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L'antiamericanismo collante dell'estremismo
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uomonero Saturday November 22, 2003 at 09:12 PM |
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dal manifesto di oggi
Dai nazimaoisti ai repubblichini incalliti, passando per i fondamentalisti islamici. Di tutto di più in nome della resistenza irachena e del superamento della «dicotomia destra-sinistra»
L'antiamericanismo collante dell'estremismo Dai nazimaoisti ai repubblichini incalliti, passando per i fondamentalisti islamici. Di tutto di più in nome della resistenza irachena e del superamento della «dicotomia destra-sinistra» ANGELO MASTRANDREA Cosa hanno in comune una manciata di ex trotzkisti che ogni estate organizza un Campo antimperialista variamente frequentato, un gruppo di nazimaoisti che inneggiano al «comunismo nazionalitario», una rivista nostalgica della Repubblica di Salò e del fascismo delle origini e il segretario dell'Unione delle comunità islamiche italiane? Per ora una manifestazione a favore della resistenza irachena, il prossimo 13 dicembre. Per qualcuno un vero e proprio progetto politico che superi «la dicotomia destra-sinistra», come va raccontando da qualche tempo l'ideologo marxista Costanzo Preve, in nome dell'antiamericanismo, considerato la quintessenza dell'imperialismo. Una volta individuato il nemico dell'umanità nell'America, in buona sostanza, si chiamano a raccolta tutti coloro che intendono combatterla, senza alcuno steccato ideologico. Il progetto circola in rete almeno dallo scorso febbraio, attraverso un appello dal titolo inequivoco: «Peoples smash America», sulla base del quale si aprono le adesioni a una lista antiamericanista, anche se la discussione ben presto finisce anche su altre mailing list come Al Awda, destrasinistra e, negli ultimi giorni, finanche quella di Forza nuova, dove si accende un animato dibattito sul se partecipare o meno al corteo del 13. Ma il luogo di incontro fisico è il Campo antimperialista di Perugia, che ogni anno pomposamente vanta centinaia di adesioni di organizzazioni rivoluzionarie da tutto il mondo richiamando puntualmente l'attenzione di forze dell'ordine e della stampa di destra. Per intenderci, dal microscopico partito maoista russo a una fantomatica Fondazione Saddam Hussein ai «comunitaristi» di Socialismo e liberazione di Maurizio Neri, ex lepenista uscito dal Fronte sociale nazionale di Adriano Tilgher, ammiratore di Preve e convertito al «comunismo nazionalitario». Animatore del Campo, del bollettino Voce operaia e di una fantomatica organizzazione D17 è Moreno Pasquinelli. E' lui ad accusare il movimento no global di non essere rivoluzionario, fu lui a lamentarsi pubblicamente, gridando al complotto, quando alla vigilia del G8 di Genova il governo italiano preferì incontrare il meno rappresentativo, a suo dire, social forum piuttosto che la sua organizzazione internazionalista. Quest'anno, malgrado la star del Campo fosse un rappresentante dell' «opposizione patriottica» irachena, un baathista nazionalsocialista, la partecipazione è stata inferiore rispetto agli scorsi anni. E a risollevarla non è riuscito nemmeno l'intervento sul «genocidio del popolo serbo» di Maria Lina Veca, brillante collaboratrice del quotidiano Rinascita nazionale e già esibitasi in uno scoppiettante articolo contro il senatore verde e movimentista Francesco Martone che aveva osato scrivere una lettera aperta al settimanale Carta perché nella Biblioteca del Senato si era imbattuto nel giornale diretto da Ugo Gaudenzi, ex corrispondente dell'Ansa da Beirut, un passato sessantottino tra i nazimaoisti di Lotta di popolo. Scoprendo, tra un articolo e l'altro, immagini di camerati che fanno il saluto romano e struggenti appuntamenti di commemorazione della Repubblica di Salò. Non si era accorto, il buon Martone, che il simbolo che accompagnava la testata si rifaceva al simbolo delle Waffen Ss, le Ss italiane.
Ma nell'appello di convocazione della manifestazione, inizialmente prevista per il 6 dicembre, queste cose non sono scritte. Così come non risultano i nomi dei personaggi che animano la discussione sulla lista antiamericanista. Personaggi come Claudio Mutti, parmense, direttore di una piccola casa editrice di estrema destra, le Edizioni del veltro, e pronto a candidarsi come dissidente lepenista nelle liste della Fiamma tricolore alle elezioni europee della prossima primavera insieme al Movimento fascismo libertà (Mfl). O come Alessandra Colla, direttrice di Orion libri e costretta dopo numerose polemiche ad abbandonare la lista. Nel giro di poco tempo l'appello ha raccolto, soprattutto nell'estrema sinistra, circa un migliaio di firme di singoli e organizzazioni. Spulciando bene si trovano anche altre singolari adesioni, come quella di Tiberio Graziani, traduttore di Pierre Drieu La Rochelle, autore di una postfazione a «Serbia trincea d'Europa» del nazionalista serbo Kalajic nonché di un libro-intervista a padre Benjamin, «Iraq trincea d'Eurasia». O come quella di Luigi Tedeschi, direttore della rivista di estrema destra Italicum. E così via di questo passo, passando per intellettuali di destra come lo storico Franco Cardini e neofascisti di varia provenienza. Così in molti, quando hanno capito cosa bolliva in pentola, «infiltrazioni» neofasciste nel migliore dei casi, un vero e proprio progetto politico nel peggiore, hanno preferito cancellare la loro adesione. Lo hanno fatto, ad esempio , l'Udap, l'Unione degli arabo-palestinesi italiana, e l'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche italiane. Non lo ha fatto il suo segretario Roberto «Hamza» Piccardo, un passato a sinistra. «Per me è diventata una questione di principio. Delle barriere ideologiche italiane a chi muore in Iraq non importa niente. Già lo scorso anno a una manifestazione per la Palestina a Roma sono dovuto intervenire per evitare che dei compagni picchiassero un ragazzo di estrema destra che era venuto a manifestare a titolo personale», dice. E per questo annuncia che il 13 dicembre in piazza, con gli antiamericanisti di destra e di sinistra, lui ci sarà.
