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Fuorilegge i fiancheggiatori del terrorismo
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cittadino democratico Thursday November 13, 2003 at 06:30 PM |
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Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Musulmani Italiani chiede la messa fuorilegge delle organizzazioni fiancheggiatrici del terrorismo iracheno: l'UCOII di Roberto Piccardo, il Campo antiimperialista di Moreno Pasquinelli e il gruppo antisemita Al-Awda Italia di Miguel Martinez e Susanne Scheidt
Comunicato stampa 13 novembre 2003
Nel condannare il barbaro e vile attentato terroristico che a Nasiriyyah è costato la vita a 14 Carabinieri, 4 soldati, 2 civili italiani e 8 civili iracheni, il Consiglio Direttivo dell'Associazione Muslmani Italiani porge le più vive condoglianze ai familiari delle vittime, al Governo italiano, al Ministero della Difesa e al Comando Generale della Benemerita. Possa Iddio concedere a noi tutti il dono della pazienza nelle avversità, e renderci degni dell'esempio di quegli eroi che sono stati proditoriamente assassinati mentre svolgevano un'esemplare missione umanitaria a favore dei deboli e dei sofferenti.
L'assassinio a tradimento dei militari italiani risulta essere specificamente mirato. I terroristi volevano colpire l'Italia per via della sua determinazione nel sostenere gli alleati anglo-americani nella lotta contro il terrorismo d'impronta wahhabita. Coloro che hanno compiuto un crimine tanto efferato volevano far pagare all'Italia il suo fattivo impegno nella lotta al terrorismo, la sua distanza dalle posizioni neutraliste a suo tempo espresse da Francia e Germania, il suo sostegno alla lotta contro il terrorismo palestinese e la sua comprensione per la costruzione della barriera difensiva da parte d'Israele. Queste scelte responsabili e coraggiose sono oggi state suggellate col sangue degli Italiani, e tutti debbiamo sentirci in dovere di fare in modo che il sacrificio dei nostri militari non sia stato vano, ma che invece produca risultati efficaci, primo fra tutti la sconfitta del terrorismo wahhabita e l'instaurazione della democrazia e del pluralismo in Iraq.
Superando quello schematismo ideologico in base al quale talune aree del mondo era viste come precluse all'influena della democrazia, il presidente americano George W. Bush ha invece proposto la globalizzazione della democrazia e dei suoi valori come soluzione efficace alla crisi del Medio Oriente. E' evidente che l'Iraq è oggi un laboratorio che prepara quello che può essere il futuro del Medio Oriente e di tutto il mondo arabo. Se si dimostrerà che la democrazia può funzionare ed effettivamente funziona inizialmente in uno solo dei paesi arabi, ciò non potrà che innescare quell'effetto domino che metterà definitivamente in crisi i regimi dittatoriali oggi esistenti. E' pertanto evidente per quali ragioni i tiranni della Siria, dell'Iran, e soprattutto dell'Arabia Saudita, avversano fortemente il programma di espansione della democrazia in Iraq, e non possono che guardare con simpatia alle azioni dei terroristi che alla democratizzazione dell'Iraq si oppongono. Qualunque esitazione nel sostegno all'intervento anglo-americano fa dunque direttamente il gioco di quei regimi dittatoriali, ed è contraria tanto agli interessi dei paesi democratici minacciati dal terrorismo, quanto ed ancor più a quelli de popoli oppressi dalle dittature.
Non possiamo che apprendere con sgomento e disgusto che, nel momento in cui giungeva notizia del terribile attentato, la sinistra italiana vetero-comunista non perdeva occasione per fare opera di disfattismo e sciacallaggio. Invece di unirsi all'intero paese nella sua solidarietà coi parenti delle vittime, con l'Arma dei Carabinieri e con le Istituzioni, i dirigenti dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista si affrettavano a chiedere il ritiro immediato del contigente italiano dall'Iraq, cioè a chiedere la resa incondizionata dell'Italia nei cofronti del terrorismo.
Con ancora maggiore sgomento apprendiamo poi che, sino al giorno prima dell'attentato, sotto il nome di "Campo antiimperialista" era attiva in Italia un'aberrante alleanza filo-terrorista formata da noti militanti dell'estrema destra razzista e antisemita, da altrettanto noti esponenti dei centri sociali e dell'area no global, e dai leader dei "fratelli musulmani" che agiscono in Italia con la denomnazione di "Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia" (UCOII). Questa coalizione fra opposti estremismi aveva addirittura attivato un numero verde grazie al quale era possibile finanziare dall'Italia il terrorismo iracheno, e per il 6 dicembre aveva programmato di tenere a Roma una manifestazione anti-americana ed anti-israeliana, nonché di aperto sostegno a quelle bande terroristiche che hanno versato sangue italiano. Il minimo che possiamo chiedere come gesto di solidarietà nei confronti dei familiari delle vittime e che quella vergognoa manifestazione filo-terrorista venga immediatamente vietata dalle autorità competenti.
Siamo però lungi dal ritenere che una decisione di questo genere sia sufficiente. I militari italiani erano in Iraq per una missione umanitaria che ha consentito di fornire assistenzan medica ad oltre 30.000 civili iracheni, ed i terroristi li hanno deliberatamente colpiti con un atto di guerra. Ciò significa che il terrorismo integralista ha unilateralmente aperto le ostilità contro l'Italia, ed è urgente che il Governo italiano prenda atto di questa circostanza e ne valuti le necessarie conseguenze. Nessuno Stato può affrontare e vincere una guerra avendo al suo interno elementi che fanno propaganda a favore del nemico e che addirittura raccolgono fondi a suo favore. Chiediamo pertanto che si prendano i provvedimenti necessari a che le organizzazioni che hanno messo in atto palesi iniziative di fiancheggiamento del terrorismo iracheno, cioè l'UCOII, il cosiddetto "Campo antiimperialista" ed il gruppo antisemita "Al-Awda Italia" vengano dichiarate fuorilegge e sciolte. Chiediamo inoltre che i loro responsabili vengano perseguiti penalmente per il loro concorso nella strage dei militari italiani.
Wa-s-salamu `alaykum wa rahmat-Ullahi wa barakatuH.
Il Consiglio Direttivo della Associazione Musulmani Italiani http://amislam.com mailto:islam.inst@flashnet.it
amislam.com
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Fondamentale
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Citizen Thursday November 13, 2003 at 06:36 PM |
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Solo qualche giorno prima dell'attentato il responsabile di Campo Antimperialista aveva espresso le sue deliranti tesi a Radio Anch'io (Rai Radio 1, ore 9.10) inneggiando alla guerra antioccidentali in Iraq. E' fondamentale indagare e mettere fuori legge l'organizzazione terroristica Campo Antiimperialista
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che puzza!!
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ateo Thursday November 13, 2003 at 08:21 PM |
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agli admin di indy: questo post delirante della cricca fascisteggiante di palazzi, al di la del giudizio sul "campo antimp." è altamente provocatorio, fascisteggiante e inneggia alla repressione generalizzata verso chi si oppone alla retorica nazionalista che stiamo pericolosamte subendo tutti in questi giorni. in questo caso so d'accordo su una scrematura degli interventi. tirate lo sciaccuone e per togliere sta merda da indy che comincia a puzzare. saluti.
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Tranquilli non sono i musulmani veri!
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curioso Thursday November 13, 2003 at 08:39 PM |
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Intanto la "Associazione Musulmani Italiani" è costituita da Massimo Palazzi, un finanziere (nel senso di guardia di finanza) somalo e un generale in pensione dei carabinieri che si vanta di lavorare per l'ufficio K del Sismi.
Ed ecco chi è Massimo Palazzi, da un comunicato di qualche giorno fa. Comunque ci sono tutti i dettagli su:
http://www.ifrance.com/amipalazzi
****************
Nello strampalato fronte che si e' mobilitato contro la manifestazione del 6 dicembre e' stato recentamente arruolato tal Massimo Palazzi, che parla a nome della cosiddetta Associazione Musulmani Italiani. Egli ha diffuso a nome di questa associazione, su varie liste, un messaggio farneticante che invita al boicottaggio. Subito alcuni compagni hanno abboccato, senza sapere chia sia il sicofante Palazzi, e cosa non sia l'Associazione che presiede. Riteniamo quindi doveroso diffondere questa nota, a prova di smentita del sicofante in questione.
Massimo Palazzi che preferisce farsi chiamare Shaykh Mawlana (*Nostro Maestro, L’Anziano*) Abdul Hadi è un romano poco più che quarantenne, ex-mormone, ex-evoliano, ex-seguace di Rajneesh, convertitosi all’Islam, che oggi sostiene falsamente di essere nato in una famiglia musulmana.
