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Repressione a Pisa.
by . Thursday, Jun. 10, 2004 at 3:25 AM mail:  

Prime crepe nelle ipotesi accusatorie di magistratura e carabinieri.

Repressione a Pisa.
Prime crepe nelle ipotesi accusatorie di magistratura e carabinieri.

La nostra amica e compagna Alice è stata scarcerata ieri pomeriggio ed è tornata a casa. Lei è una di quelle persone che è stata “sorpresa” nel casolare ad Agnano, considerato dai giornali come un covo.

Dai giornali apprendiamo che i nostri compagni/e sono stati arrestati per un documento del gruppo clandestino c.o.r. Ebbene questa lettera era stata inviata alla redazione del giornale che pubblichiamo “Terra Selvaggia”, ed è stata trovata a casa loro. E’ stata sequestrata con tanto di busta e timbri postali. Lo stesso documento era stato inviato nei giorni precedenti anche al “Tirreno” e “La Nazione”, senza che le rispettive redazioni fossero considerate colpevoli di qualcosa. E’ evidente che gli arrestati pagano il prezzo del loro impegno quotidiano e la partecipazione alla redazione di un giornale che propaganda la lotta senza compromessi a questo infame sistema.

Alessio, Leo, Betta e Gioacchino sono tenuti in isolamento e non possono vedere né familiari né avvocati fino all’interrogatorio di garanzia davanti al G.I.P., che si terrà domani giovedì 10 Giugno.

In questi giorni le nostre iniziative saranno quotidiane fino al presidio che invece di sabato si terrà venerdì 11 davanti al carcere Don Bosco di Pisa alle ore 15, in via Cannavari.

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Documento COR
by Integrale Friday, Jul. 09, 2004 at 5:06 AM mail:  

CELLULE DI OFFENSIVA RIVOLUZIONARIA

Primo documento chiarificatore.

