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Mentre in regione si "contendono"la Asl.2 di Perugia(meta' della regione)-mercoledi inzia la discussione sul piano sanitario regionale in consiglio e in giunta-:I DS vogliono la riconferma di Orlandi;La Margherita di Bocci vuole Costa(cisl);Vinti e cioe' Rifondazione Comunista che ha in quota Vincenzo Panella per l'ASL dell'Altotevere spera che quest'ultimo alla fine la spunti tra i due contendenti .... Poi sempre in nome di "una verifica degli equilibri di maggioranza":Rifondazione vuole Tippolotti come assessore alle Politiche Sociali;All'assessorato alla cultura si vuole Baiardini(correntone DS)benvisto da DS e Rif.com.... Lasciamo perdere il resto delle girandole ....
Dicevamo mentre in Regione acade tutto cio' nella piana di Bettona si annuncia, entro il 2003, l'edificazione di un'enorme centro di permanenza temporanea-(vedi Turco-Napolitano) in cui "sosteranno"molti degli "irregolari"del Centro- Sud in attesa di rimpatrio. Gli edifici dovrebbero ospitare complessivamente circa 150 immigrati.La conferma della costruzione di questo CPT arriva dalla prefettura...La quantita' degli "ospiti"si dice che sara' mantenuta' a pieno regime a ciclo continuo. In questo campo di concentramento-soft kill-saranno costretti a soggiornare non solo immigrati con foglio di via per aver commesso reati o perche' privi di permessi di soggiorno,ma anche tutti gli immigrati che lavorando in nero nonhanno potuto presentare in Questura il cosiddetto"KIT-domanda"di regolarizzazione.Il decreto legge 286 prevede il consenso delle amminastrazioni locali nel cui territorio viene istituito il CPT ed in questo caso il parere e' stato favorevole.(da non dimenticare che i CPT sono per legge previsti uno per ogni regione e che alla fine gli "affari sono affari")
Il disegno di legge Bossi/Fini riscrive la disciplina degli allontanamenti ed introduce l’accompagnamento coatto alla frontiera come forma ordinaria di esecuzione dell’espulsione amministrativa. L'arresto effettivo e "immediato" per l'immigrato clandestino scatta al terzo tentativo di rientro in Italia senza permesso. Il clandestino, processato per direttissima, rischia il carcere da uno a quattro anni. Ma già al primo tentativo di rientro senza permesso, lo straniero irregolare può finire in carcere con una pena che va da sei mesi a un anno, commutabile in espulsione. Poiché la maggiore difficoltà nel contrasto alla clandestinità riguarda l'identificazione dell'immigrato e la definizione dello Stato di provenienza, il disegno di legge prevede l'allungamento del soggiorno nei Centri di permanenza temporanea: 30 giorni, prorogabili a 60 (contro i 20 prorogabili a 30 del Testo Unico).
La globalizzazione e' qui:mercato internazionale del sesso ;tratta di ragazze...riduzione in schiavitu'.Lavoro nero/clandestino nei cantieri edili della ricostruzione...in agricoltura,nell'assistenza agli anziani...
Un extracomunitario su quattro in Umbria è clandestino e viene impiegato prevalentemente nell'assistenza agli anziani e in lavori definiti invisibili: è quanto emerge da una ricerca dell'Irres(2001) dal titolo "Immigrazione irregolare e clandestina in Umbria". Secondo l'indagine gli extracomunitari irregolari nella regione sono circa 6.000, che si vanno ad aggiungere alle 26.000 presenze regolari, comunitarie ed extracomunitarie. http://www.societa-protezionecivile.it/umbria/immigrazione/immigrazione.html
La differenziazione che nella ricerca viene colta tra irregolare e clandestino, è che il secondo avverte maggiormente la condizione di "fuori legge" e ciò lo rende invisibile e refrattario ai contatti". "Ma la ricerca - sottolinea Cecilia Cristofori(commissario straordinario) - analizza anche quello che viene definito come "progetto migratorio", che getta luce su quale motivazione spinga gli immigrati a lasciare il proprio paese. Non è solo fuga dalla povertà, ma anche bisogno di sicurezza, e di migliorare le condizioni di vita immateriali, quale quella di vivere in un paese libero.
Questa la mappa della distribuzione territoriale dell'immigrazione per nazionalità come risulta dalla ricerca dell'rres su "Immigrazione irregolare e clandestina in Umbria". http://www.societa-protezionecivile.it/umbria/immigrazione/mappa.html
Provincia di Perugia
Perugia-città: latino-americani, maghrebini, provenienti dai paesi dell'est (moldavi, ucraini, rumeni), albanesi, ex jugoslavi, provenienti dall'Africa sub-sahariana. Sono in prevalenza donne, molto giovani (venti anni circa), e più anziane, di età compresa tra i trentacinque e i cinquanta anni.
Alta Valle del Tevere: maghrebini, albanesi, macedoni, provenienti dai paesi dell'est (polacchi, rumeni, bulgari), latino-americani. In prevalenza uomini, nel caso degli albanesi e macedoni interi nuclei familiari, in quello dei latino- americani, in prevalenza donne. Di età variabile, in particolare i maghrebini, o molto giovani oppure adulti.
Foligno: provenienti dai paesi dell'est o dai Balcani, maghrebini, latinoi-americani. In particolare peri primi due gruppi si tratta di singoli immediatamente seguiti dalle famiglie, e nuclei familiari. In prevalenza di giovane età, esclusi i maghrebini per i quali si propongono i due gruppi di età citati.
Bastia e Assisi: albanesi, maghrebini, moldave. Per le età e il genere si ripropongono le distinzioni già osservate.
Zona del Lago Trasimeno: provenienti dall'Europa dell'est (in particolare polacche), maghrebini (in particolare marocchini). Per le età e il genere si ripropongono le distinzioni già osservate.
Gubbio: maghrebini (molto itineranti), latino-americane. Per le età e il genere si ripropongono le distinzioni già osservate.
Spoleto: albanesi, marocchini e provenienti dall'ex-Jugoslavia
Provincia di Terni
Terni: albanesi, provenienti dai paesi dell'est (moldavi, ucraini, rumeni, polacchi), maghrebini, nigeriani, cinesi, filippini. Per le età e il genere si ripropongono le distinzioni già osservate, fatta eccezione per gli ultimi tre gruppi dei quali non si hanno a disposizione notizie precise.
Zona rurale del Ternano: provenienti dai Paesi dell'est (soprattutto ragazze), albanesi e maghrebini.
Orvieto: provenienti dai Paesi dell'est (soprattutto ragazze), albanesi, latino americane e maghrebini.
Le donne immigrate in Umbria sono giovani, provengono in prevalenza dai paesi dall'Est europeo e svolgono lavori di bassa qualifica, soprattutto in agricoltura e solo in minima parte nell'industria e servizi. http://www.grtv.it/1999/marzo99/17marzo99/umbria17.htm
http://www.eurispes.it/comstampa/2002/060602.htm
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