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Seconda parte bonifica Merse
by boka Friday, Dec. 20, 2002 at 3:32 PM mail:

Mp3 con risposte dei tecnici di Geoscienze durante la conferenza stampa di S. Galgano - seconda domanda

audio: MP3 at 1.1 mebibytes

Domanda: Sulle soluzioni. Voi proponete il tombamento all'interno della miniera,
non considerando però che le cavità della miniera sono ampiamente fratturate,
con letti di falda permeabili già intercettati dagli scavi, con documentate
infiltrazioni e con documentate capacità di cessione di acque dalla cavità della
miniera alle rocce circostanti. Insomma: le cavità della miniera non sono
impermeabili. Questa è un'altra obiezione che vi fanno i comitati per
l'ambiente. Come rispondete?

dott. Geol. Framcesco Bianchi: Qua bisogna stare molto attenti, perchè esiste
una [?] mondiale in cui le compagnie minerarie si difendono dicendo sono acque
naturali. E la miniera di Campiano una volta a subito la sentenza della pretura
di Grosseto in cui la miniera Merse è come se non esistesse.
[...]
Cioè bisogna capirsi in questo senso: gli interventi di chiusura stagna che sono
stati effettuati... il [?] che è stato effettuato in tante miniere in giro per
il mondo, noi abbiamo trovato una miniera norvegese in cui la risalita
progettata è addirittura 200 mt. Del livello idrostatico, non si parla di 17 mt.
... sicuramente, l'ho detto prima, può comportare il manifestarsi di risorgenze
di acqua, però dobbiamo pensare che le roccie incassanti della minerarizzazione
sono impermeabili, o pochissimo permeabili. Certo, diciamo, una frattura che può
portare una venuta da dieci litri il minuto potrebbe tranquillamente formarsi
[intervengo: loro (i comitati) sostengono che già ci siano (fratture) però] ,
però, diciamo, quello... tu hai, adesso, 8 litri al secondo a Ph 4 che esce
dalla rampa. Se esce una venuta da 10 litri al secondo e contemporaneamente devi
bonificare una serie di discariche che, più o meno, c'hanno dei [?] acidi molto
maggiori, ecco che, diciamo, che l'intervento che tu dovrai fare sarà di
monitorare la situazione e poter intervenire per ricattare(?) questi eventuali
progetti o impermeabilizzando la situazione locale oppure rigestendola con dei
trattamenti passivi. Per trattamenti passivi intendo delle barriere per meabili
reattive in cui, praticamente, diciamo, c'è una reazione nella trincea drenante
che porta a un miglioramento della qualità delle acque in uscita. Certamente,
diciamo, la risalita dell'acqua ha questo problema.

Interviene il dott. Geol. Guglielmo Chiocciora, sempre della Geoscienze S.r.l.:
Noi abbiamo fatto la ricostruzione di tutte le gallerie, il problema è se
esistono delle gallerie che non sono state denunciate. Questo è un problema,
però, comunque sia, noi abbiamo chiesto 5 anni di osservazione, perchè, noi,
tutto quello che esisteva presso il corpo delle miniere è stato preso; anche
roba molto antica abbiamo trovato, del 1800. Ora, vero, ci può esse'
qualcos'altro? Non lo sappiamo! [...] Per cui si fa 5 anni di osservazione e in
cinque anni si vedrà cosa succede!

Domanda: Quindi stiamo ancora sulla situazione di osservazione diciamo! Parlare
di soluzioni è un po' affrettato!

dott. Geol. Guglielmo Chiocciora: No! No! Viene fatto l'intervento; viene
lasciato un rubinetto per le emergenze che sarebbe alla mineraria di Campiano e
viene fatta 5 anni di osservazione, dove viene attivata una unità di crisi che
se nel caso ci fosse una crisi c'è già previsto tutti gli interventi caso per
caso e vengono attivati. Però non è che si chiude e si va lì si prende e si va
via!

Intervengo: No! No! Questo non lo metto in dubbio! Restiamo però ancora in una
situazione di emergenza in un certo senso no?!

dott. Geol. Guglielmo Chiocciora: No! Emergenza non è più emergenza, perchè è
chiuso... c'è un'unità attivata, ecco!
Interviene dott. Geol. Framcesco Bianchi: cioè o chiudi e te ne vai...
[intervengo: così come hanno fatto prima oppure chiudi e controlli, però...]

dott. Geol. Guglielmo Chiocciora: Controlli! Ecco! Questo è il diverso
atteggiamento!

dott. Geol. Framcesco Bianchi: Qui non si tratta di fare una cosa che te, chiavi
in mano, fai il progetto dell'impianto di depurazione, lo metti in esercizio e
quando è in esercizio, dopo i periodi iniziali di funzionamento, pigli e te ne
vai. Cioè queste sono soluzioni che bisogna sempre controllare [intervengo: non
sono definitive, diciamo, ecco] Sono definitive ma bisogna sempre verificare
com'è il miglior sistema per gestire...

