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Scorie nucleari e scorie fasciste
by Sioux Monday, Jun. 30, 2003 at 5:32 PM mail:

La retorica del nè di Destra nè di Sinistra

Direi che anche le ultime vicende delle mobilitazioni contro lo stoccaggio in Sardegna delle scorie nucleari dimostrano ampiamente - qualora ce ne fosse ancora bisogno -che gli slogan del "questa non è una battaglia nè di Destra nè di Sinistra" sono solo retorica e che gli appelli ad una fantomatica Unità del Popolo sardo molto spesso nascondono solo debolezza e confusione. Che senso ha organizzare manifestazioni di questo genere dove si mischia tutto il mischiabile...in ragione di quale ragione dovremmo mobilitarci con al nostro fianco le "scorie fasciste" e i giovani apprendisti-squadristi di Regime, i provocatori di questa o quell'altra organizzazione della Destra populista o neofascista o xenofoba? Per quale motivo dovremmo condurre una battaglia giusta con la feccia della Società? Per quale motivo un fascista sardo dovrebbe essere migliore di un compagno italiano?
E' evidente anche nelle assemblee "unitarie" che si va avanti a forza di "rimozioni" e si omette sistematicamente di andare al centro della questione, di mettere in discussione l'assetto sociale dominante. Le scorie così come la Guerra, così come la precarietà, la privatizzazione del Sistema scolastico e la destrutturazione dello Stato sociale sono il frutto della stessa logica ed originano dallo stesso potere...quello dell'Impero nell'era della globalizzazione. Il nostro governo nazionale è uno dei tanti vassalli di questo sistema, così come il nostro governo regionale è un valvassore del vassallo.
Ci vuole molto a capirlo che le forze sarde di centrodestra si buttano a capofitto in una campagna antiscorie (e non antinucleare guarda caso) iniziata dall'Unione Sarda (guarda caso) per alcune "nobili" motivazioni quali l'inizio della campagna elettorale per le ormai prossime elezioni regionali (che bilancio potrebbe presentare altrimenti la peggiore Giunta della storia autonomistica dell'Isola) oppure l'interesse economico di questo o quell'imprenditore del settore turistico?
Se vogliono farsele le loro manifestazioni se le facciano nelle fogne con gli amici che hanno laggiù. Per il resto la battaglia è di una parte del Popolo sardo, quello delle classi subalterne e della ricerca dell'Alternativa di Società.

HLVS

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hai centrato il problema
by t Monday, Jun. 30, 2003 at 6:02 PM mail:

hai centrato il problema. non capisco a cosa serve parlare di nazione sarda in questo momento, il problema sono le scorie quindi è inutile contrapporre sardi-italiani, non ha senso, ma bisogna contrapporsi a chi vuole il nucleare (e non le scorie... sono un bel po' strani questi discorsi, no? non vi viene qualche dubbio?)!
cercate di fare discorsi sensati!

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infatti
by sardu Monday, Jun. 30, 2003 at 6:53 PM mail:

nessuna contrapposizione tra sardi-italiani, anzi, moltissimi italiani ci stanno sostenendo!
semmai la contrapposizione è fra
nazione sarda-stato colonialista italiano

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Sioux salva tu per primo indymedia!!
by SLV Tuesday, Jul. 01, 2003 at 10:42 AM mail:

“ …Da una parte abbiamo un dibattito fortemente ideologizzato (anche in senso deteriore) che costruisce dei muri invece che costruire rete e scambio di esperienze…” Sioux (post del 25 giugno).

Partirei proprio da questa affermazione del nostro caro “compagno” per esprimere tutto il mio dissenso per la situazione attuale del dibattito contro lo stoccaggio delle scorie e per rispondere al suo ennesimo monologo (visto che sto ancora aspettando una risposta relativa al post del 25…).

Tu dici che la frase “Questa non è una battaglia ne di destra né di sinistra” è solo retorica…e rincari la dose affermando che “gli appelli ad una fantomatica unità del Popolo Sardo molto spesso nascondono solo debolezza e confusione..”.
Ti spiego come la vedo io (e non solo..): a noi fanno schifo coloro che strumentalizzano questa situazione, sia che questi abbiano la tessera di AN, FI, sia che l’abbiano con Rifondazione Comunista. Siete sempre i soliti politicucci da quattro soldi, sempre in campagna elettorale (anche se la campagna è per una poltroncina al consiglio comunale di un luogo sperduto…non so se mi spiego…) e gettate fango su chi va ben oltre i partiti…

Vedete il mondo diviso tra buoni e cattivi, destra e sinistra…fascisti e comunisti, ma sai che ti dico??? Esistiamo anche noi, disgustati da tutta questa merda che ci circonda, e che vuol far passare le nostre affermazioni come retorica, quando l’arte della retorica è il VOSTRO pane quotidiano,
non il nostro…

Noi non apprezziamo se vediamo un provocatore fascista che viene a Cagliari sventolando il tricolore, come abbiamo isolato quei due cretini che ad Iglesias avevano la bandiera rossa (meno male erano solo due le bandiere…).

“Appello ad una fantomatica (???) Unità del Popolo Sardo” che nasconde solo debolezza e confusione….grazie per questa analisi psicologica del nostro agire e pensare!!!!
Grazie anche per la tua analisi sul fatto che questa sarebbe la battaglia di una parte del Popolo Sardo, quella delle classi subalterne, perché è un’osservazione molto acuta….più della metà (per essere ottimisti..) delle persone non potrebbe manifestare quindi??? Chi non appartiene alle classi subalterne non muore a causa delle merde radioattive??? Chi è di destra, ma SARDO, deve piegare la testa solo perché ha votato destra alle elezioni…non ha il diritto di scendere in piazza come te???

Se Rifondazione fa una cazzata, tu come ti poni??? Non sei libero di manifestare in quanto cittadino, o devi per forza “essere coerente” (per non dire cieco) di fronte al tuo partito??

Io, persona singola e libera da qualsiasi tesserina che mi vuole incasellare in questo sistema che tu per primo affermi di combattere, scendo spesso in piazza, guardando al motivo della manifestazione e non solo preoccupandomi di chi la organizza….

Né di Destra né di Sinistra vuol dire questo: non che bisogna scendere tutti mano nella mano, ma che chi vuole strumentalizzare questa situazione (rosso o nero che sia) se ne stia a casa, perché la posta in gioco è troppo alta e la gente (intendi questo termine nel senso più generico del termine) si è rotta le palle delle vostre scaramucce e delle vostre analisi socio- psico e bla bla bla di inizio Novecento!!









