchiato, dovrebbero rispondere non solo ad un giudice... ma anche agli avvocati della parte lesa, di Carlo.
Che potrebbero chiedere un sacco di cose, ma tante che non avete neanche idea.
Il Gen. Leso e' certamente un uomo d'onore, cosi' come Truglio e Cappello, tutti uomini d'onore. Il Tuscania e' un condensato di uomini d'onore e l'onore e' la moneta corrente, non l'euro, nel loro ambiente. Sono li' che non aspettano altro che un giornalista si presenti e chieda la loro versione dei fatti. Ma sono orgogliosi, com'e' naturale attendersi da dei militari, e cosi' non possono fare loro il primo passo.
Sono sicuro , certissimo, che e' cosi'.
F.
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iiiiiiiiii che casino
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arto Thursday, Dec. 12, 2002 at 6:56 PM |
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Carusi qua il vulcano erutta e voi state là a andare dietro a questo Ugolini (sarà mica parente del più noto singolare?) questo fumo è... Hanno sparato di dietro? Davvero? e chi? I manifestanti magari... Il foro dietro ce lo hanno fatto dopo... sintiti a mia... dopo... per togliere qualcosa che non doveva essere trovato magari... Hanno sparato di dietro... Sì certo era un black block travestito da sbirro o uno sbirro travestito da black block.. vedrete che così va a finire... Tutto fumo per confondere il.... Panorama Volete favorire ...? la solita cassata... arto
mbe Franti ma sto web log?
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stealth, hai ragione; franti, tu anche,
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cassandra Thursday, Dec. 12, 2002 at 7:59 PM |
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... anche se la strategia del luglio 2001 [@stealth] per carattere é piú pesante della sola guerra a bassa intensitá. Quello proprio non é stato un affare a bassa intensitá. Quello é stato un atto di forza ad altissima intensitá, e se anche é solo una delle mille sfaccettature del gioco sporco - una tra l´altro che molti qui non riconosceranno, perché si distanziano da categorie piú integrate della cosiddetta societá civile - é chiaro che tanta intensitá mirava a dare un freno preciso a troppo avvicinamento esattamente di queste aree su una troppo forte piattaforma rivendicativa. Voi G8 e noi, miliardi. Voi G8 coi miliardi e noi miliardi senza niente o abbastanza malmessi.
Non é certo perché fossimo in un contesto pre-rivoluzionario che sono andati giú con la mano cosí pesante. Almeno dal punto di vista del potenziale insurrezionalista si puó dire che questo fosse praticamente nullo persino all´interno delle aree che piú si intendono rivoluzionarie. Insurrezionaliá pressoché zero + forte e piuttosto esteso conflitto + tendenze all´organizzazione di sicuro degne di qualche nota. e nuove forme delle stesse in progress.
Nonostante questo non nego la guerra a bassa intensitá. È quello che abbiamo vissuto nei punti piú diversi del mondo, per un sacco di tempo ormai, ma sta ritornando forte anche l´alta tensione. Non per niente stanno tirando su sistemi di repressione capaci di schiacciare come un moscerino chiunque come dei forsennati. Mica é solo business...! E adesso si assiste non solo alla riattivazione di sistemi repressivi, ma anche di sistemi oppressivi su scala industriale. Con tanta sfacciataggine non si ammazzava - deportava - spiava - legiferava - ingannava - trafficava e via dicendo da tempo.
Volere il processo é sintomo, finalmente, di un´indignazione con una chiara coscienza rivendicativa. Chi ha picchiato chi? Mettere i puntini sulle i, su ogni punto possibile. Chi ha sparato a chi? Chi ha parlato di violenza? Chi ha provocato chi? Chi ha appesantito il clima?