Per un ritorno alle origini della lotta armata (L.A.) in Italia

La violenta repressione degli ultimi decenni da parte dello Stato ai danni delle organizzazioni rivoluzionarie in Italia ha palesato la necessità di un ritorno alle origini della L.A. nel nostro territorio. Si tratta di riprendere in mano la situazione attraverso la costruzione di un'organizzazione politico-militare che si assuma il compito di praticare la guerriglia metropolitana come punto di forza dell'offensiva dei rivoluzionari contro Stato e padroni. Tale offensiva non può che svilupparsi attraverso l'azione diretta organizzata clandestinamente, la quale, a differenza della risposta spontanea e di massa, mostra evidenti vantaggi nello scontro sociale:
a) non si tratta di una "risposta" ad un precedente attacco della borghesia, ma di un'offensiva accuratamente preparata contro obiettivi mirati;
b) l'azione armata non è condizionata e pertanto può scegliere consapevolmente i suoi tempi, l'intensità dell'azione, i luoghi, gli obiettivi.
La scelta della L.A. per il comunismo è dovuta in principal luogo al netto rifiuto di eterne "verità" teoriche di gruppuscoli autoproclamatisi 'rivoluzionari', alle quali non segue mai una messa in pratica della teoria rivoluzionaria. Oggi il proletariato è sotto attacco (anche armato) della borghesia imperialista e delle sue guardie: si respira un bisogno reale di fatti concreti e tangibili; le risposte teoriche sulla 'fase non ancora matura' non solo non servono a niente, ma sono un mezzo di indebolimento del proletariato metropolitano e, dunque, un elemento portante delle strategie anti-proletarie e contro-rivoluzionarie del potere. Occorre far tornare a parlare la prassi rivoluzionaria. Non servono a niente i proclami 'lanciati alle masse' contro la violenza della borghesia: bisogna riportare in ogni città la violenza degli oppressi, degli sfruttati, dei precari, degli 'ultimi', perché solo la violenza proletaria organizzata può sbarrare la strada all'offensiva armata dello Stato e della borghesia imperialista.
La fase di arretramento del movimento di lotta venutasi a creare negli anni Novanta non è ancora chiusa. La rinascita di un movimento 'nuovo' non violento, pacifista, interclassista, disobbediente civile, moltitudinario e festaiolo, evidentemente, risente ancora del vuoto culturale della fine del secolo scorso. In questa fase di regresso della prassi nello scontro sociale, non sono maturi i tempi per l'elaborazione di Programmi Immediati d'intesa con gli individui più combattivi della classe per conquistare spazi di concreta autonomia proletaria. Non esistono in Occidente 'spazi liberati'.
Il bisogno di 'ricominciare dall'inizio' la strada della L.A. significa seminare la consapevolezza delle possibilità di ripresa di un'offensiva rivoluzionaria, per raccogliere in tempi ragionevolmente brevi il favore delle frange più attive nello scontro quotidiano contro Stato, Impero e padroni. Solo allora si potrà ricominciare a parlare di Programmi Immediati fattibilmente realizzabili. Solo allora la guerriglia potrà conquistare più larghi strati sociali di proletari sul terreno della L.A. Attualmente questa è una condizione inesistente, anche alla luce dell'impegno totale militare dello Stato nel reprimere questa evenienza.
Dunque, la parola d'ordine su cui unirsi è colpire e punire gli uomini e le organizzazioni del sistema per propagandare la L.A. come strumento possibile e necessario nelle lotte sociali degli sfruttati. Non ha senso oggi, qui ed ora, dividersi sulla base di Programmi Immediati irrealizzabili o, peggio, sulla visione del mondo liberato che verrà dopo la rivoluzione. Solo chi ha un mattone murato al posto del cervello può pensare di porre discriminanti sulla società post-rivoluzionaria. E non è neppure il caso di concedere la buone fede a chi pone tali discriminanti: siamo di fronte nel migliore dei casi a un sostenitore del settarismo gruppettaro debole e sostanzialmente rinunciatario.
Chiarito questo, specifichiamo il fatto che non siamo avanguardia di nessuno. Non ci proclamiamo 'liberatori' della classe operaia. Siamo un'organizzazione di proletari comunisti, anarchici e antimperialisti che hanno colto che il divisionismo settario è la causa della debolezza del fronte rivoluzionario nei confronti del padronato e della sbirraglia. Non siamo, né vogliamo essere - come sostiene la stampa borghese - la fotocopia di nessuno, come pure non abbiamo l'ambizione di farci arruolare dalla più forte organizzazione comunista combattente operante in Italia. E' vero, però, che siamo pronti a collaborare con altre organizzazioni rivoluzionarie combattenti per eventuali campagne comuni. La nostra 'ambizione', pratica e realizzabile, è costruire un'organizzazione in Italia che sia anello di congiunzione delle componenti rivoluzionarie comuniste combattenti, anarchiche insurrezionali e antimperialiste. Ci piace ricordare la definizione che si dettero le Brigate Rosse: "…gruppi di proletari che hanno capito che per non farsi fregare bisogna agire con intelligenza, prudenza e segretezza, cioè in modo organizzato. Hanno capito che non serve a niente minacciare a parole e di tanto in tanto esplodere in uno sciopero. Ma hanno capito anche che i padroni sono vulnerabili nelle loro persone, nelle loro case, nella loro organizzazione; che gruppi clandestini di proletari organizzati e collegati con la fabbrica, il rione, la scuola e le lotte, possono rendere la vita impossibile a questi signori" (BR, aprile 1971).