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sioux (mancu mali!)...
by Nico Tuesday, Jul. 01, 2003 at 2:26 PM mail:

Caro Sioux,
gli oppressi della terra ti guardano come una guida nel cielo. Ovviamente sarai tu che, alla fine dei giorni, scandirai i vari "proletario"/"borghese impero-capitalista" che divideranno, come con una spada magica, il mondo in chi può e chi non può.
Chi può usare le proprie bandiere, chi può farsi propaganda (per la sua carica comunale?)e chi no, chi può ribellarsi e chi no, chi è nazione e chi no, chi può essere libero e chi no.
"stato","valvassino", valvassore"?
tutto uguale, l'importante è che tu non possa dire niente, tanto siamo tutti fratelli, da New York a Macumere. Che senso ha decidere per sè stessi?
Ci sei tu che stabilisci che ciò è MALE. Prima bisogna affrontare il MALE universale, il nemico imperiale mica si combatte in casa, bisogna sconfiggerlo là dove abita, negli spazi siderali (visto "Star Wars" troppe volte?).
Io comincio qui in casa e in questo momento, come in tanti altri ho riconosciuto che il mio nemico è l'imperialismo economico globale e che nel nostro caso spacifico di sardi è contraddistinto dalla subdola faccia del colonialismo italiota.
Nessuno ti chiede di lottare o di schierarti con i "fascisti" o con altre frange di PERSONE (e non di mostri) che si vogliono difendere.
Ma fra 20 o 30 anni se saremo ancora vivi, non avere il coraggio di lamentarti per favore.

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la destra per il nucleare
by t Tuesday, Jul. 01, 2003 at 2:30 PM mail:

ma non ci vedi contraddizione? uno che vota destra non può essere contro le scorie perchè la destra vuole reintrodurre il nucleare in italia!
riporto da un post sul black out di questi giorni: "Giampaolo Bettamio (FI), vicepresidente della commissione attività produttive alla camera ha dichiarato essere giunto il momento per riflettere seriamente sull'introduzione dell'energia nucleare in Italia...

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...
by Nico Tuesday, Jul. 01, 2003 at 2:31 PM mail:

poi, "classi subalterne"?
forse a livello locale ( ma è tutto da verificare), ma a livello internazionale (ti piace questa parola vero?)e agli occhi di intere altre popolazioni, la tua carica di cittadino di classe sublaterna è vista come quella di uno sfruttatore spietato delle loro povere economie.
E allora? Hai diritto tu? Ho diritto io? A rigor della tua logica dovremo stare tutti zitti.
As biu?

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x sardu
by t Tuesday, Jul. 01, 2003 at 2:54 PM mail:

chi è lo "stato colonialista italiano"?

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bah...
by Sioux Tuesday, Jul. 01, 2003 at 5:31 PM mail:

Può darsi che abbia la tendenza ai monologhi ed a questo punto anche che non ci si capisca un gran che.
Nico dice a sconfiggere il nemico "io comincio da qui e in questo momento". Chi ha detto il contrario? Dopo tutto cosa fa ognuno di noi a modo suo?
Abbiamo modi di analizzare diversamente le cose? Chi è che lo nega? Dopo tutto io non condivido assolutamente la categoria del "colonialismo italiota".
Credo invece che il problema sia proprio che la globalizzazione neoliberista abbia effetti innanzitutto sul territorio. Così è vero che a partire da qui ed ora bisogna combatterla ma è anche vero che non la si può combattere se non si crea una linea di continuità fra i fenomeni internazionali (SI, mi piace questa parola!!) e quelli locali.
La distinzione non è fra chi ha votato a Destra e chi ha votato a Sinistra e neppure quella fra Rifondazione (partito al quale sono estremamente legato ma rispetto al quale di cose da dire ne ho talmente tante che chi mi conosce sa...) o altre organizzazioni. Infatti non si tratta di chi strumentalizza chi, ma di chi quelle battaglie le ha sempre condotte con coerenza e su tutti i fronti....anche prendendosi le accuse di strumentalizzazione da persone cosidette "indipendenti" e tanto "attente" da farsi strumentalizzare alla prima occasione dai fasci mascherati o dal qualunquista di turno del "nè di destra nè di sinistra".
Confermo che non credo nella retorica del "Popolo Sardo". Sono daccordo però sul fatto che coloro che qui sono la classe subalterna altrove risulterebbero dei "privilegiati" poichè vivono in "questa" parte del mondo...ma questo non cambia la sostanza delle cose anzi la riconferma.

Quello che chiedo è il coraggio della conseguenza. Perciò suona male sentir parlare di scorie chi non si lamenta dei sommergibili nucleari della Maddalena o del porto di Cagliari. Chi ha votato a Destra può tranquillamente e legittimamente cambiare idea ma suona male anche vedere chi si è messo il doppiopetto sull'orbace fare oggi appelli all"Unità"....o forse no?

Quanto alla questione del Consiglio comunale ho già preso l'impegno di non rispondere alle cazzate.

HLVS

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sioux (sparèssius)
by Nico Tuesday, Jul. 01, 2003 at 8:22 PM mail:

Sai che la questione delle basi -missili-leucemie e quiant'altro dipende sempre e solo da una cosa: dall'informazione.
Oggi tutti i media parlano e parlano delle scorie e la maggior parte della gente prende coscienza del problema. Per le basi un accenno ogni tanto e allora sembra che non sia importante. Meno male che per quanto riguarda le basi c'è qualcuno che lavora più di me e te per informare anche noi di che succede.
E la stessa cosa è per la nostra nazionalità. Solo chi conosce il problema, e cioè la storia e la lingua, può avere coscenza di ciò che veramente eravamo e siamo e guardare con occhi nuovi i nostri rapporti con lo stato italiano, nel quale tanti sardi fanno a gara per fare bella figura e risultano patetici.

Tandu spereus ki peri a calincunu siat serbiu a ligi custas cosas, custus parris, ca est pròpiu a innoi ki seus joghendu sa partida prus manna po su benidori nostu. Eus a biri ita eus a ponni a innantis, ita kistioni.
Deu speru sempri totu in paris, comenti soi biendu in custas bellas diis.

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..precisazioni..
by SLV Tuesday, Jul. 01, 2003 at 10:29 PM mail:

X SIOUX:
Vorrei precisare che l’utilizzo del termine “monologo” era riferito al fatto che nel thread del 25 hai aperto la strada per un possibile dibattito sulla disobbedienza e poi non ti sei fatto più vivo (anche perché il discorso mi interessava realmente); poi per il resto se ci si confronta qualche punto di contatto lo si potrà trovare (non sarei così catastrofica già riusciamo a capirci quando vogliamo).

Ovviamente questo non significa che ci rispecchieremo nelle idee l’uno dell’altro (son troppo diversi i punti di partenza…).