Politicamente è stato sempre vicino all’MSI e poi ad Alleanza Nazionale, anche se un anno fa, un articolo sosteneva che stava per entrare nel direttivo del Partito Radicale.
Una decina di anni fa, era redattore capo della rivistina Comunità Islamica, che pubblicò un articolo in cui si sosteneva che i Diari di Anna Frank erano falsi. La vivace reazione della comunità ebraica portò Palazzi a fare una svolta di 180 gradi, riciclandosi come *Imam sionista*.
Oggi Palazzi scrive:
*Non esistono i 'palestinesi'. Non sono mai esistiti. È una finzione creata da un esperto di pubbliche relazioni, la fantasia di un pubblicitario di Madison Avenue. Non esiste alcuna 'intifada,' né di El Aksa né di altro. Esiste invece un Pogrom delle Autorità Filistee, sia contro ebrei che contro arabi, compiuto da Arafat e i suoi banditi. Le vittime principali sono gli arabi stessi. Nel Corano c'è un unico riferimento al popolo palestinese - quando si parla dei filistei*.
Palazzi ha un rapporto molto stretto con Dimitri Buffa, giornalista di Libero e militante dell’ala destra dell’Associazione Amici d’Israele, il quale nei suoi articoli millanta entrature con i servizi segreti, sostenendo anzi di agire nel quadro di qualcosa che chiama "Operazione Capua": il vanto è però talmente infantile da lasciare seri dubbi sulla sua veridicità.
Palazzi dirige varie associazioni, tra cui l’AMI (Associazione Musulmani Italiani) e l’Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana. La prima è un’associazione già esistente, costituita da figli di ascari Somali che hanno ricoperto ruoli di rilievo nel regime dittatoriale di Siad Barre: tra questi, l’ex-capo dei servizi segreti del regime. I due vicepresidenti dell'AMI si vantano, in interviste pubbliche, di lavorare per conto dell’Ufficio K del Sismi.
Alcuni dirigenti dell'AMI sono stati coinvolti recentemente in una complessa truffa riguardante un film su Ustica, finanziarie inesistenti e squadre di calcio.
Palazzi dirige anche la *Scuola islamica di Roma*, fondata da un certo Mohammed Shawky. Secondo l’unanime testimonianza di chi lo ha conosciuto, questo signore, di origine egiziana, era interessato a tutto fuorché alla religione. Durante una perquisizione nei locali della Scuola islamica, la polizia trovò non meno di trenta giovani ucraine. Shawky trascorse anche un certo periodo in carcere per un’oscura vicenda di droga. Il 12 aprile del 2000, è stato trovato strangolato, e le sue attività sono passate in mano a Palazzi.
L’AMI non può aspirare a essere riconosciuta per meriti numerici, visto che avrà al massimo qualche decina di membri. Per questo motivo, Palazzi si è impegnato soprattutto nella distruzione di tutte le altre associazioni islamiche, tramite accuse inventate di terrorismo, campagne di demonizzazione e un costante lavoro dietro le quinte, sia con Libero sia, negli ultimi tempi, con Magdi Allam.
Palazzi si vanta di essere iscritto alla Massoneria di rito scozzese, e di essere *Gran Cancelliere dell'Ordine e Gran Precettore per la lingua italiana del Supremo Ordine Salomonico dei Principi del Shekal*. È coinvolto infatti in curiosi giri di titoli cavallereschi a dir poco discutibili, fatti girare da vari agenti della Guardia di Finanza di Roma. Palazzi si vanta anche di aver ricevuto il titolo di *cavaliere di Gran Croce con Placca d'Argento dell'Ordine dell'Aquila Romana in Gremio Religionis*, un ordine *dinastico* della famiglia Mussolini, istituito per celebrare la RSI.
Nonostante la natura fantastica di gran parte delle sue pretese (sarebbe ad esempio *professore* in un’inesistente università di Velletri), il personaggio è comunque assai stimato negli ambienti della destra sionista, soprattutto all'estero.
Egli collabora anche con gli ambienti neo-conservatori americani: il 3 novembre, ad esempio, parlerà a Messina in un convegno che prevede anche la partecipazione di Michael Ledeen, Daniel Pipes e Fiamma Nirenstein.
Palazzi ha fatto una visita di solidarietà all’insediamento degli estremisti ebrei di Hebron, è stato ricevuto dal presidente d’Israele e ha accompagnato Sharon a New York. Ha lanciato varie fatwa contro l’Intifada e persino una a sostegno di Berlusconi.
Campo Antimperialista 26 ottobre 2003
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Raffaorziamo la presenza italiana in Iraq
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cittadino democratico Friday November 14, 2003 at 03:34 PM |
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L'opinione delle libertà diretto da Arturo Diaconale
giovedì 13 novembre 2003
Il segretario dei Musulmani italiani esorta il governo a lottare contro l'integralismo islamico e contro il terrorismo
SHAYKH PALAZZI: "L'ITALIA RAFFORZI LA PRESENZA IN IRAQ"
di Ruggiero Capone
L'Associazione Musulmani Italiani è la struttura islamica non integralista presieduta dallo Shaykh Abdul Hadi Palazzi. Altre organizzazioni islamiche di orientamento non integralista, oltre all'Associazione Musulmani Italiani , sono l'Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana, la Scuola Islamica di Roma, il Centro Islamico Culturale d'Italia e la Lega Musulmana Mondiale (wahhabita, con sezione anche in Italia). "Per il mondo islamico moderato oggi è stata scritta un'altra pagina triste. - esclama lo Shaykh Palazzi - Noi siamo dalla parte dei Carabinieri e delle loro famiglie contro chi li ha uccisi." Per comprendere meglio quanto l'Islam moderato sia a favore della missione di pace in Iraq, e contro le milizie terroristiche di Saddam Hussein e Bin Laden, abbiamo intervistato Palazzi.
- Chi le parla non ha parole: che possiamo dire?
Sto preparando un messaggio di solidarietà dei Musulmani italiani alle famiglie dei Carabinieri e all'Arma tutta.
- Cosa pensa di questo attentato?
Che la solidarietà dei Musulmani italiani è sempre più forte. Perché è la prima volta che si mira a colpire l'Italia. E' chiaro che non è stata colpita una zona in cui interagivano militari di varie nazionalità, ma solo italiani. L'attentato è maturato per la sintonia italiana con Stati Uniti e Inghilterra nella lotta al terrorismo. Oltretutto l'Italia è il paese che ha offerto maggiore solidarietà ad Israele, dichiarandosi apertamente contro il terrorismo palestinese. Emerge così il forte ruolo italiano nelle missioni di pace. A chi propone di ritirare le truppe dico invece che la presenza tricolore in Iraq andrebbe rafforzata.
- Ma chi sono i rappresentanti dei fondamentalisti islamici?
Quelli del "Campo antiimperialista" gli estremisti e militanti dei centri sociali in aperto sostegno alla "resistenza irachena". Necessitano provvedimenti giudiziari contro il "Campo antiimperialista", in cui militano sia i "Fratelli musulmani" che i nostalgici di Saddam Hussein. E' il caso d'indagare su chi raccoglie 10 euro per sostenere la "resistenza irachena": questa gente esprime una chiara solidarietà ai terroristi. Oggi rimane un reato istigare al suicidio e all'odio razziale, ma non c'è ancora una legge che colpisca l'istigazione al terrorismo. Se il Legislatore è oggi chiamato alla solidarietà verso le vittime, certamente va anche sensibilizzato a colmare qusto vuoto che favorisce la violenza di piazza di no-global, anarchici e fondamentalisti. Va ribadito il ruolo determinante dell'Italia nella lotta al terrorismo. Ma mentre il governo italiano ha plaudito alle misure difensive d'Israele, l'Ue invece, tramite il suo presidente Prodi, ha detto di condividere solo la lotta palestinese. Di fatto molti paesi Ue operano solidarietà verso i terroristi iracheni.
- Come la pensano i vari musulmani che vivono in Italia?
La comunità musulmana italiana è eterogena. Il gruppo più antico, per esempio la comunità somala, ha maggiore interesse per le iniziative liberali. Invece quelle di più recente acquisizione sono più sensibili alla propaganda fondamentalista. Un esempio d'integralismo è l'Ucoii, Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia, sigla legata ai "fratelli musulmani" che da anni rivolge attacchi al sistema. E' plausibile che l'Ucoii usi i luoghi di culto per propagandare il proprio pensiero. Questo fa pensare che serva una specie di legge Mancino per scoraggiare la propaganda fondamentalista.
Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana http://amislam.com mailto:islam.inst@flashnet.it
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Dal cognome s'intravede
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Joe Friday November 14, 2003 at 03:49 PM |
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S'intravede che cotal Palazzi è un abruzzese ( probabilmente ), con aggiunta di nomi arabi. Che Bin Laden sia un terrorista tutti lo sanno, con Baghdad c'entra poco o niente, a parte i proclami deliranti. Saddam era il presidente legittimo dell'Iraq, fino a prova contraria. Ed è stato scalzato illegalmente da truppe d'invasori bene armati, in una terra depredata dagli stranieri da secoli. C'è poi un altro terrorismo, di tipo culturale, quello di Palazzi e Soci. Si ruba la religione ad un popolo e si pretende poi di rappresentarla meglio di esso. Che faccia! Sono gli shiiti e i sunniti a dover parlare, non le conventicole islamiche italiane che puzzano d'esotismo lontano un miglio. Shaykh lo è anche Bin Laden, brutta compagnia!
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La voce dei musulmani circa la liberazione dell'Iraq
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cittadino democratico Saturday November 15, 2003 at 02:58 AM |
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Shaykh Palazzi, il segretario dell'AMI, non è "abruzzesse", ma è di origini miste, italiane (emiliane) e siriane (aleppine). Shaykh Ali Hussen, il presidente del'AMI è invece di orgine somala, e discende dalla famiglia del primo califfo dell'Islam, Abu Bakr as-Siddiq. Non si vede dunque a chi l'AMI avrebbe "rubato la religione", visto che si tratta non di una "conventicola esotica", ma dell'unica organizzazione islamica italiana di confessione sunnita.
Quanto alla delirante affermazione secondo cui "Saddam era il presidente legittimo dell'Iraq", essa vale quanto quella di chi argomentasse "Adolf Hitler era il legittimo capo di Stato della Germania." Saddam Hussein era un dittatore stragista che ha bombardato coi gas tossici il suo stesso popolo, che ha torturato, ucciso ed oppresso milioni di Iracheni. Se quel dittatore è stato finalmente rimosso dal potere, se per il popolo iracheno può ora schiudersi un futuro di democrazia e di rispetto dei diritti umani, lo si deve all'intervento miltare angloamericano, e non ad altre ragioni. Della sua caduta e della liberazione dell'Iraq dalla dittatura non possono che rallegrarsi sia i Sunniti che gli Sciiti, sia in Iraq che in Italia. Se ne lamentano invece i dittatori dei paesi arabi e i nazisti amici di Moreno Pasquinelli e Miguel Martinez. Se dunque Joe vuole sentire la voce degli Iracheni, gli consiglio di leggere l'articolo sotto riprodotto. Si renderà conto che i musulmani iracheni non dicono cose molto diverse da quelle sostenute dai loro correligionari italiani.
Fra l'altro checché ne dica Joe - Bin Laden non è in alcun modo "uno Shaykh". Shaykh significa una persona che ha conseguito una laurea in scienze islamiche, e Bin Laden non ha mai seguito quel genere di studi. Da giovane faceva il playboy, poi si è dato agli affari, ed infine al terrorismo.
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L’OCCUPAZIONE DELL’IRAQ SIGNIFICA LIBERTA'
di Kamel al-Sa’doun [In tre articoli pubblicati sul quotidiano londinese in lingua araba Al-Sharq Al-Awsat, il giornalista Kamel Al-Sa’doun, scrittore iracheno che vive in Norvegia, giustifica l’occupazione da parte degli Stati Uniti e la riabilitazione politica dell’Iraq. Seguono alcuni brani dei tre articoli.]
L’OCCUPAZIONE DELL’IRAQ E’ UNA LIBERAZIONE BENEDETTA
“Sì, L’OCCUPAZIONE E’ UNA LIBERAZIONE BENEDETTA E PROMETTENTE PER L’IRAQ, anche se Nazioni Unite, Europa, Russia, India e tutti gli arabi dicono il contrario. La logica del diritto internazionale può rivestire interesse per francesi, tedeschi, russi e arabi, che ne sono innamorati … ma non per noi, noi che siamo iracheni. Il diritto internazionale non rivestirebbe alcun interesse per noi in nessuna forma o in nessun maniera, perché il pugnale di Saddam gronda di sangue iracheno, non certo russo o arabo: LA PIAGA DI SADDAM HA SEMINATO DISTRUZIONE FRA DI NOI, NOI IRACHENI, NON FRA I LACCHE’ DELLA LEGA ARABA, NE’ FRA RUSSI O CINESI. La tragedia irachena, che è andata al di là di ogni ragionevole limite, fu e continua a essere la summa della sua malvagità e degenerazione.” “Mentre gli altri continuavano a sorseggiare arak [una bevanda alcolica] nei locali più in di Bagdad, [gli iracheni] a migliaia venivano arsi vivi nelle sabbie dell’Iraq, nei deserti, nelle lagune, nelle sterminate pianure dimenticate da Dio. E mentre giornalisti, intellettuali, politici e poeti arabi, con le loro voci trillanti, si mettevano a cantare le lodi di Saddam, a far rullare i tamburi e a farsi fotografare con Latif Nassif, Passim, Nawal Al-Aloussi e gli altri della banda del partito Ba’ath, centinaia di poeti, scienziati e scrittori iracheni stavano morendo sul fronte di guerra o nelle camere di tortura. Per più di tre decenni, il pugnale della morte ha strappato gli iracheni alle loro case, alle loro famiglie, ai posti di lavoro, alle scuole e ai parchi giochi dei loro bambini…”
CENTINAIA DI MIGLIAIA DI FOSSE COMUNI
“Guardate le fosse comuni … [perché non diciate] poco più che qualche migliaio, dieci, venti, cinquantamila … No, ci sono centinaia di migliaia di cadaveri che non sono stati dissotterrati fino ad ora, centinaia di migliaia di vite che avrebbero potuto diventare una grande risorsa per l’umanità. Ogni iracheno, ogni arabo e ogni essere umano si dovrebbe chiedere il perché vennero assassinati, prima di agitare la bandiera del diritto internazionale. NOI IRACHENI ERAVAMO CANDIDATI [ALLA STESSA SORTE] DELLE TRIBU’ HUTU E ZULU’, DEI CAMBOGIANI, DELLE VITTIME DELL’OLOCAUSTO E DEI MILIONI DI RUSSI MASSACRATI PER MANO DI STALIN. Se si considera la cecità del diritto internazionale, l’apatia e la mancanza di compassione dei nostri confratelli musulmani … e se per ipotesi gli Stati Uniti fossero rimasti in silenzio e avessero mantenuto la tregua con Saddam, avremmo perso altri milioni di vite nelle guerre mosse da Saddam, dai suoi figli e dai suoi nipoti.” “Se il pretesto per la guerra non era molto chiaro prima che scoppiasse, dopo la liberazione non c’è stato più alcun dubbio nella mente di chiunque abbia buon senso. E’ stato chiaro vedendo le ondate di mercenari arabi che attraversavano le frontiere [per entrare in Iraq] … Saddam Hussein preparava la guerra e chi dice il contrario mente spudoratamente. E’ vero che non ha schierato i suoi missili ed è vero che non ha agganciato esplosivi a centinaia di migliaia dei suoi aspiranti suicidi e guardie del corpo perché si facessero esplodere in mezzo agli americani e agli inglesi, come sperava Abd Al-Aziz Al-Rantisi [di Hamas]. Ma Saddam preparava un’arma diversa, più efficace e più pericolosa …” “La guerra di Saddam non era contro gli americani … Era prima di tutto contro gli iracheni, compreso il suo clan e la sua famiglia. Per questo, la sua arma … era assai più degenerata che non le armi di distruzione di massa, ed egli si era convinto che con essa poteva gettare il terrore sugli altri. Saddam fece uscire dal carcere decine di migliaia dei più incalliti criminali e assassini, dopo aver eliminato gli ultimi prigionieri politici che aveva fra le mani.” “Pertanto la liberazione dell’Iraq è come un riscatto, una liberazione estremamente benedetta e positiva, anche se Germania, Francia, Russia, Cina e gli arabi dicono altrimenti.” (1)
L’OCCUPAZIONE DELL’IRAQ NON SIGNIFICA COLONIALISMO