Per l'unione delle forze comuniste, anarchiche e antimperialiste

Non servono molti discorsi. Ideologismo, dogmatismo e settarismo hanno portato una (di)visione gruppuscolare all'interno della componente comunista extra-parlamentare legale, col solo risultato di discutere e scannarsi su tutto pur di non fare niente. La situazione ha assunto connotati assolutamente inoffensivi per il sistema. Non sfugge a questa critica oggettiva neanche l'ala legalitaria anarchica e quella 'nostrana' antimperialista. E tutto ciò a vantaggio degli oppressori.
Chiediamo l'unione delle forze rivoluzionarie comuniste, anarchiche e antimperialiste in un'unica organizzazione sulla base di semplici constatazioni di carattere sia teorico che pratico:
1) la L.A. per il comunismo è l'unica strategia possibile per la distruzione dell'imperialismo in Italia (propaganda armata);
2) la L.A. 'italiana' non può che essere un tassello delle lotte di liberazione che in ogni angolo della Terra stanno portando la loro offensiva all'Impero (internazionalismo rivoluzionario);
3) la sola messa in pratica possibile, comprensibile ed unificante della L.A. avviene a condizione che essa abbia fondamenta classiste, così da raggiungere questa formula: la L.A. rivoluzionaria è lotta di classe anticapitalista;
4) la struttura organizzata fornisce, rispetto allo spontaneismo, la forza di calcolare i mezzi appropriati e i tempi adeguati all'azione, pur consentendo alle componenti rivoluzionarie la maggiore libertà di manovra su obiettivi condivisi;
5) nel rapporto con le altre organizzazioni rivoluzionarie operanti in Italia (non necessariamente italiana) il ruolo delle Cellule di Offensiva Rivoluzionaria sarà quello di una totale collaborazione e di supporto pratico, in modo tale che una Campagna condotta da una certa organizzazione diventi anche la nostra Campagna, così da rafforzarne i risultati e aumentarne la distruttività contro il nemico;
6) la 'classe di riferimento' cui ci rivolgiamo è costituita dalle nuove frange proletarie emarginate dal neo-liberismo totalitario: il proletariato della precarietà, della mobilità, della flessibilità, della cassa integrazione, i disoccupati, i lavoratori in nero, gli extracomunitari, gli extra-legali, i prigionieri detenuti. E' questo lo strato sociale - oggi sotto ricatto, vessato dalle pratiche distruttive e annientatrici del padronato e dell'apparato dello Stato - che possiede in nuce tutte le caratteristiche per trasformarsi in futuro proletariato metropolitano rivoluzionario (quello, per intenderci, che 'non ha nulla da perdere se non le proprie catene');
7) obiettivo della L.A. è quello di creare, in questa variegata e stratificata componente sociale, la coscienza di classe. In questo senso l'attacco alle forze politiche, sindacali e padronali deve essere accompagnato alla lotta serrata alla militarizzazione del territorio (forze dell'ordine, carceri, audio-video-sorveglianza, caserme, infami di ogni genere, ecc.), perché, come i proletari sanno per averlo sperimentato sulla propria pelle, "se la mobilità è l'arma che crea la stratificazione, la militarizzazione è l'arma che nella stratificazione persegue l'annientamento" (BR, direzione strategica 1980). Riteniamo che soltanto la guerriglia crea coscienza unitaria di classe con la sua prassi e, attraverso questa, propagandi se stessa;
non può esservi separatezza tra l'aspetto politico e quello militare. La teoria a si traduce e si esplica con la prassi, o è solamente una scatola vuota;
9) in caso di arresto le COR tengono la linea del non dichiararsi prigionieri politici;
10) assoluta compartimentazione.