Interviene dott. Geol. Guglielmo Chiocciora: si deve far fronte all'emergen...
che... non sappiamo!!!

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non è vero che c'è impermeabilità
by Roberto Barocci Tuesday, Dec. 24, 2002 at 7:44 PM mail:

Le risposte sopra riportate testimoniano la apparente ignoranza del problema da parte dei geologi di GEOSCIENZE srl, selezionati dalla Regione Toscana per studiare l'inquinamento della miniera di Campiano. Infatti tali geologi, rispondendo alla domanda del giornalista di indymedia, affermano che: "Dobbiamo pensare che le rocce incassanti della mineralizzazione sono impermeabili o pochissimo permeabili." Inoltre affermano che: "Noi abbiamo fatto la ricostruzione di tutte le gallerie, il problema è se esistono delle gallerie che non sono state denunciate..."
La loro apparente ignoranza è palese: di seguito riporto quello che scrissero gli stessi dirigenti tecnici della Solmine spa (ENI), che gestivano la miniera di Campiano, quando era ancora aperta e in esercizio, in un momento, 1987, in cui non vi erano motivi per nascondere la realtà tecnico-scientifica:
" Il Calcare Cavernoso costituisce il tetto del giacimento a pirite e solfuri misti di Campiano, al di sotto di quota -75 s.l.m....La potenza del Calcare Cavernoso varia fra alcune decine e alcune centinaia di metri."(Masotti e Favilli in "L'industria mineraria" n°4 1987).
Come tutti gli studenti sanno, il Calcare Cavernoso è tipicamente la roccia portata ad esempio di alta permeabilità e le camere di coltivazione della miniera erano per lo più al di sotto della quota rammentata, tra i -80 e i -200 s.l.m. Pertanto tombare nella miniera di Campiano acque acide tossiche è una scelta che trasferirà sicuramente l'inquinamento alle falde idriche dello stesso bacino idrogeologico.
Inoltre, se il tetto del giacimento è sicuramente permeabile, altrettanto permeabile è anche il letto in cui poggia il giacimento di Campiano. Scrivono sempre sulla stessa rivista nel 1987 gli stessi tecnici dell'ENI: "La faglia di Boccheggiano (lungo la quale sono risalite soluzioni mineralizzanti) è sottolineata da una zona di brecciatura/milonisi, di potenza variabile fra 5 e 20 metri, che fa sempre da termine di passaggio fra le filladi di letto ed il corpo minerario a pirite massale." Ed infatti, lungo tali brecce è segnalata anche la venuta maggiore di acque di falda intercettate all'interno della miniera.
Quindi rivolgo un domanda all'Assessore regionale Verde Tommaso Franci: sono davvero ignoranti i geologi di Geoscenze srl, scelti oggi dalla Regione Toscana, oppure mentivano i dirigenti ENI nel 1987, quando la miniera era aperta e quando non era stata ancora trasformata in discarica abusiva? Sono certo che Franci non risponderà e allora chiederò anche ai Verdi di Maremma, che conoscono quanto me le vicende della miniera e che sono sicuramente delle persone per bene, di rispondere a queste domande e di chiarire al Franci quanto sia egli socialmente pericoloso.
Roberto Barocci
Forum Ambientalista

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Chiarezza, chiarezza...!
by boka Tuesday, Dec. 24, 2002 at 11:51 PM mail:

Io mi chiedo come mai quando ad usare i termini tecnici sono gli "scienziati" di Geoscienze non ci si capisce un cazzo, mentre, invece, quando li usa Barocci è tutto chiaro!!!
Invito chiunque, per interesse, sia capitato su questa pagina a riflettere sulla gravità delle manovre di coperture della Regione Toscana!
E' grave che assessori e Presidente facciano gli "impicci", ma è ancora più grave il fatto che, nonostante vengano sputtanati in pubblico, nonostante non riescano più neppure a mascherare l'enorme quantità di balle dietro qualche fraseologia da uomini di potere, tutto stia continuando ad andare avanti come se nulla fosse.
Queste cose le ho viste succedere solo in luoghi appestati dalla mafia!
Nonostante tutto questi continuano a fare convegni e a parlare di ambiente indisturbati, come se fossere i paladini del verde. Guardate cosa ho trovato sul sito della regione:

http://www.regione.toscana.it/primapagina/12-12-02d.htm


Presentati dall'assessore Franci alla Conferenza regionale
DODICI OBIETTIVI PER IL FUTURO SOSTENIBILE DELLA TOSCANA
Al Palaffari si fa il punto sull'attuale stato dell'ambiente descritto dagli indicatori