“Non c’è dubbio che l’occupazione, il regime militare e l’amministrazione civile sono umilianti … ma, NEL CASO DELL’IRAQ, SONO UNA SOLUZIONE BUONA E SANA E LA PIU’ PROMETTENTE … La civiltà umana ha già rinunciato allo sfruttamento di nazioni per mano di altre nazioni, perciò, realisticamente, questa occupazione non ha nulla in comune col vecchio colonialismo … e se le nazioni del mondo e la pubblica opinione mondiale sono con noi … questa occupazione diventerà tollerabile e ci porterà considerevoli benefici.” “Certamente, un’occupazione che ha luogo nel 21° secolo, in un mondo per lo più libero, è dolorosa. Ma che cosa ci ha gettato in questa condizione … Non è forse colpa [di Saddam] se gli iracheni non erano in grado di cambiare il [loro regime] con le armi e il diretto intervento militare? Chi ci ha portato alle situazione per la quale gli iracheni sono stati costretti a chiedere ad americani e inglesi di intervenire nel loro paese e di cacciare Saddam e la banda di Ali il chimico …? Non è forse stato il silenzio dei paesi arabi a portarci a questo …?” “L’amministrazione civile è la soluzione più efficace e salutare … per il futuro dell’Iraq, che ci auguriamo sia migliore dei passati cinquanta sanguinosi anni dell’era repubblicana: la repubblica del dittatore Abd Al-Karim Qassem, la repubblica dei fratelli [Abd Al-Salam e Abd Al-Rahman] ‘Aref e i due mandati del partito Ba’ath [presieduti da Saddam].” (2)
NON SI PUO’ FARE A MENO DELL’AIUTO DEGLI AMERICANI
“L’Iraq e tutta la regione sono sulla soglia di cambiamenti epocali … La mia terra ha toccato un grado di devastazione quale altri [paesi di quest’area] non hanno mai subito… Tutti sappiamo che gli americani, che si sono assunti il compito di operare il cambiamento, sono gli apripista per eliminare un regime sanguinario di cui il mondo non ha mai visto l’uguale … [Dobbiamo riconoscere] onestamente che se vogliamo realizzare un vero cambiamento in Iraq, che non si limiti a scalfire superficialmente, ma che vada nel profondo, non c’è altro mezzo se non [l’aiuto americano].” “Noi iracheni abbiamo già dimostrato la nostra impotenza. A dispetto di tutte le nostre ideologie, i nostri leader, le masse e le armi che possediamo, abbiamo provato la nostra incapacità a muovere anche un solo pelo nei baffi di Saddam … e dal momento, che solo gli americani sono in grado di cambiare l’Iraq e che sono l’unico braccio capace di raggiungere il ladro nella sua tana, il terrorista nella sua grotta e il despota nella sua fortezza nascosta … NON C’E’ ALTRA VIA SE NON L’AIUTO AMERICANO …”
L’OMBRELLO AMERICANO SERVA PER RIEDUCARE I NOSTRI LEADER
“Io, insieme coi terrorizzati, dimenticati iracheni senza volto, VOGLIAMO CORDIALI RAPPORTI CON GLI AMERICANI. Rapporti che non diano la possibilità a tecnocrati bancarottieri di manovrare e alzare le loro teste vuote per chiedere la sovranità nazionale, attraverso la quale verremmo dominati dai loro falsi e antiquati slogan, quegli stessi che ci hanno portato all’attuale stato di degradazione … Per decenni fummo governati da organizzazioni terroristiche, agenti di Ali il Chimico, contrabbandieri, magnaccia, forze arcaiche come dinosauri e violente demagogie. Rifiutiamo il concetto di un ombrello americano che consenta a vecchi slogan o a un despota … di derubarci del nostro futuro col pretesto della sovranità nazionale … Non è questo che vogliamo.” “Quello che vogliamo è una protezione che crei scenari aperti in cui possiamo riesaminare a fondo i nostri presupposti, PROPRIO COME E' SUCCESSO A GERMANIA, COREA DEL SUD E ALTRI STATI LIBERATI DAGLI AMERICANI…” (3) Note
(1) “Si tratta di liberazione, anche se il mondo intero dice il contrario”, Al-Sharq Al-Awsat (Londra), 29 settembre 2003. (2) “Diretto controllo americano, o il caos”, Al-Sharq Al-Awsat (Londra), 24 marzo 2003. (3) “Un futuro iracheno sicuro sotto la protezione americana”, Al-Sharq Al-Awsat (Londra), 9 gennaio 2003.
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origini
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x cittadino democratico Saturday November 15, 2003 at 10:41 AM |
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Cittadino democratico scrive: " Shaykh Palazzi, il segretario dell'AMI, non è "abruzzesse", ma è di origini miste, italiane (emiliane) e siriane (aleppine)"
Il papà si chiama Giampaolo Palazzi, la mamma Marcella Elisa Pizzolito. Due nomi decisamente "aleppini" :)))))
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Gli IRacheni ringraziano l'America!
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cittadino democratico Saturday November 15, 2003 at 02:48 PM |
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Scrittore liberale arabo accusa i mezzi d'informazione arabi per l'odio nei confronti degli Stati Uniti
Un articolo d'opinione di Abd Al-Bari Atwan, direttore del quotidiano arabo londinese Al-Quds Al-Arabi, in cui affermava che sono gli stessi Stati Uniti i colpevoli per l'odio che esiste nei loro confronti (1), ha scatenato un dibattito all'interno della stampa araba. Munir Al-Mawari, un giornalista yemenita e articolista del quotidiano londinese in lingua araba Al-Sharq Al-Awsat, ha scritto diversi articoli in risposta alle affermazioni di Atwan. Seguono alcuni brani tratti da due articoli di Al-Mawari.
I mezzi d'informazione arabi fomentano l'odio nei confronti degli Stati Uniti
In un articolo intitolato "False interpretazioni sulle ragioni del crescente odio degli arabi nei confronti dell'America", che è stato pubblicato sul quotidiano kuwatiano Al-Siyassa, (2) Munir Al-Mawari ha scritto: "E' una fortuna che il comitato nominato dal governo degli Stati Uniti per studiare le cause dell'odio arabo nei confronti degli Stati Uniti. non abbia chiesto l'aiuto di Abd Al-Bari Atwan e dei suoi colleghi dei media arabi. Giorno e notte, diffondono menzogne e disinformazione, e sono loro stessi una delle cause fondamentali del proliferare di questo odio nei confronti dell'America fra la gente comune."
"L'Abd Al-Bari Atwan [che appare] sulla CNN è completamente diverso dall'Abd Al-Bari Atwan sul canale Al-Jazeera o sul suo quotidiano Al-Quds Al-Arabi. Sulla CNN, Atwan parla in modo formale e assolutamente composto, esponendo punti di vista razionali e bilanciati. Questo è in assoluto contrasto con le sue furiose apparizioni su Al-Jazeera e su Al-Quds Al-Arabi, in cui accende gli animi di un gran numero di spettatori e di lettori."
"Abd Al-Bari Atwan è parte del problema. e il nostro problema è che non odiamo solo l'America. Le nostre società arabe sono società di odio; noi siamo stati educati a odiarci fra di noi prima ancora che a odiare gli altri. Le società arabe sono. inoltre società fallite."
"Gli Stati Uniti hanno capito di aver sostenuto regimi arabi corrotti e terroristi, che hanno creato un terreno fertile per la povertà e il terrorismo. Per questa ragione, Washington ha iniziato a cambiare la propria politica e a tendere la mano ai popoli anziché ai loro governi, nella speranza che potessero progredire e liberarsi dei propri regimi corrotti. Sfortunatamente. siccome nella nostra cultura, la stupidità e la povertà vanno a braccetto, i popoli arabi esprimono ostilità nei confronti dell'America, invece di trarre beneficio dalla convergenza fra i propri interessi e gli interessi globali della più grande superpotenza."
Gli arabi possono prendere esempio dalla democrazia israeliana
"Secondo Abd Al-Bari Atwan, 'Gli Stati Uniti hanno fornito al mondo un esempio di uguaglianza, rispetto dei diritti umani, un'autorità giudiziaria indipendente e istituzioni democratiche, ma hanno sempre agito per privare gli arabi e i musulmani di queste conquiste.'"
"Signor Abd Al-Bari Atwan. non è possibile imporre queste conquiste se loro non le vogliono. La democrazia non è una merce che gli Stati Uniti possono esportare o donare."
"Atwan si rammarica che 'al summit di Aqaba, il presidente degli Stati Uniti si sia impegnato a preservare l'identità ebraica di Israele.' e [si chiede] 'come sia possibile che gli Stati Uniti - un paese dove vi è pluralismo etnico, religioso e culturale - sostengano un paese razzista fondato sulla religione.'"
"Signor Atwan, gli Stati Uniti non sostengono Israele perché è un paese ebraico, ma perché Israele è riuscito a legare la propria esistenza al supremo interesse nazionale americano. Noi abbiamo 22 paesi religiosi. In tutti questi a parte uno, la costituzione stabilisce che l'Islam è la religione nazionale e che la legge islamica è la principale fonte legislativa. [E ancora], nonostante questo, gli Stati Uniti mantengono legami con noi. LA VERITA' E' CHE ISRAELE E' PIU' DEMOCRATICO DI QUALSIASI PAESE ISLAMICO E LA SOFFERENZA DI UN CITTADINO PALESTINESE IN ISRAELE E' DI GRAN LUNGA INFERIORE ALLA SOFFERENZA DI UN CITTADINO ARABO NELLA SUA PATRIA, NEL SUO STESSO PAESE ARABO, QUALUNQUE SIA IL PAESE ."
