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questo l'appello ai cantanti Appello ai cantanti
"Basta con il mito della droga! Non usiamo questa parola come uno spaventapasseri. Dichiarare 'attenzione ai cantanti che dicono che la droga un diritto' ha il sapore di censura, suona un po' intimidatorio ed evoca il tentativo di voler limitare la libertà di opinione e di parola, in antitesi con i principi della libertà di espressione sanciti dalla Costituzione. Nessun artista 'propaganda' o 'incita' dal palco il suo pubblico a fare uso di sostanze stupefacenti. "Basta demonizzare il mondo della cultura e dello spettacolo" Iniziava così l'appello lanciato da alcuni cantanti contro l'aggravamento della criminalizzazione dei consumatori di droghe, novità fantasticamente proposta da Fini, che è stata una delle poche iniziative significative a cui abbiamo assistito, ma dopo il clamore iniziale quasi nulla è seguito né altri hanno rilanciato il messaggio. Al contrario, gli effetti nefasti della nuova legge hanno iniziato a manifestarsi ancor prima della sua entrata in vigore e sono sotto i vostri occhi ancor prima dei nostri. La campagna mediatica e repressiva è già partita, pronta a terrorizzare casalinghe, ad intimidire gli studenti con perquisizioni nelle case e cani davanti alle scuole alla ricerca di poche canne, a censurare le poche voci (intonate e non) che si oppongono al delirio securitario. Così, immediata arriva la proibizione ad alcuni di voi di partecipare a S.Remo; prove generali di un avvelenamento del clima culturale che ha il sapore del ritorno alla barbarie e dell'autoritarismo e non si limita allarmisticamente a condannare le condotte ma censura la parola. La realtà del nostro paese è quella di almeno 4 milioni di consumatori di marijuana, molti dei quali poliassuntori che vivono nell'illegalità un'esperienza evolutiva, con un alto rischio non tanto legato al consumo in sé quanto alla criminalizzazione, alla disinformazione, alla mancata possibilità di un controllo della qualità delle sostanze. Siamo certi che l'approvazione della proposta Fini comporterebbe un pericolosissimo aggravamento della situazione e non intendiamo assistere inermi allo sfascio che si preannuncia. La legge infatti, aldilà della folle equiparazione tra droghe pesanti e leggere e delle pesantissime pene previste anche per i semplici consumatori, ridisegna completamente il sistema degli interventi. Affidando alle comunità di recupero il potere non solo di curare ma anche di diagnosticare lo stato di tossicodipendenza apre ad una possibile caccia al 'drogato' che ci fa solo rabbrividire. Un vasto cartello di soggetti ha lanciato nel paese la propria opposizione al proibizionismo di FINI, un opposizione variegata che va dal paesino più piccolo di provincia alle grandi città, dagli insegnanti agli amministratori passando per i centri sociali, le comunità, i Sert. E' un'opposizione quella che si è creata che ha la voglia ed il coraggio di sfidare con argomentazioni lucide e pragmatiche chi vuol farsi la propria carriera elettorale sbattendo in carceri sovraffollate milioni di consumatori. Siamo un insieme vasto ed eterogeneo di persone e gruppi che per passione politica e culturale da anni sono impegnati contro il proibizionismo, una mostruosità non solo responsabile di rispondere con inutili vessazioni (dal carcere al ritiro della patente) alle scelte a agli stili di vita non allineati di migliaia di persone ma anche in grado di infettare la sfera morale, com'è riconoscibile nell'ipocrisia che regna nel paese quando si tocca il tema delle sostanze. Siamo consumatori, operatori sociali e sanitari, semplici cittadini, riteniamo che questa realtà, che insieme vediamo e sentiamo, negata e manipolata dai poteri forti, richieda in questo momento un riconoscimento ed una mobilitazione straordinaria perchè riguarda, direttamente o meno, TUTTI. Riteniamo necessaria un'opposizione forte, trasversale, che vada oltre le forze attualmente in campo, che raduni le energie provenienti da diverse parti sociali e che diventi soprattutto una battaglia di civiltà a difesa delle libertà e dei diritti di tutti. Stiamo organizzando per il 21 febbraio a Roma una grande manifestazione/evento nazionale, per questo vi chiediamo di collaborare con noi, aderendo all'ampio cartello e partecipando al concerto che stiamo organizzando per la sera. Siamo convinti che nel paese milioni di persone sono contrari a quanto si sta profilando e che fuori dal parlamento sia prevalente una coscienza più sensibile ed evoluta di quella rappresentata in quell'aula. Proviamo insieme a farla vincere!
Campagna ConFini Zero per adesioni artisti@confinizero.it
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