[@franti] Certo il processo é improbabile, certo che é chiaro che qui vale: questo processo non si ha da fare e se si fa viene lavorato per bene, ma rivendicarlo é davvero l´unica cosa giusta da farsi. Il problema sono le strutture, le pressioni occulte, i giocoforza che stanno a cavallo dell´apparato all´interno del quale avrebbe luogo, che garantiscono tutt´altro che un viaggio di piacere. Ma viaggio di piacere non lo é stato in nessun momento, la rivendicazione secondo me é giusta in sé e non perde valore solo perché é utopica.
Con che diritto ai poliziotti che dovevano occupare le piazze hanno raccontato di mostri assetati di violenza intenti a fabbricare le armi piú spaventose... con che diritto hanno spaventato genova a morte? Chi ha provocato un calo delle nascite 9, 10, 11 mesi dopo Genova rispetto ai tre anni precedenti nella cittá tra il venti e il trenta per cento? Chi ha fatto un morto e centinaia di feriti? Prima per un attimo ho pensato alla storia dei palloni pieni di "sangue infetto". Assassini disposti a tutto. Altroché cattivi! É il propagandismo della filosofia della prevenzione e proprio in questo campo accanto ai responsqabili nostrani ci sono illustri corresponsabili internazionali in ballo.
Un punto finora (molto comprensibilmente, dato lo strazio di corpi e la perdita di una vita e data la guerra di piazza nata da sfacciate prevaricazioni e dallo stato d´assedio, ma anche al tavolino) non ancora abbastanza considerato/approfondito nel quadro dalle controindagini dal basso, che lascia identificare ulteriori personaggi impuniti corresponsabili della lunghissima lista dei danni subiti da moltissimi singoli ma anche dalla comunitá umana/sociale in generale nonché da certi momenti di aggregazione particolarmente presi di mira. Questa filosofia pesa sul mondo non meno del neoliberismo. - Ma tornando sul piano dell´ora e qui: F., che fa la bestia nera versione resto-del-mondo? Proprio perché é importante, sarebbe grande se i lavori procedessero. Se mi fosse sfuggita, spero di ritrovarla qui, o la passi dritta alla lista traduttori?
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Esperti ? Una nuova specie di avvoltoi bugiardi
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IlMioNomeèMio Thursday, Dec. 12, 2002 at 8:07 PM |
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Ugolini ?...uhm...chi è, uno di quesgli "esperti" o presunti tali che per conquistare la propria fetta di mercato si buttano come sciacalli sui casi di cronaca più eclatanti e famosi ovviamente proponendo teorie ad effetto ? Cazzo, in questo paese se c'è gente che lucra sui crimini sono proprio questa nuova specie di falsi cercatori di verità, che si fanno pagare a peso d'oro le loro "perizie" sia che "lavorino" come consulenti della difesa che per l'accusa. Ce ne sono fin troppi di criminologi alla Bruno e alla Lavorino (a proposito, pare che quest'ultimo, in realtà, non sia affatto un criminologo), ci mancano solo i professori della balistica. Che schifo.
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Eh!
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F. Thursday, Dec. 12, 2002 at 8:17 PM |
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Ragazz*... sto cercando di tradurre *te piace o' presepe* in inglese, ma non mi viene bene. Morgana ha ragione...
E' un casino anche perche' nel farlo, nel cercare di sistemare il tutto, ho ripreso in mano le cose vecchie per fare una sintesi e ho trovato un paio di aspetti che non avevo approfondito. Insomma sto' debuggando e il tempo e' quello che e'.
Per quello che riguarda il blog e' tutto pronto dal mio lato. Non appena ho i permessi sulla directory ... e' tutto su' e funzionante. Tempi stimati? Realisticamente primi giorni della settimana prossima. Nel blog e' prevista un'area per i materiali crudi (non chiosati) e le coincidenze e le foto e un sacco di altre utility per collaborare in ambiente semi-protetto. Abbiate pazienza.
Ora lavoriamo perche' a Genova venga il maggior numero di persone possibili. E' molto importante.
Ciao a tutt*
F.