Precarietà e repressione: unico nemico

Una tanica di benzina, una Beretta o una Bernardelli sono le migliori alleate di un'organizzazione rivoluzionaria. Gridare slogan, anche violenti, in una manifestazione contro i padroni e le forze dell'ordine può essere sicuramente piacevole, ma non è utile ai fini del successo della propaganda armata. Le sole preparazione e propaganda politiche, disgiunte dalle azioni militari, inchiodano i proletari ad una condizione di inferiorità reale nei confronti della borghesia, che da parte sua ha già dispiegato da almeno un secolo e mezzo la sua iniziativa armata.
Attualmente la violenza contro-rivoluzionaria ha una potenza tale da superare quella dei peggiori anni del Ventennio fascista. In effetti, la Repubblica 'democratica' non è fondata sull'antifascismo, ma ne è la sua continuazione logica ed aggressiva. Oggi viviamo in una fase di fascismo evoluto e mediatico. Ogni rivoluzionario che prende le armi contro il sistema democratico-occidentale è da considerarsi un nuovo partigiano per la libertà.
La violenza armata della borghesia contro il proletariato (attacchi padronali; processi e condanne contro comunisti combattenti, anarchici, antifascisti, antimperialisti, islamici, ambientalisti radicali; aggressioni poliziesche agli operai scioperanti; manganellate sui disoccupati; violenze e torture nelle caserme; rastrellamenti di prostitute, zingari, sfrattati; militarizzazione dei quartieri più insubordinati; controllo onnipresente; vita impossibile per i detenuti; assunzione di spie e provocatori nelle fabbriche e nelle carceri; eccetera) è l'arma che crea 'consenso' all'opera padronale e statale di precarizzazione delle masse popolari. La precarietà è la condizione che la borghesia riserva alle masse; la repressione è il mezzo per farla accettare. COLPIRE LA PRECARIETA' E' INDEBOLIRE LA REPRESSIONE. ATTACCARE LA REPRESSIONE E' MIGLIORARE LA NOSTRA CONDIZIONE SOCIALE.
Un ultimo aspetto importante: la L.A. deve essere condotta a tutto campo contro padroni, sbirri, spie, politici, magistrati, giornalisti infami, scienziati delle Multinazionali, sindacalisti, gerarchie militari e contro tutti i loro collaboratori. Cercare di colpire un unico aspetto di questo sistema rende più facile allo Stato organizzare la difesa. Uno spettro molto più ampio di obiettivi politico-militari assicura alla L.A. una possibilità di manovra e di riuscita maggiore grazie al non trascurabile fattore sorpresa.

- NE' COI PATRIZI, NE' COI PLEBEI: CON GLI SCHIAVI!
- COLPIRE I RESPONSABILI POLITICI E SINDACALI DELLE CONTRORIFORME GOVERNATIVE!
- COLPIRE GLI UOMINI E I MEZZI DELLA CONTRO-RIVOLUZIONE!
- ATTACCARE I FAUTORI DELL'IMPERIALISMO AMERICANO-SIONISTA IN ITALIA!
- DISTRUGGERE IL CONTROLLO SOCIALE!
- STRUTTURARSI IN CONTINUITA' CON L'INTIFADA MONDIALE ANTIMPERIALISTA!
- CREARE OVUNQUE C.O.R.!
- "COMBATTERE INSIEME"!

Per il comunismo e la L.A. anticapitalista,
CELLULA ROMANA "MARIO GALESI"
CELLULA TOSCANA

P.S. Per la stampa borghese: la mancata o non corretta pubblicazione a mezzo stampa di questo documento sarà ritenuta un attacco alla nostra organizzazione e, come tale, sarà punito con la rappresaglia.





ALCUNE AZIONI ESPRESSAMENTE RIVENDICATE DALLE COR
(per argomento)

CONTRO IL SINDACALISMO DI REGIME
Pisa: ordingo con due candelotti di polvere pirica e due contenitori di gas da campeggio fatto esplodere contro la sede dell'Unione Generale del Lavoro (UGL);
Roma: ordigno incendiario davanti ad una sede della CISL;
Toscana: bossoli di proiettile calibro 9x21 inviati ai responsabili provinciali della UIL a Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara.

CONTRO LA REPRESSIONE
Navacchio (PI): rogo di un box nel cantiere della caserma dei Carabinieri in costruzione a S. Lorenzo alle Corti e minacce alla ditta costruttrice;
Pisa: rogo della ditta che costruisce la caserma dei CC (Edilcostruzioni);
Pisa: minacce ai progettisti della caserma.

FRONTE LAVORO
Pontedera (PI): minacce ad un dirigente della mensa della Piaggio (ONAMA Spa) di Pontedera per aver fatto trovare uno scarafaggio negli spaghetti di un operaio;
Pisa: incendio dell'agenzia interinale Man at Work;
Roma: distruzione della vetrina dell'agenzia interinale Kelly con un candelotto di polvere pirica.