12.12.2002 - Dodici grandi obiettivi per il futuro sostenibile della Toscana che caratterizzeranno le politiche ambientali della Regione Toscana nei prossimi anni. Sono quelli contenuti, in dettaglio, nel Piano regionale di azione ambientale presentato in questi giorni alla Conferenza regionale del Palaffari: Ecco quali sono:
- stabilizzare e ridurre i consumi energetici;
- aumentare la percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili;
- ridurre emissioni di gas serra secondo gli obiettivi di Kyoto,
- ridurre e eliminare la percentuale di popolazione esposta a livelli dio inquinamento atmosferico superiori a quelli previsti dalle direttive comunitarie;
- ridurre e eliminare la percentuale di popolazione esposta a livelli dio inquinamento atmosferico superiori a quelli previsti dalle direttive comunitarie;
- ridurre la produzione di rifiuti;
- ridurre o eliminare il conferimento di rifiuti in discarica;
- eliminare la percentuale di acque non depurate;
- garantire un prelievo sostenibile delle risorse idriche;
- conservare la biodiversità e ridurre il numero delle specie in via d'estinzione o mnacciate;
- aumentare la percentuale di aree protette;
- ridurre la dinamica delle aree artificiali;
- prevenire il rischio idrogeologico.
"Il Piano - spiega l'assessore all'ambiente Tommaso Franci - rappresenta l'atto di indirizzo che dovrà orientare le politiche regionali verso una strategia per un futuro sostenibile. Questo anche sula base degli indicatori sullo stato di salute del nostro ambiente, che presentiamo in questa stessa Conferenza. Stato che è sicuramente a luci ed ombre, con situazioni in cui abbiamo già raggiunto e superato gli obiettivi fissati a livello internazionale ed altre situazioni che ancora esigono da parte noi uno sforzo particolare".

In particolare notevole - e ben superiore all'obiettivo comunitario fissato al 22 per cento - è la percentuale toscana di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili (era già il 28 per cento nel 2000), così come la percentuale della superficie delle aree protette, che con il 9,18 per cento è a un passo dall'obiettivo comunitario del 10 per cento. Significativa la riduzione della percentuale di conferimento dei rifiuti in discarica (dal 67 per cento del 1999 al 58 per cento del 2001). Da segnalare invece l'aumento dei gas serra, incrementati rispetto al 1990 di crica il 5 per cento, contro un obiettivo fissato dai protocolli di Kyoto, di una riduzione del 6,5 per cento rispetto al quello stesso 1990 entro il 2010. Importante anche la percentuale della popolazione esposta all'inquinamento atmosferico: tra il 30 e il 40 per cento dei cittadini toscani, secondo i vari inquinanti.

Sarebbe proprio il caso di dirlo: MANDIAMOLI IN MINIERA!!... PERò A BONIFICARE!!!!

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In che mani....
by Mariangela Saturday, Jan. 04, 2003 at 3:00 PM mail: noincineration@yahoo.it

http://www.regione.toscana.it/primapagina/12-12-02e.htm
L'impronta ecologica della Toscana
Notare il commento dell'assessore regionale, e il proponimento finale
------------------------------------------------------------

12.12.2002 - E' stato calcolato in 4,01 "ettari" pro capite il valore dell'"impronta ecologica" per la Toscana, intendendo con questa espressione un indicatore messo a punto a partire dagli anni Ottanta, mediante il quale si misura quanta natura è stata utilizzata per la produzione delle risorse consumate da una determinata popolazione. Per valutare questo dato, va ricordato che gli studi internazionali hanno dimostrato che per essere in equilibrio dal punto di vista della sostenibilità e dell'equità gli abitanti della terra oggi dovrebbero consumare, in base alla capacità della biosfera, 1.9 "ettari" a testa. Il consumo è invece di 2.3 "ettari" per abitante, con un deficit ecologico di circa 0,4 "ettari". Si consuma insomma già più di quanto abbiamo a disposizione.
L'"impronta ecologica" della Toscana, calcolata per la prima volta per incarico della Regione al Wwf, è stata illustrata questa mattina da Gianfranco Bologna nell'ambito della Conferenza regionale per l'ambiente in corso al Palazzo degli affari. "Uno studio che abbiamo voluto per collocare la Toscana nell'ambito degli scenari globali - spiega l'assessore all'ambiente Tommaso Franci - Non era ovviamente difficile prevedere che la Toscana, regione che fa parte del Nord del mondo, ovvero di quel 20 per cento che consuma l'80 per cento delle risorse, facesse registrare un valore ben più alto di quel 2,38 calcolato a livello mondiale. Ma certo fa riflettere che il valore della Toscana sia quasi il doppio del valore considerato sostenibile a livello planetario, nonché leggermente superiore alla media nazionale di 3,84 "ettari". E' un dato di cui dovremo tenere indubbiamente conto per le nostre politiche regionali. Bisogna smettere di inseguire i sintomi della crisi ecologica e di tutti i vari tipi di inquinamento e bisogna scegliere le strade dell'ecoefficienza come modo per valutare quanto siamo vicini alla sostenibilità sia come modo di produrre che di consumare"(pc)



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