Poi, altra precisazione, io parlavo in linea di massima non dei politici (non mi interessa parlare di loro e se se ne parla può anche valere il discorso della coerenza tra le politiche di ieri e quelle attuali), ma delle persone sarde…mi spiego: purtroppo c’è molta ignoranza in giro e io conosco tanta gente che non sa neanche la differenza tra destra e sinistra (pensiamo a tutta la gente, appartenente spesso proprio alla classe subalterna, rincretinita dalla campagna elettorale del caro Silvio) e mi sembra azzardato affermare il principio in base al quale se uno ha votato destra deve sentirsi escluso dalla maggior parte delle iniziative promosse in questi giorni.

Per la cazzata mi spiace, anche perché ho tirato ad indovinare…ma mi hai fatto talmente arrabbiare stamattina…


X NICO:
Come ben sai condivido appieno il discorso sul colonialismo italiano e in questi giorni, come te, ho avuto modo di notare quanto è bello scendere in una piazza dove la sola bandiera regina è quella Sarda (senza che si voglia vedere per forza lo “spettro dell’indipendentismo” dietro).
So anche quanto faccia male, a noi che lottiamo tutti i santi giorni per una causa che riteniamo più che giusta in quanto Sardi, leggere che esiste una RETORICA sul “Popolo Sardo”, noi che POPOLO CI SENTIAMO, come se tutto il nostro lavoro (soprattutto il tuo e quello di P.) fosse uno sterile modo di passare le giornate (ed è per questo motivo che il post di Sioux mi ha infastidito tanto).
Meno male siamo sempre un po’ meno soli; forse a qualcosa potrà servire questo ennesimo tentativo di prevaricazione (speriamo che rimanga tale) di uno stato-altro sulla nostra isola….farà aprire gli occhi a qualcuno? Forse no, ma noi siamo e staremo sempre qui a cambattere….
Si bieus cras
Forza paris!




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...
by SLV Wednesday, Jul. 02, 2003 at 12:19 AM mail:

e tanto per precisare ancora si scrive "FORTZA PARIS"!

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batallai...
by Nico Wednesday, Jul. 02, 2003 at 12:27 AM mail:

Sai bene che non è la prima volta che sento cose di questo genere (anche moderate per la verità)e di certo mi aspetto di sentirne altre in futuro. Ma sento anche che nulla mi può fermare, sento di essere dalla parte giusta, senza prevaricare nessuno.
Mi sento addosso il peso di generazioni e generazioni che però sono come ali (poesia pura!!)che mi trascinano in avanti e verso il mondo.
Ricordatevi cari "internazionalisti" che anche noi lo siamo; solo, nel vero senso del termine.
Lenin se vogliamo parlava di INTER NAZIONALISMO: intra is natzionalismus o peri intra is natzionis. Custu no 'olit nai a essi inimigus, perou nimancu a si fai acapiai a intr''e unu stadu "atru" cun atrus interessus, ki a marolla no si fàinti bivi a sa manera nosta, moderna bollu nai.
Si bieus un'atra 'ia.

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fantasmi siuox
by Lutzià Wednesday, Jul. 02, 2003 at 10:20 AM mail:

Caro Sioux,
usi un nome preso da un popolo che è stato sterminato da un altro e ti opponi al neoliberismo, odi anche i neofascisti: tutte cose che si possono condividere o no. Ma mi sa che proprio per quest'ultima fatto tu abbia un insistenza un pò patologica, senza offesa, nel senso che vedi squadristi dapertutto, ma dove vivi? a Predappio ? a Salo? Io vivo in Italia ho girato tante città e ho visto qualche gruppo di naziskin che non mi pare sia un pericolo per la repubblica Italiana, magari per i comunisti perchè si odiano a morte ma è un odio legato ai simboli, come mi faceva notare un mio caro amico siciliano di un famoso centro sociale Padovano (il gramigna) dicendo che in fondo "i ragazzi" (cioè i naziskin, che a lui avevano dato delle gran mazzate) erano uguali a loro "proletari" diceva lui, "sfruttati da un padrone". Be la storia della sinistra è piena errori di questo tipo: la creazione di un nemico comune da combattere nel quale scaricare i mali della società : La polizia negli anni 70, i "fasci" dopo la caduta del fascio, le multinazionali nella globalizzazione: ma prendiamo quest'ultimo esempio: quale tipo di modello economico vorreste proporre oggi?La colletivizzazione delle terre e i soviet? Spero di nò altrimenti sareste un pò ingenui e miopi.. leggevo che qualcuno parlava di sviluppo ecquo e solidale sarebbe bello ma sarebbe come un incendio nelle oceano, un asino che vola, tutti ci possono credere ma in politica la letteratura fantastica, si sa, non ha mai sfondato...

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non ci si capisce proprio...
by Sioux Wednesday, Jul. 02, 2003 at 7:00 PM mail:

Non ci si capisce proprio:
1. Dire che non condivido analisi tipo "colonialismo italiano" non significa: nè che non sono o non mi sento sardo (e quindi "specifico" rispetto al resto). Credo solo che, per una questione puramente analitica (scusate tanto se la meno con queste storie) e di correttezza, che non si possa usare uno schema interpretativo del passato (nonostante mi accusiate in continuazione di farlo) quando nella fase attuale, a rigor di logica, è largamente in fase di superamento anche il concetto stesso di Imperialismo. Se si parla di Impero si ragiona di una nuova fase storica nella quale il peso degli Stati nazionali si è fortemente ridotto. Ciò non implica assenza di specificità anche nello sfruttamento di zone particolari del globo. E la Sardegna piuttosto è una periferia delle tante, incastonata in uno dei Centri. In questo senso viviamo un rapporto specifico di asservimento.

2. Essere Internazionalisti non significa nemmeno essere contro gli Indipendentisti, è ovvio però che non condivida una analisi indipendentista "interclassista" (quelle insomma che...un padrone sardo è meglio di uno italiano o svedese o...).

3. Dire che sulla questione "Unità del Popolo sardo" si fa tanta retorica mi sembra più un dato di fatto che una considerazione politica...basta guardarsi intorno per capire che a certi figuri che si pongono di fronte al Popolo come dei novelli Amsicora...beh...del Popolo non può importare meno che niente.

4. Insistere sulla coerenza o dire che non mi interessa stare al fianco di certi figuri...nascosti anche sotto qualche bandiera dei quattro mori o sotto gli slogan "nè di destra nè di sinistra"...è invece una scelta politica di fondo. Perchè checchè ne dica Lutzià non si tratta nè di paranoie nè di vivere nel passato. La collateralità del sistema di potere e di certa imprenditoria ai moveimenti di estrema destra è un fatto risaputo. Così come è risaputo che a Cagliari alcuni imprenditori finanziano direttamente o indirettamente Forza Nuova ed altre sigle del neonazifascismo, così come è risaputo che in molte città italiane e non solo questa feccia viene mandata a "ripulire le strade" dai Rossi, dagli omosessuali, dai migranti, dai barboni. Così come è risaputo che le stragi del dopoguerra avevano la testa in america e le braccia in Parlamento e nelle sedi dell'estrema destra, così come è risaputo che organizzazioni tipo "Easy London" sono state fondate da terroristi neri e finanziano le formazioni di estrema destra operanti in Italia...e anche in Sardegna.