CONTRO I POLITICI
Pisa: incendio del portone dell'abitazione di un consigliere circoscrizionale di Alleanza Nazionale (Giacomo Mannocci) e ferimento del padre. Azione contro la raccolta fondi di Azione Giovani per pagare le spese legali ai torturatori di Genova e Bolzaneto;
Roma: rogo ad una sede di AN;
Roma: rogo ad una sede di Forza Italia;
Pisa: in occasione della venuta di Antonio Di Pietro, recapitati 4 bossoli cal. 9x21 alla sede "Italia dei Valori" contro l'iniziativa "Città Sicure" volta alla richiesta di incremento di controllo e repressione;
Calci (PI): rogo dell'auto del presidente provinciale di AN (Marco Meucci);
Pisa: rogo dell'auto di un Consigliere Comunale di AN (Diego Petrucci);
Pisa: minacce tramite sms al cellulare di Petrucci e del consigliere di Forza Italia Luca Cavallini;
Livorno: minacce di morte a Paola Galli Coen, vedova di un mercenario giustiziato a Nassiriya e candidata con la Casa delle Libertà;
Pisa: minacce ad un dirigente locale di Alleanza Nazionale (Gino Logli);
Pisa: minacce ad un consigliere circoscrizionale di Alleanza Nazionale (Flavia Bargagli Stoffi);
Calci (PI): minacce recapitate all'abitazione del Sindaco esponente della Margherita. In tutte le recenti lettere di minaccia, le COR hanno evidenziato di non essere state scalfite dalla recente ondata repressiva nel pisano, rimarcavano la totale estraneità ai fatti dei compagni anarchici de "Il Silvestre" arrestati e sostenevano la necessità di vendicare ogni singolo giorno di prigionia degli arrestati.


CONTRO LA STAMPA BORGHESE
Pisa: invio di un proiettile cal. 9x21 al giornalista Federico Cortesi ("La Nazione") che aveva accostato la nostra azione all'UGL a fenomeni di rinascente neo-nazismo e ne aveva negato la reale dinamica;
Milano: la Cellula Romana delle COR invia un bossolo di proiettile cal. 9x21 con incisa una stella a 5 punte cerchiata alla redazione di Panorama. Le minacce si scagliavano contro articli infami verso la compagna prigioniera Nadia Lioce, il compagno anarchico Massimo Leonardi e la lotta armata della resistenza irachena;
Pisa: nuove minacce al giornalista de "La Nazione" che sosteneva la nostra volontà di "provocare una strage" con l'attentato di Calci.

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COR controllo ordine repressione
by un rivoluzionario Sunday, Jul. 25, 2004 at 5:59 AM mail:  

Siete davvero ridicoli,pure un bambino capirebbe che siete
sbirri.
Quando mai i gruppi L.A. facevano dichiarazioni del genere
il richiamo alla L.A. ahhahahahha poca fantasia davvero
vi suggerisco di mettere anche un indirizzo email
per reclutazioni:
vuoi diventare un rivoluzionario vero,sei stufo dei soliti
cortei e gruppuscoli scrivi:
cellulearmaterivoluzionarie@inorganizzazione.org

Vi aspettiamo numerosi
Ps: dovere procurarvi le armi perchè ne siamo sprovvisti.

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rivendicazione attentato Fusco
by Trovo e copio Thursday, Jul. 29, 2004 at 9:34 AM mail:  