Gli Stati Uniti ricostruiranno l'Iraq così come hanno fatto con il Giappone e la Germania
"Atwan si chiede 'come può il governo americano giustificare una guerra contro un paese assediato [cioè l'Iraq]. sulla base della menzogna riguardante le armi di distruzione di massa.' Mio caro signore, l'Iraq non aveva bisogno di nascondere le armi di distruzione di massa, perché il regime stesso di Saddam Hussein era la più grande arma di distruzione di massa, e quell'arma è stata distrutta. Le fosse comuni sono la prova schiacciante del fatto che questo regime fosse un regime di distruzione di massa. Gli americani non potevano rischiare di lasciare Saddam al potere solo perché forse non possedeva queste armi [di distruzione di massa], quando le aveva già usate contro il proprio popolo e contro l'Iran."
"Atwan dice 'Gli Stati Uniti possiedono la più grande esperienza al mondo. nel seminare distruzione, e i maggiori fallimenti nel portare prosperità e pace. Così hanno lasciato rovine in Somalia, Afghanistan, e ora in Iraq.'"
"[Signor Atwan], la storia ci insegna che non c'è mai stato un paese nei cui affari gli Stati Uniti siano intervenuti e che non abbia sperimentato una rinascita. Invece di citare la Somalia, i cui affari non sono mai stati gestiti dagli Stati Uniti, perché non portare come esempio il Giappone, la Germania e la Francia in seguito alla Seconda Guerra Mondiale?. Il Giappone e la Germania non si lamentarono dell'occupazione americana, perché capirono che la presenza americana alla fine avrebbe favorito gli interessi dei propri popoli. [In Afghanistan] è sufficiente che il peggior regime teocratico della storia umana sia stato cancellato dalle cartine geografiche, e [per quel che riguarda l'Iraq] che il pugnale del peggior regime arabo del nostro tempo sia stato tolto dalle nostre gole. Presto vedremo i risultati della pacifica [ricostruzione] che sta avvenendo in Iraq."
Se gli arabi avessero avuto le armi di distruzione di massa avrebbero distrutto il mondo
"Secondo Atwan, 'il governo americano. che sta cercando di distruggere le armi di distruzione di massa, dimentica che gli Stati Uniti sono l'unico paese nella storia ad aver mai usato armi di distruzione di massa. Mentre consentono a Israele. di possedere queste armi, minacciano l'Iraq, l'Iran e la Siria se solo si azzardano a pensare di possedere armi di distruzione di massa.'"
". Il pericolo insito nelle armi di distruzione di massa è la possibilità che queste armi finiscano nelle mani di regimi sconsiderati e di gruppi terroristici. Gli Stati Uniti possiedono un enorme arsenale di armi di distruzione di massa, ma non le hanno mai usate dopo la Seconda Guerra Mondiale. Al contrario noi, gli arabi, abbiamo minacciato di distruggere metà dello Stato di Israele, quando abbiamo avuto a disposizione una piccolissima quantità di questo tipo di arma e in seguito l'abbiamo usata contro i nostri fratelli arabi. Cosa succederebbe se avessimo a disposizione vere armi di distruzione di massa? Considerando l'odio che ribolle al nostro interno contro noi stessi e contro il mondo intero, potremmo arrivare a distruggere l'intero pianeta."
I mezzi d'informazione arabi non lasciano parlare chi difende gli Stati Uniti
All'affermazione di Atwan secondo cui "I canali satellitari arabi soffrono di una grande carenza di voci e personaggi pronti a difendere gli Stati Uniti. perché questi sono indifendibili." Al-Mawari risponde: "Ci sono molti che [vorrebbero] difendere gli Stati Uniti sui media arabi; MA NELLA GIUNGLA DEI MEZZI D'INFORMAZIONE ARABI, GOVERNATI DAGLI ESTREMISTI O DA CHI LI TEME, CHI DIFENDE L'AMERICA NON HA OPPORTUNITA'. Gli Stati Uniti hanno capito che devono combattere le armi del pregiudizio e dell'inganno di massa, prima di eliminare le armi di distruzione di massa?"
Il mondo arabo trabocca di neo-reazionari
In un altro articolo, intitolato "I neo-reazionari invadono il mondo arabo", pubblicato sul quotidiano arabo con sede a Londra Al-Sharq Al-Awsat, (3) Al-Mawari ha scritto: "Dalla caduta dell'Unione Sovietica, gli arabi di sinistra avanzano a tentoni, come ciechi nel buio, in cerca di una nuova strada. e ora cavalcano il [cavallo] dei partiti fondamentalisti islamici. che hanno già portato i propri sostenitori alla morte."
"I nazionalisti e i socialisti arabi approvano l'odio verso l'Occidente e le offese [verso] gli Stati Uniti e dimenticano. il legame che li unisce alla cultura [occidentale], alla [società] civile, al modernismo e al progresso. Queste persone hanno fatto un patto con i reazionari, con l'arretratezza, con l'estremismo e con i seguaci dell'ideologia del suicidio, usando l'ormai confutato pretesto dell'esistenza di un nemico comune [da affrontare]; e si riferiscono agli Stati Uniti."
"Al contrario, dopo gli eventi dell'11 settembre, gli americani hanno capito. che l'estremismo e l'arretratezza non fanno distinzioni fra arabi e americani, indiani o brasiliani. Il pericolo riguarda tutti noi e distruggerlo è un dovere per tutti i popoli del mondo."
"L'aspetto straordinario degli americani è che imparano dall'esperienza e correggono la propria politica in conformità con la nuova realtà. Per la fortuna del popolo arabo, i neoconservatori sono al potere negli Stati Uniti. Sembra che abbiano capito che la politica precedente degli Stati Uniti ha portato al rafforzamento degli estremisti e alla distruzione delle forze illuminate del mondo arabo, e quindi si sono impegnati a correggere la politica precedente. Se i nazionalisti o i socialisti arabi si guardassero attorno, capirebbero che il pericolo non viene dagli Stati Uniti e neanche dai neoconservatori, ma che il pericolo si trova in mezzo a loro stessi." Note:
(1) Al-Quds Al-Arabi (Londra), 3 ottobre 2003. (2) Al-Siyassa (Kuwait), 3 ottobre 2003. http://www.alseyassah.com/alseyassah/opinion/default.asp?currentpage=5. Nello stesso giorno, l'articolo è stato pubblicato anche all'indirizzo http://www.elaph.com.:9090/elaph/arabic/index.html. (3) Al-Sharq Al-Awsat (Londra), 5 ottobre 2003.
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SCrittore arabo circa i fanatici che odiano l'America
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cittadino democratico Sunday November 16, 2003 at 02:58 AM |
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Scrittore liberale arabo accusa i mezzi d'informazione arabi per l'odio nei confronti degli Stati Uniti
Un articolo d'opinione di Abd Al-Bari Atwan, direttore del quotidiano arabo londinese Al-Quds Al-Arabi, in cui affermava che sono gli stessi Stati Uniti i colpevoli per l'odio che esiste nei loro confronti (1), ha scatenato un dibattito all'interno della stampa araba. Munir Al-Mawari, un giornalista yemenita e articolista del quotidiano londinese in lingua araba Al-Sharq Al-Awsat, ha scritto diversi articoli in risposta alle affermazioni di Atwan. Seguono alcuni brani tratti da due articoli di Al-Mawari.
I mezzi d'informazione arabi fomentano l'odio nei confronti degli Stati Uniti
In un articolo intitolato "False interpretazioni sulle ragioni del crescente odio degli arabi nei confronti dell'America", che è stato pubblicato sul quotidiano kuwatiano Al-Siyassa, (2) Munir Al-Mawari ha scritto: "E' una fortuna che il comitato nominato dal governo degli Stati Uniti per studiare le cause dell'odio arabo nei confronti degli Stati Uniti. non abbia chiesto l'aiuto di Abd Al-Bari Atwan e dei suoi colleghi dei media arabi. Giorno e notte, diffondono menzogne e disinformazione, e sono loro stessi una delle cause fondamentali del proliferare di questo odio nei confronti dell'America fra la gente comune."
"L'Abd Al-Bari Atwan [che appare] sulla CNN è completamente diverso dall'Abd Al-Bari Atwan sul canale Al-Jazeera o sul suo quotidiano Al-Quds Al-Arabi. Sulla CNN, Atwan parla in modo formale e assolutamente composto, esponendo punti di vista razionali e bilanciati. Questo è in assoluto contrasto con le sue furiose apparizioni su Al-Jazeera e su Al-Quds Al-Arabi, in cui accende gli animi di un gran numero di spettatori e di lettori."
