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Arresti, presidio a Bologna
by DisobbedientiBologna Tuesday January 13, 2004 at 02:37 PM mail:  

15 gennaio presidio davanti la prefettura

Con gli arresti domiciliari di lunedì 11 gennaio, a carico dei compagni di Roma si è verificato l’ultimo di una serie di provvedimenti giudiziari che da diversi mesi hanno coinvolto chi ha scelto la ribellione come strumento di riappropriazione dei diritti e della dignità. Fogli di via, articoli uno, obbligo di residenza e di firma attuati di volta in volta da magistrati e questure in tutta Italia non possono e non devono diventare la normalità. In gioco ci sono la libertà dei movimenti, gli spazi della democrazia reale e l’agibilità politica delle lotte sociali.
I compagni arrestati a Roma da mesi sono impegnati nella restituzione di spazi abitativi alla cittadinanza sperimentando di fatto la costruzione di una nuova municipalità. Pensiamo che sia proprio questo l’obiettivo del procedimento nei loro confronti, questa la loro "pericolosità sociale". Non a caso tra gli arrestati figura il consigliere comunale Nunzio D’Erme rappresentante di questo agire all’interno delle amministrazioni locali.
In un momento in cui lotte come quelle degli autoferrotranvieri rappresentano la rottura della pace sociale concertata e la riaffermazione dell'irrinunciabilità dei propri diritti si tenta di limitare la libertà di tutti e di mettere sotto sorveglianza preventiva i movimenti e i conflitti. Noi non ci stiamo ed invitiamo tutti a fare propria una battaglia comune per la libertà di movimento.

Sosterremo la manifestazione che ci sarà a Roma giovedì costruendo iniziative davanti ai tribunali e alle sedi di governo in ogni città.

Invitiamo tutti/e a partecipare al presidio davanti alla prefettura in Piazza Roosvelt
GIOVEDI 15 GENNAIO ORE 18

Libertà per tutti i compagni arrestati
Disobbedire non è reato


Disobbedienti Bologna

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sulla disobbedienza e il concetto di reato
by un libertario qualsiasi Tuesday January 13, 2004 at 03:58 PM mail:  

cosa significa per voi "disobbedire non e' reato" ?

per come la vedo io, un'azione di disobbedienza nasce da desideri di liberta' che non trovano risposta, sfociando in un comportamento collettivo che -per definizione- disobbedisce ad una qualche regola prestabilita.
i nostri bisogni, cioe', legittimano ("rendono legittimo", e non "rendono legale") un comportamento che normalmente non e' considerato tale, e che quindi e' sanzionato da leggi e punizioni.

a quanto ne so, non si rivendicano come "azioni di disobbedienza" comportamenti che si possono attuare in tutta legalita': non avrebbe senso. sono azioni di disobbedienza ad es.: le occupazioni di case sfitte, il blocco dei treni carichi di armi, il consumo sociale antiproibizionista di stupefacenti...molte altre cose.
quando si disobbedisce, si e' mossi da sogni e desideri di liberta' che vengono negati, e ci si confronta (ci si scontra) con leggi inadeguate ad essi.

quindi, secondo me, quello che va rivendicato e' la LEGITTIMITA' delle proprie azioni, non la loro legalita': la loro legalita' e' per forza di cose negata (dalle leggi, appunto).
quando si trasgredisce una legge, si a che fare con
-sistemi di controllo sociale (le telecamere e gli archivi informativi)
-forze dell'ordine (le manette)
-apparato giudiziario (i tribunali e le prigioni)
...in ultima analisi, si a che fare con lo Stato.

se si parte dal presupposto che la propria azione e' non-legale (disobbediente), anche se legittima (legittimata dai propri bisogni), non si puo' pero' confidare che lo Stato rinunci a se' stesso, e dichiari ufficialmente non solo legittimo ma anche legale tale azione di disobbedienza.

da qui in poi gli sviluppi e le riflessioni possono essere molteplici.
per esempio si puo' decidere che in ogni caso si intende compiere le proprie azioni a volto scoperto. questo significa accettare di essere identificati, e in seguito denunciati ed eventualmente condannati per le infrazioni commesse. questa puo' essere una scelta legittima: va attuata pero' con la piena consapevolezza di tutti coloro che partecipano all'azione.
si puo' decidere invece che le proprie azioni, essendo leggittime secondo noi, ma illegali per lo Stato, non meritino alcuna punizione. questo significa fare tutto il possibile per evitare di essere riconosciuti durante l'azione, per i motivi descritti qui sopra.

io credo che molti reati siano legittimi, e credo che lo siano numerose in particolare "azioni di disobbedienza" di cui ho sentito parlare. penso pero' che non abbia molto senso portare avanti uno slogan come "disobbedire non e' reato", perche' le azioni di disobbedienza SONO reati, reati che accettiamo di compiere in nome delle nostre esigenze di liberta' e di giustizia. mi sembrerebbe piu' correto dire invece "disobbedire e' legittimo".

non e' una pura questione di terminologia: si tratta invece di discutere del fatto che "NON BISOGNA CONFONDERE LEGALE CON GIUSTO"

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saltasse in aria la prefettura e tutti quelli dentro
by hag Thursday January 15, 2004 at 01:27 PM mail:  

se saltasse in aria la questura e la prefettura e tutte quelle merde che ci sono dentro,sarà festa grande in tutto il paese.

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