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pensa un pò!?!?
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uomoverdechiaro Saturday November 22, 2003 at 10:08 PM |
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se si alleano fascisti,comunisti,integralisti islamici,cattocomunisti,nazicomunisti,maoisti,nazional integralisti,preti,mignotte,cani e porci significa che bush & co. fanno proprio schifo....... o no?!?!?!
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basta con l'ipocrisia
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Spartaco Saturday November 22, 2003 at 11:36 PM |
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quando il mainifesto intervisto rauti, nessuno parlò di alleanze rossobrune. Quando Cacciari ha collaborato con Marco Tarchi, di cui è il maggiore sdoganatore, e con il quale si è scambiato più volte attestai di stima, nessuno si è scandalizzato. Perché non pensate ai funerali di stato ad edgardo sogno, fatti durante il governo di sinistra, ed organizato da coloro che ora marciano insieme a rifondazione
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Repliche e Risposta Mastrandrea
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Dal Manifesto di oggi Friday November 28, 2003 at 03:53 PM |
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Dalla rubrica delle lettere del Manifesto di oggi
Gentile redazione, in merito all'articolo: «L'antiamericanismo collante dell'estremismo» e un sottotitolo ancor più significativo: «Dai nazimaoisti ai repubblichini incalliti, passando per i fondamentalisti islamici: Di tutto di più in nome della resistenza irachena e del superamento della `dicotomia destra-sinistra'», di sabato scorso a firma di Angelo Mastrandrea, si chiede l'immediata rettifica per quanto concerne l'accostamento del «comunismo nazionalitario» al «nazimaoismo». Il filone comunitarista e comunista nazionalitario non ha nulla a che vedere con il nazimaoismo databile storicamente nel 1968 e di matrice inequivocabilmente neofascista. I comunisti nazionalitari di Socialismo e liberazione hanno una matrice anticapitalista e antifascista che non può essere confusa con esperienze, passate e /o presenti, di destra. Maurizio Neri, Roma
Vi chiediamo di pubblicare queste brevi note a smentita di quanto Angelo Mastrandrea ha affermato nell'articolo di sabato dal titolo allarmante e criminogeno: «L'antiamericanismo collante dell'estremismo». 1. Il Campo antimperialista non ha nessuna relazione con alcun tipo di organizzazione fascista, né nazimaoista, né di «destra radicale». In quanto antimperialisti, siamo fermamente antifascisti. 2. E' radicalmente falso che qualche gruppo fascista o di destra abbia aderito all'ipotesi di costruire un movimento antiamericanista. 3. Nessuno gruppo fascista o di destra risulta tra gli aderenti alla manifestazione del 13 dicembre. Risulta invece che tutti i gruppi fascisti stanno condannando la manifestazione perché «promossa dai rossi». 4. Moreno Pasquinelli non ha mai affermato, in nessuna sede, che il movimento no global, che sosteniamo, sia «meno rappresentativo» del Campo. Abbiamo tanti difetti ma non ci manca il senso delle proporzioni. 5. E' una calunnia gravissima quella per cui Awni Al Kalemji (che rappresentava al Campo di Assisi l'Alleanza nazionale irachena - opposizione patriottica di essere un «nazionalsocialista». Awni è un anziano compagno, che fondò con G. Habash il Movimento nazionalista arabo, ha pagato con il carcere il suo essere stato oppositore, da sinistra, di Saddam Hussein. 6. Maria Lina Veca non ha partecipato al Campo di Assisi del settembre scorso. 7. Non ci sono fascisti tra i firmatari dell'appello per la manifestazione del 13 dicembre per l'Iraq. 8. Claudio Mutti e Alessandra Colla non sono iscritti alla lista di discussione «antiamericanisti». 9. L'Ucoii non ha mai aderito all'appello per la manifestazione del 13 dicembre. 10. Il progetto politico del Campo non contempla alcun sodalizio con fascisti di alcuna razza. Ogni alleanza che noi facciamo, per quanto momentanea, ha come discriminante la difesa dei popoli oppressi e degli sfruttati contro l'imperialismo e il razzismo, quale che sia la loro bandiera: fascista, democratica o socialdemocratica. Comitato dirett. Campo Antimperialista in Italia