"Abd Al-Bari Atwan è parte del problema. e il nostro problema è che non odiamo solo l'America. Le nostre società arabe sono società di odio; noi siamo stati educati a odiarci fra di noi prima ancora che a odiare gli altri. Le società arabe sono. inoltre società fallite."
"Gli Stati Uniti hanno capito di aver sostenuto regimi arabi corrotti e terroristi, che hanno creato un terreno fertile per la povertà e il terrorismo. Per questa ragione, Washington ha iniziato a cambiare la propria politica e a tendere la mano ai popoli anziché ai loro governi, nella speranza che potessero progredire e liberarsi dei propri regimi corrotti. Sfortunatamente. siccome nella nostra cultura, la stupidità e la povertà vanno a braccetto, i popoli arabi esprimono ostilità nei confronti dell'America, invece di trarre beneficio dalla convergenza fra i propri interessi e gli interessi globali della più grande superpotenza."
Gli arabi possono prendere esempio dalla democrazia israeliana
"Secondo Abd Al-Bari Atwan, 'Gli Stati Uniti hanno fornito al mondo un esempio di uguaglianza, rispetto dei diritti umani, un'autorità giudiziaria indipendente e istituzioni democratiche, ma hanno sempre agito per privare gli arabi e i musulmani di queste conquiste.'"
"Signor Abd Al-Bari Atwan. non è possibile imporre queste conquiste se loro non le vogliono. La democrazia non è una merce che gli Stati Uniti possono esportare o donare."
"Atwan si rammarica che 'al summit di Aqaba, il presidente degli Stati Uniti si sia impegnato a preservare l'identità ebraica di Israele.' e [si chiede] 'come sia possibile che gli Stati Uniti - un paese dove vi è pluralismo etnico, religioso e culturale - sostengano un paese razzista fondato sulla religione.'"
"Signor Atwan, gli Stati Uniti non sostengono Israele perché è un paese ebraico, ma perché Israele è riuscito a legare la propria esistenza al supremo interesse nazionale americano. Noi abbiamo 22 paesi religiosi. In tutti questi a parte uno, la costituzione stabilisce che l'Islam è la religione nazionale e che la legge islamica è la principale fonte legislativa. [E ancora], nonostante questo, gli Stati Uniti mantengono legami con noi. LA VERITA' E' CHE ISRAELE E' PIU' DEMOCRATICO DI QUALSIASI PAESE ISLAMICO E LA SOFFERENZA DI UN CITTADINO PALESTINESE IN ISRAELE E' DI GRAN LUNGA INFERIORE ALLA SOFFERENZA DI UN CITTADINO ARABO NELLA SUA PATRIA, NEL SUO STESSO PAESE ARABO, QUALUNQUE SIA IL PAESE ."
Gli Stati Uniti ricostruiranno l'Iraq così come hanno fatto con il Giappone e la Germania
"Atwan si chiede 'come può il governo americano giustificare una guerra contro un paese assediato [cioè l'Iraq]. sulla base della menzogna riguardante le armi di distruzione di massa.' Mio caro signore, l'Iraq non aveva bisogno di nascondere le armi di distruzione di massa, perché il regime stesso di Saddam Hussein era la più grande arma di distruzione di massa, e quell'arma è stata distrutta. Le fosse comuni sono la prova schiacciante del fatto che questo regime fosse un regime di distruzione di massa. Gli americani non potevano rischiare di lasciare Saddam al potere solo perché forse non possedeva queste armi [di distruzione di massa], quando le aveva già usate contro il proprio popolo e contro l'Iran."
"Atwan dice 'Gli Stati Uniti possiedono la più grande esperienza al mondo. nel seminare distruzione, e i maggiori fallimenti nel portare prosperità e pace. Così hanno lasciato rovine in Somalia, Afghanistan, e ora in Iraq.'"
"[Signor Atwan], la storia ci insegna che non c'è mai stato un paese nei cui affari gli Stati Uniti siano intervenuti e che non abbia sperimentato una rinascita. Invece di citare la Somalia, i cui affari non sono mai stati gestiti dagli Stati Uniti, perché non portare come esempio il Giappone, la Germania e la Francia in seguito alla Seconda Guerra Mondiale?. Il Giappone e la Germania non si lamentarono dell'occupazione americana, perché capirono che la presenza americana alla fine avrebbe favorito gli interessi dei propri popoli. [In Afghanistan] è sufficiente che il peggior regime teocratico della storia umana sia stato cancellato dalle cartine geografiche, e [per quel che riguarda l'Iraq] che il pugnale del peggior regime arabo del nostro tempo sia stato tolto dalle nostre gole. Presto vedremo i risultati della pacifica [ricostruzione] che sta avvenendo in Iraq."
Se gli arabi avessero avuto le armi di distruzione di massa avrebbero distrutto il mondo
"Secondo Atwan, 'il governo americano. che sta cercando di distruggere le armi di distruzione di massa, dimentica che gli Stati Uniti sono l'unico paese nella storia ad aver mai usato armi di distruzione di massa. Mentre consentono a Israele. di possedere queste armi, minacciano l'Iraq, l'Iran e la Siria se solo si azzardano a pensare di possedere armi di distruzione di massa.'"
". Il pericolo insito nelle armi di distruzione di massa è la possibilità che queste armi finiscano nelle mani di regimi sconsiderati e di gruppi terroristici. Gli Stati Uniti possiedono un enorme arsenale di armi di distruzione di massa, ma non le hanno mai usate dopo la Seconda Guerra Mondiale. Al contrario noi, gli arabi, abbiamo minacciato di distruggere metà dello Stato di Israele, quando abbiamo avuto a disposizione una piccolissima quantità di questo tipo di arma e in seguito l'abbiamo usata contro i nostri fratelli arabi. Cosa succederebbe se avessimo a disposizione vere armi di distruzione di massa? Considerando l'odio che ribolle al nostro interno contro noi stessi e contro il mondo intero, potremmo arrivare a distruggere l'intero pianeta."
I mezzi d'informazione arabi non lasciano parlare chi difende gli Stati Uniti
All'affermazione di Atwan secondo cui "I canali satellitari arabi soffrono di una grande carenza di voci e personaggi pronti a difendere gli Stati Uniti. perché questi sono indifendibili." Al-Mawari risponde: "Ci sono molti che [vorrebbero] difendere gli Stati Uniti sui media arabi; MA NELLA GIUNGLA DEI MEZZI D'INFORMAZIONE ARABI, GOVERNATI DAGLI ESTREMISTI O DA CHI LI TEME, CHI DIFENDE L'AMERICA NON HA OPPORTUNITA'. Gli Stati Uniti hanno capito che devono combattere le armi del pregiudizio e dell'inganno di massa, prima di eliminare le armi di distruzione di massa?"
Il mondo arabo trabocca di neo-reazionari
In un altro articolo, intitolato "I neo-reazionari invadono il mondo arabo", pubblicato sul quotidiano arabo con sede a Londra Al-Sharq Al-Awsat, (3) Al-Mawari ha scritto: "Dalla caduta dell'Unione Sovietica, gli arabi di sinistra avanzano a tentoni, come ciechi nel buio, in cerca di una nuova strada. e ora cavalcano il [cavallo] dei partiti fondamentalisti islamici. che hanno già portato i propri sostenitori alla morte."
"I nazionalisti e i socialisti arabi approvano l'odio verso l'Occidente e le offese [verso] gli Stati Uniti e dimenticano. il legame che li unisce alla cultura [occidentale], alla [società] civile, al modernismo e al progresso. Queste persone hanno fatto un patto con i reazionari, con l'arretratezza, con l'estremismo e con i seguaci dell'ideologia del suicidio, usando l'ormai confutato pretesto dell'esistenza di un nemico comune [da affrontare]; e si riferiscono agli Stati Uniti."
"Al contrario, dopo gli eventi dell'11 settembre, gli americani hanno capito. che l'estremismo e l'arretratezza non fanno distinzioni fra arabi e americani, indiani o brasiliani. Il pericolo riguarda tutti noi e distruggerlo è un dovere per tutti i popoli del mondo."
"L'aspetto straordinario degli americani è che imparano dall'esperienza e correggono la propria politica in conformità con la nuova realtà. Per la fortuna del popolo arabo, i neoconservatori sono al potere negli Stati Uniti. Sembra che abbiano capito che la politica precedente degli Stati Uniti ha portato al rafforzamento degli estremisti e alla distruzione delle forze illuminate del mondo arabo, e quindi si sono impegnati a correggere la politica precedente. Se i nazionalisti o i socialisti arabi si guardassero attorno, capirebbero che il pericolo non viene dagli Stati Uniti e neanche dai neoconservatori, ma che il pericolo si trova in mezzo a loro stessi." Note:
(1) Al-Quds Al-Arabi (Londra), 3 ottobre 2003. (2) Al-Siyassa (Kuwait), 3 ottobre 2003. http://www.alseyassah.com/alseyassah/opinion/default.asp?currentpage=5. Nello stesso giorno, l'articolo è stato pubblicato anche all'indirizzo http://www.elaph.com.:9090/elaph/arabic/index.html. (3) Al-Sharq Al-Awsat (Londra), 5 ottobre 2003.