CELLULE DI OFFENSIVA RIVOLUZIONARIA

Una cellula della nostra organizzazione ha incendiato l'abitazione di Giovanna Fusco, presidente del circolo di Alleanza Nazionale "Pisa-Nord" e militante stipendiata dal partito. L'azione è stata messa a segno domenica 25 luglio alle ore 5 e 45 del mattino con una bottiglia di benzina.
Avevamo annunciato vendetta per gli arresti dei compagni anarchici di Pisa nell'ambito dell'inchiesta sulle COR. Ribadiamo la totale estraneità dei 5 arrestati con la nostra organizzazione, ma confermiamo altresì ciò che avevamo anticipato: ogni giorno di prigionia di compagni estranei ai fatti deve essere vendicato sulla pelle di politici borghesi assetati di repressione. Qusto è il nostro modo di dimostrare la solidarietà: una solidarietà armata, attiva e rivoluzionaria. Confermiamo che se uno dei nostri compagni militanti nelle COR venisse arrestato, un infame sostenitore dell'imperialismo finirebbe sotto terra per rappresaglia.
La scelta dell'obiettivo (un'esponente di AN) non è ancora una volta casuale. Abbiamo colpito AN per attaccare la controriforma del sistema pensionistico del Governo Berlusconi, definitivo passo in direzione di un totale smantellamento del sistema previdenziale pubblica. Smantellamento che avverrà sulla pelle dei lavoratori.
Sia ben chiaro: noi non difendiamo lo Stato e il suo aspetto "sociale", ma portiamo la nostra offensiva contro chi attacca il proletariato e le fasce deboli della popolazione.
Qualche dato può essere utile per capire di cosa stiamo parlando. La controriforma riduce la spesa sociale dello 0,7% del PIL. In parole povere vengono rubati ai proletari 9 miliardi di euro, che non saranno reinvestiti. E' un affronto inaccettabile. Vogliono spremerci per farci pagare la loro dissennata politica imperialistica finanziaria. Di più: dal 2008 l'età di pensionamento anticipato passerà da 57 a 60 anni; nel 2010 a 61; nel 2014 a 62 anni (salvo modifiche destinate a peggiorare ulteriormente la condizione proletaria). E ancora: da 2008 il pensionamento di vecchiaia si raggiungerà con 65 anni d'età per gli uomini e 60 per le donne, oppure con 40 anni di servizio (peggioramento, questo, previsto dal Governo Dini, dal centro-sinistra, dagli industriali con la complicità dei sindacati nel 1995, e soltanto confermato dalla banda Berlusconi-Bossi-Fini).
Così, dopo aver rapinato miliardi di euro alle masse popolari, lo Stato e la Borghesia Imperialista ci costringono a lavorare per loro anni interi in più. Derubati e incatenati nella fabbrica del padrone o nell'ufficio dell'Apparato per un salario da fame.
Tanto per far capire come funzionano le cose aggiungiamo che nella controriforma pensionistica è previsto che militari e forze dell'ordine debbano essere salvaguardati. La controriforma non li riguarderà. Cioè, poliziotti, carabinieri, finanzieri, militari e simili non saranno impoveriti come tutti gli altri proletari. Capiranno quindi come funzionano le cose quegli emeriti imbecilli e farabutti che considerano gli sbirri come salariati proletari. Ma quali salariati? Il loro ruolo e il loro schieramento appartiene integralmente al campo della borghesia e, come banda armata dello Stato e del capitale, riscuotono i privilegi materiali concessi dal potere. Tali privilegi sono pagati dal furto del lavoro e della libertà praticato quotidianamente dallo Stato e dalla Borghesia Imperialista ai danni del precariato metropolitano!
W LA LOTTA ARMATA PER IL COMUNISMO ANTIGERARCHICO E ANTIAUTORITARIO!
SOLIDARIETA' ARMATA A TUTTI I RIVOLUZIONARI PRIGIONIERI!
COLPIRE I MEMBRI DEI PARTITI DELLA GUERRO E DELLA PRECARIZZAZIONE!
COLPIRLI TUTTI PER EDUCARLI UNO AD UNO!
CREARE E ORGANIZZARE OVUNQUE C.O.R.!
COSTRUIAMO LE STRUTTURE DEL COMBATTIMENTO PROLETARIO!
"COMBATTERE INSIEME"!
UNIRE LE COMPONENTI RIVOLUZIONARIE COMUNISTE,ANARCHICHE E ANTIMPERIALISTE!

PER IL COMUNISMO,
cellula toscana e cellula pisana.

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che determinazione!
by un livornese Monday, Aug. 02, 2004 at 2:06 PM mail:  

Ragazzi hanno rivendicato anche l'SMS?
Ma cosa ci mettete nell'erba?

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