Attorno alla manifestazione del 13 dicembre contro l'occupazione dell'Iraq da parte delle forze della cosiddetta «coalizione» e per la sollecita restaurazione di una legalità internazionale che consenta al più presto agli iracheni di divenir finalmente davvero padroni del loro paese e del loro futuro, si vanno addensando pericolosi malintesi. A evitare ch'essi finiscano con lo stravolgere del tutto la realtà, come molte forze purtroppo vorrebbero, i sottoscritti Costanzo Preve e Franco Cardini comunicano a tutti gli interessati al problema quanto segue: 1. essi hanno aderito alla manifestazione del 13 dicembre senza condizione alcuna, convinti che tutte le persone oneste e di buona volontà debbano a questo punto far sentire la loro voce per la restaurazione della giustizia e in appoggio a quanti in Iraq lottano per la loro libertà. Naturalmente, nessun razzista e nessun antisemita è considerabile «persona onesta e di buona volontà». 2. La loro adesione alla manifestazione non dev'esser confusa con alcun valore politico e ideologico estraneo ai suoi scopi diretti ed esclusivi; fedeli a una rigorosa gerarchizzazione delle priorità, e rifiutandosi di raccogliere provocazioni di sorta, i sottoscritti ritengono che nessuna malintesa diga d'ordine politico vada pretestuosamente innalzata tra chiunque si riconosca negli scopi diretti ed esclusivi di essa e che nessuno debba esserne escluso se in tali scopi si riconosce. 3. I sottoscritti auspicano per il 13 dicembre prossimo una manifestazione pacifica, composta e serena, che costituisca un avvio al dialogo con tutti, anche con chi riguardo al suo oggetto nutre convinzioni opposte rispetto ad essa; una manifestazione nella quale sia presente il tricolore italiano, simbolo dell'identità del nostro paese e patrimonio di tutti gli italiani. 4. I sottoscritti ribadiscono che i nostri soldati caduti in Iraq durante il conflitto in corso hanno sacrificato la loro vita obbedendo alle leggi del loro paese e a ordini ricevuti dalle sue autorità legittime: ad essi vanno quindi onore, rispetto e riconoscenza da parte di tutti gli italiani, e questa è l'unica prospettiva legittima alla luce della quale il loro sacrificio dev'essere considerato. 5. I sottoscritti auspicano che il 13 dicembre si onori la legittima resistenza irachena alla luce della risoluzione 1514 dell'Onu, secondo la quale: «La soggezione dei popoli a dominio straniero, conquista e asservimento costituisce una negazione dei diritti umani fondamentali e un impedimento alla promozione della pace e della cooperazione mondiale», e del protocollo addizionale I del 1977 alla Convenzione di Ginevra. Costanzo Preve, Torino e Franco Cardini, Firenze
Leggo con sorpresa e fastidio, nell'articolo di Angelo Mastrandrea di sabato le seguenti parole: «... i nomi dei personaggi che animano la discussione sulla lista antiamericanista. Personaggi come...Alessandra Colla, direttrice di Orion libri e costretta dopo numerose polemiche ad abbandonare la lista». In merito desidero precisare: 1. non animo né ho animato «la discussione sulla lista antiamericanista», e vedo che lo sapete benissimo anche voi, poiché aggiungete al mio ritratto che sono stata «costretta dopo numerose polemiche ad abbandonare la lista». Ho chiesto di essere cancellata perché mi sono resa conto che la mia presenza era foriera di equivoci e polemiche sterili ai fini della costruzione di un dibattito serio. 2. Orionlibri (e non «Orion libri») è un sito di vendita di libri per corrispondenza; non ne sono la direttrice, ma solo una dei legali rappresentanti. Non ci vedo nulla di illegale e/o di sulfureo. Alessandra Colla
Caro direttore, ci è dispiaciuto assai vedere il tuo giornale, del quale molti di noi sono assidui lettori, unirsi al coro bipartisan che si è scatenato contro la manifestazione del 13 dicembre a sostegno del popolo iracheno che resiste. Rileviamo che l'articolo di Angelo Mastrandrea ricicla la spazzatura messa in circolazione da altri. A questa spazzatura abbiamo già replicato con precise risposte e richieste di rettifica ai sensi di legge. Ma a voi, vogliamo fare un'altra domanda: è questo un modo accettabile di fare informazione? Tra i promotori vi sono, ad esempio, alcuni dei più noti intellettuali marxisti del nostro paese, perché lo ignorate volutamente? Come organizzatori abbiamo ricordato in più circostanze, e ribadiamo oggi, il carattere antifascista della manifestazione del 13 dicembre. Come antimperialisti non possiamo che essere antifascisti, essendo stato - tra l'altro - il fascismo una delle forme più brutali del colonialismo e dell'imperialismo stesso. Il comitato organizzatore della manifestazione
«A fianco del popolo iracheno che resiste»
Nessun teorema, nessuna criminalizzazione. Solo fatti. Quella del 13 dicembre è una manifestazione che nasce a sinistra e che raccoglie adesioni, consensi e dibattito in ambienti di estrema destra. Cosa mai accaduta per tutte le mobilitazioni contro la guerra all'Iraq dell'ultimo anno. Tanto è vero che in molti, viste le ambiguità degli organizzatori, hanno preferito ritirare la firma dall'appello. Il perché mi pare evidente dalla risposta che ci invia lo stesso Campo, quando conferma la possibilità «di un'alleanza, per quanto momentanea» con chi ha come discriminante la difesa dei popoli oppressi, «qualunque sia lo loro bandiera: fascista, democratica o socialdemocratica». Che Costanzo Preve e Franco Cardini, marxista il primo e storico di destra il secondo, scrivano una risposta congiunta (che, purtroppo per ragioni di spazio abbiamo dovuto tagliare, così come le altre lettere che qui pubblichiamo, e ce ne scusiamo), pacata nei toni, in cui affermano che «nessuna malintesa diga di ordine politico vada pretestuosamente innalzata» tra chi si riconosce nei contenuti di quella