5. Certo che si può discutere e lottare assieme ed anche da punti di vista diversi. E' un valore aggiunto e non un limite. Ma per carità non con certa "gente".

6. Sulla questione degli asini che volano ...beh..."sorvolo" come un asino. Dico solo che l'Italia democratica (compresi i comunisti) il fascismo non l'hanno combattuto quand'era sconfitto...l'hanno sconfitto combattendolo.

Adiosu cumpanzos, mankari non sia campidanesu bos iscrio su mattessi in sardu... a su mancus azzis a cumprendere ki s'esclusiva no este sa ostra.

HLVS

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convergenza...
by Lutzià Thursday, Jul. 03, 2003 at 12:31 PM mail:

Caro Sioux,
l'asino non era rivolto certo a te, che da quello che leggo mi sembri anzi una persona colta, parli di internazionalismo, di "periferia", e mi sento d'accordo nel giudicare "feccia" quella destra che mise le bombe, uccise, fece le più grosse porcherie della terra. Non sono a conoscenza di imprenditori che finanziano Forza Nuova, e probailmente questo non mi interessa. Vorrei soffermarmi sulla questione dell' indipendenza vs unitarietà, secondo me sia da una parte che dall' altra state un pò confondendo le cose, non volutamente, ma ti volgio ricordare, partendo dal passato, che la storia della sardegna si è intrecciata con quella della penisola ma non è coincisa e che spesso siamo stati "dominati" da quelle entità che oggi hanno prodotto i cosidetti stati-nazione tanto citati. Il problema è che si potrebbe quindi parlare di indipendentismo culturale e non statutario o di "nazionalità culturale", sentimento nazionale comune di tutti i sardi. Io potrei pagare le tasse all' ufficio centrale di roma ma non essere d'accordo sul fatto di non studiare la storia della mia regione/nazione piuttosto che ANCHE quello del mio stato/nazione. Capisco il tuo imbarazzo perchè leggo tra le righe che la tua formazione intelletuale non ti portà a priori alla visione di uno stato disunito.
Però trovo scarosanto che un popolo debba conoscere la propria storia e la propria cultura. Se infatti la conoscessimo meglio sparemo che nel periodo giudicale chi rovinava un vigneto o un frutteto sia introducendovi bestiame che dannegiando le piante rischiava fino
all'amputazione della mano. Mentre oggi chi deturpa il patrimonio naturale, chi incendia, chi crea un danno ad un bene primario dello stato o di un privato al limite passa 3 giorni al fresco e poi... dopo un processo che dura due anni forse paghera una multa o finirà in galera ma per poco.
Se conoscessimo la nostra cultura capiremo che abbiamo delle priorità diverse in questa terra, adotteremo delle misure atte a al nostro bene. Non dico di regalare un libro di storia ai nostri consiglieri, ormai il danno è fatto, ma di svegliare le cosienze della gente facendogli riscoprire le proprie origini, sembra una banalità, ma non lo è.
Non dico di comportarci come ci si comportava nell' ottocento e secoli prima, ne di tagliare le mani a nessuno. Però non sarebbe male se un giorno qualcuno dicesse su quale tipo di economia si dovra reggere la sardegna nei prosssimi anni visto che (fortunatamente) lo statalismo/assistenzialismo pare stia finendo. Il passato ci dovrebbe guidare nel futuro. Ti faccio un esempio concreto (scusa ma sono un persona molto pragmatica): Il telelavoro potrebbe essere una risorsa importantissima per la sardgena anche visto che abbiamo la fortuna di avere a Cagliari uno degli ISP più grandi d'europa. Call center contact center, asistenze e chi più ne ha più ne metta, perchè no in un isola dove il costo della vità è mediamente più basso quindi le persone potrenbbero anche spostarsi e pagare un affito per lavorare in un luogo diverse da quello di residenza/nascita, la qualità della vita non mi pare male, le conoscenze informatiche ci sono, pare che l'italiano non lo parliamo neanche così male...
ho divagato un pò ma il succo è che il sentimento nazionale deve partire da dentro di noi e non è certo colpa dello stato italiano se non ci siamo saputi amministrare, ma questo non vuol dire che non lo sappiamo o potremo fare.

Ciao Lutzià

..p.s. de cussu chi appo cumprendiu lezzinde cussu chi as iscrittu in sardu mi pare chi ses nugoresu, ma abbiada chi non est una cosa solu de sos indipendentistas cussu de faeddaere in sardu, rujos, bireds, nieddose finzas gorgos du podente faere... menzu si du faente cun pragere chi non a mala ozza!

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aaaaahhhh....
by Nico Friday, Jul. 04, 2003 at 12:12 AM mail:

interessante:

"Adiosu cumpanzos, mankari non sia campidanesu bos iscrio su mattessi in sardu... a su mancus azzis a cumprendere ki s'esclusiva no este sa ostra."

interessante atteggiamento "nùgoresu" più volte riscontrato nei confronti di noi campidanesi...imoi cumprendu mellus sa kistioni "no a s'unidadi de is sardus"...

est pròpiu beru ki bosatrus nugoresus cumbidais is terramannesus a cassai a nke bosatrus, ma candu incàpitat unu campidanesu no du feis passai, e dis furais is fusilis puru...làstima feti ca nosu no arrennesceus a essi aici malus faci a is fradis, sardus ke a nosu. At a essi su puntu dèbili nostu, o su puntu de fortza? Amus a bìdere...

Po Lutzià: ki tui pagas is afoghijus (taxes) a Arroma 'olit nai ki sa conca de su stadu est in d-un'atra parti. Cussa conca at a tirai de tui no feti su dinari ma su sàmbini puru, coment'est fendu su stadu italianu de 140 annus. E poita "indipendèntzia curturali" e no comenti "stadu"? 'Oleus abarrai akirraus a s'òtica de s''800, cun is istadus natzionalis fatus po acorrai genti a sut''e unu mercau o 'oleus essi is europeus de su 2000, cun sa conca a s'europa de is arrejonis?

