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COMUNICATO IN MERITO ALLA MANIFESTAZIONE DEL 13/6 A ROMA
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C.S.A. EX MATTATOJO Wednesday, Dec. 10, 2003 at 2:40 AM |
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COMUNICATO IN MERITO ALLA MANIFESTAZIONE DEL 13/6 A ROMA
COMUNICATO IN MERITO ALLA MANIFESTAZIONE DEL13/6 A ROMA
Sabato a Roma si terrà una manifestazione indetta da alcune realtà a sostegno del popolo irakeno che resiste, manifestazione che ha messo in allarme tutto il movimento italiano. Il problema di questa manifestazione, come già messo il luce da varie parti del movimento, è quello dell’adesione ad esso di noti esponenti della destra radicale italiana, che sfruttando l’unica discriminante “antimperialista” cercano di aumentare il loro spazio d’azione e una legittimazione politica. La cosa che più preoccupa di questa manifestazione è che alla sua base c’e’ una elaborazione teorica che ipotizza un superamento della dicotomia destra/sinistra in vista di una lotta contro il tentativo degli U.S.A. di costruire un loro impero su tutto il mondo, e se prima d’ora questo tipo di tentativi era fatto solamente da destra ora a questo tipo di ragionamenti è offerta una sponda da sinistra. Infatti il Campo Antimperialista, uno dei promotori, valuta positivamente l’apporto dato in questo tipo di lotta anche da chi non è riconducibile a movimenti di sinistra; e tutto ciò non è altro che la conclusione di un percorso iniziato con il superamento della conflittualità destra/sinistra a favore dell’”antimperialismo”. Noi come centro sociale ci schieriamo contro questo tipo di ragionamento non solo perché parte da un concetto di fondo errato e non tiene conto dell’imprescindibile discriminante antifascista, ma anche perché riteniamo sbagliata la riduzione delle lotte future a sole lotte “antimperialiste”, pensiamo che le discriminanti in una lotta siano oltre a quelle o “antimperialistiche”, anche l’anticapitalismo e l’antifascismo. Noi non neghiamo ne’il diritto d’ogni popolo a lottare, ne’il fatto che le truppe d’occupazione debbano andare via dall’Iraq, ciò che vogliamo mettere il luce è che questa reazione all’”imperialismo” è una reazione di destra, con una conseguente visione oscurantista della società e una non messa in discussione del modello capitalista che ben conosciamo. Riteniamo quindi particolarmente importante la discriminante anticapitalista poiché da il senso a tutte le altre, che senso ha lottare contro la borghesia occidentale se poi a governare l’Iraq sarà una borghesia irakena? Da notare infine come questa scellerata unione, che non rappresenta una massa critica ma è solo l’unione di vecchi ceti politici residuali ininfluenti nelle lotte che si stanno sviluppando, sia stata amplificata a dismisura dai media nazionali e usata per gettare fango, grazie al vecchio modello degli opposti estremismi, su di un movimento che tanto ha fatto e che forse, visto l’ondata repressiva che lo ha colpito, mette tanta paura. Affermando quindi la nostra contrarietà a questo tipo d’operazioni invitiamo tutt* a vigilare contro tutti i tentativi d’infiltrazione da parte dei fascisti.
Ora e sempre resistenza
C.S.A. EX MATTATOJO PERUGIA
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riflessione
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pippo Wednesday, Dec. 10, 2003 at 9:30 AM |
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Sicuramente il nodo del superamento della dicotomia destra/sinistra va sciolto e in tutti i sensi. Perché per i comunisti non vi è altra strada che quella dell'autonomia politica e programmatica antagonista a tutte le altre pseudo soluzioni. Ma questo vale per tutto anche per una riflessione sulla resistenza. Anche perché il superamento della dicotomia destra/sinistra non è una novità del Campo. Durante la seconda guerra mondiale essa si manifestò con l'alleanza Urss, Inghilterra, Usa contro la Germania e il suo Asse. I comunisti si allearono con altri partiti altre forze politiche che di sicuro non erano di sinistra e pensarono bene di cancellare ogni riferimento alla rivoluzione e all'Internazionale comunista. Tant'è vero che oggi gli ex comunisti si vantano che il PCI è stato un punto di forza per la repubblica. Se oggi Alleanza Nazionale è al governo è anche perchè togliatti nel '45 superò la dicotomia destra/sinistra in nome della ricostruzione nazionale riconoscendo la leggittimità del MSI. Oggi quelli del Campo la ripropongono sul terreno dell'antimperialismo Usa (dimenticando quello europeo che ha gli stessi appettiti Usa ma mascelle più deboli. Infine rispetto all'antimperialismo delle masse oppresse esso effettivamente oggi si manifesta sotto bandiere reazionarie. però occorre chieddersi perchè e come esse possono essere superate? Il mondo degli oppressi è stao abbandonato da quel movimento che si definiva comunista. Prendiamo ad esempio l'Iraq (oppure l'India e il Pakistan) ebbene nella 2° guerra mondiale questi Paesi erano sotto il tallone dell'Inghilterra che allora era alleata dell'Urss nella guerra contro il nazi/fascismo il cosiddetto comunismo (stalinismo) ordinava ai partiti comunisti di questi paesi di non appoggiare il moto anticoloniale contro gli inglesi per non mettere in difficoltà l'alleato. Ci possiamo stupire se oggi in quei paesi le masse oppresse imbracciano la bandiera verde dell'Islam anziché quella rossa del Comunismo? Come le masse oppresse (e i proletari occidentali) possono superare le loro attuali direzioni? solo attraverso la lora piena e attiva partecipazione alla lotta. Solo nella lotta gli oppressi si possono rendere conto che le loro direzioni non sono ingrado di soddisfare i loro bisogni (ineliminabili) DI CLASSE. Quindi la resistenza va appoggiata così come la lotta ad esempio dei metalmeccanici (anche se essi credono nelle attuali direzioni) perche solo con essa si può superare la direzione dei vari Epifani, D'Alema ecc. ecc.