manifestazione, mi suona come un'ulteriore conferma. I «comunisti nazionalitari» sostengono di aver compiuto un percorso politico che li ha allontanati dall'originaria matrice fascista. Completando il tracciato avviato alla fine degli anni `60 dai nazimaoisti, che comunque bastò loro per tentare di infiltrarsi nell'estrema sinistra. A scanso di equivoci, ci spiega il Campo cosa ne pensa del quotidiano «Rinascita nazionale», diretto da un ex nazimaoista, che tra saluti romani e sviolinate alla Repubblica di Salò si schiera contro l'imperialismo americano? Risposta forse retorica, visto che nel programma ufficiale del Campo di quest'anno figura Maria Lina Veca, redattrice del quotidiano in questione. Alessandra Colla non è più iscritta alla lista antiamericanista solo in virtù delle polemiche scatenate dalla sua partecipazione e che l'hanno spinta ad abbandonare. Il rappresentante dell'Opposizione patriottica irachena è meglio definirlo per esteso: non "nazionalsocialista" (brutta parola) ma nazionalista e socialista. L'Ucoii non ha aderito proprio per i problemi succitati. Lo ha fatto, come scrivo, solo il suo segretario, che partecipa e invita a partecipare alla manifestazione. Per il resto, confermo punto per punto quanto ho scritto, comprese le lamentazioni del portavoce del Campo, nel 2001, quando non fu invitato insieme al social forum alle trattative con il governo in vista del G8 di Genova esattamente per la sua scarsa rappresentatività. Che oggi non gli impedisce di annunciare che, al fianco del prossimo Forum sociale mondiale a Bombay, ce ne sarà un altro antimperialista al quale il Campo parteciperà.
a. mas.
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Riunificazione dell'Area
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Abe Saturday November 29, 2003 at 12:04 PM |
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bene sono arrivate due e-mail sempre su sta lista Aria_Bin_Aria (lista appena creata per la riunificazione dell'"Area" in vista delle europee 2004) sulla manifestazione del 13 dicembre La prima mail racchiude i due comunicati di Identità Europea, la seconda invece proviene dal Mov Soc.F.Tricolore di Venezia e fa delle considerazioni non da poco sulla manifestazione. p.s. notate sempre a chi sono messe in cc le mails.... la prima in cc a 13dicembre@iraqlibero.net (per cui nn dicano di non essere al corrente di che cazzo stanno a fa i fasci) la seconda ha come indirizzi in cc da azione giovani ad esponenti di Mov Fascimo Libertà e non per ultimo ma moltooooooooooo interessante "orionseb@tin.it"... non vi ricorda nessuno????????? a me si Alessandra Colla.......
1- -------- Original Message -------- Subject: [Area_Bin_Aria] 13 dicembre: TUTTI A ROMA!!!!!!!!!!!! Date: Fri, 28 Nov 2003 00:15:20 +0100 Wrom: XFGGMEPYOQKEDOTWFAOBUZXUWLSZLKBRNVWWC Reply-To: Area_Bin_Aria@yahoogroups.com To: <Area_Bin_Aria@yahoogroups. com> CC: 13dicembre@iraqlibero.net
- Alla cortese attenzione di tutti i Soci e gli Amici di Identità Europea LORO SEDI
L'Associazione "Identità Europea", preso atto dei tentativi di palese criminalizzazione di tutti coloro che in Italia continuano a manifestare con coerenza la propria opposizione alla strategia militarista del governo USA, ed alla retorica maccartista dei collaborazionisti europei, desidera far riflettere tutti i propri Soci ed amici con queste parole, che il nostro Presidente, prof. Franco Cardini, ci ha inviato proprio ieri, e che condivido fino in fondo. A margine della questione, una nota essenziale: di fronte al sacrificio dei nostri soldati rivendichiamo che la solidarietà con essi e il nostro appoggio alla Resistenza del popolo iraqeno contro l'invasione non sono in contraddizione, anzi sono profondamente coerenti: dal momento che il nostro stesso governo insiste nel fatto che non siamo in guerra, quindi i combattenti irakeni non sono nostri nemici e anche eventuali attacchi nei nostri confronti non vanno giudicati atti di guerra, bensì conseguenze dei malintesi prodotti dall'ambiguità politica del governo statunitense, cui purtroppo il nostro governo sembra adeguarsi con un entusiasmo degno veramente di miglior causa. E tutta la retorica possibile sul terrorismo non toglie un'oncia di responsabilità a chi ha mandato al massacro i nostri carabinieri e soldati continuando a raccontare che, appunto, in guerra non andavano.
Il Coordinatore nazionale Adolfo Morganti
Firenze, 23.11.2003.
Cari Amici,
Vi prego di prender buona nota di quanto segue.
Nello scorso mese di ottobre ricevetti, tramite alcuni amici di sicura serietà, un invito dal "Campo Antimperialista" ad aderire alla manifestazione di solidarietà per la Resistenza irakena programmata per il 6.12.2003 a Roma; in seguito, essa è stata rinviata al 13.12.2003.
Al riguardo sono nati molti malintesi e si sono verificati molti spiacevoli tentativi di strumentalizzazione. Ritengo pertanto specificare quanto segue, pregandoVi di prenderne buona nota e invitandoVi a comportarVi secondo coscienza, ma tenendo conto - se volete - della mia posizione.