Bonu treballu a totus

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r
by anania Friday, Jul. 04, 2003 at 12:45 PM mail:

..volevo solamente dire quanto condivida le osservazioni di Lutzia..
figlia di un "sardo vero" convinto di discendere direttamente dalle popolazioni nuragiche del centro Sardegna, ho sempre assunto una posizione molto critica nei confronti di quanti sostengono la necessità o l'esigenza di una separazione dallo stato Italiano.
Non vivo più in Sardegna perchè l'università m'ha costretta ad attraversare il mare..Vi assicuro che è stato più faticoso ambientarmi in una città del nord che in Portogallo o NuovaZelanda dove son stata sempre per motivi di studio..
condivido pienamente il fatto di non perdersi dietro la demagogia che usa slogan efficaci come quelli citati (ne a destra nè a sinistra etc..)..prorio riducendo programmi e intenzioni in sterili slogan che si vuol ridurre il nostro senso critico. Ma sono convinta anche che chi sostiene l'indipendentismo, non riduca tutto a desiderare un "padrone sardo" piuttosto che uno italiano, svedese o quant'altro.
Il fatto è che per quanto mi sforzi di riconoscermi come "italiana",per quanto educazione e formazione intellettuale comunque siano quelle che mi accomunano ad un bergamasco o a un lucano,io continuo a sentire "la diferenza".
Forse il nostro bagaglio culturale e storico, forse il fatto che sia nata e cresciuta in quell'isola nell'isola che si chiama Barbagia, non mi permettono di sentire quel senso di appartenenza, quel sentirsi "italiani" che invece accomuna tanti miei amici qui a torino.Ma non parlo neanche di rinchiudersi in pericolosi e ottusi provincialismi comunitari, che decantando il localismo evitano di aprirsi al mondo e alla sua unanità.
Parlo semplicemente del fatto che ormai lo stato nazione non esiste più, è morto insieme alla modernità..quindi come sarda non capisco perchè dovrei riconoscermi nel tentativo maldestro dello stato italiano di affermare un'ideologia unitaria che non gli appartiene più e che non riesce più a sostenere.(vedi crisi dello stato sociale, trasformazione dei cittadini in meri consumatori,crisi di identità e totale sfiducia nelle istituzioni).
Non condivido i tentativi del folle senatur di affermare la supremazia politica ed economica della sua terra, come non con condivido chi, nel voler affermare la volontà di un riconoscimento dei sardi come popolo, si chiude in logiche separatiste sostenute dallo spettro del "malvagio italiano colonialista" (e su questo son d'accordo con soux quando afferma che l'era dell'imperialismo si è conclusa).
Credo sia ora di finirla con il vittimismo, come del resto credo che sia ora di aprire gli occhi e di non aver paura di riconoscere la propria differenza e di smetterla di pensare di doversi appoggiare a qualcun altro per ricavarsi uno spazio in questo disordine globale..
Il fatto è che penso che per rimettere ordine non ci si possa più affidare a organismi onmicomprensivi che hanno la pretesa e la presunzione di poter riuscire a governarci tutti. E non penso nemmeno che tanti sbagli siano stati fatti in mala fede.E' solo che da Roma non possono conoscere quale siano la realtà, le esigenze, i limiti e le ricchezze di una regione che si contraddistingue, non solo per una storia e una cultura che viaggiano in parallelo con quella del resto della penisola, non solo per la lingua che ci si ostina a non voler riconoscere, ma anche e soprattutto, mer quei micromondi che la compongono:paesini anche a pochi km di distanza parlano un diverso dialetto, hanno diversi usi, costumi tradizioni..come può gestirli un controllo centrale che già ha difficoltà ad assicurare una minima sicurezza sociale?
Non credo nell'utopia di una immediata indipendenza della Sardegna.Non credo infatti che ci siano i presupposti culturali per realizzarla,oltre a quelli puramente economici e amministrativi.
Ma sono anche stufa di dover accettare inerme le decisioni di qualche ministro che dai colli romani pensa di avere la verità in tasca e di poter decidere,senza conoscere, sul nostro presente e futuro.
Perchè le nostre scuole non possono decidere quali programmi adottare? Perchè il nostro governo dovrebbe continuamente far riferimento a quello italiano, che ultimamente tra l'altro, non da sicuramente prova di grande acume? Che male c'è nel garantire più autonomia alle amministrazioni locali e magari provare a raggiungere un asostanziale forma di democrazia partecipativa?(ovviamente sostenuta da una profonda informazione ed educazione politica per consentire una genuina attività)..
Scusate il mio commento fiume..ma il mio disagio nei confronti di questo "sistema" cresce..mi rallegra trovare sppazi come questo.
un saluto..
consiglio la lettura(per chi non l'avesse già letto) di "Passavamo sulla terra leggeri", un libro di Sergio Atzeni, edito dal Maestrale.

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Campidania vs barbagiania
by Lutzià Friday, Jul. 04, 2003 at 2:38 PM mail:

Commentare la vostra caduta di stile sopratutto quella di nico (?niccu al limite?) non mi sembra un ottima cosa: voglio solo dirti che pretendere che i sardi paghino le tasse in sardegna e siano uniti ma nutrire ancora dei forti pregiudizi contro i barbaricini e i nuoresinon mi sembrano due cose che vanno di pari passo: io non lo sono, Barbaricino, li posso criticare e apprezzare, e li critico e li aprezzo (nuoro era considerata la Atene Sarda), ma non mi cimento nel pregiudizio nuoresi=cacciatori che rubano fucili Vs. campidanesi= bravi ma che se si incazzanno...
Ho abitato in un paese in cui ci si faceva la guerra con quello accanto per motivi campanilistici, e ancora sussiste questo sentimento ignorante, stupido, da bar che non porta e non porterà a niente.
Vorrei commentare pero il tuo passaggio Nico quando parli dell' indipendenza culturale e quella fiscale:

"""Cussa conca at a tirai de tui no feti su dinari ma su sàmbini puru, coment'est fendu su stadu italianu de 140 annus. E poita "indipendèntzia curturali" e no comenti "stadu"?"""

a parte che oggi come oggi non credo che le tasse che paghiamo noi sardi possano bastare al fabbisogno interno...
comunque supponendo che bastino ti elenco una serie di cose per cui adesso come adesso non mi affiderei ad uno stato sardo indipendente:
1)incapacità politica degli attuali politici sardi, che presumo rimarebbero gli stessi di quelli che ci sono adesso: Pili presidente del consiglio sardo, serrenti, qualche poltrona gliela troviamo... mamma mia!!!! (pili all' europarlamento che da del "sequestratore" ad un barbaricino perchè gli ha chiesto che misure intende prendere per risolvere il problema dell' acqua in Sardegna!!!che scoop)
2) squilibrio tra cagliari e il resto della sardegna che porterebbe al tentavo di un ulteriore separazione della zona del sassarese, come l'on nuvoli pare abbia già proposto...allora gli indipendentisti si troverebbero colonialisti della sardegna del nord con confini a bonorva con dei forti moti separatisti (ecco perchè ti dico che bisgnerebbe riappropriarci della nostra cultura sarda)
3) che tipo di forma di stato intedi assumere? che tipo di forma di governo? credi che l'unione europea possa consertirti di entrare in europa????
4) Il canonico spano nell' introduzione al suo <vocabolariu Sardu-Italianu, Italiano-Sardo> chiama i sassaresi "fratelli sardi" che parlano una variante del sardo logudorese e riconosce la particolarità di altre lingue presenti in sardegna, al giorno d'oggi gente come lo spano c'è n'è ben poca ma in compenso c'è ne tanta che odia pure il suo vicino di paese.