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lenzuolata (che fa rima con cassata)
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lisa Thursday, Dec. 12, 2002 at 8:37 PM |
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scrivete più velocemente di me, e posto senza leggere quello che mi son persa nel frattempo. poi recupero :)
Scusate se vi tedio con il mio chiodo fisso, ma Franti m’ha stimolato. Il mio chiodo fisso è la memoria. Non intesa come storicizzazione degli eventi, ma come trasmissione di sapere.
Quello che mi ha affascinato da subito dell’inchiesta di Franti è stata la sua capacità di mettere in fila le cose facendosi delle domande prima di darsi le risposte. Prima capire, poi parlare.
L’inchiesta ha suscitato reazioni diverse, dallo scettico all’affettuoso, ma ben pochi hanno osato entrarci. Al massimo l’hanno segnalata. Ho già detto quale sia il perché secondo me: nelle redazioni non c’è più memoria, troppo turnover, di persone e di notizie, troppe spese a tenere una persona su un argomento. La stessa cosa è accaduta negli apparati investigativi. Spero non accada all’intera nostra generazione (come qualche apocalittico, spesso semiotico, va profetizzando).
Faccio un esempio: la sconfitta delle brigate rosse fu anche una vittoria dell’apparato investigativo (non voglio entrare nel merito del giudiziario), che arrivò quando invece di concentrare l’attenzione sui singoli fatti criminosi si cominciarono a studiare i linguaggi, le tattiche, le strategie, le ideologie. Quando si cercò di “capire” le br. Quando si misero gli eventi in collegamento fra loro e con il contesto, in un tempo che si sviluppa, con persone che sono state sull’argomento per anni, accumulando sapere “vivo”.
“Capire” è quello che fa Franti. Che sa che fare il processo se non servirebbe per avere una condanna, e forse neppure un barlume di giustizia, sarebbe invece utilissimo per, almeno, costruire una memoria, perché a certe domande dovrebbero essere date delle risposte. Non per niente molto di quello che c’è nell’inchiesta viene da un’attenta lettura delle deposizioni rese alla commissione parlamentare. Commissione d’indagine e non d’inchiesta, purtroppo. Detto in sintesi, se non c’è memoria non c’è futuro. E non possiamo permetterci una memoria costruita sulle congetture.
Ho fatto l’esempio delle Br non a caso. All’inizio dell’inchiesta, è citato un barilotto di diluente, un finto attentato che ha finito col coprire le prime deposizioni sulla faccenda Diaz, i giorni dell’ammissione delle finte molotov eccetera. Grandi papaveri. Per lavoro e per diletto mi interesso di strategie della tensione e terrorismo, fatti, sigle, rivendicazioni. Un ginepraio.
Bene, se fiumi di inchiostro ormai si sono spesi per la parte storica, e storicizzata, praticamente nulla si è scritto degli ultimi dieci anni e più. Poi hanno ammazzato D’Antona, e poi Biagi. Panico. Impreparazione totale degli investigatori, e si vede. Ma anche nostra.
Torno, è il caso di dirlo, a bomba all’inchiesta. Il finto attentato citato da Franti è una faccenda interessante. Un paio di finti ordigni lasciati sulla porta della Cisl Monza e di un concessionario Fiat a Milano, gesto rivendicato da un sedicente “fronte rivoluzionario comunista”. Il frc aveva già rivendicato altri due attentati, un anno prima: il 5 luglio alla Mivar di Abbiategrasso, una cassetta degli attrezzi con dentro una bomboletta di camping gas (su un lato della cassetta stava scritto “bomba”. Non sto scherzando), e il 16 luglio una spaccata con spargimento di benzina poi incendiata a un’agenzia di lavoro interinale, dove hanno lasciato una firma a bomboletta, con tanto di stella a cinque punte. Luglio, quel luglio lì, fatto di pentole a pressione imbottite di polvere pirica (il “trappolamento” di genova non è una novità) e di lettere esplosive. Di cose interessanti da dire ce ne sarebbero molte altre, ad esempio sui contenuti della rivendicazione di Monza/Milano. Ma per il momento può bastare.