Alcuni fra gli aderenti alla manifestazione hanno eccepito sulla mia persona: non ne ho tenuto conto, e gli organizzatori mi hanno assicurato di non tenerne conto. Insieme con Costanzo Preve, abbiamo altresì convenuto che per quanto ci riguarda non accetteremo che dalla manifestazione sia esclusa la bandiera italiana, come da qualcuno suggerito: la bandiera tricolore è simbolo di tutti gli italiani, non del nostro Governo che purtroppo si è - forse al di là delle intenzioni di alcuni suoi membri - obiettivamente compromesso con la coalizione occupante l'Iraq; la bandiera è il simbolo del popolo italiano che, come i sondaggi dimostrano - è nella sua decisa maggioranza contrario alla guerra di aggressione.
Insieme con lui, abbiamo altresì auspicato che durante la manifestazione non sia recato offesa ad alcun pololo attraverso oltraggi alla sua bandiera: a cominciare dal popolo statunitense, obiettivamente vittima esso stesso della politica d'aggressione perseguita dal governo Bush. La nostra protesta sarà diretta contro il governo Bush, quelli che lo appoggiano e le multinazionali di cui essi sono Comitati d'Affari: non contro i popoli.
Inoltre, lo sventurato episodio di Nasiriyah ci pone dinanzi alla tragedia dei nostri soldati caduti nell'esercizio del loro dovere, in quanto inviati là da un Governo le scelte del quale non approviamo, ma che resta pur sempre il legittimo Governo della Repubblica Italiana. I caduti di Nasiriyah sono i nostri Caduti, hanno perduto la loro vita al servizio della Patria: a loro vanno onore e riconoscenza. Dobbiamo altresì rispettare profondamente le loro convinzioni: essi erano senza dubbio in Iraq per svolgere una missione di pace. La responsabilità del fatto ch'essi fossero in effetti coinvolti in una guerra non può essere in alcun modo loro addebitata: essa ricade sul Governo italiano che si è fatto obiettivamente complice di quello statunitense, che gli ha concesso le sue basi per l' attacco all'Iraq, che ha accettato l'unilaterale entrata in guerra di Bush e la non meno unilaterale dichiarazione che la guerra era finita e la pace ristabilita. Della grave ambiguità, anzi dell'inganno in forza del quale i nostri militari sono stati formalmente impegnati in una missione di peacekeeping e si sono poi trovati coinvolti in un'azione di guerra, i governi Bush e Berlusconi sono responsabili: non i nostri soldati, che sono caduti facendo il loro dovere e obbedendo agli ordini dei loro superiori. Non accetteremo pertanto che nessuno li definisca "mercenari" o insulti in alcun modo la loro memoria. Sia reso onore al loro sacrificio.
La manifestazione del 13 dicembre non ci vedrà pertanto solidali con essa qualora il suo carattere assumesse un tono denigratorio per i nostri soldati o un tono apologetico nei confronti del terrorismo internazionale, che costituisce un pericolo per tutti. Dev'esser chiaro che noi siamo e ci sentiamo impegnati fortemente a combattere il terrorismo internazionale. A tale riguardo, tuttavia, bisogna sottolineare sue cose:
1.. Una delle ragioni più decise per schierarsi contro la criminale avventura del governo Bush in Iraq era che l'aggressione avrebbe sicuramente spinto a simpatizzare per il terrorismo e ad affiancarne se non addirittura ad appoggiarne le forze una buona parte degli irakeni e anche molti in tutto il mondo arabo e musulmano. La lotta contro il terrorismo è stato uno degli alibi del governo Bush per l'aggressione contro Afghanistan e Iraq; la permanenza del pericolo terrorista gli serve per continuar a perpetrare la sua politica di aggressione e di occupazione. Bush ha bisogno del terrorismo per giustificare le sue scelte. Il "partito di Bin Laden" è obiettivamente il primo alleato della politica di Bush. D'altra parte, tale politica aggressiva offre a Usama bin Laden e agli altri della sua risma l'alibi per allargare la loro influenza, raccogliere simpatie e complicità, rafforzare il loro fronte terroristico. Fondamentalisti e terroristi occidentalisti e fondamentalisti e terroristi islamici si sostengono e si giustificano a vicenda. 2.. D'altronde, purtroppo il terrorismo resta l'ultima arma dei popoli che si sentono schiacciati da un aggressore infinitamente più forte sotto il profilo militare: in questo caso, le azioni a carattere terroristico che si verifichino sul territorio interessato dall'aggressione e dall'occupazione vanno contestualizzate nel quadro di quella lotta per il recupero della libertà ch'è diritto dei popoli riconosciuto dalla Convenzione di Ginevra. Anche durante la seconda guerra mondiale la Resistenza compì azioni che tecnicamente si possono considerare a carattere terroristico: se l'azione terroristica è legittima quando sia volta al conseguimento della libertà e alla liberazione da un regime d'occupazione, essa dev'esser giustificata dovunque si manifesti a prescindere da altre considerazioni a carattere ideologico o politico. 3.. Se il terrorismo dev'esser invece condannato in blocco, bisogna allora condannare anche quello del quale si rendono protagoniste forze armate in schiacciante superiorità, che conducono azioni di distruzione indiscriminata e di massa e che si servono di metodi di repressione e di rappresaglia non meno indiscriminati. Tuttavia, come italiani ed europei, nel considerare l'attuale situazione irakena non possiamo prescindere dal fatto che purtroppo esistono obiettivamente forze armate italiane ed europee impegnate dalla parte dell' aggressore e occupante; né possiamo pretendere che gli irakeni in lotta per la libertà le considerino, appunto obiettivamente, come alleate dei loro oppressori. Tutto ciò deve obbligarci, per non venir meno né all'impegno in favore della giustizia né al nostro dovere di solidarietà con i nostri compatrioti, a insistere affinché il governo italiano e gli altri governi europei responsabili di collaborare con