Il tuo indipendentisnmo mi sembra figlio del senatur, la nostra è una battaglia cultutrale non economica perchè quella economica è persa in partenza alle attuali condizioni, che poi sia colpa del tuo così detto stato colonilista italiano come tu lo chiami o colpa di noi sardi non lo so e lascio a posteri l'ardua sentenza, magari la verità sta in mezzo, stà nel buon senso che mi pare tu non abbia dimostrato.... scusa se dico questo ma non è mia intenzione offendere nessuno e mi ritengo una persona pacifica, come spero che lo sia anche tu.
Ti vorrei sottoporre all' attenzione un ulteriore critica che sono costretto a muoverti: quella della lingua. In quale lingua dovrebbero essere redatti i documenti burocratico-amministrativi dello stato sardo? Italiano ? Catalano? Logudorese? Barbaricino ? Campidanese? Genovese? Gallurese? Ogliastrino? Sassarese? Casteddaiu(che tra le linguodialetti sardi è uno di quelli che mi piace di più ma aimè non lo capisco tutto)?
per me sarebbe una cuccagna visto che gestisco una agenzia di traduzioni e mi potrei subito riciclare come traduttore dal logudorese-barbaricino (così viene chiamato il dialetto che si parla nel mio paese) a gallurese (non lo conosco benissimo però ho una sacco di cassette di "corsicane" e potrei praticarlo facilemte con i miei amici olbiesi). A questo punto però dovrei essere amico del pili-bis di turno per essere abilitato nel albo dei traduttori.. e leccare il gulliver non è la mia massima aspirazione... a parte i sarcasmi mi sa che tu sia nella strada sbagliata, comunque sono sempre pronto a cambiare idea..

Un saluto
Lutzià

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ancora/galu?
by Nicolau, po praxeri! Friday, Jul. 04, 2003 at 4:15 PM mail:

Cara Lutzià,caschi proprio male...
a parte il fatto che tu parli di "battaglia culturale" e poi mi dimostri come tu la stia mandando avanti, "battaglia per la lingua" e mi dimostri dove tu la stia mandando avanti, dimostri di avere dei problemi della tua isola una intollerabile e insufficiente cognizione.

Io mi occupo da tempo di lingua sarda, mi occupo di traduzioni, redigo siti internet in sardo, insegno il sardo nelle scuole, collaboro ad ogni sorta di iniziativa nel campo.Penso di avere una sufficiente preparazione che mi permette di dirti che tu sei ancora all'"anno zero" in materia.
Da tempo sono state date risposte alle domande che ti poni (quale sardo?????!!!) o altre che mi costringono a soprassedere perchè ci vorrebbero gli anni che hai perso per informarti...

La politica linguistica, la politica culturale sono in mano ai centri decisionali e ultimamente lo stato italiano è stato più bendisposto solo perchè l'UE ha un atteggiamento di salvaguarda delle minoranze etno-linguistiche al suo interno.

Forse non capisci il sardo, ma io volevo proprio condannare l'atteggiamento di chi si sente "nemico" di altri sardi (o di altre persone del globo) solo perchè di zone diverse: io sono amico di tanti sardi di ovunque ed è proprio quel sentimento che voglio rinsaldare proprio perchè lo strapotere economico-abitativo di Cagliari è eccessivo nei confronti del contado in via di estinzione.

La questione indipendenza=isolamento est beça ke sa çapa e non ti voglio neanche rispondere, perchè sarebbe come argomentare con uno di 40 anni fa.

Lo so che da lì sei un po' lontana, ma qui la storia sta andando avanti, e anche velocemente e mostrare un po' di apertura verso temi come le minoranze, non farebbe male. A meno di non chiuderci dentro il localismo della cultura italiana, odiato in tutto il mondo.

A si biri sardus e sanus

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scusa!
by Nicolau Friday, Jul. 04, 2003 at 4:18 PM mail:

Apu biu imoi ki ses òmini, comuncas balit totu a su masculinu.
A si biri

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grazie...
by Lutzià Friday, Jul. 04, 2003 at 5:29 PM mail:

Caro Nicolau, non ho capito per niente la tua prima frase

Cara Lutzià,caschi proprio male...
a parte il fatto che tu parli di "battaglia culturale" e poi mi dimostri come tu la stia mandando avanti, "battaglia per la lingua" e mi dimostri dove tu la stia mandando avanti, dimostri di avere dei problemi della tua isola una intollerabile e insufficiente cognizione.

mi chiedi forse come porto avanti la mia battaglia culturale ? ti potrei pure rispondere ma non mi piace vantarmi nei forum dicendo che sono questo o faccio l'altro...ti posso dire comunque che a metà luglio al mio paese dovrebbe venire Stefano Benni, grazie al sottoscritto, però suppongo a te non interessi perchè non è uno scrittore sardo.. sulla cognizione della mia isola non so di cosa parli ma sencondo te ne dovremo avere una cognizione comune tutti quanti?????intollerabile?? hai hai hai.. spero che tu non sia violento??!!

Mi complimento con te per il fatto di esserti aggrappato al "carrozone politico" e di essere aggiornato sugli sviluppi delle leggi in materia di lingue ufficiali e altre..Anche la costituzione italiana riconosce il sardo comunque... dove lo insegni il sardo? posso partecipare alle lezioni, sono corsi privati?

Il fatto è che mi sa che sai rispondere solo con degli insulti che non portano da nessuna parte: è una cosa che ho riscontrato in molti indipendentisti convinti, una volta un certo "sirbone" nel forum di "su concordu" mi disse di avere l'intelligenza di una capra, lo ringraziai perchè avermi fatto capire con chi non doevevo parlare di solito... me lo disse proprio a riguardo della lingua sarda: io gli dissi che era possibile creare una LSU per formare un unico sentimento nazionale sardo ma che dal punto di vista linguistico mi sembrava riduttivo...

Forse io non capisco il sardo e quindi sono escluso della tua elitè culturale ma mi pare che tu sia campidanese e permettimi almeno di non capire il campidanese (cosa che mi piacerebbe tanmtissimo), anche reo della mia decennale ignoranza....