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mah
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mah Wednesday, Dec. 10, 2003 at 11:43 AM |
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Quella marcia anti-Usa che i no global contestano
Organizzata dal Campo anti-imperialista in difesa dei "resistenti iracheni", scatena la protesta dei Disobbedienti. E per sabato a Roma si temono scontri. di Giancarlo Castelli ROMA - Loro giurano che di fascisti non se ne vedrà l’ombra. “Noi siamo la sinistra antimperialista. Siamo a fianco di tutti i movimenti di resistenza del mondo. I fascisti non c’entrano niente”. E le accuse di aver organizzato la manifestazione insieme ad elementi vicini all’estrema destra? “Quei nomi? Mai sentiti. Non c’è nessuna ambiguità. Qualcuno voleva portare il tricolore in piazza e noi glielo abbiamo vietato, ad esempio”, risponde un po’ piccato il portavoce, Moreno Pasquinelli.
La manifestazione del 13 dicembre prossimo a Roma a fianco della “resistenza irachena”, organizzata dal Campo antimperialista di Assisi, è diventata un piccolo caso di questi giorni. C’è già chi li accusa di essere un’armata Brancaleone che unisce vecchi arnesi del neofascismo italiano e dell’estrema sinistra. Di loro hanno parlato la tv americana Cbs, l’inglese Bbc, il settimanale Sette, il quotidiano Libero (che, pare, si sia beccato pure una querela). Sul sito no global Indymedia sono insultati quotidianamente con l’accusa di essere collusi con i fascisti, con tanto di segnalazione di nomi e cognomi che provengono dall’arcipelago dell’estrema destra. Loro, il Campo antimperialista, nato nel ’99 ad Assisi, che ogni estate organizza seminari tra le colline umbre, rifiuta, sdegnoso, ogni accusa.
Eppure, tra i nomi che, a vario titolo, hanno partecipato ai loro incontri, ce ne sono alcuni che hanno fatto sobbalzare più di qualcuno: da Maurizio Neri, ex-militante di estrema destra a Biagio Cacciola, ex-Fuan, Ugo Gaudenzi (che in seguito ha ritirato l’adesione), ex-giornalista dell’Ansa ed ex-Lotta di popolo, Maurizio Murelli, condannato nel ’73 per l’omicidio di un poliziotto fino a Franco Cardini, storico della destra e “antiamericano” convinto. Più una miriade di firme dell’estrema sinistra, dall’ex-deputata indipendente di Prc, Mara Malavenda a Costanzo Preve, filosofo marxista, padre Benjamin, grande conoscitore del mondo islamico e un numero indefinito di circoli provinciali e regionali di Prc.
Sul sito dei no global si era parlato di nazimaoisti e sedicenti “comunisti nazionalisti”. Nazional-bolscevichi, dirigenti Cobas, riviste che si rifanno all’unità tra Islam e nazismo. Pasquinelli nega qualsiasi collusione: “Chiunque ha aderito si è riconosciuto nei tre principi fondamentali che abbiamo voluto sottolineare: fratellanza, eguaglianza, libertà. Il fatto è che diamo fastidio a un po’ di gente perché non abbiamo accettato l’equazione, come hanno fatto i no global, No alla guerra, no al terrorismo”. Pasquinelli rivendica il diritto di allearsi, lui, marxista ed ex-trotskista con i fondamentalisti islamici. “Non accadde lo stesso durante la Seconda guerra mondiale, quando i comunisti si unirono agli americani contro gli invasori nazisti?”, spiega e nega che dietro alla resistenza irachena, possano celarsi gruppi terroristi come Al Qaeda. “Macché Bin Laden - dice mentre parla con alcuni “resistenti” iracheni ospiti nella sua casa - lo escludo”. Propaganda, liquida.