l'occupazione dispongano al più presto il ritiro dei rispettivi contingenti militari, disposti peraltro a schierarli di nuovo quando essi potranno far parte di un vero corpo di peacekeeping inviato dall'ONU e ai diretti ordini di essa, al fine di riportare al più presto l'Iraq alla normalità e riconsegnarlo davvero agli irakeni: ma deve altresì obbligarci a tenerci rigorosamente fuori da qualunque iniziativa che potrebbe, direttamente o indirettamente, nuocere ai nostri compatrioti. Riteniamo pertanto che ci si debba impegnare al massimo nel campo degli aiuti umanitari, ma astenersi da qualunque iniziativa che potrebbe in qualche modo fornire alla Resistenza irakena - che politicamente appoggiamo e che eticamente riconosciamo come legittima - un supporto militare. La proposta di concorrere alla causa della Resistenza con l' offerta di 10 euro, che in fondo può essere considerata simbolica, va comunque respinta dagli aderenti di "Identità Europea" finché non sia certo che quei fondi non concorrano in alcun modo ad alimentare spese militari. Il nostro appoggio alla Resistenza irakena dev'essere inteso nel senso di un riconoscimento forte della sua legittimità: il che significa un riconoscimento - onesto e coraggioso proprio in quanto doloroso - che anche le sue azioni contro i nostri soldati sono legittime nella misura in cui i nostri soldati sono alleati dell'occupante. In Iraq è in corso una guerra, alla quale siamo contrari ma alla quale tuttavia partecipano nostri soldati: la solidarietà con essi non può far velo al riconoscimento del fatto che il nemico li combatte legittimamente. D'altronde, il riconoscimento del fatto che il combattimento della Resistenza irakena è legittimo c'impedisce di ritenere nostro nemico chi vi partecipa, tanto più che - come il nostro governo ha più volte ribadito - il nostro paese in guerra non si considera, e il nostro contingente militare ha funzioni esclusive di pace. Senza dubbio in ciò sussiste un gravissimo equivoco: tuttavia, la dichiarazione formale del nostro governo ci autorizza a dedurne che i combattenti della Resistenza irakena, anche se e quando conducono azioni contro i nostri soldati (conseguenza del ruolo equivoco che essi sono obbligati a mantenere in Irak), sono diretti ed esclusivi nemici non nostri, bensì dell'occupante; a noi spetta il dissipare l'equivoco della presenza dei nostri soldati e l'obbligare il nostro governo a recedere dall 'appoggiare obiettivamente l'occupazione. Nessuno può tuttavia chiederci di compiere gesti fratricidi, neppure simbolici: ecco perché il nostro appoggio alla Resistenza sarà politico e umanitario, ma dovrà astenersi da qualunque gesto o atto sospettabili di poter venir utilizzati in senso militare.
Cari Amici, è ormai chiaro che dinanzi a noi si prepara un periodo difficile. Sta a noi affrontarlo con onestà, con fermezza, con chiarezza, senza cedere né alle emozioni, né ai ricatti, né alle provocazioni, né alle intimidazioni, né agli equivoci.
Fate il possibile affinché quest'appello sia diffuso e discusso.
Franco Cardini
Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, manda una mail all'indirizzo: Area_Bin_Aria-unsubscribe@yahoogroups.com
L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html
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-------- Original Message -------- Subject: Re: [Area_Bin_Aria] 13 dicembre: TUTTI A ROMA!!!!!!!!!!!! Date: Fri, 28 Nov 2003 09:34:14 +0100 Wrom: UFPEGAUTFJMVRESKPNKMBIPBARHDMNNSKVFV Reply-To: Area_Bin_Aria@yahoogroups.com To: <Area_Bin_Aria@yahoogroups.com> CC: <info@forzanuova.org>, <frontenazionaleroma@libero.it>, <fabrizio.taranto@argonetica.com>, <vfs@libero.it>, <orionseb@tin.it>, "Guidogiraudo@Libero. It" <guidogiraudo@libero.it>, <mfl-frosinone@libero.it>, "Massimo Bosso" <massimobosso@tiscali.it>, <fiammaparma@libero.it>, <comunitagiovanile@supereva.it>, <gnvenezia@supereva.it>
Sembra sarà la prima manifestazione non solo di tutta la NOSTRA Area insieme, ma perfino di tutta l' area antisistema, comunisti e fascisti insieme... Che sia il segno di tempi nuovi? Ma finche' i rossi continueranno a fare la guardia del sistema che credono di combattere... finche' continueranno a cascare nella trappola del parafulmine... non so... I cosiddetti disobbedienti sono il più grande paradosso che esista: si dicono contro il sistema, ma poi sono loro in primis a sostenerlo finanziariamente, acquistando il prodotto base dell' economia capitalista globale, la droga. L' importante sarebbe che tutta la nostra Area si unisca finalmente in una manifestazione unitaria. Comunque sembra abbiano dato l' adesione a questa manifestazione i camerati più importanti dell' Area, vorrei capire invece le organizzazioni (forza nuova, fiamma, fronte nazionale ecc.) come si adeguino. Una presenza senza bandiere? Boicottaggio? Credo quest' ultima sarebbe ulteriore sintomo di frammentazione, malafede, ducismo. I singoli camerati presenti alla manifestazione saranno molti, per cui non si potrà in nessun caso definirla manifestazione solo di sinistra. Ma se a causa di un prevedibile boicottaggio questa nostra presenza sarà occasione di scontri, inevitabilmente perduti (perduti in assenza di nostra presenza massiccia che potrà esserci solo se organizzata da partiti), io personalmente nel mio piccolo non mi sentirò di comprendere le organizzazioni partitiche ed i loro dirigenti, anzi. Abbiamo perso fin troppo, fin ora, per colpa di tutto questo. Se i rossi caccieranno i camerati, in qualunque numero essi siano, questa sarà una sconfitta definitiva per l' unità dell' Area. Invito i capi delle organizzazioni a tenerlo presente, a non boicottare ma anzi ad organizzare la nostra presenza nella grande manifestazione. PRESENZA MASSICCIA ED ORGANIZZATA SENZA BANDIERE DI PARTITO MA SOLO BANDIERE ITALIANE ED IRAKENE!!!!! TUTTI A ROMA IL 13 DICEMBRE!!!!
