Gli abusivi «liberano» due ladri arrestati mentre rubavano un’autoradio. Feriti gli agenti. Il giorno prima aggrediti i carabinieri.
Domenica pomeriggio. Due colpi di pistola squarciano il silenzio in via Adda, due isolati dalla stazione Centrale. A far fuoco sono gli agenti di una volante che hanno appena messo le manette a due giovani ladri romeni. I due fermati gridano, chiedono aiuto. E dal palazzo occupato di via Adda 14 escono più di cento immigrati. Tutti già armati. Chi di spranghe, chi di bastoni, alcuni con i sassi in mano. È un attimo, la situazione diventa incandescente. Sono le 15.30. Scatta l’aggressione. I poliziotti sono costretti a liberare gli arrestati che si rifugiano immediatamente nel caseggiato occupato. Gli agenti, che per difendersi sparano in aria due volte, vengono colpiti da una fitta sassaiola. Finiscono al Policlinico, dove vengono medicati. Sette giorni di prognosi, per tutti e due. Danneggiata anche la loro auto di servizio. La calma in via Adda torna dopo un’ora e mezzo di colloqui tra la polizia da una parte e i rappresentanti degli occupanti dall’altra. Al termine le forze dell’ordine scelgono la via della ragione: ritirarsi senza forzare la situazione. Per gli abitanti della zona la misura è colma: «Ci vuole l’esercito», dicono senza mezze misure. E che la tensione sia a un punto di non ritorno lo conferma anche il presidente dei commercianti di via Fara, Fabio Mura, che oggi alle 18 guiderà una delegazione a Palazzo Marino: «Andremo in consiglio comunale - dice - per esporre le nostre ragioni. Così non si va più avanti. Le promesse del prefetto e del questore non ci bastano più». Il gravissimo episodio di ieri segue un’altra aggressione avvenuta sabato pomeriggio e che ha avuto come vittime i carabinieri. I militari avevano bloccato nei pressi di via Adda due donne romene irregolari. Una improvvisamente si è messa a urlare ed è scappata di corsa all’interno del palazzo occupato. Una decina di romeni ha fatto da sbarramento davanti all’ingresso e i militari hanno preferito abbandonare il campo, portando in caserma solo una ragazza. L’intervento della polizia, ieri in via Adda, viene deciso dopo una telefonata al 113 che segnala due ragazzi sospetti su un furgone, proprio davanti alla casa occupata. Una delle tante richieste d’aiuto che gli abitanti della zona fanno alle forze dell’ordine, esasperati dai piccoli soprusi quotidiani (rapine e furti, in genere) che devono subire. Pochi istanti dopo sul posto arriva la volante Venezia. Alla vista degli agenti i due ragazzi sul furgone (che stanno smontando l’autoradio) si abbassano per non farsi vedere. Gli agenti scendono dalla loro auto e i due romeni cercano di fuggire. Entrambi vengono bloccati. Uno dei due si ritrova con una manetta a un polso. E in una manciata di secondi la situazione si capovolge. Le vedette di via Adda danno l’allarme e dal caseggiato escono gli occupanti. Più di cento persone inferocite. Hanno bastoni e sassi. I due poliziotti aggrediti devono andarsene. Poco dopo il silenzio domenicale in via Adda è di nuovo squarciato dalle sirene. Una quindicina di equipaggi di polizia e carabinieri circonda la zona. Molti degli abitanti del caseggiato sono ancora in strada. Il commissario Alfredo Criscuolo parla con i romeni. Riesce a calmarli. Finisce così, in via Adda, l’ennesimo giorno di tensione.
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