E spiega gli appuntamenti della giornata “pro-irachena”: alle 14, si terrà un incontro con la resistenza irachena nell’Aula magna dell’Istituto tecnico Galilei dove interverranno, tra gli altri, Awni Al Kalemji, portavoce internazionale dell’Alleanza nazionale irachena, Ziad Ahmed del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, Franco Cardini, Roberto “Hamza” Piccardo delle Comunità islamiche in Italia, docenti, editori. Alle 17 si recheranno nei pressi dell’Ambasciata Usa in via Veneto dove terranno un presidio. I no global cosa faranno? “Non lo so”. E, poi, specifica: “Noi, comunque, facciamo parte del movimento”. I no global hanno già fatto sapere che andranno lì a far sentire il loro dissenso.
(da Il Nuovo)
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adesione al comunicato del centro sociale
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antifascisti perugia Wednesday, Dec. 10, 2003 at 3:18 PM |
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aderiamo all'appello del centro sociale ex mattatojo-perugia-
A pochi giorni dalla ricorrenza della strage neofascista del 12 dicembre, in un clima dove le destre di governo portano avanti un attacco ai diritti delle fasce più deboli e schierano l_Italia nella guerra dell_Irak, mentre la destra eversiva trova spazi di tolleranza per riorganizzarsi nel paese, sentiamo di intervenire come antifascisti sulla manifestazione organizzata il 13 dicembre a Roma _A favore della resistenza dell_Irak_. Non si era mai verificata finora una adesione così consistente di attivisti della destra ad una iniziativa _di sinistra_. Ed al di là di questo fatto già sospetto abbiamo assistito ad un comportamento ambiguo da parte del _campo antimperialista_. Se da un lato nega l_evidenza e cancella poche firme (le più impresentabili) dall_altra conserva tutt_ora numerose adesioni di intolleranti, provenienti dalla destra estrema che stanno convergendo più o meno mascherati alla manifestazione.Troviamo squallide e pericolose alcune prese di posizione del Campo Antimperialista, riferendosi al dibattito interno a certi settori nazional-rivoluzionari (nazisti!) italiani come la rivista _Italicum_ o il quotidiano _Rinascita nazionale_.E altrettanto squallide troviamo alcune adesioni di personaggi all'appello della manifestazione a cominciare dal difensore e "custode" di Priebke(Lorenzo Borre'), a quella di A.B.Mariantoni attivo promotore ( su mandato del F.N.di Le Pen) di un "cartello elettorale" unitario dell'estrema destra italiana per le europee del 2004. Ci appare chiaro che alcune organizzazioni che si definiscono _sinistra rivoluzionaria_ ( per quanto deboli e minoritarie) stiano percorrendo un crinale sbagliato, quello di concedere legittimità politica ad alcuni ambienti della destra neofascista sia scendendo in piazza assieme a loro, sia attuando nella pratica le elaborazioni che parlano di superamento dei confine tra destra e sinistra in salsa antiamericana, che hanno i loro teorici sia a _sinistra_ (pochissimi, Preve per esempio) che a destra (numerosi, tra tutti Terracciano e Marco Tarchi)
Noi crediamo che il movimento antifascista, capace negli ultimi anni di costruire forti e significative mobilitazioni, e che oggi costituisce certamente parte viva e attiva dei movimenti attuali di opposizione al capitalismo neoliberista, debba esprimersi anche nella nostra città contro ogni fascismo senza se e senza ma. Se in passato si è usata cautela su situazioni _chiacchierate_ è bene che nella presente situazione si sia invece chiari: nessuna collusione né ideologica né organizzativa con quelle propaggini nazional-socialiste ammantate di sinistrismo! Che stiano fuori dai movimenti sociali, e che nessuno commetta l_imprudenza e la scelleratezza di sdoganarli! Prestare orecchio a queste destre che da decenni almeno predicano il superamento delle differenze ideologiche per fare fronte comune, vuol dire porsi al di fuori e contro un movimento che predica l_alternativa alla gobalizzazione neoliberista ed alla guerra.
Invitiamo gli antifascisti e le antifasciste Perugin* a vigilare su questa ed altre possibili derive. E ad tutti i compagni/e rammentiamo che se non saremo immediatamente reattivi a subirne le conseguenze sarà tutto il movimento, che perderà in credibilità, unità e sarà vittima di un'altra strumentalizzazione repressiva.
(altre info su: http://italy.indymedia.org/features/antifa/#991)
Le realtà e le soggettività Antifasciste di Perugia.
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pere-cotte
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zio ho-chi-min Wednesday, Dec. 10, 2003 at 4:05 PM |
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siete solo dei peracottari. rinascita nazionale e italicum hanno smentito più di una volta la loro partecipazione pubblicamente. se saranno provocatoriamente presenti loro o altre organizzazioni o individui riconducibili all' aree fasciste verranno cacciati. detto questo, cari DS-obbedienti potete tornare a preparvi per le elezioni europee e non ci rompete il cazzo. distinti saluti. un compagno antifascista.
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