> -----Messaggio originale----- > Da: *ITA*Car?ero [mailto:cerbero_ita@hotmail.com] > Inviato: venerdì 28 novembre 2003 0.15 > A: Area_Bin_Aria@yahoogroups. com > Cc: 13dicembre@iraqlibero.net > Oggetto: [Area_Bin_Aria] 13 dicembre: TUTTI A ROMA!!!!!!!!!!!! > > > - Alla cortese attenzione > di tutti i Soci e gli Amici di Identità Europea > LORO SEDI > > L'Associazione "Identità Europea", preso atto dei tentativi di palese > criminalizzazione di tutti coloro che in Italia continuano a > manifestare con > coerenza la propria opposizione alla strategia militarista del > governo USA, > ed alla retorica maccartista dei collaborazionisti europei, desidera far > riflettere tutti i propri Soci ed amici con queste parole, che il nostro > Presidente, prof. Franco Cardini, ci ha inviato proprio ieri, e che > condivido fino in fondo. A margine della questione, una nota > essenziale: di > fronte al sacrificio dei nostri soldati rivendichiamo che la > solidarietà con > essi e il nostro appoggio alla Resistenza del popolo iraqeno contro > l'invasione non sono in contraddizione, anzi sono profondamente coerenti: > dal momento che il nostro stesso governo insiste nel fatto che > non siamo in > guerra, quindi i combattenti irakeni non sono nostri nemici e anche > eventuali attacchi nei nostri confronti non vanno giudicati atti > di guerra, > bensì conseguenze dei malintesi prodotti dall'ambiguità politica > del governo > statunitense, cui purtroppo il nostro governo sembra adeguarsi con un > entusiasmo degno veramente di miglior causa. E tutta la retorica possibile > sul terrorismo non toglie un'oncia di responsabilità a chi ha mandato al > massacro i nostri carabinieri e soldati continuando a raccontare che, > appunto, in guerra non andavano. > > Il Coordinatore nazionale > Adolfo Morganti > > >
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Appello a Fiore, Tilgher, Rauti e c per il 13 Dic
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by
Abe Saturday November 29, 2003 at 12:06 PM |
mail:
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-------- Original Message -------- Subject: Re: [Area_Bin_Aria] 13 dicembre: TUTTI A ROMA!!!!!!!!!!!! Date: Fri, 28 Nov 2003 09:34:14 +0100 Wrom: RQBGJSNBOHMKHJYFMYXOEAIJJPHSCRTNHGSW Reply-To: Area_Bin_Aria@yahoogroups.com To: <Area_Bin_Aria@yahoogroups.com> CC: <info@forzanuova.org>, <frontenazionaleroma@libero.it>, <fabrizio.taranto@argonetica.com>, <vfs@libero.it>, <orionseb@tin.it>, "Guidogiraudo@Libero. It" <guidogiraudo@libero.it>, <mfl-frosinone@libero.it>, "Massimo Bosso" <massimobosso@tiscali.it>, <fiammaparma@libero.it>, <comunitagiovanile@supereva.it>, <gnvenezia@supereva.it>
Sembra sarà la prima manifestazione non solo di tutta la NOSTRA Area insieme, ma perfino di tutta l' area antisistema, comunisti e fascisti insieme... Che sia il segno di tempi nuovi? Ma finche' i rossi continueranno a fare la guardia del sistema che credono di combattere... finche' continueranno a cascare nella trappola del parafulmine... non so... I cosiddetti disobbedienti sono il più grande paradosso che esista: si dicono contro il sistema, ma poi sono loro in primis a sostenerlo finanziariamente, acquistando il prodotto base dell' economia capitalista globale, la droga. L' importante sarebbe che tutta la nostra Area si unisca finalmente in una manifestazione unitaria. Comunque sembra abbiano dato l' adesione a questa manifestazione i camerati più importanti dell' Area, vorrei capire invece le organizzazioni (forza nuova, fiamma, fronte nazionale ecc.) come si adeguino. Una presenza senza bandiere? Boicottaggio? Credo quest' ultima sarebbe ulteriore sintomo di frammentazione, malafede, ducismo. I singoli camerati presenti alla manifestazione saranno molti, per cui non si potrà in nessun caso definirla manifestazione solo di sinistra. Ma se a causa di un prevedibile boicottaggio questa nostra presenza sarà occasione di scontri, inevitabilmente perduti (perduti in assenza di nostra presenza massiccia che potrà esserci solo se organizzata da partiti), io personalmente nel mio piccolo non mi sentirò di comprendere le organizzazioni partitiche ed i loro dirigenti, anzi. Abbiamo perso fin troppo, fin ora, per colpa di tutto questo. Se i rossi caccieranno i camerati, in qualunque numero essi siano, questa sarà una sconfitta definitiva per l' unità dell' Area. Invito i capi delle organizzazioni a tenerlo presente, a non boicottare ma anzi ad organizzare la nostra presenza nella grande manifestazione. PRESENZA MASSICCIA ED ORGANIZZATA SENZA BANDIERE DI PARTITO MA SOLO BANDIERE ITALIANE ED IRAKENE!!!!! TUTTI A ROMA IL 13 DICEMBRE!!!!