Cito un altra tua frase:

: io sono amico di tanti sardi di ovunque ed è proprio quel sentimento che voglio rinsaldare proprio perchè lo strapotere economico-abitativo di Cagliari è eccessivo nei confronti del contado in via di estinzione.

Ti ringrazio per il "contado", ma non credo che il campanilismo che esiste nei paesi non dipenda dallo "strapotere economico-abitativo di Cagliari" e io parlavo proprio della inimicizia e rivalità che esiste in sardegna come dapertutto tra zone diverse, ma mi pare che sei tu che hai ettichetato i barbaricini : il fatto che tu abbia amici di qualsiasi zona non vuol dire che non ci siano conflitti all' interno della sardegna e questi conflitti io apppunto penso che si possano risolvere attraverso la cultura sarda.. credo che almeno su questo siamo d'accordo????

cito un altra tua frase:

"La questione indipendenza=isolamento est beça ke sa çapa e non ti voglio neanche rispondere, perchè sarebbe come argomentare con uno di 40 anni fa."

non ho capito dove hai letto che io abbia scritto indipendenza=isolamento comunque ti ringrazio per avermi rinnovato la tua percezione di me come vecchio di 40 anni, vedi a me piacciono le cose vecchie, piace la storia, adoro gli scrittori del 800, ma piace anche la modernità e mi piacerebbe anche che tu mi ripondessi alle critiche che ti ho fatto( sopratutto quelle economiche).

Ti ringrazio ulteriormente per avermi scambiato per una ragazza: le donne hanno una sensibilità che noi uomini non abbiamo e quindi forse tu hai letto in me una persona sensibile, però sono un maschietto, è mi incazzo quando qualcuno mi dice che non mostro "un po' di apertura verso temi come le minoranze" perchè se non lo hai capito è proprio di quello che sto parlando, ma caro mio però l'apertura deve venire sopratutto da noi stessi verso noi stessi: semmai tu non mostri apertura verso le minoranze escludendomi come minorato culturale dalle tue discussioni...


A te piacciono molto le etichette: dici "A meno di non chiuderci dentro il localismo della cultura italiana, odiato in tutto il mondo."
Localismo delle cultura Italiana??????????????
Se il mondo odia il localismo della cultura italiana bisognerebbe rimproverarlo, seondo te quinddi dalle marche al altoadige dovrebbero parlare tutti allo stesso modo dal lazio alla sicilia fare le stesse cose avere la stessa cultura da catania ad aosta????
bene allora mi sa che se tu non fossi sardo saresti il primo ad essere contro l'indipendentismo sardo perchè se anche tu odi il localismo della cultura italia pensi che solo i sardi siano specifici e non riconsci che tutta l'italia è un fiorire di dialetti lingue che tu insieme al resto del mondo vorresti unificare.....
parlando con una ragazza francese l'altro giorno discutevamo proprio di quello che tu chiami localismo che molti ci invidiano, della particolarità dell' italia, della varietà, capisco che a te che non ti senti italiano la cosa lascia indifferente però a me no e permettimi di dirti che mi sento sardo, sano, e questa sera a ponte sisto magari mi ballerò anche un ballo sardo, sperando che lo stato colonialista italiano non me lo impedisca e che qualc'uno non mi dica che hanno fatto il ballo sardo unico e che il mio ballo sardo (io batto con il piede destro) non sia praticale perchè non ufficiale. Una volta ad Anela ho avuto una discussione (pacifica) su questo tema che mi permetto di introdurre come tema specifico della cultura sarda: se mi è possibile farlo.

p.s.

ti rinnovo comunque l'invito a convicermi delle tue teorie e non ad offendere indiscriminatamente... se avessi voluto essere offeso sarei andato da qualche altra parte:ti ripeto io posso anche cambiare idea....

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io non capisco
by t Friday, Jul. 04, 2003 at 6:01 PM mail:

io sinceramente non capisco. vi sentite veramente tutti uguali e pronti a difendervi contro chiunque non ha origini sarde? non so se ve ne rendete conto ma ragionare per differenze in questo modo è un discorso razzista.

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X t
by SLV Sunday, Jul. 06, 2003 at 8:12 PM mail:

Rispondo a t che in un altro thread consigliava l'articolo di Sioux agli indipendentisti, dicendo di condividere il suo post...io avevo evitato di rispondere in precedenza per non tirare troppo per le lunghe certe questioni...comunque:

1. Nessuno ha mai detto e/o pensato che solo gli indipendentisti si sentissero sardi e tantomeno nessuno si augura questo. Concordo sul fatto che la Sardegna sia una delle tante periferie e che attualmente il peso degli Stati- nazione si sia fortemente ridotto (e meno male, aggiungerei). Esiste però ancora un fortissimo legame (inutile negarlo) che imbavaglia e soffoca le varie specificità (sociali, culturali, economiche..etc..) e la Sardegna continua a risentire di questo inutile cordone.

2. Essere indipendentista non significa essere necessariamente contro le idee comuniste (poi alcuni indipendentisti possono esserlo, come alcuni internazionalisti non vedranno di buon occhio l’indipendentismo; io parlo per me); è ovvio però che non potrei mai subordinare la lotta di liberazione dell’isola alla lotta di classe (più che altro non le associo pur impegnandomi in entrambi i fronti).

3. Dire che sulla questione “Unità del popolo Sardo” si faccia tanta retorica può essere anche vero, ma non cadiamo nell’errore di buttare via il bambino insieme al pannolino sporco!! Dire che si strumentalizza un’idea non deve pregiudicare la “bontà” dell’idea stessa.

4. Penso di aver già detto cosa penso dello slogan “né di destra né di sinistra” (continuo a non trovare giusta la strumentalizzazione di questa lotta né dall’una nè dall’altra parte).

5. Confermo che si possa sempre lottare insieme (e già così difficile trovare chi sia realmente disposto a combattere e a mettersi sempre in prima linea)…spero che l’epiteto “certa gente” non fosse esteso anche a noi.

6. Forse l’asinello che vola sono proprio io visto che ancora credo nella possibilità di una lotta comune di tutti i Sardi.

Per quanto riguarda la lingua sarda il suo utilizzo non è e non deve essere un’esclusiva degli indipendentisti (o dei campidanesi). Ben vengano tutte le varianti, l’importante è che si usino (io purtroppo sono esclusivamente italofona).

A si biri (questo almeno lo so…)




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X t
by SLV Sunday, Jul. 06, 2003 at 8:24 PM mail:

Dimenticavo...