Capire, e ricordare, è quello che si deve fare. Senza farsi prendere da deliri dietrologici o facili entusiasmi, solo cercare di non fare quelli che cascano dal pero quando arriva una brigata 20 luglio qualsiasi a metterci nei casini. Noi, intendo noi qui, ma anche noi giornalisti se lo fossimo, e pure noi sbirri, o noi magistrati. Invece niente. Sta succedendo qulacosa, e scopriamo improvvisamente che non sappiamo niente, niente, di quello che sta succedendo. Perché quando possibile, prima di capire, che viene prima di parlare, bisognerebbe studiare. Coltivare la memoria.
E allora di fronte all’inchiesta di Franti non serve aderire o meno alle sue logiche, basterebbe andare autorevolmente da qualcuno che possa rispondere e chiedere, scusi, ma che ci faceva lì uno come Truglio? E non dare per scontato che fosse lì a fare il suo mestiere, perché scontato non è. Prepararsi delle buone domande.
Di fronte alla bomba, anzi le bombe, di genova, abbiamo ricominciato di nuovo tutto da capo. Eppure sono stati decine gli scoppi, con stella o senza, negli ultimi anni, alcuni davvero clamorosi. E se questo è un peccato venale per noi che stiam qui a farci le pippe sulla tastiera, così non è per i cronisti, per deontologia, e tantomeno per gli investigatori, che invece da anni infilano pigramente gli atti in fascicoli grossolani, senza tanti ragionamenti. Le squadre, ormai stanno solo in tivù.
Praticamente ogni attentato non rivendicato o con rivendicazioni senza tante stelline è finito in un fascicolo appioppato all’area anarco-insurrezionalista che comprende tutto, dagli attentati in val di susa fino alle bombe di ieri. Nessuno mai è stato arrestato, processato e incriminato, se si esclude la “postina” della rivendicazione dell’attentato a Palazzo Marino. In compenso perquisizioni e intimidazioni si sprecano.
Quelli con le stelline, altra strada. A che punto siano le indagini su d’antona, biagi e tutto quello che sta intorno lo possiamo immaginare da soli. Rivendicaziopne Nta? Fascicolo Nta, e la coscienza è a posto. Tanto nessuno fa domande.
Sugli Nta ho già espresso i miei pensierini, qui riporto solo che furono gli Nta a rivendicare l’attentato di Venezia, 48 ore dopo, ma Casson ha seguito la pista nera. Hanno rivendicato l’attentato all’Ince, con un’intera risoluzione, ma a Trieste si segue la pista anarchica. Se è per questo rivendicarono pure l’omicidio Biagi, prima ancora delle Br Pcc. E le rivendicazioni sono sempre “attendibili”, di sicuro più di quelle della brigata 20 luglio. Interessanti personaggi, a me hanno sempre ricordato qualcuno.
Non sto facendo la forcaiola. Sto solo dicendo che in mezzo a questo casino, o a questo vuoto, se qualcuno decidesse di combinare qualche porcheria avrebbe la strada spianata. E forse lo sta già facendo, lo ha già fatto.
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da un sito comunale
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extrabyte Wednesday, Aug. 06, 2003 at 11:19 AM |
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in questi giorni ho avuto una discussione con un destrorso (nick: Kalckreuth) su un sito comunale (http://www.formia.tv). Questo distrorso dice che bisognerebbe dare la medaglia al CC che uccise C. Giuliani e che se fosse stato lui al suo posto, avrebbe fatto le fosse comuni. Alla fine non sapendo come replicare ai miei post è passato alle offese personali (tipico di certi esemplari).
Il 3d è nella sezione "ultimi commenti postati" e il mio nick nel 3d è "extrabyte"
-- extrabyte
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