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il vero volto del MSI-FT
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by
antifa Saturday November 29, 2003 at 12:48 PM |
mail:
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C'è qualcosa che non quadra affatto.
Ho visto anch'io questo demenziale messaggio. Non so perché, chi lo ha postato su indymedia ha tagliato via il mittente apparente: msftvenezia@tiscali.it.
Ora, msft dovrebbe stare per "movimento sociale fiamma tricolore". Ecco un comunicato sicuramente autentico del MSFT, preso proprio dal loro sito. E dice l'esatto contrario - cioè viva i carabinieri e fuori gli stranieri (fa pure rima), con una tenue critica all'occupazione che ricorda piuttosto quella di D'Alema: http://www.msifiammatric.it/Dettaglioquotidiano.asp?id=215
Data :19/11/2003
Comunicato stampa
La delegazione del Movimento guidata dal Segretario Nazionale ha portato la solidarietà del Movimento al comandante dei Carabinieri
Il Segretario Nazionale Luca Romagnoli ha capeggiato una delegazione -composta dai membri della Segreteria Nazionale Mario Coen Belinfanti responsabile del settore Combattenti e Reduci, Salvatore Buonocore, Attilio Carelli, nonché dal Coordinatore Regionale del Lazio Roberto Bevilacqua e dal Dirigente Nazionale Gennaro Gargiulo- la quale dopo aver reso omaggio presso l’Altare della Patria ai caduti dell’attentato di Nassiriya è stata ricevuta presso la sede del Comando dei Carabinieri dal Gen. Comandante Guido Bellini al quale ha significato la solidarietà del Partito tutto, consegnando nelle mani dello stesso il testo della mozione votata per ovazione tal Comitato Centrale del Partito.
Mozione Carelli votata per ovazione
Il comitato centrale del MSFT si unisce al cordoglio delle Famiglie delle Forze Armate e della Nazione tutta per la perdita dei nostri militari colti nell’accomplimento del dovere a cui erano comandati da un’inaspettata quanto immeritata aggressione .
Manifesta- in particolare –la propria fraterna solidarietà alle associazioni d’Arma dei Paracadutisti e dei Carabinieri alle quali apparteneva la maggior parte dei Caduti ed alle quali ci vincolano fortissimi, storici legami ed invita iscritti e simpatizzanti a partecipare alla manifestazioni di cordoglio ed omaggio che esse decideranno di indire.
Il CC,tuttavia, nell’accomplimento del proprio funzionale dovere, non può esimersi dal rilevare che essi sono stati vittime sacrificali di un odio ad altri destinato e che le continue improvvide dichiarazioni da parte del Governo di condivisione di scopi ed obbiettivi -e quindi anche di responsabilità morali- con le truppe di occupazione anglo-americane certo non hanno contribuito ad allontanare dal nostro corpo di spedizione che ha svolto e continua a svolgere con umanità e dedizione compiti di sostegno ed assistenza nei confronti di quelle sventurate popolazioni e che è giunto in Iraq dopo la fine della campagna alleata ; campagna che, come ed assai peggio che in Afghanistan ,lungi dal debellare il terrorismo, gettando nel lutto e nell’anarchia una popolazione civile e da sempre amica dell’Europa ha fornito ad esso nuove motivazioni ,aree di reclutamento e, come tragicamente si è evidenziato il 12 Novembre, nuovi obbiettivi.
Richiama inoltre l'attenzione sulla assoluta urgenza dell’approvazione di leggi volte (dell’elaborazione dei progetti delle quali dà incarico nell’atto alle proprie rappresentanze parlamentari) alla immediata sospensione della concessione di permessi di residenza agli elementi provenienti dalle aree sensibili e la revoca precauzionale della residenza a quanti di essi possano, per comportamenti ,frequentazioni,od altro ad insindacabili giudizio delle autorità e /o delle forze di sicurezza essere considerati potenzialmente collusi o colludibili col terrorismo o con organizzazioni fiancheggiatrici o simpatizzanti con lo stesso.
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strano
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by
antifa Saturday November 29, 2003 at 05:48 PM |
mail:
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Certo, il riferimento non è a tutto il MSI-FT. Ma proprio per questo, come si può parlare di una "manifestazione di tutta l'area" quando il partito stesso sta dall'altra parte? Per questo mi viene il sospetto che l'autore di questo post non sia affatto dell'MSI-FT. Comunque, proseguono le indagini!
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