Civitavecchia non vuole piu' nocivita'!
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Perchè 11mila persone hanno votato no al carbone
In Italia ci sono circa 56.304.000 abitanti ed una presenza di centrali elettriche per una potenza installata di circa 78.085 megawatt (MWe) totali. In teoria 1.38 kilowatt (KWe) pro capite. Tuttavia, mentre tutti i cittadini italiani traggono beneficio dall’uso dell’energia elettrica, solo gli abitanti del comprensorio di Civitavecchia (circa 100.000 persone), per la presenza di TRE (3) centrali elettriche in un raggio di 15 km (pari ad una potenza di circa 7.000 MWe), hanno 70 KWe pro capite, a cui corrisponde un rischio di soffrire di disturbi alla salute, legato alla vicinanza delle centrali elettriche stesse [1], rispettivamente maggiore di circa 50 e 45 volte la media nazionale e regionale. I dati sulla mortalità in questa zona, rilevati dall’Osservatorio Epidemiologico della Regione Lazio, hanno messo in evidenza un aumento di mortalità per tumori alla trachea, ai polmoni, al sistema linfatico ed ematopoietico. Di particolare importanza e la rilevazione di un eccesso di mortalità per leucemie e linfomi, alla quale corrisponde un ben più alto numero di persone colpite da queste malattie ed attualmente in cura o guarite [2]. A Civitavecchia, inoltre, uno studio effettuato dall’Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio, ha rilevato una maggior frequenza di bambini con disturbi funzionali di tipo asmatico ed un corrispondente aumento della patologia respiratoria [3]. Nonostante questa situazione, non sono mai stati resi noti dei dati, sui livelli di ozono né sulle polveri (PM 10 e PM 2.5). Di particolare importanza è l’assoluta mancanza di dati sui livelli di picco delle polveri stesse, vista l’associazione, scientificamente ormai dimostrata, tra mortalità acuta per cause cardiopolmonari e livelli acuti d’inquinamento [4,5,6]. Tale associazione è stata dimostrata anche a Roma in un recente studio pubblicato sugli annali dell’Istituto Superiore di Sanità [7]. Ulteriore conferma dell’inquinamento di questo territorio è il fatto che non poco tempo fa migliaia di persone di Civitavecchia hanno mangiato del pesce (spigole) venduto a prezzi molto bassi per la presenza di deformazioni della colonna vertebrale che, non sembra da escludere, potrebbero essere state causate da sostanze chimiche tossiche simili a quelle contenute nei prodotti della combustione dell’olio combustibile e del carbone [8]. La volontà di costruire a circa 2 km da Civitavecchia una Centrale a Carbone tra le più grandi al mondo, si scontra con il fatto che gli effetti sanitari sulla popolazione di questo comprensorio, conseguenti all’inquinamento già presente, sono una realtà immediata e necessitano di interventi di risanamento ambientale altrettanto immediati e non di un aumento del rischio di inquinamento. Sembra veramente indispensabile, inoltre, portare a conoscenza la popolazione del livello d’inquinamento delle zone al confine del comprensorio di Civitavecchia: - A nord - Per Decreto del PRESIDENTE dei CONSIGLIO dei MINISTRI (14 gennaio 2002): è stato dichiarato lo stato di emergenza in relazione al grave inquinamento della laguna di Orbetello [9]; - A sud - A Roma è stata dimostrata la mortalità e la morbilità acuta durante gli episodi acuti d’inquinamento [7]; - Ad est, nell’entroterra – Viterbo è una città che soffre di smog. Piazza della Vittoria (un Venerdì, Sabato e Domenica, dati Istituto Sperimentale delle FS): Presenza costante di idrocarburi non metanici al disopra del limite di allarme, espressione d’inquinamento da traffico veicolare [10]. La nuova tecnologia a carbone pulito della quale è fornita la nuova centrale, filtri a manica, desolforatori ed denitrificatori, può ridurre le emissioni delle particelle di grandi dimensioni e del PM 10. Tuttavia se dubbia è la probabilità di ridurre le particelle fini (Ø < 2.5 μm e > 0.1 μm, responsabili di un aumento fino al 12 % del rischio di avere un cancro al polmone causato dall’inquinamento [11]), nulla è la possibilità di diminuire le emissioni delle polveri ultrafini [12] (Ø < 0.1 μm (circa 500 volte più piccole della sezione di un capello) responsabili anch’esse della mortalità e della morbilità (es. asma bronchiale) [13,14,15,16,17,18,19]). La combustione dei fossili, quale ne sia la fonte (motori di veicoli, centrali elettriche o altro), rappresenta la sorgente più importante dell’emissione nell’aria delle particelle fini ed ultrafini, le quali hanno dimostrato di