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Serpi in seno!
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cittadino democratico Monday November 24, 2003 at 11:40 AM |
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Per fortuna di tutti noi, gli USA hanno cominciato a comprendere quali serpi avevano covato in seno e si stanno regolando di conseguenza. L'Europa invece no! L'Unione Europea continua ancor oggi a finanziare il terrorista Arafat e i suoi scagnozzi coi fondi dell'ignaro contributente.
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La verità sull'Iraq non è ancora stata detta
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Joe Thursday November 27, 2003 at 07:13 PM |
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Presto posterò un articolo ove dimostrerò, in base ad informazioni rilasciate aad un canale satellitare da Padre Benjamin, che l'Iraq è stato invaso con l'inganno dell'Onu. Certo Saddam non era un sant'uomo, ma incarnava semplicemente uno dei tanti dittatori del mondo islamico che l'Inghilterra e gli Usa hanno messo sul trono. Non sono milioni i morti di Saddam, semmai migliaia. E la cifra è di gran lunga inferiore a quella stabilita. Per es. i morti curdi sono dell'ordine, mi risulta, di poche migliaia. Sempre tanti, ovviamente, ma il camuffamento del numero dei morti è sempre indice di una campagna di denigrazione che si propone fini ignobili. In quanto all'esaltazione della democrazia statunitense, basterebbe ricordare tutte le invasioni degli Usa perpetrate ai danni di molti paesi che non avevano la possibilità di difendersi, tipo Panama, Grenada ecc. Sempre con la scusa di spodestare dittatori. Noriega trafficava in realtà droga per conto statunitense e lo hanno spodestato esclusivamente poer faccende mafiose. Porre Hussein sul piano di Hitler è la solita scellerata propaganda che facevano i radicali italiani prima dlla guerra. A parte il fatto che Hitler fu finanziato da Wall Street, compresa la Famiglia Bush ( alludo al nonno Prescott ).
Apprendo con piacere da altri l'informazione sulla vera nazionalità del Palazzi. Avendo dei parenti in America con tale cognome, non mi sbagliavo sull'origine abruzzese, nulla peraltro avendo con gli abruzzesi. Solo a dimostrare che i veri simpatizzanti dell'Islam odiano questa guerra, che sta distruggendo il mondo musulmano. Come so da amici. <Shaykh> in arabo vuol dire <maestro>, volgarmente <sceicco>. Ci sono anche falsi maestri in giro per il mondo e il sign. Palazzi è evidentemente uno di questi. Vi sono due forme di terrorismo, uno fisico e l'altro culturale. Certi personaggi ambigui appartengono al secondo. Il collaborazionismo può essere a volte anche in buona fede, ma spesso non lo è. Questo non significa lodare le porcherie di Saddam. Saddam era il presidente legittimo, con tanto d'ambasciatore all'Onu ( ripeto ), a meno di considerare le cose da un punto di vista <superiore>. In questo caso neppure Bush è legittimo, viste come sono andate le ultime elezioni in America. Lo sanno tutti che il concorrente democratico aveva più voti dell'altro repubblicano. Se Saddam era illegittimo, perché l'Onu non lo riconosceva come tale? INvece nessuno diceva nulla. Salvo operare maldestramente, tramite quel vigliacco di Ritter, per disarmare la nazione e poi attaccarloa vigliaccamente. Che gli Alleati siano andati in Iraq pedr liberare il popolo iracheno, questa è solamente la propagfanda dei media. In Afghanistan per liberare il paese dai Talebabani e si accordano segretamente con loro sul da farsi. Per chi ci hai presi, cittadino democratico, per di fessi? Puoi anche sostenere le tue idde, ma non farti scudo dell'Islam. Sono un esperto in materia mediorientale. Ho studiato Islamistica, Arte dell'Islam, Archeologia Mesopotamica. Non posso credere alle stupidaggini che dici. Ma quale diritto ha l'america di andare ad insegnare la civiltà ad un paese che ne è stato la culla. Senza la Mesoptamnia non ci sarebbe neppure la civiltà europea. Quella americana ne è la continuazione in altro continente.
La questione delle armi di distruzione di massa inoltre, si sa ormai perfettamente, era una panzana. Proprio ieri sera ho visto una trasmissione di attualità statunitense, <60 Minutes>, ove si palesava che negli <States> esistono più di 100 impianti per armi chimiche. Estremamente pericolosi, poichè non sono bene tutelati e qualsiasi terrorista volendo potrebbe penetrare nelle fabbriche e far saltare tutto. Succederebbe un finimondo. Anche l'Onu è un'organizzazione ipocritica, non per niente si trova sul suolo americano. Dico ciò con vero dispiacere, poichè mio nonno ha vissuto negli Usa a lungo, amava quel paese ed io stesso, che mi chiamo come lui, dovevo nascere americano. Tant'è che ho imparato a contare prima in inglese che in italiano.
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Quante fesserie...
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Zio Frankie Saturday November 29, 2003 at 04:06 AM |
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Hai studiato arte Mesopotamica e quant'altro per poi citare come fonte autorevole un nazista travestito da prete come Jean Marie Benjamin? Uno che la sua propaganda la fa assieme a Claudio Mutti e Rainaldo Graziani, uno che pubblica i suoi deliri sulla "frontiera d'Eurasia" presso una casa editrice con i cataloghi che in copertina hanno le svastiche? Uno che col vice macellaio di Baghdad Tariq Aziz era pappa e ciccia? Certo che attenersi all'opinione di un nazista che in tanto ama Saddam in quanto corrisponde al suo prototipo di stragista seriale e gli ricorda il suo beneamato Adolf non sembra proprio l'atteggiamento di uno studioso! Sembra l'atteggiamento di un nazifuso come Mutti o come Martinez... forse ho indovinato! Non farmi ridere, e prima di parlare di un vero maestro islamico, stimato in tutto il mondo, come Maulana Shaykh Palazzi, vedi almeno di schiaquarti la bocca.
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sciacquiamoci la bocca
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Zio Johnny Saturday November 29, 2003 at 07:31 AM |
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Bene, sciacquiamoci la bocca e parliamo di Maulana Shaykh Palazzi, "vero maestro islamico, stimato in tutto il mondo".
http://www.ifrance.com/amipalazzi/it/palazzi02_it.htm
L'enigmatico curriculum del "Professor Palazzi"
Abbiamo visto come Abdul Hadi Palazzi sostiene - secondo un articolo sul Jerusalem Post - di insegnare presso l'Istituto di Ricerca Antropologica (Institute of Anthropological Research) di Roma e di aver insegnato storia delle religioni all'Università di Velletri.
Google, che non è certamente infallibile, dà comunque un unico risultato per Istituto di ricerca antropologica a Roma. Un sito ci informa che:
"Raffaella Rossellini è nata a Parigi nel 1957 e con l'esperienza IRAA (Istituto di Ricerca Antropologica di Roma) dal 1978 all'87 si è spostata fra danza, teatro e antropologia, ad incontrare il corpo in diverse contesti.
Ha poi continuato la sua ricerca apparentemente divagando fra danza e teatro, fra tradizioni orientali e pratiche rituali, fra corpo in trance e corpo quotidiano (urbano e non) fra gesto umano e gesto animale, in un confronto continuo con il corpo nelle sue diverse manifestazioni da cui si è andato definendo attraverso gli anni un modo di danzare e un metodo di lavoro sul corpo."
Insomma, una scuola di danza, una frequentazione improbabile visto il fisico non propriamente atletico di Maulana. Non abbiamo potuto fare ulteriori accertamenti, perché né "iraa" né "Istituto di Ricerca Antropologica" compaiono nell'elenco telefonico.
Guardando invece il curriculum di Palazzi, leggiamo - in inglese - che lui si vanta di essere "Resident Professor of Middle East Studies, Research Institute for Anthropological Sciences, Rome".
Se si va su Google cercando "Research Institute for Anthropological Sciences, Rome", in inglese, troviamo ben 15 riferimenti. Tutti però... al curriculum di Palazzi.
Qualcuno ci ha detto che Palazzi però non sosterrebbe di lavorare in una scuola di danza, ma addirittura presso un'Università di Roma. Per accertarcene, abbiamo telefonato a tutte le università statali di Roma. Dove con molta gentilezza ci hanno assicurato di non aver mai sentito il nome.