Mi spiace anche notare come si associ troppo spesso l'indipendentismo al razzismo, ci credi realmente così rincitrulliti?? E' vero che (purtroppo per noi e per l'indipendentismo) esiste qualcuno con simili idee, ma ti posso assicurare che io e le persone che conosco non ci sognamo minimamente di pensare che tutti i Sardi siano buoni e belli e gli altri brutti e cattivi....e un pò riduttivo ghettizzare gli indipendentisti definendoli razzisti.
L'indipendentismo sardo è spinto da rivendicazioni che hanno base storica (spinte da secoli e secoli e secoli di soprusi) e non da sterili atteggiamenti di chiusura razzistica...

P.S: molti di noi non hanno neanche genitori sardi, quindi come vedi non facciamo discorsi "di sangue" arghhh, solo il pensiero mi fa star male...

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x SLV
by t Sunday, Jul. 06, 2003 at 9:17 PM mail:

quello che vi manca è l'autocritica. non potete pensare che tutto quello che i sardi fanno è "buono" perchè io sono convinto che la maggior parte dei problemi della sardegna è dovuta ai nostri politici. sono loro che devono farsi sentire dallo stato e invece pensano solo ai loro tornaconti. il problema della sardegna è questo. per questo penso che parlare di popolo sardo sia sbagliato, io non sono come loro, non mi sento minimamente uguale a loro, ho idee e ideali completamente diversi! e penso di essere molto più simile ad alcuni "continentali" (senza escludere alcuni sardi!) e ad altre persone non italiane.

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sono d'accordo
by Lutzià Monday, Jul. 07, 2003 at 11:04 AM mail:

Sono parzialmente d'accordo, ma è già qualcosa...
Scaricare tutti i problemi sui politici senza fare un esame di autocoscenza a volte però è troppo comodo (non parlo per te ma in generale, ovviamente) sa un po di P.Q.I. partito qualunquista italiano, che si trasforma in Pqs(=sardo).

Comuqnue volevo dire a Sioux che lo capisco quando parla di "scorie fasciste", dopo aver scritto in sardo in un altro post insieme ad un altra persona (di cui non condividevo l'idea) sono stato insultato da un tipo sicuramente estremista con grossi problemi a livello cognitivo/affetivo. Sono caduto anche nella sua provocazione ma me ne sono pentito. Io sinceramente non la considero neanche fascista questa persona, per me è una testa di cazzo e basta, non perchè credo che i fascisti non esistano ma perchè in lui ho visto predominare più la schizzofrenia che un sentimento politico...

Per Nicolau : ti volevo dire che non credo comunque che gli indipendentisti siano razzisti, come ha sostenuto qualcuno nei post successivi e le mie erano sopratutto provocazioni per arrivare a discutere del fatto che prima di indipendenza si dovrebbe parlare di autodeterminazione di politica economica forma statutaria, cultura (lo so sono fissato) : passare da regione a nazione non credo che sia una cosa facile da farsi così e soprautto i sardi quando vanno a votare non mi sembrano propensi a questa soluzione... il mio è realismo...
non voglio però che la nostra discussione sfocci in una discussione personale, quindi ti chiedo scusa se ho un pò calcato la mano.

Ciao Lutzià
p.s. comunque Lutzià non stà per Lucia (che dalle mie parti si dice Lughia, protetrice dei muratori al mio paese)ma è il diminutizo di Lutzianu.

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..cerco di spiegarmi..
by SLV Monday, Jul. 07, 2003 at 11:16 AM mail:

Il problema nostro sono proprio i politici!! mi trovi perfettamente d'accordo e sai perchè??? perchè hanno un piede qui e gli occhi puntati verso Roma!!! Nessuno (e mi ripeto visto che non è ancora chiaro...) dice che i Sardi siano belli e buoni e gli altri dei mostri cattivi.
Dico solo che dobbiamo raffrontarci con gli altri da Sardi...mi spiego meglio...io ho tanti amici che vengono da tante zone della penisola, e tanti altri da altre parti d'Europa, non mi sogno neanche minimamente di giudicare una persona in base alla provenienza geografica.
La mia esperienza mi insegna che ho molti più punti di contatto con ragazzi stranieri che con te che sei Sardo, ma il punto del discorso non è questo!!

Io dico solo che, vista la storia (e quindi la peculiare cultura) della nostra terra e vista la nostra (felice)condizione di isola nel cuore del mediterraneo noi dobbiamo inevitabilmente autodeterminarci.

P.S: Ho letto il commento di Lutzià e concordo col fatto che ogni zona della penisola italiana abbia delle specificità e per questo io e i miei amici (e compagni)d'oltremare siamo d'accordo col fatto che non si possa proprio parlare di Italia e Italiani!!! come vedi...

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x SLV
by t Tuesday, Jul. 08, 2003 at 11:06 AM mail:

allora vedi che non ha senso parlare di popolo sardo!
un' altra cosa, prima di fare le vittime dello stato italiano io credo che bisogna riflettere sui problemi che ci sono in sardegna, questi problemi sono dovuti in primo luogo a chi abbiamo in regione e nei comuni.

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email to'...
by Nicolau Tuesday, Jul. 08, 2003 at 1:49 PM mail:

Po Lutzià: m'at a praxi a sighiri su dibatu ma sigumenti ca no potzu intrai sempri in su forum scriimi' una mail a-i custu bivimentu, aici si podeus intendi prus asseliaus.

airiliberu@hotmail.com

a si biri

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X t
by SLV Wednesday, Jul. 09, 2003 at 12:00 PM mail:

Nessun vittimismo non preoccuparti, l'espressione più esatta in italiano è LEGITTIME RIVENDICAZIONI!! Comunque non ci capiamo poi molto: dire che la penisola italiana è composta da varie specificità e che non si possa parlare di Unità del popolo italiano (questa sì una bella retorica!!) non significa certo che non esistano i Sardi, i Siciliani, gli Emiliani (e per certe zone concorderai col fatto che entità geografiche non corrispondono ad altrettante entità etniche).

Comunque i problemi sono altri, è vero anche questo, ognuno in base alle proprie vicende personali, ai propri interessi e alla propria cultura (nell'accezione più ampia del termine) decide di lottare e di portare avanti le idee che ritiene più giuste. Nessun desiderio di prevaricare le idee altrui, credimi. Anche perchè, essendo stata una grande italianista in passato, capisco la difficoltà di rinnegare certe convinzioni che ci portiamo dalla culla.
Sò anche che indymedia può sì aprire dei dibattiti, ma a volte comunicare tramite post non è la cosa più semplice.

Che la Sardegna abbia dei problemi (e che al momento stiamo vivendo un triste periodo storico)è un fatto più che palese, quindi è sempre il caso di confrontarsi, perchè tutti noi (almeno qui spero uniti) vogliamo il meglio per la nostra terra (considerata a sè o come parte dell'"Italia").

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