essere una minaccia reale alla salute dei bambini [20]. Il carbone è una delle fonti più importanti d’inquinamento da mercurio. Il derivato di quest’ultimo, il metilmercurio, può causare ritardo mentale, difficoltà di apprendimento, ritardo dello sviluppo neurologico, deficit del linguaggio, della funzione motoria, dell’attenzione e della memoria. In Inghilterra, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Canada ed Australia, poiché sono stati rilevati livelli pericolosi di mercurio in alcuni tipi di pesce, allo scopo di proteggere la popolazione più a rischio (bambini e donne durante la gravidanza) è stato consigliato di non mangiare o limitare l’assunzione del tipo di pesce nei cui tessuti è stata trovata una dose pericolosa di mercurio [21,22]. L’insorgenza di un tale problema in quest’area porterebbe gravi conseguenze all’occupazione nel settore ittico (pescatori, rivenditori, ristoratori ecc). Nel comprensorio di Civitavecchia è nota l’alta incidenza di malattie autoimmuni della tiroide ed il mercurio, in soggetti geneticamente predisposti, può contribuire allo sviluppo delle malattie autoimmuni [23,24]. Infine, in un recente editoriale sulla prima rivista al mondo di medicina viene sottolineata la possibilità di non poter escludere un legame diretto tra malattie cardiovascolari e mercurio [25]. Nella Relazione Finale stilata dalla Commissione di Esperti nominati dal Comune di Civitavecchia per la valutazione dell’impatto ambientale, manca qualsiasi programma di controllo del mercurio [26]. Durante il processo di smaltimento dei prodotti della combustione del carbone vengono emessi nell’ambiente dei metalli tossici [8]. I filtri a manica, i desolforatori ed i denitrificatori, non riducono le emissioni di questi metalli. A conferma di ciò la stessa Commissione di Esperti ha infatti dato un parere positivo alla costruzione della centrale a carbone, condizionato però dal controllo nell’ambiente di metalli quali l’arsenico, il cromo ed il cadmio, sostanze che hanno un ben noto rapporto causale con il cancro [26]. La combustione del carbone, rispetto al metano, libera inoltre nell’aria quasi il doppio di anidride carbonica, il gas maggiormente responsabile del micidiale effetto serra. L’adesione dell’Italia al Protocollo di Kyoto appare essere dunque solo formale con l’avvento della politica della "Carbonizzazione delle Centrali" [27,28]. Da un punto di vista legislativo, di fronte alla Legge n. 55/2002, opera tra l’altro il "principio di precauzione" che esprime un’esigenza tipicamente cautelare e consiste nella necessità di perseguire gli obiettivi della tutela della salute "anche quando manchi l’evidenza scientifica di un danno incombente, vale a dire quando non sussista interamente l’evidenza di un collegamento causale tra una situazione potenzialmente dannosa e conseguenze lesive della salute o quando la conoscenza scientifica non sia comunque completa". Oltre la Corte Costituzionale anche la Corte di Giustizia Europea applica con fermezza questo principio. Degno di nota infine è il fatto che dal settembre 2005 sarà vietato l’uso del carbone da riscaldamento: "Il divieto dell’utilizzo si è reso necessario per assicurare una maggiore protezione dell'ambiente e della salute umana" [29].
IN CONCLUSIONE PER LA PRESENZA DI TRE CENTRALI ELETTRICHE, L’INTENSO TRAFFICO MARITTIMO PORTUALE ED AUTOMOBILISTICO E LA POSSIBILE PRESENZA DI DUE DISCARICHE SPECIALI, QUELLO DI CIVITAVECCHIA È UN COMPRENSORIO AD ELEVATO
RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE ED E’ UNA GRANDE INGIUSTIZIA CHE LA NOSTRA SIA VALUTATA UNA SALUTE DI SERIE C!
08/01/03 La Coalizione dei Comitati NO al carbone
Alla stesura di questo documento hanno collaborato esperti nazionali ed internazionali di ingegneria, chimica, medicina e legislatura.
ADDENDUM La Coalizione dei Comitati contro la costruzione della Centrale a Carbone di Civitavecchia è venuta recentemente a conoscenza che, nel periodo1999/2000 sono stati rilevati dei dati che hanno mostrato il superamento ripetuto dei LIVELLI DI ATTENZIONE e di ALLARME delle POLVERI TOTALI e dell’OSSIDO DI CARBONIO senza che si siano presi provvedimenti per ridurre l’esposizione della popolazione a questi inquinanti, pur esistendo (ripetiamo) l’associazione causale scientificamente ormai ben accertata, tra mortalità acuta per cause cardiopolmonari e livelli acuti d’inquinamento
altre riflessioni tecniche sul progetto carbone: http://italy.indymedia.org/news/2003/01/153867.php
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