Esiste ancora un'altra possibilità: su un suo sito web, Palazzi accenna a una collaborazione con qualcosa che si chiama Istituto di Formazione per le Scienze Antropologiche (IFOSCA). Una ricerca per "ifosca" su Google dà però soltanto i riferimenti di Palazzi a se stesso, per cui il mistero non si chiarisce affatto. Non abbiamo potuto cercare oltre, perché i nomi "Istituto di Formazione per le Scienze Antropologiche" e/o IFOSCA non compaiono in alcun elenco telefonico dell'intera regione Lazio.
Passiamo a vedere che cosa potrebbe essere l'Università di Velletri. Ricordiamo che l'intervista del Jerusalem Post in cui si vanta di avervi insegnato risale al 2001. Un anno dopo, si prevedeva l'apertura "nel giro di qualche anno" di alcune facoltà universitarie a Velletri. Una però esiste già, a quanto pare da pochi mesi. Si tratta del corso di Enologia della Facoltà di Agraria dell'università della Tuscia. Insomma, l'unica facoltà universitaria attualmente esistente a Velletri è quella per formare appassionati di vino.
Anche se Palazzi è tutt'altro che un puritano, insegnare enologia sembra un mestiere poco probabile per un musulmano. Infatti sembra che Maulana non insegni ai sommellier laziali: quando abbiamo telefonato per accertarci, l'università della Tuscia ci ha assicurato che nessun Massimo Palazzi lavora con loro.
Se non è Prof, come in genere si qualifica, è almeno Dott.? Chi lo conosce sostiene che avrebbe dato tutti gli esami di filosofia all'università, senza però laurearsi. Un'ottima cosa: personalmente ammiro anche chi ha dato pochi esami di filosofia, figuriamoci chi è quasi riuscito a laurearsi. Ammiro un po' meno però chi millanta titoli, e quindi mi piacerebbe se Palazzi precisasse se ciò sia vero o falso.
Nel suo curriculum non si trovi traccia di altro lavoro; i suoi discepoli non sono certamente abbastanza numerosi per mantenerlo. E anche chi lo conosce trova difficile associare il concetto di "Palazzi" con il concetto di "lavoro".
Come vedrete, il messaggio che segue spiega da dove viene almeno una parte dei suoi introiti.
Per il resto, ricordiamo che ogni vero maestro ha diritto ai suoi piccoli segreti.
NOTA: nel maggio del 2003, mi è arrivato questo messasggio, che pubblico volentieri:
Cara Francesca, complimenti per il tuo sito che ci ha regalato una serata di puro divertimento. Ci siamo imbattuti nel maulana e volevamo raccontarti ciò di cui siamo a conoscenza. Ci pare che Palazzi e la danza siano un argomente gustoso che meriterebbe approfondimento. Tu non ci credevi alla connection con la danza ma esiste!
I FATTI Recentemente il maestro ha tenuto alcuni seminari di danza sufi a Roma indirizzati a ballerine di danza araba.
-il nostro è stato presentato come: "Maestro Sufi, fra i maggiori esperti al mondo di Islam e Sufismo, chiamato a svolgere conferenze nei più importanti atenei e istituti culturali del mondo e collaboratore di prestigio del dipartimento di discipline antropologiche"
-il seminario era articolato in una parte teorica e una pratica. Nella parte teorica veniva descritto il 'sama, il ballo dei dervisci rotanti, E' da notare che l'aspetto fondamentale della danza e cioè che il moto rotatorio induce una trance che avvicina al divino è stato del tutto ignorato durante la lezione nonostante le ripetute specifiche domande rivolte al maestro.
-Nella parte pratica il ballo cioè la rotazione mistica veniva eseguita, con esiti che lasciamo alla tua immaginazione, dal maesto, seguito con una certa perplessità dalle allieve paganti.
-Al termine della fase rotatoria, il maestro genuflesso a terra canalizzava verso l'alto le energie prodotte dalla rotazione attraverso un fremito delle braccia e delle mani accompagnato da uno sguardo estremamente drammatico, per non dire terrorizzato. Le allieve venivano quindi invitate a imitare i gesti in maniera meccanica senza averne compreso il significato.
-La sensazione finale era quella di aver partecipato a qualcosa di livello decisamente basso.
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Mi sono la bocca abbastanza
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Joe Sunday November 30, 2003 at 03:02 PM |
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IL mio grazie più riconoscente innanzitutto a Zio Johnny. Sei stato strepitoso!!!!!!!!! Sapevo che qualcosa sotto non funzionava, ma forse per la parentela del nome coi miei zii americani ero rimasto un po' perplesso. Per quanto abbia sovente a che fare col mondo islamico, non avevo mai e poi mai sentito parlare di uno Shaykh Palazzi. Circa le amicizie di Padre Benjamin, con cui fra l'altro non ho nulla a che fare, sono affari suoi. Mi sono limitato a riportare cose sentite ad Atlantide.tv. Tra l'altro sbagliando, poichè ho fatto l'errore di menzionare in buonafede una persona che con le truffe dell'Onu non solo non c'entra nulla ma è stato addirittura lui a denunciarle. Alludo a scott Ritter, capo degl'ispettori dell'Unscom. Il personaggio da mettere alla berlina è un altro, e mi scuso vivamente dell'errore, ossia Richard Butler; altro ispettore Unscom australiano, che ha colpe gravissime, fra le quali quella di aver aperto la porta ai bombardamenti americani del '98 e di quelli susseguenti. L'Iraq avrebbe dovuto alla fine di quell'anno essere prosciolto dall'embargo economico, avendo ottemperato a tutte le richieste del Consiglio di Sicurezza. Ed è invece è stato attaccato vergognosamente in condizione di disarmo. Spiegherò tutto, in modo ordinato, in un mio post che cercherò di ricopiare oggi. S'intitolerà <GL'INGANNI DELL'ONU IN IRAQ>. Prego di leggere tutto sino in fondo, poichè ce n'è per tutti, compresi i neonazisti e neofascisti italiani.
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bello
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X Joe Tuesday December 02, 2003 at 01:36 AM |
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<< In quanto all'esaltazione della democrazia statunitense, basterebbe .. tipo Panama, Grenada ecc. Sempre con la scusa di spodestare dittatori. Noriega trafficava in realtà droga per conto statunitense e lo hanno spodestato esclusivamente poer faccende mafiose. Porre Hussein sul piano di Hitler è la solita scellerata propaganda che facevano i radicali italiani prima dlla guerra. A parte il fatto che Hitler fu finanziato da Wall Street, compresa la Famiglia Bush ( alludo al nonno Prescott ). <<< Sei molto in malafede perche' lavato dal comunismo che odia gli USA per aver causato la demise del comunismo. << trafficava per conto statuitense << secondo te' il GOVERNO statunitene trafficava droga con Noriega? E se anche fosse vero che Prescott avesse avuto a che fare con Hitler cosa vuol dire finanziato da WALL STREET? ah perche' qualcuno in america comprava diciamo, azioni della Bayer? o vuoi dire che WALL STREET e' largamente posseduta da ebrei, come le banche, la stampa .. ecc ecc.? e quindi il nazismo essendo stato finanziato da loro, la colpa, come dicono gli stupratori, e' delle vittime.
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Precisazioni
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Joe Tuesday December 02, 2003 at 06:09 PM |
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Cia e Mossad trafficano con gli stupefacenti, non è una novità. I soldi si prendono dove si può e gli stupefacenti costituiscono uno dei mercati più fiorenti. Persino a <Otto e 1/2> qualche sera fa si è accennato alla cosa nel documento iniziale, trattando di coca. La faccenda di Noriega è talmente risaputa che non è il caso di raccontare la vicenda per intero. Sopra mi si dava del nazista, perchè ho citato Padre Benjamin, ora del comunista perchè sparlo dell'imperialismo americano. Andiamoci piano con le attribuzioni! M'interesso d'Islamistica e di Archeologia Mesopotamica, non di politica. Che siano stati i mercati finanziari angloamericani e tedeschi a finanziare il nazismo ( Prescott Bush è solo un nome per <vis> polemica ) ormai è un fatto che la ricerca storiografica più recente ha acclarato. In questo s'intende <W.S.>. Ma che credi? Nelle guerre si consumano carburanti a bizzeffe ( i tanks hanno bisogno benzina, gli aerei debbono fare il pieno ),senza contare che le industrie costruttrici d'armamenti hanno bisogno ogni tanto di svuotare i loro arsenali e questo non è solamente un modo di dire. Si sa che vi non vi è uno iato fra industrie energetiche e industrie belliche, il complesso industrial-militare è unico. La guerra per troppi è una tragedia, ma per alcuni è un lauto affare. Le idee patriottiche e tutto il resto servono unicamente a far da collante al fine di nascondere qual'è la vera partita in gioco. Che Palazzi sia un sionista con intenti islamici poco chiari è pure lapalissiano a questo punto.
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